CIR: risultati esercizio 2023

  • Ricavi consolidati in crescita del 6,9% vs 2022, a € 2.379,8 milioni, +10% nel settore sanità e +5,5% nel settore automotive (+9,1% a cambi costanti)

  • EBITDA consolidato pari a € 352,2 milioni, + 18,9% vs 2022

  • Utile netto consolidato di €32,8 milioni

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva e sostanzialmente stabile a € 314,4 milioni e forte riduzione dell’indebitamento delle controllate industriali (-€ 70 milioni)

  • Centrati gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità di CIR e delle controllate

  • Proposta di non procedere alla distribuzione di dividendi e di rinnovare l’autorizzazione all’esecuzione di operazioni di buyback, per un massimo di 208.000.000 azioni, con annullamento delle azioni proprie in portafoglio, senza riduzione del capitale sociale

Milano, 11 marzo 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2023 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel 2023 il gruppo CIR ha conseguito un netto miglioramento dei risultati consolidati.

I ricavi sono ammontati a € 2.379,8 milioni, in aumento del 6,9% rispetto al 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato del 2023 è ammontato a € 352,2 milioni (14,8% dei ricavi), rispetto a € 296,2 milioni nel corrispondente periodo del 2022 (13,3% dei ricavi). L’incremento dell’EBITDA è riconducibile all’incremento del fatturato e della redditività sia di KOS che di Sogefi, come meglio illustrato nel seguito.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 146,2 milioni, in crescita del 74,3% rispetto a € 83,9 milioni nel 2022.

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 32,8 milioni, a fronte di un risultato in pareggio nel 2022, con incrementi in tutte le attività.   

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS16 al 31 dicembre 2023 è sceso a € 17,8 milioni, rispetto a € 81,8 milioni al 31 dicembre 2022:

  • l’indebitamento finanziario netto delle controllate è pari a € 332,2 milioni rispetto a € 402,2 milioni al 31 dicembre 2022;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è positiva per € 314,4 milioni, in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022 (€ 320,4 milioni) per effetto dell’acquisto di azioni proprie per € 14,0.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS16, al 31 dicembre 2023, ammonta a € 871,5 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 853,7 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 788,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2023 è pari a € 753,6 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2022).

KOS

L’attività di KOS, fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia, ha registrato un progressivo recupero a partire dalla metà del 2021; nel 2023 il settore della Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica è tornato ad operare a pieno regime e per il settore delle residenze per anziani il recupero della saturazione, in Italia e in Germania, dovrebbe completarsi nel corso del 2024.

I ricavi del 2023 sono ammontati a € 751,9 milioni, in aumento del 10,0% rispetto al 2022, grazie alla ripresa in tutti i settori: +12,1% per le RSA in Italia e +15,4% per le RSA in Germania, ove l’incremento dei ricavi incorpora anche adeguamenti delle tariffe, +7,2% per la Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica.

L’EBIT è aumentato a € 53,0 milioni, rispetto a € 30,3 milioni del 2022, nonostante il venir meno del significativo supporto ancora garantito nel 2022 dal sistema sanitario tedesco agli operatori sociosanitari. L’incremento del risultato operativo deriva dall’aumento dell’attività, dagli adeguamenti tariffari, dal recupero di efficienza operativa, grazie alla maggiore saturazione e alla “normalizzazione” della situazione sanitaria, dall’inversione di tendenza dei costi energetici rispetto al 2022.

Il risultato netto è stato positivo per € 11,7 milioni (-€ 0,8 milioni nel 2022). In deciso recupero il risultato netto in Italia, benché ancora al di sotto dei risultati pre-crisi; più critico l’andamento in Germania, ove i risultati della controllata Charleston, così come dell’intero settore in cui opera, riflettono il venir meno dei significativi ristori riconosciuti nel precedente esercizio e un adeguamento delle tariffe che resta insufficiente rispetto all’incremento dei costi registrato nel corso del biennio 2022-2023, che ha riguardato in particolare i costi di assistenza sanitaria.

Il free cash flow ante applicazione del principio IFRS16 è stato positivo per € 46,4 milioni: il flusso di cassa operativo è stato pari a € 15,7 milioni, sono stati registrati proventi da cessioni per € 36,8 milioni (cessione dell’attività indiana nel settore Diagnostica e Cure Oncologiche e di immobili in Italia) e sono stati sostenuti investimenti in sviluppo per € 6,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a fine 2023, ammonta a € 131,9 milioni (€ 178,3 milioni a fine 2022); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS16, ammonta a € 920,7 milioni.

In data 28 giugno 2023 è stata perfezionata la cessione dell’attività Diagnostica e Cure Oncologiche in India, concludendo così il percorso di rifocalizzazione strategica avviato nel 2020 con la cessione di Medipass. Il corrispettivo, equity value, della cessione, al netto dei costi di transazione, è stato di € 18,6 milioni, con una plusvalenza netta di € 1,5 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di KOS S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 24 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 11,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 7,0 milioni.

Nel 2024, si prevede che l’attività torni a pieno regime in tutti i settori, incluse le RSA, e che il recupero di redditività continui grazie all’aumento della saturazione, al ramp up dei numerosi green field sviluppati nel corso degli ultimi anni e al recovery plan in corso in Germania, che presuppone anche la disponibilità del sistema sanitario del paese a consentire graduali ulteriori adeguamenti tariffari per compensare l’incremento dei costi registrato nel corso dell’ultimo triennio.

Sogefi

Nel 2023 il mercato automotive ha registrato una vigorosa ripresa, con la produzione mondiale di autoveicoli in crescita del 9,4% rispetto al 2022 e progressi in tutte le aree geografiche: +12,5% in Europa, +9,5% in NAFTA, +9,4% in Cina, +6,3% in India e +3,5% in Mercosur. La produzione globale dell’esercizio ha raggiunto i volumi del 2019 (+1,2%), grazie alla Cina (+17,2%) e all’India (+29,5%), mentre rimane inferiore in particolare in Europa (-13,0%), in Mercosur (-9,6%) e in NAFTA (-4,1%). Sul fronte dei costi di produzione, si sono attenuate le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, mentre il costo del lavoro ha risentito dell’inflazione registrata nel corso degli ultimi due esercizi.

I ricavi consolidati del Gruppo sono stati pari ad € 1,627.9 milioni ed hanno registrato una crescita del 5,5% rispetto al 2022 e del 9,1% a tassi di cambio costanti, che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+6,1%) e dei prezzi di vendita (+2,8%).

L’EBIT, pari a € 105,2 milioni, è cresciuto del 49,2%, con un EBIT margin al 6,5% del fatturato, rispetto al 4,6% del 2022.

L’utile netto è stato pari a € 57,8 milioni (+95,4% rispetto a € 29,6 milioni nel 2022).

Il free cash flow è stato positivo per € 37,9 milioni (€ 29,3 milioni nel 2022) e l’indebitamento netto (ante IFRS16) al 31 dicembre 2023 è sceso a € 200,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 (per effetto del free cash flow generato ed al netto dei dividendi pagati a terzi e del fair value dei derivati).

Anche l’attività commerciale è stata positiva per tutte le divisioni, sia in termini di valore complessivo dei contratti acquisiti, sia di mix, con il 31% del valore dei nuovi contratti acquisiti nell’anno destinati a e-mobility. Sono state ottenute nuove aggiudicazioni significative in Nord America, in Europa e in Cina.

Il Gruppo ha un ambizioso piano di sviluppo nel settore Air & Cooling ed in particolare nei prodotti di thermal management destinati al settore Electric Vehicles ed è impegnato in un piano di turn around della divisione Sospensioni, dopo la perdita di redditività determinata dall’incremento dei costi di produzione, non ancora totalmente compensato dagli adeguamenti dei prezzi e dalle azioni di razionalizzazione della struttura produttiva implementate nel corso dell’ultimo triennio.

Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 22 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 23,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 13,4 milioni.

Gestione finanziaria

Nel corso del 2023 i mercati azionari e obbligazionari globali hanno registrato un forte recupero dopo la performance molto negativa del 2022 ed i rendimenti obbligazionari sono tornati ad essere positivi a seguito dei successivi rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare un rendimento dell’1,4%, a fronte di -1,3% nel 2022. In particolare, gli attivi “prontamente liquidabili” (obbligazionario, hedge funds, azioni) hanno registrato un rendimento del 3,7 %, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato una correzione in parte dovuta all’evoluzione del tasso di cambio euro/dollaro.

Piani e performance ESG

Nel 2023 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità della Società e delle controllate.

Sono stati registrati progressi sul fronte della sostenibilità del business e dell’innovazione, con KOS che ha proseguito il proprio programma volto ad assicurare il permanente miglioramento della qualità della cura e del servizio e con Sogefi che ha aumentato la propria quota di vendite e investimenti R&D relativi a prodotti di e-mobility.

Sul fronte della eco-compatibilità dei processi, entrambe le società operative hanno migliorato la propria performance, riducendo i rifiuti e/o aumentandone il riciclo, ed inoltre Sogefi ha ridotto ulteriormente la propria intensità energetica ed aumentato il ricorso alle energie rinnovabili.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività; è stato inoltre incrementato il numero di iniziative di coinvolgimento sociale a livello locale.

Infine, sono stati introdotti criteri ESG nella gestione degli attivi finanziari della capogruppo CIR.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2023

In data 23 febbraio 2024 la controllata Sogefi ha sottoscritto con il fondo di investimento statunitense Pacific Avenue un accordo di put option, in forza del quale due veicoli societari che fanno riferimento al fondo hanno assunto impegni unilaterali, incondizionati e irrevocabili ad acquistare, in caso di esercizio dell’opzione di put da parte di Sogefi, l’intero capitale sociale di Sogefi Filtration S.A. e di Sogefi USA Inc., ovvero il perimetro della business unit Filtrazione. L’esercizio della put option da parte di Sogefi e la stipula dell’accordo di compravendita potranno avvenire solo una volta completata la procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali, prevista dalla normativa francese. Il completamento dell’operazione è in ogni caso soggetto all’ottenimento dell’autorizzazione FDI (Foreign Direct Investment) in Slovenia e dell’autorizzazione antitrust in Marocco. Si prevede che l’operazione possa essere finalizzata entro il mese di agosto 2024.

Il corrispettivo della Operazione è basato su un enterprise value pari a € 374 milioni, corrispondente a un Equity Value, da regolarsi interamente in cash, ad oggi stimato in circa € 330 milioni, che verrebbe determinato al closing in funzione di un bridge to equity, che tiene conto di aggiustamenti basati sul Working Capital e sulla Net Financial Position, in linea con gli standard in questo tipo di operazioni. In base all’Equity Value stimato, l’operazione darebbe luogo a una plusvalenza che, rispetto ai valori di bilancio al 31 dicembre 2023, ammonterebbe a circa € 130 milioni.

Il razionale strategico dell’Operazione per Sogefi è il seguente: innanzitutto, l’operazione consente di valorizzare la divisione Filtrazione in una fase in cui la stessa ha conseguito risultati senza precedenti, a seguito di un programma che ha comportato la dismissione di attività non profittevoli, lo sviluppo commerciale e l’incremento della redditività, in un contesto di mercato favorevole per il canale Aftermarket. L’operazione determina inoltre la riduzione della componente powertrain nel portafoglio di attività del gruppo, rendendo Sogefi meno esposta ai rischi legati alla transizione verso la e-mobility. Essa consente inoltre di ridurre la complessità e diversificazione del gruppo e di focalizzarsi su due settori ad alto potenziale, quali sono le Sospensioni, in fase di turnaround, e l’Aria e Raffreddamento, attività che ha registrato risultati positivi e sempre crescenti, in un’ottica di crescita ambiziosa. Infine, il gruppo disporrà di una situazione patrimoniale molto solida, che consentirà maggiori investimenti per lo sviluppo nel mercato EV, già identificati e in corso, potendo contare su almeno parte delle risorse finanziarie derivanti dalla prospettata cessione.

Subordinatamente all’esercizio della put option da parte di Sogefi e al completamento dell’Operazione, i proventi derivanti dalla cessione, stimati in circa € 330 milioni, potranno essere per almeno il 50% destinati a riduzione del debito mentre, per la parte restante, il Consiglio di Amministrazione di Sogefi valuterà di proporne la distribuzione.

Prevedibile evoluzione della gestione

Per quanto concerne KOS, in un contesto di risoluzione delle criticità sanitarie ed operative derivate dalla pandemia, nel 2024 si prevede di mantenere la piena operatività già ripristinata nel 2023 nei settori Riabilitazione ed Acuti e di incrementare la saturazione per le RSA in Italia e in Germania, raggiungendo la piena operatività entro la fine del 2024, fatta eccezione per le strutture in ramp up. A causa delle dinamiche inflattive registrate nel settore e in generale nel corso dell’ultimo triennio, per un pieno recupero di una normale redditività sarà necessario un adeguamento graduale delle tariffe, in particolare in Germania. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per il 2024 dovrebbero registrare un miglioramento rispetto a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità sull’evoluzione nel 2024 è ridotta, a causa delle incertezze legate al contesto macroeconomico e geopolitico. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili resti sostanzialmente stabile (-0,5%), con l’Europa in calo del 1,9%, la Cina in linea con il 2023 e marginali crescite nelle altre aree geografiche. 

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, i primi mesi del 2024 confermano una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche.

In questo scenario Sogefi monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2024 prevede una crescita dei ricavi low single-digit, superiore rispetto alle previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quella registrata nell’esercizio 2023. In caso di deconsolidamento della divisione Filtrazione, sul perimento in continuità (Sospensioni ed Air & Cooling), si prevede la medesima evoluzione dei ricavi sopra descritta, una progressione della redditività operativa e un risultato netto positivo.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle persistenti incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi, ritenendo che nelle attuali condizioni di mercato la prosecuzione nella politica di riacquisto di azioni proprie seguita negli ultimi anni costituisca una modalità di distribuzione verso gli azionisti più efficace.

Assemblea degli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente di procedere nei tempi stabiliti dalla disciplina applicabile alla convocazione dell’Assemblea degli azionisti, in sede ordinaria e straordinaria, in unica convocazione, per il prossimo 29 aprile 2024, stabilendo di sottoporre, tra le altre, le seguenti proposte:

  • di approvare del bilancio di esercizio di CIR S.pA. – Compagnie Industriali Riunite, corredato della relazione del Consiglio di Amministrazione, della Relazione del Collegio Sindacale e della relazione della società di revisione legale;
  • previa revoca dell’autorizzazione in essere (per la parte non utilizzata), di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 208.000.000 di azioni, pari al 18,79% del capitale sociale, ed al 19,86% del capitale sociale post annullamento di 60.000.000 di azioni di cui al punto seguente, fermo restando che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate (e non annullate) non potrà in alcun caso eccedere il 20% del capitale sociale di CIR.
  • di annullare n. 60.000.000 azioni CIR, senza valore nominale, detenute dalla Società, senza riduzione del capitale sociale, e di annullare le azioni proprie CIR che verranno eventualmente acquisite in base all’autorizzazione assembleare rilasciata in sessione ordinaria, senza riduzione del capitale sociale, fino a un massimo di azioni CIR complessivamente non superiore a n. 208.000.000 azioni, fatta comunque eccezione per le azioni proprie che, unitamente alle azioni proprie già in portafoglio della Società, siano necessarie a copertura degli impegni di tempo in tempo derivanti dai piani di stock grant in essere;
  • di approvare un Piano di stock grant per il 2024 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge;
  • di nominare un Sindaco supplente, a integrazione del numero minimo di Sindaci supplenti stabilito dallo Statuto sociale, a seguito di intervenuta cessazione.

Sogefi: risultati in crescita nel 2023

RISULTATI IN CRESCITA NEL 2023

Ricavi: +5,5% a € 1.627,9 milioni (+9,1% a tassi di cambio costanti)

EBIT: +49,2% a € 105,2 milioni

Utile netto: +95,4% a € 57,8 milioni (€ 29,6 milioni nel 2022)

Free Cash Flow positivo per € 37,9 milioni(€ 29,3 milioni nel 2022)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 200,7 milioni (€ 224,7 milioni a fine dicembre 2022)

Milano, 23 febbraio 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2023, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel quarto trimestre 2023 la produzione mondiale di automobili è aumentata del 9,1% rispetto a quella del quarto trimestre del 2022, confermando il trend positivo registrato nei primi nove mesi dell’anno, con crescite in tutte le aree geografiche ad eccezione del Mercosur (-3%).

Nell’intero 2023 la produzione mondiale di autoveicoli ha quindi registrato una crescita del 9,4% rispetto al 2022, recuperando i volumi del 2019 prima della crisi pandemica (+1,2%).

L’andamento del 2023 è stato positivo in tutte le aree geografiche: +12,5% in Europa, +9,5% in NAFTA, +9,4% in Cina, 6,3% in India e +3,5% in Mercosur.

Tuttavia, rispetto al 2019, mentre Cina ed India sono risultate in forte crescita (+17,2% +29,5% rispettivamente), i volumi di produzione rimangono ancora inferiori in Europa (-13%), in Mercosur (-9,6%) e in NAFTA (-4,1%).

Per l’esercizio 2024, S&P Global (IHS), le cui analisi sono lo standard di settore, prevede che la produzione mondiale possa rimanere sostanzialmente stabile (-0,5%) rispetto al 2023.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL 2023

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 5,5% rispetto al 2022 e del 9,1% a tassi di cambio costanti, in linea con gli aumenti dei volumi di produzione (+6,1%) e dei prezzi di vendita (+2,8%).

I risultati hanno registrato un significativo miglioramento rispetto al 2022:

  • l’EBITDA, pari a € 221,4 milioni, è aumentato del +13,5%, con un EBITDA margin del 16,6% grazie alla crescita dei volumi e del margine di contribuzione;
  • l’EBIT, pari a € 105,2 milioni, è cresciuto del +49,2%, con un EBIT margin al 6,5% del fatturato, rispetto al 4,6% del 2022;
  • l’utile netto è stato pari a € 57,8 milioni (+95,4% rispetto a € 29,6 milioni nel 2022);
  • il free cash flow è stato positivo per € 37,9 milioni (€ 29,3 milioni nel 2022);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS16) al 31 dicembre 2023 è sceso a € 200,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022.

Anche l’attività commerciale è stata positiva, sia in termini di valore complessivo dei contratti acquisiti, sia di mix, con il 31% del valore dei nuovi contratti destinati a E-mobility. Sono state ottenute nuove aggiudicazioni significative in Nord America, in Europa e in Cina.

La divisione Sospensioni ha acquisito nuovi business nel mercato cinese, in collaborazione con operatori locali, concludendo in particolare un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici ad un player innovativo che aspira a diventare uno dei principali produttori nel mercato delle auto elettriche in Cina. La divisione ha inoltre acquisito in Europa diversi contratti, in particolare per la fornitura di barre stabilizzatrici per SUV elettrici di fascia alta e di molle elicoidali per piattaforme E-mobility. I contratti per E-mobility rappresentano il 45% del valore dei nuovi contratti acquisiti nell’anno.

La divisione Aria e Raffreddamento continua il proprio sviluppo in Cina, con l’acquisizione di diversi ordini da BYD tra i quali uno per la fornitura di collettori aria per una piattaforma Plug-in-Hybrid ed un contratto per la fornitura di collettori d’olio utilizzati nelle macchine elettriche per lubrificare l’interno della scatola del cambio. Queste parti, tradizionalmente prodotte in metallo, sono proposte da Sogefi in plastica consentendo di ridurre il peso e ottimizzare il design e il costo. Sono inoltre stati conclusi importanti contratti in Nord America che consentiranno di rafforzare la quota di mercato in quell’area, in particolare per la fornitura di prodotti di thermal management e di raffreddamento a piattaforme E-mobility. In Europa gli ordini principali sono relativi ai gruppi termostati per E-mobility e ai collettori di aspirazione per il thermal management. Il 27% del valore dei nuovi contratti conclusi nel 2023 dalla divisione Aria e Raffreddamento riguarda componenti per piattaforme E-mobility.

La divisione Filtrazione ha concluso importanti accordi in Europa sia per il canale OEM (Original Equipment Manufacturer) sia per l’IAM (Independent After Market): si è aggiudicata nuovi contratti per la fornitura di filtri destinati al circuito dei freni per camion e ha siglato un accordo di esclusività per 3 anni con uno dei principali leader nella distribuzione di componenti per auto nel canale Aftermarket. Continua inoltre lo sviluppo in India, con un guadagno progressivo di quote di mercato. Infine, ha acquisito nuovi contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria che rappresentano circa il 15% del valore totale.

RISULTATI 2023

I ricavi del 2023 sono ammontati a € 1.627,9 milioni, in crescita del 5,5% a cambi correnti e del 9,1% a cambi costanti rispetto al 2022.

La crescita dei ricavi riflette l’andamento molto positivo registrato in Europa (+10%), in Nord America (+ 6,0% e +10,5% a cambi costanti) e in India (+7,1% e +15,6% a cambi costanti); nelle restanti aree i volumi sono stati sostanzialmente stabili, ma i ricavi sono stati penalizzati dalle variazioni dei tassi di cambio (- 7,1% in Cina, +0,5% a cambi costanti, e -21,7% in Sud America, -2,2% a cambi costanti al netto dell’inflazione dell’Argentina).

Sospensioni ha registrato un aumento dei ricavi del 4,8% (+9,5% a cambi costanti) con crescite interessanti in particolare in India e in Europa.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 5,0% (+8,9% a cambi costanti), con un incremento particolarmente significativo nell’area NAFTA (+12,4% a cambio costante)

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 7,1% (+9,3% a cambi costanti), con una forte crescita nel canale Aftermarket (+10,5%) e in India.

L’EBITDA è ammontato a € 221,4 milioni, in crescita del 13,5% rispetto al 2022 (€ 195,1 milioni). L’EBITDA margin è passato dal 12,6% del 2022 al 13,6% del 2023.

Il margine di contribuzione è aumentato del 12,8% rispetto al 2022, grazie alla crescita dei volumi e ad una marginalità (rapporto percentuale margine di contribuzione/fatturato) in progressione dal 27,4% del 2022 al 29,3% del 2023.

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi è stata del 14,6%, sostanzialmente stabile rispetto al 2022 (14,3%).

Gli altri oneri, che includono prevalentemente le differenze cambio, hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 10,4 milioni rispetto al contributo positivo di € 0,8 milioni del 2022.   

L’EBIT è ammontato a € 105,2 milioni, in crescita del 49,2% rispetto a € 70,5 milioni del 2022. L’incidenza sul fatturato è cresciuta dal 4,6% del 2022 al 6,5% del 2023. 

Il Gruppo ha registrato un utile netto consolidato delle attività operative di € 67,7 milioni, rispetto a € 32,6 milioni dell’esercizio precedente.

In ottobre 2023 sono state cedute le attività delle Sospensioni in Messico, dando luogo ad una perdita netta per “attività operative cessate e possedute per la vendita” di € 6,7 milioni (€ -1,4 milioni nel 2022) che include il risultato netto della gestione fino ad ottobre e la minusvalenza registrata.

Il gruppo ha riportato un utile netto di € 57,8 milioni, rispetto ad € 29,6 milioni nel precedente esercizio.

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 37,9 milioni in crescita rispetto al 2022 (€ 29,3 milioni).

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 272,9 milioni, rispetto a € 230,7 milioni al 31 dicembre 2022. L’incremento riflette il risultato netto del periodo, le differenze cambio (negative) da conversione, il fair value degli strumenti di copertura dei flussi di cassa e altre variazioni.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS16 al 31 dicembre 2023 era pari a € 200,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 era pari a € 266,1 milioni, rispetto a € 294,9 milioni al 31 dicembre 2022.

Al 31 dicembre 2023 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 242 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2023

Nel quarto trimestre del 2023, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 375,3 milioni, in calo del 2,4% rispetto al corrispondente periodo del 2022; a tassi di cambio costanti, il gruppo ha registrato una crescita del 4,1% grazie all’incremento dei volumi di produzione (+2,9%) e all’adeguamento dei prezzi di vendita.

L’EBITDA è risultato pari a € 47,5 milioni, 12,7% del fatturato, rispetto a € 43,5 milioni (11,3%) nel quarto trimestre del 2022, grazie all’incremento del margine di contribuzione dal 26,5% al 31,1%.

L’EBIT è stato positivo per € 16,0 milioni a fronte di € 6,6 milioni nel quarto trimestre 2022.

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre 2023 è stato positivo per € 12 milioni rispetto al risultato negativo per € 3,4 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

EVENTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO

Firmato accordo di put option in favore di Sogefi per la cessione della divisione Filtration al fondo di investimento statunitense Pacific Avenue

La Società, in data odierna, ha sottoscritto con il fondo di investimento statunitense Pacific Avenue Capital Partners un accordo di put option, in forza del quale Carta Acquisition France S.A.S. (“Carta France”) e Carta Acquisition U.S., Inc. (“Carta US”), veicoli societari che fanno riferimento al fondo, hanno assunto impegni unilaterali, incondizionati e irrevocabili ad acquistare, rispettivamente, – in caso di esercizio dell’opzione di put da parte di Sogefi – l’intero capitale sociale di Sogefi Filtration S.A. e di Sogefi USA Inc. La divisione Filtrazione opererà con il nome di Purflux Group in caso di completamento dell’operazione.

Ai sensi dell’accordo di put option, Sogefi ha concesso ai veicoli acquisitivi Carta US e Carta France un periodo di esclusiva di sei mesi per il completamento dell’operazione.

L’esercizio della put option da parte di Sogefi e la stipula dell’accordo di compravendita relativo alla prospettata cessione della divisione Filtrazione (l’“Operazione”) potranno avvenire solo una volta completata la procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali, prevista dalla normativa francese.

L’Operazione è in ogni caso soggetta all’ottenimento dell’autorizzazione FDI (Foreign Direct Investment) in Slovenia e dell’autorizzazione antitrust in Marocco.

Si prevede che, subordinatamente all’esercizio della put option da parte di Sogefi, l’Operazione possa essere finalizzata entro sei mesi dalla data odierna.

L’esercizio della put option da parte di Sogefi sarà comunicato in conformità alla normativa applicabile.

Per le condizioni dell’operazione si veda il comunicato emesso contestualmente al presente.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2024 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e geopolitica. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili resti sostanzialmente stabile (-0,5%), con l’Europa in calo del 1,9%, la Cina in linea con il 2023 e marginali crescite nelle altre aree geografiche. 

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, i primi mesi del 2024 confermano una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche.

In questo scenario il Gruppo monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, per il 2024 si prevede -per tutte le tre divisioni che attualmente compongono il gruppo- una crescita dei ricavi low single-digit, superiore rispetto alle previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea rispetto a quella registrata nell’esercizio 2023.

In caso di deconsolidamento della divisione Filtrazione, sul perimento in continuità (Sospensioni ed Air & Cooling), si prevede la medesima evoluzione dei ricavi sopra descritta, una progressione della redditività operativa e un risultato netto positivo.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione, in considerazione del risultato del periodo e della solidità finanziaria del gruppo, proporrà all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, convocata in prima convocazione per il prossimo 22 aprile 2024, di destinare l’utile netto risultante dal Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023, pari ad Euro 6.735.288,96, a titolo di dividendo unitario di Euro 0,20 a ciascuna delle azioni in circolazione, per complessivi Euro 23.730.484 a valere per l’importo di Euro 16.995.195,04 sulla “Riserva utili portati a nuovo” e per l’importo di Euro 6.735.288,96 sull’utile di esercizio 2023.

Il dividendo sarà messo in pagamento dal giorno 8 maggio 2024, previo stacco della cedola in data 6 maggio 2024 e “record date” in data 7 maggio 2024.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 22 aprile 2024, e in seconda convocazione per il 23 aprile 2024.

Il testo integrale delle proposte di deliberazione e delle relazioni del Consiglio di Amministrazione in merito agli argomenti all’ordine del giorno, nonché tutta la documentazione inerente, saranno disponibili, nei termini di legge, presso la sede legale, sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket Storage (www.emarketstorage.com) e sul sito internet della Società www.sogefigroup.com (sezione Azionisti/Assemblee degli Azionisti).

Sogefi: risultati dei primi nove mesi 2023

RISULTATI IN CRESCITA NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023

Ricavi: +8,1% a € 1.252,5 milioni

EBIT: +39,5% a € 89,1 milioni

Utile netto a € 45,8 milioni  (€ 33,0 milioni nei primi nove mesi 2022)

Free Cash Flow positivo per € 38,4 milioni (€ 31,6 milioni nei primi nove mesi 2022)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 192,7 milioni (€ 219,7 milioni a fine settembre 2022)

Orbey, 23 ottobre 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2023, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel terzo trimestre 2023 la produzione mondiale di automobili è cresciuta del 3,8% rispetto a quella del terzo trimestre del 2022, che a sua volta aveva registrato una crescita del 29,5% sull’anno precedente.

Nei primi nove mesi del 2023, la produzione mondiale di autoveicoli è aumentata del 9% rispetto a quella del corrispondente periodo del 2022. La crescita è stata particolarmente sostenuta in Europa (+15,3%) e NAFTA (+11,3%) e significativa anche in Mercosur (+6%) e India (+6,7%). Per quanto riguarda la Cina, l’andamento trimestrale è stato altalenante e la produzione dei nove mesi ha complessivamente registrato un incremento (del +4,8%).

S&P Global (IHS) prevede per il quarto trimestre una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,5% rispetto al quarto trimestre 2022 e per l’intero esercizio 2023 un incremento del 7,5% rispetto al 2022, con aumenti in tutte le principali aree geografiche.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023

Nei primi nove mesi del 2023, i ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita dell’8,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022; a tassi di cambio costanti l’incremento è pari a 10,7%, grazie all’aumento del 7,1% dei volumi di produzione e del 3,4% dei prezzi di vendita.

I risultati sono stati positivi e in significativo miglioramento rispetto ai primi nove mesi del 2022:

  • l’EBITDA, pari a € 173,9 milioni, è in aumento del 14,7% grazie alla crescita del fatturato e del margine di contribuzione;
  • l’EBIT, pari a € 89,1 milioni, è cresciuto del 39,5%, con un EBIT margin al 7,1% del fatturato rispetto al 5,5% dei primi nove mesi del 2022;
  • l’utile netto è stato pari a € 45,8 milioni (+39% rispetto a € 33,0 milioni nei primi nove mesi del 2022);
  • il Free Cash Flow è stato positivo per € 38,4 milioni (€ 31,6 milioni nei primi nove mesi del 2022);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) al 30 settembre 2023 è pari a € 192,7 milioni rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022.

L’attività commerciale ha mostrato un andamento positivo, con una buona componente di contratti per E-mobility (28% del valore dei nuovi contratti acquisiti nei primi nove mesi del 2023); l’acquisizione di nuovi business è stata particolarmente dinamica in Nord America, Cina e India.

In particolare, Aria e Raffreddamento ha conseguito importanti contratti in Nord America, che consentiranno di rafforzare la quota di mercato in quell’area, e in Cina, tra i quali diversi ordini dalla Casa automobilistica BYD. Il 32% del valore dei nuovi contratti conclusi nel 2023 dalla business unit riguarda componenti per piattaforme di E-mobility.

Sospensioni, oltre ad avere acquisito nuovi ordini in Europa principalmente per la fornitura di barre stabilizzatrici, ha concluso in Cina un contratto con un player locale innovativo che aspira a diventare uno dei principali produttori nel mercato delle auto elettriche.

RISULTATI CONSOLIDATI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023

I ricavi dei primi nove mesi del 2023 sono ammontati a € 1.252,5 milioni, in aumento dell’8,1% a cambi correnti e del 10,7% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2022.

La crescita è stata molto significativa in Europa (+11,1%), Nord America (+9,2% e +13,3% a cambi costanti) e India (+7,8% e +16,8% a cambi costanti). In Sud America e in Cina i ricavi sono invece in flessione a causa delle variazioni dei tassi di cambio; a cambi costanti, i ricavi sono equivalenti o leggermente superiori rispetto a quelli del precedente esercizio.

La performance complessiva di Sogefi è sostanzialmente in linea con quella del mercato; per aree geografiche, è stata superiore in NAFTA e India.

Tutte le business units hanno registrato sostenute crescite dei ricavi.

Il fatturato di Sospensioni è aumentato del 9,8% (+11,7% a cambi costanti), con andamenti particolarmente positivi in Europa (+14,4% a cambi costanti) e India (+25,7% a cambi costanti).

Filtrazione ha riportato ricavi in crescita del 7,9% (+10,1% a cambi costanti), con il canale Aftermarket in Europa a +10,7% e l’India a +15,3% a cambi costanti.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in aumento del 6,9% (+10,7% a cambi costanti), con un incremento del 14,5% a cambi costanti in NAFTA.

L’EBITDA, pari a € 173,9 milioni, è in crescita del 14,7% rispetto ai primi nove mesi del 2022 (€ 151,7 milioni). 

Il margine di contribuzione è aumentato del 12,3% rispetto ai primi nove mesi del 2022, grazie all’aumento del fatturato e della marginalità (rapporto % margine di contribuzione/fatturato), passata dal 27,7% del 2022 al 28,8%. 

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi (14,3%) è stabile rispetto ai primi nove mesi 2022.

Gli altri proventi/oneri hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 4,2 milioni, rispetto al contributo positivo di € 5,5 milioni dei primi nove mesi 2022 e sono principalmente costituiti dalle differenze di cambio.

L’EBIT è ammontato a € 89,1 milioni, +39,5% rispetto a € 63,9 milioni dei primi nove mesi 2022. L’incidenza sul fatturato è aumentata dal 5,5% dei primi nove mesi 2022 al 7,1% dei primi nove mesi 2023. 

Gli oneri finanziari, pari a € 16,4 milioni, sono risultati superiori a quelli dei primi nove mesi 2022 (€ 13,6 milioni) a causa del rialzo dei tassi di interesse sulla componente di finanziamenti a tasso variabile.

Gli oneri fiscali sono ammontati a € 18,2 milioni (€ 15,0 milioni nello stesso periodo del 2022).

L’utile netto delle attività operative è stato di € 54,5 milioni rispetto a € 35,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” si riferisce alla cessione in corso di negoziazione delle attività Sospensioni in Messico; il risultato è negativo per € 6,4 milioni (€ -1,1 milioni nello stesso periodo del 2022) e include il risultato netto dell’attività nei primi nove mesi del 2023 e la migliore stima del risultato derivante dalla prospettata cessione.

Il gruppo ha riportato un utile netto di € 45,8 milioni (€ 33,0 milioni nei primi nove mesi del 2022).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 38,4 milioni (€ 31,6 milioni nei primi nove mesi 2022).

Al 30 settembre 2023 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 273,5 milioni, rispetto a € 230,7 milioni al 31 dicembre 2022. L’incremento riflette principalmente il risultato netto del periodo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2023 è pari a € 192,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 e € 219,7 milioni al 30 settembre 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2023 era pari a € 257,9 milioni, rispetto a € 294,9 milioni al 31 dicembre 2022 e € 292,7 milioni al 30 settembre 2022. 

Al 30 settembre 2023 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 270,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2023

Nel terzo trimestre del 2023, il Gruppo Sogefi ha registrato ricavi per € 404,9 milioni, -0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2022 e +4,6% a cambi costanti.

L’EBITDA è risultato pari a € 61,7 milioni rispetto a € 51,6 milioni nel terzo trimestre 2022, grazie all’incremento del margine di contribuzione dal 27% al 30%.

L’EBIT è stato positivo per € 32,3 milioni (a fronte di € 22,3 milioni nel terzo trimestre 2022).

L’utile netto delle attività operative del trimestre è stato di € 20,2 milioni, rispetto a € 13,4 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Nel terzo trimestre è stato registrato un risultato netto di “attività operative cessate e possedute per la vendita” negativo per € 5,0 milioni (€ -0,3 milioni nello stesso periodo del 2022), che riguarda il business Sospensioni in Messico, e include, oltre al risultato netto dell’attività del terzo trimestre, la migliore stima del risultato derivante dalla cessione.

Il risultato netto consolidato del terzo trimestre del 2023 è stato pari a € 14,4 milioni rispetto a € 12,2 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2023

Successivamente alla chiusura del periodo non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di inflazione tuttora elevata e tassi di interesse ancora in aumento.

Per il quarto trimestre 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,5%, rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Per quanto concerne le materie prime, nei primi nove mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è stata decrescente e non si osservano ad oggi segnali di inversione della tendenza. Per quanto riguarda i costi energetici, dopo una fase di contenimento, la volatilità permane elevata e potrebbe potenzialmente essere acuita dalle nuove tensioni geo-politiche.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi superiore al 5% e un aumento della redditività rispetto al 2022, escludendo gli oneri non ricorrenti, in linea con quello registrato nei primi nove mesi dell’anno.

CIR: risultati primo semestre 2023

Ricavi consolidati a € 1.223,1 milioni, in aumento dell’11,9% rispetto al primo semestre 2022

Utile netto consolidato a € 14,0 milioni

Crescita significativa di fatturato e risultati per Sogefi

Progressiva e sostenuta ripresa dell’attività di KOS

Ulteriore riduzione dell’indebitamento netto consolidato a € 32,9 milioni (€ 81,8 milioni al 31 dicembre 2022)

Posizione finanziaria netta della capogruppo stabile e positiva per € 314,0 milioni

Milano, 31 luglio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2023, pur in un contesto ancora complesso, i fenomeni avversi che hanno penalizzato i settori di attività in cui opera il Gruppo nel corso degli ultimi tre esercizi si sono decisamente attenuati: la fase di emergenza sanitaria legata alla pandemia si è esaurita, le tensioni sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime e dell’energia, acuite nel primo semestre del 2022 dal conflitto russo-ucraino, ancorché tuttora presenti, sono in fase di parziale riconduzione, ed infine i mercati finanziari sono in forte recupero dopo la performance molto negativa del 2022. Per contro la dinamica inflattiva generale ha fatto registrare incrementi significativi dei costi dei servizi e del personale e il rialzo dei tassi di interesse sta comportando un aumento degli oneri finanziari per le società controllate, mitigato dalla componente di finanziamenti a tasso fisso e dalla riduzione dell’indebitamento.

Nel corso del primo semestre, il settore sociosanitario del gruppo (KOS) ha proseguito nel percorso di costante recupero dell’attività iniziato a metà del 2021, dopo lo shock provocato dalla pandemia, con una prospettiva di ritorno a pieno regime dell’attività nel 2024.

Il settore automotive del gruppo (Sogefi), colpito dal crollo del mercato nel 2020 e dalle dinamiche relative alle materie prime nel 2021 e 2022, nel primo semestre del 2023, in un contesto di ripresa del mercato, in particolare europeo, ha registrato una crescita significativa dei ricavi e dei risultati, che nel primo semestre 2023 si collocano nettamente al di sopra dei valori pre-pandemia.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.223,1 milioni, in aumento del 11,9% rispetto al primo semestre del 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 170,0 milioni, in aumento del 15,4% rispetto al corrispondente periodo del 2022, grazie alla crescita del fatturato e della redditività in entrambi i settori in cui opera il gruppo.

Il risultato netto è stato pari a € 14,0 milioni a fronte di un risultato a pareggio nel primo semestre 2022.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 30 giugno 2023 è sceso a € 32,9 milioni rispetto a € 81,8 milioni al 31 dicembre 2022 e € 95,6 milioni al 30 giugno 2022, grazie alla riduzione dell’indebitamento netto delle controllate, complessivamente pari a € 346,9 milioni.  

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è significativamente positiva, pari a € 314,0 milioni; la leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022, € 320,4 milioni, è dovuta all’acquisto di azioni proprie per € 7,7 milioni nel corso del periodo.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2023, ammonta a € 910,9 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 878,0 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 812,7 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2023 è pari a € 747,3 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2022).

KOS

L’attività di KOS, che è stata fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia nel 2020 e 2021, ha registrato un progressivo recupero a partire dalla metà del 2021. Nel primo semestre 2023 il settore Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica è tornato ad operare a pieno regime; il settore delle residenze per anziani non ha ancora raggiunto la piena saturazione, ma il trend è positivo, sia in Italia, sia in Germania.

I risultati del primo semestre 2023 hanno risentito dell’aumento dei costi del personale sanitario e degli approvvigionamenti, soprattutto in Germania, il cui impatto è in corso di assorbimento, attraverso progressivi aggiustamenti tariffari e grazie alla deflazione dei costi energetici.

I ricavi del primo semestre del 2023 sono ammontati a € 370,7 milioni, in aumento del 9,9% rispetto al primo semestre 2022, grazie al recupero di tutti i settori: le RSA in Italia, +13,2%, e in Germania, +15,8%, ove l’incremento dei ricavi è stato altresì spinto da significativi rialzi delle tariffe, e la Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica (+6,4%).

L’EBIT è ammontato a € 20,8 milioni, in aumento di € 10,1 milioni rispetto all’EBIT del primo semestre 2022 (€ 10,7 milioni), grazie all’incremento dell’attività e al recupero di efficienza operativa e nonostante l’inflazione dei costi e il venir meno del significativo supporto garantito dal sistema sanitario tedesco agli operatori sociosanitari fino a luglio 2022.

Il risultato netto è stato positivo per € 0,8 milioni, rispetto a – € 2,9 milioni nel primo semestre 2022.

Il free cash flow, ante applicazione del principio IFRS16, è stato positivo per € 16,4 milioni; sono stati registrati proventi non ricorrenti per € 36,3 milioni (cessione dell’attività indiana nel settore Diagnostica e Cure Oncologiche e di immobili in Italia), e un flusso di cassa operativo negativo per circa € 20,0 milioni, a causa dell’incremento del capitale circolante per circa € 25,0 milioni, che dovrebbe almeno in parte riassorbirsi nel corso dell’esercizio.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a fine giugno 2023 ammonta a € 161,9 milioni rispetto a € 178,3 milioni al 31 dicembre 2022 e a € 192,9 milioni al 30 giugno 2022.

In data 28 giugno 2023 è stata perfezionata la cessione dell’attività Diagnostica e Cure Oncologiche in India, concludendo così il percorso di rifocalizzazione strategica avviato nel 2020 con la cessione di Medipass. Il corrispettivo, equity value, della cessione è stato di € 18,8 milioni.

Sogefi

Nel primo semestre 2023, in un contesto di crescita mondiale della produzione di automobili dell’11,2% rispetto all’equivalente periodo del 2022, con progressi in tutte le aree geografiche e una forte ripresa in Europa, i ricavi consolidati di Sogefi sono ammontati a € 852,4 milioni, registrando una crescita del 12,8% e del 14% a tassi di cambio costanti, che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+9,4%) e dei prezzi di vendita (+4,2%). Sono state registrate performance al di sopra del mercato in NAFTA, Cina e India.

L’EBIT, pari a € 54,8 milioni, è cresciuto del 35,6%, con un EBIT margin al 6,4% del fatturato, rispetto al 5,3% del primo semestre 2022. Tutte le linee di business hanno registrato incrementi di redditività, grazie ai volumi e alla tenuta dei margini, malgrado l’impatto dell’inflazione sui costi.

L’utile netto è stato pari a € 31,4 milioni (+51% rispetto a € 20,8 milioni nel primo semestre 2022).

Il free cash flow è stato positivo per € 45,0 milioni, includendo il factoring (€ 41,2 milioni al 30 giugno 2022).

L’indebitamento netto (ante IFRS16) al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022.

Positivo anche l’andamento del portafoglio di contratti, con 32% del valore dei nuovi contratti destinato a piattaforme ibride ed elettriche, con un elevato potenziale di crescita.

Gestione finanziaria

Nel primo semestre i mercati azionari e obbligazionari globali hanno registrato un recupero dopo la performance molto negativa del 2022 e i rendimenti obbligazionari sono tornati ad essere positivi a seguito dei successivi rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare proventi finanziari netti leggermente positivi (€ 0,9 milioni, con un rendimento sul semestre dello 0,2%), a fronte di proventi negativi per € 5,1 milioni nel primo semestre del 2022. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari a 0,8%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento negativo del 2,2%, in parte dovuto alla sfavorevole evoluzione del tasso di cambio euro/dollaro.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2023

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo CIR nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di inflazione tuttora elevata e tassi di interesse ancora in aumento.

Per quanto concerne KOS, si prevede di operare a pieno regime nei settori Riabilitazione ed Acuti già nel corso dell’anno corrente, mentre per le RSA in Italia e in Germania ci si attende un consolidamento del trend di aumento delle presenze, che si prevede possa condurre alla piena operatività tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. A causa delle dinamiche inflattive che hanno caratterizzato il settore, e in particolare dell’aumento del costo del personale sanitario, per un pieno recupero della redditività, sarà necessario un progressivo adeguamento delle tariffe, sia in Italia che in Germania, tema sul quale le associazioni di categoria stanno dialogando con le istituzioni interessate. In assenza di fatti e circostanze, allo stato non prevedibili, che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere significativamente superiori a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne Sogefi, la visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 5,3% rispetto al 2022, con l’Europa a +11,8%, NAFTA a +8,2%, l’India a +7,2% e il Sud America e la Cina sostanzialmente stabili. Per quanto concerne le materie prime e l’energia, nei primi mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è stata decrescente, ma essi permangono elevati e caratterizzati da alta volatilità. In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit, in linea con le previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, superiore rispetto a quella registrata nell’esercizio 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario, nonostante il migliore andamento dei mercati finanziari nella prima parte dell’anno, in considerazione delle incertezze legate al contesto macroeconomico e finanziario, ci si attende che nella seconda parte dell’anno permangano condizioni di elevata volatilità.

Sogefi: risultati del primo semestre 2023

Ricavi in crescita del 12,8% a € 852,4 milioni

EBIT: € 54,8 milioni, +35,6%

Utile netto a € 31,4 milioni  (€ 20,8 milioni nel primo semestre 2022)

Free Cash Flow positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni nel primo semestre 2022)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 185,3 milioni (€ 216,4 milioni a fine giugno 2022)

Milano, 24 luglio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2023, presentata dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre 2023 la produzione mondiale di autoveicoli ha registrato una crescita dell’11,2% rispetto all’equivalente periodo del 2022, con progressi in tutte le aree geografiche.

La crescita è stata particolarmente sostenuta in Europa (+20,2%) e NAFTA (+12,2%) e significativa in Mercosur (+9,7%), India (+6,5%) e Cina (+7%), dove, dopo un primo trimestre 2023 negativo (-4,7%), si è registrata una netta ripresa nel secondo trimestre (+20,3%). 

Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale crescerà del 5,3% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aree geografiche. La riduzione dell’indice di crescita previsto per l’intero anno rispetto a quello registrato nel primo semestre dipende dalla forte ripresa della produzione che si registrò nel secondo semestre del 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO SEMESTRE 2023

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita a due cifre rispetto al primo semestre 2022 (+12,8% e +14% a tassi di cambio costanti), che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+9,4%) e dei prezzi di vendita (+4,2%).

I risultati sono stati positivi e in significativo miglioramento rispetto al primo semestre 2022:

  • l’EBITDA, pari a € 111,1 milioni, è aumentato dell’11,3% rispetto al primo semestre 2022, grazie alla crescita dei volumi e alla buona tenuta del margine di contribuzione;
  • l’EBIT, pari a € 54,8 milioni, è cresciuto del 35,6%, con un EBIT margin al 6,4% del fatturato, rispetto al 5,3% del primo semestre 2022;
  • l’utile netto è stato pari a € 31,4 milioni (+ 51% rispetto a € 20,8 milioni nel primo semestre 2022);
  • il Free Cash Flow è stato positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni nel primo semestre 2022);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 216,4 milioni al fine giugno 2022.

L’attività commerciale è stata positiva con una componente rilevante di contratti per E-mobility (32% del valore dei nuovi contratti acquisiti nel primo semestre) e nuove aggiudicazioni significative anche in Cina, India e Stati Uniti.

Filtrazione ha concluso importanti accordi in Europa sia per il canale OEM (Original Equipment Manufacturer) che per l’IAM (Independent Automotive Aftermarket): si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri destinati al circuito dei freni per camion e ha siglato un accordo di esclusività per tre anni con uno dei principali leader nella distribuzione di componenti per auto nel canale Aftermarket. Continua inoltre lo sviluppo in India, dove la business unit sta guadagnando progressivamente quote di mercato.

Sospensioni ha acquisito nuovi business nel mercato indiano, con operatori locali, concludendo in particolare un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici per veicoli commerciali leggeri con un player innovativo che aspira a diventare uno dei principali produttori E-mobility nel mercato indiano. La divisione ha inoltre acquisito in Europa diversi contratti, in particolare per la fornitura di barre stabilizzatrici per SUV elettrici di fascia alta e di molle elicoidali per piattaforme E-mobility.

Aria e Raffreddamento continua il proprio sviluppo in Cina, con l’acquisizione di un importante ordine da BYD per la fornitura di collettori aria per una piattaforma Plug-in-Hybrid e un contratto per la fornitura di collettori olio utilizzati nelle macchine elettriche per lubrificare l’interno della scatola del cambio. Questi componenti, tradizionalmente prodotti in metallo, sono proposti da Sogefi in plastica consentendo la riduzione del peso e l’ottimizzazione del design e del costo. Sono inoltre stati conclusi contratti in Nord America per la fornitura di prodotti di thermal management e in Europa per gruppi termostati per E-mobility e collettori di aspirazione. Il 47% del valore dei nuovi contratti conclusi nel 2023 dalla divisione Aria e Raffreddamento riguarda componenti per piattaforme di E-mobility.

RISULTATI CONSOLIDATI NEL PRIMO SEMESTRE 2023

I ricavi del primo semestre 2023 sono ammontati a € 852,4 milioni, in crescita del 12,8% a cambi correnti e del 14% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2022.

I ricavi hanno registrato una crescita in tutte le aree geografiche: +14% in Europa, +15,8% in Nord America (+17,2% a cambi costanti), +5,6% in Sud America (+3,9% a cambi costanti al netto dell’inflazione dell’Argentina), +10,3% in India (+17,7% a cambi costanti), +2,3% in Cina (+8,2% a cambi costanti).

La performance di Sogefi è stata superiore a quella del mercato in Nord America, India e Cina.

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 15,4% (+15,7% a cambi costanti).

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento dell’11% (+12,4% a cambi costanti), con crescite particolarmente significative nel canale Aftermarket in Europa (+13,6%), Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 12,2% (+14,4% a cambi costanti), con un incremento particolarmente significativo in NAFTA (+18,5% a cambio costante).

L’EBITDA, pari a € 111,1 milioni, è aumentato dell’11,3% rispetto al primo semestre del 2022 (€ 99,8 milioni). 

Il margine di contribuzione è aumentato del 12,9% rispetto al primo semestre 2022, grazie all’aumento dei volumi e alla marginalità (rapporto % margine di contribuzione/fatturato) stabile al 28,1% rispetto al 2022, nonostante i sovraccosti legati ai prezzi dell’energia e in generale all’inflazione. 

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi è scesa al 14,3% dal 14,9% del primo semestre 2022.

Gli altri oneri, che includono prevalentemente le differenze cambio, hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 3,8 milioni rispetto al contributo positivo di € 3,9 milioni del primo semestre 2022.   

L’EBIT è ammontato a € 54,8 milioni, in crescita del 35,6% rispetto a € 40,4 milioni del primo semestre 2022. L’incidenza sul fatturato è cresciuta dal 5,3% del primo semestre 2022 al 6,4% del primo semestre 2023. 

Gli oneri finanziari, pari a € 11,0 milioni, sono risultati superiori a quelli del primo semestre 2022 (€ 9,1 milioni) a causa del rialzo dei tassi di interesse sulla componente di finanziamenti a tasso variabile.

Gli oneri fiscali sono sostanzialmente stabili a € 10,8 milioni (€ 10,3 milioni nello stesso periodo del 2022).

Il gruppo ha riportato un utile netto di € 31,4 milioni (€ 20,8 milioni nel primo semestre 2022).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni del primo semestre 2022), includendo l’effetto del maggiore ricorso al factoring tenuto conto dell’incremento dei ricavi.

Al 30 giugno 2023 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 258 milioni, rispetto a € 230,7 milioni al 31 dicembre 2022.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 e € 216,4 milioni al 30 giugno 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 era pari a € 250,6 milioni, rispetto a € 294,9 milioni al 31 dicembre 2022 ed € 285,2 milioni al 30 giugno 2022. 

Al 30 giugno 2023 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 284,0 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2023

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di inflazione tuttora elevata e tassi di interesse ancora in aumento.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 5,3% rispetto al 2022, con l’Europa a +11,8%, NAFTA a +8,2%, l’India a +7,2% e il Sud America e la Cina sostanzialmente stabili.

Per quanto concerne le materie prime e l’energia, nei primi mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è stata decrescente, ma essi permangono elevati e caratterizzati da alta volatilità.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit, in linea con le previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, superiore rispetto a quella registrata nell’esercizio 2022.

CIR: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2022

Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Confermati Rodolfo De Benedetti presidente e Monica Mondardini amministratore delegato. Entrano in CdA gli amministratori indipendenti Elisabetta Oliveri e Tommaso Nizzi

Nuovo Collegio sindacale per il triennio 2023-2024-2025: Giovanni Barbara (presidente), Maria-Maddalena Gnudi e Francesco Mantegazza

Milano, 28 aprile 2023 – L’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni con la Legge 24 aprile 2020, n.27 e come da ultimo prorogato per effetto della Legge 24 febbraio 2023, n.14, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma 4, del TUF.

Approvazione del bilancio 2022

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022 di CIR. Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 2.235,6 milioni (€ 1.962,5 milioni nel 2021), un margine operativo lordo consolidato a € 295,7 milioni (€ 300,7 milioni nel 2021) e un risultato netto consolidato pari a -€ 0,2 milioni (utile di € 18,0 milioni nel 2021).

L’Assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2023, destinato ad amministratori e/o dirigenti della Società e di società controllate per numero massimo di n. 5.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave” nel gruppo.

Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie 

L’Assemblea ha conferito al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di  220.000.000 azioni proprie, e comunque non oltre il 20% del numero complessivo di azioni costituenti il capitale sociale, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Nomina del Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea degli azionisti ha nominato Philippe Bertherat, Edoardo De Benedetti, Marco De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Monica Mondardini, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri, Francesca Pasinelli e Maria Serena Porcari. Gli amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza F.lli De Benedetti S.p.A., titolare del 35,957% del capitale sociale, ad eccezione di Tommaso Nizzi, tratto dalla lista di minoranza presentata da Alessandro Nizzi e Beatrice Baroncelli, titolari del 2,507% del capitale sociale.

I curricula degli amministratori sono disponibili sul sito internet www.cirgroup.it.

Nel corso dell’Assemblea, il presidente Rodolfo De Benedetti e l’amministratore delegato Monica Mondardini hanno ringraziato i consiglieri uscenti Maristella Botticini, Franco Debenedetti, Paola Dubini e Silvia Giannini e il sindaco uscente Gaetano Rebecchini per il lavoro svolto al servizio della Società.

Nomina del Collegio sindacale

L’Assemblea ha altresì nominato i componenti del Collegio sindacale della Società per il triennio 2023-2024-2025. I sindaci effettivi sono Giovanni Barbara (Presidente), Maria-Maddalena Gnudi e Francesco Mantegazza. I sindaci sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza F.lli De Benedetti S.p.A., ad eccezione del Presidente Giovanni Barbara e del sindaco supplente Marco Pardi, scelti dalla lista di minoranza presentata da Alessandro Nizzi e Beatrice Baroncelli.  

I curricula dei sindaci sono disponibili sul sito internet www.cirgroup.it.

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Riunione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deliberato il proseguimento del piano di acquisto di azioni proprie avviato in data 16 marzo 2022 e attualmente in corso, in conformità e in esecuzione dell’autorizzazione appena conferita dall’Assemblea degli azionisti. La nuova delibera prevede l’acquisto non superiore a 220.000.000 azioni proprie, fermo restando il limite del 20% del capitale sociale e le altre caratteristiche del programma già comunicate in data 12 settembre 2022.

Alla data del 27 aprile 2023 CIR possedeva n. 38.516.899 azioni proprie, pari al 3,48% del capitale sociale della Società.

Il Consiglio di Amministrazione ha confermato Rodolfo De Benedetti Presidente e Monica Mondardini Amministratore Delegato della Società. L’Avv. Pietro La Placa è stato confermato segretario del Consiglio di Amministrazione.

Carlo De Benedetti e Franco Debenedetti sono stati nominati, rispettivamente, Presidente Onorario e Vice-Presidente Onorario di CIR in considerazione del loro contributo nell’affermazione e nello sviluppo della Società.

Il Consiglio ha positivamente verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori qualificatisi come indipendenti, ossia gli amministratori Philippe Bertherat, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri, Francesca Pasinelli e Maria Serena Porcari. Cinque amministratori su un totale di nove risultano quindi indipendenti.

Il Consiglio ha inoltre preso atto della sussistenza dei requisiti di indipendenza dei componenti del Collegio sindacale sulla base della verifica effettuata dallo stesso.

Sono stati nominati i componenti del Comitato Nomine e Remunerazione (Francesca Pasinelli, presidente, Philippe Bertherat, Maria Serena Porcari), del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (Maria Serena Porcari, presidente, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri), del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate (Philippe Bertherat, presidente, Tommaso Nizzi, Francesca Pasinelli) e il lead independent director (Maria Serena Porcari).

Il Consiglio, infine, in conformità alla delibera assembleare, ha dato esecuzione al piano di stock grant 2023 attribuendo n. 4.584.544 diritti.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Michele Cavigioli, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Sogefi: risultati del primo trimestre 2023

Ricavi in crescita del 13,2% a € 431,6 milioni

EBIT: +21,4% a € 25,7 milioni

Utile netto in aumento a € 13,2 milioni  (€ 10,7 milioni nel primo trimestre 2022)

Free Cash Flow positivo per € 39,6 milioni (€ 43,7 milioni nel primo trimestre 2022)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 186,9 milioni (€ 213,4 milioni a fine marzo 2022)

Milano, 21 aprile 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2023, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo trimestre 2023 la produzione mondiale di autoveicoli ha registrato una crescita del 5,7% rispetto a quella dell’equivalente periodo del 2022, con progressi in tutte le aree geografiche ad eccezione della Cina, che ha registrato un calo del 7,9%. La crescita è stata particolarmente sostenuta in Europa, +25,6%, e significativa anche in NAFTA (+9,8%), Mercosur (+14,2%) e India (+9,4%). 

Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale possa crescere del 3,8% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aree geografiche.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO TRIMESTRE 2023

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita a due cifre rispetto al primo trimestre 2022, +13,2%, sostenuta dall’aumento dei volumi di produzione (+7,3%) e dall’incremento dei prezzi di vendita (+5,4%).

I risultati sono stati positivi e in miglioramento:

  • l’EBITDA è aumentato del 7,4% rispetto al primo trimestre 2022, a € 53,7 milioni, grazie alla crescita dei volumi e alla tenuta del margine di contribuzione, malgrado l’incremento dei costi energetici;
  • l’EBIT è cresciuto del 21,4% a € 25,7 milioni e l’EBIT margin è passato al 6% del fatturato, rispetto al 5,6% del primo trimestre 2022;
  • l’attività ha generato un free cash flow di € 39,6 milioni (€ 43,7 milioni nel primo trimestre 2022);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 186,9 milioni al 31 marzo 2023, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022.

L’attività commerciale è stata positiva, con la conclusione di nuovi contratti riguardanti anche piattaforme di E-mobility (31% del valore dei nuovi contratti del primo trimestre 2023):

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti in Europa per la fornitura di filtri destinati al circuito dei freni per camion e in India per la fornitura di filtri aria;
  • la divisione Sospensioni ha siglato un contratto in India per barre stabilizzatrici con un player innovativo che aspira a diventare uno dei principali produttori nel mercato delle auto elettriche in India, e diversi contratti in Europa e Sudamerica per barre stabilizzatrici e molle a balestra;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso contratti in Cina, con clienti nel settore E-mobility, in Nord America per la fornitura di prodotti di thermal management e condotti d’aria, e in Europa per collettori di aspirazione. Il 66% del valore dei nuovi contratti conclusi nel 2023 dalla divisione Aria e Raffreddamento riguarda piattaforme di E-mobility.

Gli investimenti in innovazione sono stati significativi:

  • è stato introdotto l’uso dei visori HoloLens Metaverse, per la realtà aumentata, che consentono di visitare virtualmente i siti produttivi, supportando la sicurezza sul lavoro a distanza e fornendo istruzioni in tempo reale: l’obiettivo è dotare di questa innovativa soluzione tutti gli stabilimenti del gruppo entro la fine del 2023;
  • l’ACMA, associazione che rappresenta i componentisti auto indiani, ha riconosciuto alla divisione Sospensioni tre premi per l’eccellenza in digitalizzazione, progettazione, sviluppo di nuovi prodotti e localizzazione, nonché la certificazione di Business sostenibile.

RISULTATI CONSOLIDATI NEL PRIMO TRIMESTRE 2023

I ricavi del primo trimestre 2023 sono ammontati a € 431,6 milioni, in crescita del 13,2% rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+13,1% a cambi costanti).

I volumi venduti sono aumentati del 7,3% rispetto a quelli del corrispondente trimestre del 2022 e i prezzi di vendita mediamente del 5,4%, incremento articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione anche dell’evoluzione dei costi delle materie prime e componenti impiegati.

I ricavi hanno registrato una crescita a due cifre in tutte le aree geografiche, con la sola eccezione della Cina: +11,9% in Europa, +21,5% in Nord America (+19,2% a cambi costanti), +17,6% in Sud America (+8,8% a cambi costanti al netto dell’inflazione dell’Argentina) e +15,9% in India (+21,3% a cambi costanti); in Cina i ricavi sono risultati in calo del 3% e stabili a cambi costanti.

L’andamento dei ricavi di Sogefi è stato nettamente migliore di quello del mercato in NAFTA, India e Cina.

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 18,4% (+17,4% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in tutte le aree geografiche in cui opera, ad eccezione della Cina, a causa dell’andamento del mercato locale.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 10,6% (+11,1% a cambi costanti), grazie al buon andamento delle attività in Nord America e India e del canale Aftermarket in Europa. 

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 10,7% (sia a cambi correnti che a cambi costanti), con incrementi particolarmente significativi in NAFTA.

L’EBITDA, pari a € 53,7 milioni, è aumentato del 7,4% rispetto a € 50,0 milioni del primo trimestre 2022.

Il margine di contribuzione è aumentato dell’11,3% rispetto al primo trimestre 2022, grazie all’aumento dei volumi venduti, e il rapporto % margine di contribuzione/fatturato è restato pressoché stabile al 27,5% (28% nello stesso periodo del 2022), assorbendo i sovraccosti generati dai prezzi dell’energia e in generale dall’inflazione.

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi è scesa al 14,3%, dal 14,6% del primo trimestre 2022.

Gli altri oneri, che includono prevalentemente le differenze cambio, hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 2,7 milioni rispetto al contributo positivo di € 0,9 milioni del primo trimestre 2022.   

L’EBIT è ammontato a € 25,7 milioni, in crescita del 21,4% rispetto a € 21,2 milioni del primo trimestre 2022. L’incidenza sul fatturato è cresciuta dal 5,6% del primo trimestre 2022 al 6% del primo trimestre 2023. 

Gli oneri finanziari, pari a € 5,7 milioni, sono risultati superiori a quelli del primo trimestre 2022 (€ 4,5 milioni) a causa del rialzo dei tassi di interesse sulla componente di finanziamenti a tasso variabile.

Gli oneri fiscali sono sostanzialmente stabili a € 6,0 milioni (€ 5,9 milioni nello stesso periodo del 2022).

Il gruppo ha riportato un utile netto di € 13,2 milioni (€ 10,7 milioni nel primo trimestre 2022).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 39,6 milioni (€ 43,7 milioni del primo trimestre 2022), anche tenuto conto del ricorso al factoring.

Al 31 marzo 2023 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 240,5 milioni, rispetto a € 230,7 milioni al 31 dicembre 2022.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2023 è pari a € 186,9 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 e € 213,4 milioni al 31 marzo 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 era pari a € 255,9 milioni, rispetto a € 294,9 milioni al 31 dicembre 2022 e € 281,8 milioni al 31 marzo 2022. 

Al 31 marzo 2023 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 313,0 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 31 MARZO 2023

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, alla volatilità dei prezzi delle materie prime (seppure attenuata rispetto al 2022), in particolare dell’energia, all’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,8% rispetto al 2022, con l’Europa a +8,2%, NAFTA a +5,2% e il Sud America a +3,6%.

Per quanto concerne le materie prime e l’energia, nei primi mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è decrescente, ma essi permangono molto elevati e volatili.   

In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e una redditività, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quella registrata nell’esercizio 2022.

CIR: deposito documentazione per l’Assemblea degli azionisti

Milano, 6 aprile 2023 – Con riferimento all’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. convocata in sede ordinaria per il 28 aprile 2023, ore 10,00, in unica convocazione, si rende noto che è disponibile, presso la sede della Società (via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it (sezione Governance/Assemblea degli azionisti) e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE, la seguente documentazione:

  • la Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022, la Relazione del Collegio sindacale, le Relazioni della Società di Revisione (punto 1);
  • la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2022;
  • la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di cui all’art. 123 – bis del TUF.

Scarica il comunicato

CIR: risultati esercizio 2022

  • Forte crescita dei ricavi (+13,9% vs 2021) a € 2.235,6 milioni grazie all’evoluzione positiva delle controllate Sogefi e KOS

  • EBITDA consolidato pari a € 295,7 milioni (in crescita in termini normalizzati)

  • Risultato netto consolidato in sostanziale pareggio (-€ 0,2 milioni), penalizzato dai rendimenti degli asset finanziari, per effetto dell’andamento negativo dei mercati

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 320,3 milioni

Milano, 13 marzo 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2022 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2022, la Società e le controllate hanno operato in un contesto complesso caratterizzato dal protrarsi degli effetti della pandemia, benché attenuati, dall’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, acuito dal conflitto tra Russia e Ucraina, e dall’andamento negativo dei mercati finanziari. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno si è verificato un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari, energetici e delle materie prime.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 2.235,6 milioni, in aumento del 13,9% rispetto al 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività (sociosanitario e componentistica auto), in netta ripresa dopo due esercizi fortemente influenzati dagli effetti della pandemia Covid-19.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 295,7 milioni, 13,2% dei ricavi (€ 300,7 milioni nel 2021). Escludendo oneri/proventi non ricorrenti registrati nei due esercizi, l’EBITDA consolidato è aumentato del 5,4% rispetto a quello del 2021.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 81,7 milioni (€ 80,2 milioni nel 2021). Escludendo, anche in questo caso, l’effetto di oneri/proventi non ricorrenti, l’EBIT consolidato su base ricorrente è aumentato del 40%.

La gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

Pertanto, il risultato netto consolidato è stato pari a -€ 0,2 milioni a fronte di un utile di € 18,0 milioni nel 2021.

I risultati operativi ricorrenti delle controllate sono cresciuti, mentre il risultato netto consolidato è stato penalizzato dai rendimenti del portafoglio degli investimenti finanziari, influenzati dall’andamento negativo dei mercati; il risultato netto delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) è stato infatti negativo per € 16,5 milioni, a fronte di un contributo positivo di € 16,1 milioni nel 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 ammontava a € 81,8 milioni, pressoché stabile rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 402,2 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva, a € 320,3 milioni, ma in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,3 milioni), a causa dell’acquisto di azioni proprie per € 6,4 milioni e della riduzione dei risultati finanziari.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 31 dicembre 2022, ammontava a € 950,6 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 868,8 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 798,2 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2022 era pari a € 743,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Gli effetti della pandemia Covid-19 hanno determinato una riduzione delle attività di KOS a partire dal secondo trimestre 2020 fino ai primi mesi del 2021; dal secondo trimestre 2021 e nell’arco di tutto il 2022, grazie alle minori criticità legate alla pandemia, l’attività ha registrato un miglioramento, pur non raggiungendo il livello pre-Covid.

I ricavi di KOS sono ammontati a € 683,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,3%) e in Germania (+6,6%).

L’EBIT è stato pari a € 30,4 milioni; nel 2021 KOS aveva registrato un EBIT pari a € 31,8 milioni, che tuttavia includeva proventi non ricorrenti per circa € 12,0 milioni; il risultato operativo ricorrente registra quindi un incremento, grazie al progressivo recupero dei livelli di attività e di efficienza operativa, e nonostante il consistente aumento dei costi del personale sanitario e dell’energia.

Il risultato netto dell’esercizio è in sostanziale pareggio (-€ 0,8 milioni rispetto a € 1,4 milioni nel 2021, che recepiva i proventi non ricorrenti sopra menzionati).

Il Free Cash Flow operativo ante IFRS 16 è stato positivo per € 5,0 milioni; KOS continua il proprio piano di sviluppo e acquisizione di nuove strutture e ha impiegato € 23,0 milioni in particolare in green field, per cui il cash flow, inclusi gli investimenti in nuove strutture, è stato pari a -€ 18,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine 2022, ammontava a € 178,3 milioni (€ 160,2 milioni a fine 2021); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammontava a € 976,4 milioni.

Sogefi

La produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto al 2021, con il contributo di tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Sul fronte dei costi di produzione, nei primi nove mesi del 2022 sono proseguite le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, aggravate dal conflitto tra Russia e Ucraina, che si sono attenuate nel corso dell’ultimo trimestre.

I ricavi di Sogefi sono cresciuti del 17,5% rispetto al 2021, grazie alla crescita dei volumi di produzione (+4%), all’incremento dei prezzi di vendita legato all’aumento dei costi delle materie prime, e all’evoluzione dei tassi di cambio (+12,6% a cambi costanti).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento: l’EBIT è infatti stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021.

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021).

L’indebitamento netto ante IFRS 16 è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gestione finanziaria

Per effetto dello shock sui mercati finanziari determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e del rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare l’inflazione, nel corso del 2022 i mercati finanziari hanno registrato performance tra le peggiori degli ultimi decenni.

In tale contesto, la gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

In data 22 dicembre 2022 la capogruppo CIR ha raggiunto un accordo preliminare vincolante, soggetto a talune condizioni sospensive, per la cessione di un complesso immobiliare non strumentale di proprietà, avente un valore di bilancio pari a € 11,0 milioni, per un valore complessivo di € 38,0 milioni. È stato incassato un importo di € 5,0 milioni a titolo di caparra, mentre la restante parte sarà incassata al momento del closing dell’operazione (indicativamente entro la fine del 2023), quando sarà registrata anche la plusvalenza.

Piani e performance ESG

Nel 2022 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi di sostenibilità previsti dai piani 2021-2025 della Società e delle controllate.

Sono stati fatti progressi sul fronte della decarbonizzazione, con una riduzione dell’intensità energetica in tutte le attività del gruppo e un mix di approvvigionamento energetico con una crescente componente di energia verde.

È inoltre in forte miglioramento la gestione dei rifiuti, con un aumento di quasi 10p.p. della quota dei rifiuti valorizzati in particolare da Sogefi. Quest’ultima inoltre ha proseguito lo sviluppo di prodotti per la mobilità sostenibile con una quota superiore al 50% di nuovi ordini destinati a piattaforme ibride ed elettriche.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2022

Successivamente alla chiusura dell’esercizio 2022 non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione del conflitto russo-ucraino, l’evoluzione macroeconomica e i prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia.

Per quanto concerne KOS, in un quadro di minore criticità operativa legata alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi già nel corso del corrente esercizio per Riabilitazione ed Acuti, e nel 2024 per le RSA in Italia e in Germania, dopo una progressiva crescita della saturazione nel corso del 2023, giungendo a livelli prossimi a quelli del 2019. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere in incremento rispetto al passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità per il 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, Nafta a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%. Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista, anche se permane un’elevata volatilità. Persistono inoltre in alcune aree geografiche pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro. In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che nel corso del 2023, pur in presenza di un miglioramento delle prospettive di ritorno degli asset finanziari, permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 28 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • di revocare (per la parte non utilizzata) e di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 220.000.000 di azioni, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019; tenuto inoltre conto che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate non potrà in alcun caso eccedere un numero complessivo di azioni rappresentativo della quinta parte del capitale sociale di CIR; che l’acquisto potrà avvenire ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

  • di approvare di un piano di stock grant per il 2023 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali;

  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022;

  • di proporre il rinnovo del Collegio Sindacale, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Sogefi: risultati 2022 superiori al 2021

Ricavi: +17,5% a € 1.552,1 milioni

Crescita dei ricavi in tutte le aree geografiche e linee di prodotto

EBIT: +17% a € 68,3 milioni

Utile netto in crescita a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021)

Free Cash Flow positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 224,3 milioni (€ 258,2 milioni a fine 2021)

Milano, 24 febbraio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2022 la produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto a quella dell’anno precedente, con progressi in tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Il buon andamento riflette il forte incremento della produzione nel terzo trimestre 2022 (+29,5%) e quello, più contenuto, dell’ultimo trimestre (+1,7%).  Nonostante il recupero del 2022, la produzione mondiale di automobili resta inferiore a quella del 2019 (-7,8%), con l’Europa a -23,2%. Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale possa crescere del 3,6% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aeree geografiche.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL 2022

I risultati 2022 sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • I ricavi hanno registrato una crescita del 17,5% rispetto al 2021, +12,6% a tassi di cambio costanti per l’aumento dei volumi di produzione e dei prezzi di vendita;
  • l’EBITDA è aumentato a € 194,7 milioni, rispetto a € 192,5 milioni nel 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021;
  • il free cash flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Le innovazioni di prodotto nel 2022 sono state significative:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno in Francia;
  • nel mese di settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme Electric Vehicles, che hanno riscosso una notevole accoglienza da parte del mercato;
  • nel mese di ottobre sono stati presentati all’Equip Auto Show di Parigi i nuovi prodotti aftermarket e le ultime innovazioni di prodotto, che hanno riscontrato un grande interesse da parte degli operatori di settore.

L’attività commerciale è stata positiva e il 52% del valore complessivo dei nuovi contratti è destinato a piattaforme di E-mobility:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India; 
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in e si è aggiudicata la fornitura di barre stabilizzatrici per la versione elettrica di un pick-up, tra i più venduti;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore dei nuovi contratti della divisione riguarda piattaforme di E-mobility.

Migliorano le performance di sostenibilità: riduzione dell’indice di intensità energetica, miglioramento del mix di approvvigionamento in favore di fonti rinnovabili, aumento dei rifiuti valorizzati.  

RISULTATI CONSOLIDATI NEL 2022

I ricavi del 2022 sono ammontati a € 1.552,1 milioni, in crescita del 17,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

A cambi costanti l’incremento è stato pari al 12,6%: i volumi venduti sono aumentati del 3,9% rispetto a quelli del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’aumento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

I ricavi sono cresciuti in tutte le aree geografiche: +9,5% in Europa, +29,7% in Nord America (+17,2% a cambi costanti), +38,7% in Sud America (+15,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +15% in Cina (+6,7% a cambi costanti) e +36,8% in India (+29,4% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 21,5% (+16,6% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in India, Nord America, Sudamerica ed Europa.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,6% (+12,1% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale Aftermarket in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 15,4% (+8,9% a cambi costanti), con incrementi particolarmente significativi in Cina e NAFTA.

L’EBITDA, pari a € 194,7 milioni, è aumentato dell’1,1% rispetto a € 192,5 milioni del 2021; escludendo gli altri proventi/oneri non operativi, l’EBITDA è aumentato del 7%.

L’EBIT è ammontato a € 68,3 milioni, in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021. L’incidenza sul fatturato del 2022 è in linea con il 2021 (4,4%).

Gli oneri finanziari, pari a € 18,8 milioni, sono in lieve crescita rispetto a quelli del 2021 (€ 17,8 milioni) che includevano un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni.

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 18,3 milioni (€ 13,5 milioni nel 2021).

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni, rispetto a € 2,0 milioni del 2021 (€ 26,4 milioni, senza considerare la perdita contabile determinata dalla cessione della Filtrazione Argentina).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto a € 32,4 milioni del 2021.

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,7 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato netto del periodo e altri effetti positivi di bilancio.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 era pari a € 224,3 milioni, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e € 219,7 milioni al 30 settembre 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 era pari a € 294,9 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021. Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 279,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2022

Nel quarto trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 386,5 milioni, in crescita del 16,9% (+15,4% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo del 2021, grazie all’incremento dei volumi di produzione (+5,8%), all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a tassi di cambio e prezzi di vendita costanti, è stata positiva e superiore a quella del mercato.

L’EBITDA è risultato pari a € 43,3 milioni, 11,2% del fatturato, rispetto a € 48,3 milioni (14,6%) nel quarto trimestre del 2021. L’evoluzione dell’EBITDA risente di costi non operativi per € 4,5 milioni rispetto a proventi non operativi per € 13,3 milioni del quarto trimestre 2021. Escludendo tali oneri/proventi non operativi, la cui natura non è ricorrente, l’EBITDA è passato da € 35,0 milioni (10,6%) nel 2021 a € 47,8 milioni (12,4%) nel 2022.

L’EBIT è stato positivo per € 6,0 milioni (a fronte di € 8,9 milioni nel quarto trimestre 2021), risentendo dei risultati non ricorrenti menzionati.

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre 2022 è stato negativo per € 3,4 milioni rispetto a un utile di € 3,9 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente, dopo oneri finanziari pari a € 5,2 milioni (€ 4,4 milioni nel 2021) e oneri fiscali pari a € 3,7 milioni (€ 0,3 milioni nel 2021). L’incremento dell’incidenza delle imposte riflette la presenza nel risultato di perdite non rilevanti fiscalmente o per le quali non sussistono i presupposti per la registrazione di imposte differite attive; il quarto trimestre 2021, invece, beneficiava del riconoscimento di imposte differite attive per € 4,3 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 31 DICEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica e ai prezzi delle materie prime, e in particolare dell’energia.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, NAFTA a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista dell’acciaio e nell’ultima parte dell’anno anche quello della resina e di altre materie prime, nonché del gas e dell’energia elettrica, anche se permane un’elevata volatilità. Da notare poi le pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro in alcune aree geografiche.  

In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

VERIFICA DEI REQUISITI DI INDIPENDENZA

Nel corso della riunione odierna, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori dichiaratisi indipendenti, Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff. Cinque amministratori su un totale di nove risultano quindi indipendenti. Il Collegio Sindacale ha a sua volta verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei propri componenti. Tutti gli amministratori indipendenti e i componenti del Collegio Sindacale sono pertanto in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge e dal Codice di Corporate Governance adottato dalla Società.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 21 aprile 2023 e in seconda convocazione per il 24 aprile 2023.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti le seguenti risoluzioni:

Delega all’acquisto di azioni proprie

Revoca e rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n.  58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.877.751 azioni proprie, pari all’ 1,56% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni  della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Piano di stock grant 2023

Approvazione di un piano di stock grant per il 2023, per un massimo di numero 1.250.000 units, destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo, fornendo un incentivo di medio-lungo termine volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali e allineando al contempo gli interessi del management, degli azionisti e di tutti gli stakeholders.

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2022

Ricavi: +17,7% a € 1.165,6 milioni (+29,4% nel terzo trimestre)

Crescita in tutte le aree geografiche e Business Unit

EBITDA: +5% a € 151,3 milioni, pari al 13% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Utile netto: € 33,0 milioni (-€ 2,0 milioni nei primi nove mesi 2021)

Free Cash Flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nei primi nove mesi 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 219,7 milioni (€ 267,4 milioni al 30.9.2021)

Milano, 21 ottobre 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel terzo trimestre del 2022 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 27,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+38,4% in Europa), dopo un primo semestre 2022 in calo dell’1,8% a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento di componenti e materie prime già emerse nel 2021 e degli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina.

Grazie alla ripresa del terzo trimestre, la produzione globale di autoveicoli dei primi nove mesi del 2022 è cresciuta del 7,5% rispetto a quella del corrispondente periodo del 2021, con incrementi in tutte le aree geografiche: +2,8% in Europa, +10,6% in NAFTA, +10% in Mercosur, +11,1% in Cina e +23,7% in India.

Malgrado il recupero dei primi nove mesi del 2022, la produzione mondiale di automobili resta tuttavia inferiore a quella del 2019, -8,9%, con l’Europa a -26,3%.

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede una crescita rispetto al 2021 della produzione mondiale di autoveicoli del 2,2% nel quarto trimestre 2022 e del 6% per l’intero esercizio 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 17,7% rispetto ai primi nove mesi del 2021: l’incremento del fatturato è riconducibile alla crescita dei volumi di produzione (+3,4%), all’adeguamento dei prezzi di vendita agli incrementi dei costi delle materie prime e all’evoluzione dei tassi di cambio (a tassi di cambio costanti l’incremento dei ricavi sarebbe dell’11,7%).

L’andamento del terzo trimestre è stato particolarmente positivo (+29,4%), anche a cambi costanti (+21%).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • l’EBITDA è aumentato a € 151,3 milioni, rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato);
  • l’utile netto è ammontato a € 33,0 milioni (nel 2021 il risultato netto è stato pari a € 24,3 milioni per le attività operative in continuità e € -2,0 milioni comprese le attività cessate);
  • l’attività ha generato un free cash flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 219,7 milioni al 30 settembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti in innovazione sono stati significativi con progressi in tutto il periodo:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia;
  • è stato inaugurato a Marckolsheim, in Francia, l’E-Mobility Tech Center europeo, dotato della più grande stampante 3D d’Europa e dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti destinati alla E-mobility;
  • a settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme EV, che hanno riscosso un notevole interesse da parte dei clienti.

Nei primi nove mesi l’attività commerciale è stata sostenuta, con la conclusione di importanti contratti anche nel settore EV:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici – che verranno prodotte per la maggior parte in Romania – e tre nuovi contratti per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in. Il 43% del valore complessivo stimato dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore complessivo dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility.

Inoltre, in linea con le strategie ESG per la riduzione di energia da fonti non rinnovabili, Sogefi ha installato pannelli fotovoltaici negli stabilimenti di Nules (Spagna) e Pune (India) con l’obiettivo di mitigare il proprio impatto sul cambiamento climatico. Tali pannelli consentiranno di coprire circa il 20% del fabbisogno energetico degli stabilimenti interessati.

RISULTATI CONSOLIDATI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi dei primi nove mesi del 2022 sono ammontati a € 1.165,6 milioni, in crescita del 17,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

La crescita a cambi costanti è stata pari all’11,7%: i volumi venduti sono aumentati del 3,4% rispetto a quelli dei primi nove mesi del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

Tutte le aree geografiche sono in crescita: +7,4% in Europa, +30,6% in Nord America (+17,4% a cambi costanti), +57,4% in Sud America (+19,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +27,9% in Asia (+17,6% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 24,1% (+16,7% a cambi costanti), con tassi di 4 incremento significativi in particolare in Sudamerica, in Nord America e in India.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 16,8% (+12,8% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 11,9% (+4,8% a cambi costanti), penalizzati da un calo in Europa che, nel 2021, aveva realizzato un ricavo non ricorrente, relativo alla vendita di un progetto speciale.

L’EBITDA, pari a € 151,3 milioni, è aumentato del 5% rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021; il rapporto EBITDA/Ricavi % è sceso al 13%, dal 14,6% dei primi nove mesi del 2021.

Al fine di comprendere l’evoluzione della redditività, è necessario considerare che i maggiori costi per materiali ed energia sono stati compensati dall’incremento dei prezzi di vendita; tuttavia, tale incremento di pari consistenza sui ricavi e sui costi delle materie impiegate ha determinato una diluizione dell’indice di redditività.

Il margine di contribuzione è aumentato del 3,8% rispetto ai primi nove mesi del 2021, in linea con l’incremento dei volumi venduti, e il rapporto margine di contribuzione/fatturato % è sceso al 27,7%, rispetto al 31,4% dei primi nove mesi del 2021, per l’effetto diluitivo di cui sopra.

L’EBIT è ammontato a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato).

Gli oneri finanziari, pari a € 13,6 milioni, sono in linea con quelli dei primi nove mesi del 2021 (€ 13,4 milioni).

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 14,5 milioni (€ 13,2 milioni nel 2021).

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

Non sono stati registrati risultati da attività operative cessate o possedute per la vendita, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente la cessione delle filiali della Filtrazione in Brasile e Argentina aveva fatto registrare un risultato contabile negativo di € 24,7 milioni. Il gruppo ha riportato un utile netto di € 33,0 milioni (€ -2,0 milioni nei primi nove mesi del 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 31,6 milioni rispetto a € 25,1 milioni nei primi nove mesi del 2021. L’incremento riflette l’evoluzione positiva dei risultati e una variazione del circolante nel periodo meno sfavorevole di quella registrata nei primi nove mesi del 2021 per il maggior ricorso al factoring.

Al 30 settembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 248,5 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato 5 netto del periodo, le differenze cambio positive da conversione, gli utili attuariali, il fair value degli strumenti di copertura dei flussi di cassa e altre variazioni.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2022 era pari a € 219,7 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 settembre 2021 (€ 267,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 era pari a € 292,7 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 settembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 294,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2022

Nel terzo trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 409,6 milioni con una crescita del 29,4% (+21% a cambi costanti), grazie alla ripresa del mercato, all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a cambi costanti, è stata particolarmente positiva e migliore del mercato in Asia e in Nord America.

L’EBITDA è risultato pari a € 51,5 milioni, 12,6% del fatturato, rispetto a € 35,8 milioni nel terzo trimestre 2021 (11,3% del fatturato).

L’EBIT è stato positivo per € 21,8 milioni (€ 2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 13,1 milioni (€ -2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

Il risultato netto consolidato è stato pari a € 12,2 milioni rispetto a € -23,4 milioni nel terzo trimestre 2021, che risentiva dell’impatto contabile negativo per € 21,2 milioni, determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, non si sono verificate sospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina. Il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile. Ciononostante, sono proseguite le assenze del personale a causa di contagi o contatti e i conseguenti disagi operativi.

In merito alle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, si sottolinea che a marzo del 2022 il Gruppo ha cessato le proprie attività commerciali in Russia e le esportazioni verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi (nel 2021 hanno rappresentato lo 0,7% dei ricavi del Gruppo) e pertanto la perdita di fatturato è stata irrilevante. Tuttavia, la cessazione di attività in Russia ha fatto registrare perdite di valore di attività detenute nel Paese per € 0,9 milioni.

In termini più generali, il Gruppo, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra, e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea non ha registrato la ripresa attesa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel quarto trimestre 2022 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto tra Russia e Ucraina, all’evoluzione macro economica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia, alle difficoltà logistiche di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) prevede il mantenimento di volumi elevati anche nel quarto trimestre e una crescita della produzione mondiale di automobili nell’intero anno del 6% rispetto al 2021, con l’Europa a +5,4%, NAFTA a +10,9%, il Sud America a +6,7% e la Cina a +6,4%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a partire dal mese di aprile il trend rialzista dei prezzi dell’acciaio si è arrestato, mentre prosegue quello di altre materie quali la resina e quello dell’energia.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, inasprimento del conflitto russo-ucraino, ulteriori shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), il Gruppo Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2021.

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CIR: risultati primo semestre 2022

  • Ricavi a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre 2021
  • Risultati di Sogefi positivi, risultati di KOS in ripresa, risultati della gestione finanziaria influenzati dall’andamento negativo dei mercati finanziari
  • Utile netto a break even, penalizzato dall’adeguamento a fair value degli asset finanziari detenuti
  • Riduzione dell’indebitamento netto consolidato delle controllate operative
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 313,3 milioni, dopo l’esborso di € 84,2 milioni per l’acquisto di azioni proprie e nonostante le perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato

Milano, 29 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2022 la Società e le sue partecipate hanno operato in un contesto complesso, a causa degli effetti della pandemia ancora in corso, che incidono direttamente sul settore sociosanitario, dell’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, con impatti sul settore automotive, edell’andamento negativo dei mercati finanziari, che ha influenzato i risultati del portafoglio di investimenti finanziari del gruppo. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha aggravato le criticità già presenti in relazione alle materie prime, all’energia, ai mercati finanziari e alla debolezza di alcuni settori economici in Europa.

In tale contesto, KOS ha proseguito nel percorso di recupero dell’attività iniziato nel secondo trimestre del 2021, dopo il calo provocato dalla pandemia, e Sogefi ha gestito efficacemente i molteplici fattori di crisi che hanno colpito il mercato; la gestione finanziaria ha invece risentito dell’inversione di tendenza sui mercati, registrando perdite di valore su tutte le principali asset class.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre del 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il gruppo ha registrato un risultato netto a break even (-€ 0,2 milioni) a fronte di un utile di € 21,6 milioni nel primo semestre 2021; la flessione è dovuta ai minori rendimenti del portafoglio di investimenti finanziari, con un contributo delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) al risultato netto consolidato negativo per € 10,2 milioni a fronte di un contributo positivo di € 9,3 milioni nel primo semestre 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 è pari a € 95,6 milioni rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021 e € 41,4 milioni al 30 giugno 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 408,9 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 446,4 milioni al 30 giugno 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva a € 313,3 milioni e la sua diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,4 milioni) e al 30 giugno 2021 (€ 405,0 milioni) è dovuta principalmente all’acquisto di azioni proprie per € 84,2 milioni nel corso degli ultimi 12 mesi e, in misura minore, alle perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato.

L’indebitamento finanziario netto consolidato, inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2022, ammonta a € 969,8 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 874,2 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 805,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate dedite alla gestione finanziaria), al 30 giugno 2021, è positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 397,2 milioni).

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2022 è pari a € 749,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Nel 2020 la pandemia da Covid-19 ha inciso significativamente sulle attività di KOS, determinando la riduzione degli ingressi di ospiti nelle strutture RSA e quella delle prestazioni erogate dalle strutture di riabilitazione. Da metà del 2021 è cominciata la ripresa, confermata nel primo semestre 2022, anche se i livelli pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti.

Nel primo semestre 2022, i ricavi del Gruppo sono ammontati a € 346,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,2%) e in Germania (+5,2%).

L’EBIT ricorrente registra un incremento da € 8,3 milioni a € 11,5 milioni (l’EBIT complessivo del primo semestre del 2021, pari a € 20,9 milioni, includeva proventi non ricorrenti per € 12,6 milioni).

Il risultato netto del periodo è stato pari a -€ 2,9 milioni. Senza considerare i proventi non ricorrenti del primo semestre 2021, si registra un miglioramento pari a € 5,8 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine giugno 2022, ammonta a € 192,9 milioni, pressoché stabile rispetto a fine giugno 2021 (€ 185,5 milioni). L’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammonta a € 998,2 milioni.

Le difficoltà legate alla pandemia non hanno avuto ripercussioni sul piano di costante sviluppo che ha caratterizzato il gruppo dalle origini: dal 2019 sono state infatti avviate 9 strutture, e altre 9 sono in fase di costruzione in Italia e Germania. Inoltre la Società sta compiendo un’analisi profonda dei modelli di cura anche alla luce dell’innovazione tecnologica e delle esigenze dei fruitori dei servizi offerti dalla Società.

Sogefi

Nel primo semestre del 2022, il mercato ha continuato a confrontarsi con difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componenti (che hanno comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e incrementi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, aggravati dal conflitto tra Russia e Ucraina. La produzione mondiale di automobili ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021, con l’Europa al -7,6%, Cina e Mercosur in linea (rispettivamente al +0,7% e al -0,6%), NAFTA e India in ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

In tale contesto, Sogefi ha riportato ricavi in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021, per effetto dell’aumento dei prezzi di vendita, correlato all’incremento dei costi delle materie prime, e dell’evoluzione dei tassi di cambio; i volumi di produzione e vendita sono stati sostanzialmente in linea con il primo semestre 2021, registrando una performance positiva rispetto al mercato (-1,8%).

L’EBIT ricorrente del primo semestre è in linea con quello del corrispondente periodo del 2021; l’EBIT complessivo è ammontato a € 40,4 milioni, rispetto a € 47,3 milioni del 2021 a causa di maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni nel 2021).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva: la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica e la Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e Filtri di Trasmissione, contribuendo alla diversificazione rispetto alle piattaforme per motori a combustione.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

L’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 261,4 milioni al 30 giugno 2021.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale: la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e aria; la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica; la divisione Sospensioni ha concluso contratti per componenti che verranno prodotti nel nuovo stabilimento in Romania e in Cina, anche per veicoli elettrici. Malgrado le difficoltà che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi due anni Sogefi ha sempre saputo rispondere alle esigenze dei propri clienti confermando e rafforzando l’immagine di fornitore in grado di garantire una elevata qualità dei propri prodotti e affidabilità nei livelli di servizio.

Gestione finanziaria

Nel corso del primo semestre 2022 l’impatto sui mercati del conflitto bellico in corso e del rialzo dei tassi di interesse, deciso dalle banche centrali per contrastare gli effetti inflattivi, è stato negativo per tutte le categorie di asset. La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e delle controllate finanziarie ha fatto pertanto registrare un risultato netto negativo pari a € 5,1 milioni, per adeguamenti di fair value degli attivi, con un rendimento sul semestre di –1,3%, a fronte di proventi per € 12,4 milioni nel primo semestre del 2021. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari al -2,5%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento positivo del 3,8%.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia (che ha in particolare un impatto diretto sul settore della sanità), del conflitto russo-ucraino, dei mercati di materie prime ed energia (che incidono principalmente sul settore automotive), nonché dei mercati finanziari.

Per quanto concerne KOS, grazie al piano vaccinale, è attesa una minore criticità operativa legata all’evoluzione della pandemia. In tale ipotesi si prevede che le prestazioni di Riabilitazione e Acuti ritornino ai livelli pre-covid già nel corso dell’anno corrente. Per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare alla piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi e si protraggano almeno fino al 2023.

Per quanto concerne Sogefi, la visibilità sul mercato automotive è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici. Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%). Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio; i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati per tener conto di tali incrementi e, a fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di Sogefi e KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere almeno in linea con quelli del passato esercizio.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, si prevede che nella seconda parte dell’anno permangano le condizioni di altissima volatilità che hanno caratterizzato il primo semestre. Nonostante il profilo di gestione prudente adottato, non si può escludere che si producano ulteriori riduzioni di valore degli strumenti finanziari detenuti.

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Sogefi: risultati del primo semestre 2022

Ricavi a € 760,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre 2021

EBITDA a € 99,8 milioni pari al 13,2% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Free Cash Flow positivo per € 41,2 milioni

superiore al primo semestre 2021 (€ 33,1 milioni)

Indebitamento in riduzione a € 216,4 milioni (€ 261,4 milioni al 30.6.2021)

Raffaella Pallavicini nominata amministratrice

Milano, 22 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre del 2022 sono proseguite le difficoltà di approvvigionamento di specifici componenti e di materie prime (che hanno causato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e la crescita dei loro prezzi; da marzo 2022 si sono aggiunti gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina e delle sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia, in particolare la decrescita del commercio mondiale e una ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime.

In tale contesto, la produzione mondiale di automobili nel primo semestre 2022 ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021.

L’Europa ha registrato l’andamento più critico: -7,6% rispetto al primo semestre 2021; in Cina e in Mercosur la produzione del semestre è stata sostanzialmente in linea con il primo semestre del 2021 (+0,7% e -0,6% rispettivamente), mentre in NAFTA e India si è registrata una ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS) prevede per l’intero esercizio 2022 una crescita della produzione mondiale del 4,7% rispetto al 2021, con un +11,5% nel secondo semestre rispetto al secondo semestre 2021, dopo il -1,8% del primo.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO SEMESTRE 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021: i volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con il 2021 (performance positiva rispetto a quella del mercato, -1,8%) e l’incremento del fatturato è riconducibile all’evoluzione dei tassi di cambio e all’adeguamento dei prezzi di vendita in ragione degli incrementi dei costi delle materie prime.

Si sottolinea l’andamento positivo del segmento After Market di Sogefi che ha acquisito nuove quote di mercato, grazie alla capacità di rispondere in modo adeguato alle richieste dei clienti, nonostante le difficoltà della catena logistica.

I risultati economici sono stati positivi:

  • l’utile netto è ammontato a € 20,8 milioni (€ 21,4 milioni del 2021);
  • il free cash flow è stato positivo per € 41,2 milioni (€ 33,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Dal punto di vista dell’innovazione di prodotto, il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia. È stato inoltre inaugurato il nuovo E-Mobility Tech Center europeo, con sede a Marckolsheim nella Francia orientale, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti E-mobility e dotato della più grande stampante 3D d’Europa.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e per la purificazione dell’aria;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici e si è inoltre aggiudicata un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici a una primaria società cinese che sta entrando nel mercato dei veicoli elettrici;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica e il più rilevante contratto di mobilità elettrica mai concluso, con un produttore di veicoli commerciali elettrici e autobus, per la produzione di piastre di raffreddamento in alluminio saldate con la tecnologia laser per regolare la temperatura della batteria, moduli di raffreddamento integrati e valvole di regolazione e sfiato della batteria.

RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE

I ricavi del primo semestre del 2022 sono ammontati a € 756,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

I volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre del 2021 e la performance del Gruppo è stata migliore di quella del mercato (che è sceso dell’1,8% a livello globale e del 7,6% in Europa). L’evoluzione dei tassi di cambio, in particolare la debolezza dell’euro e il conseguente rafforzamento del dollaro americano e canadese e del renminbi cinese, ha comportato un aumento del fatturato consolidato di 2,9 punti percentuali. Il restante aumento dei ricavi riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

CIR S.p.A. possiede a oggi un totale di n. 189.859.525 azioni proprie, pari al 14,87% del capitale sociale. Le società controllate da CIR non possiedono azioni della Società.

Il fatturato, anche a cambi costanti, è cresciuto in tutte le aree geografiche: +5,3% in Europa, +19,5% in Nord America (+9,2% a cambi costanti), +48,3% in Sud America (+49,8% a cambi costanti), +16,9% in Asia (+8,2% a cambi costanti).

La business unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,1% (+13,2% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in Sudamerica.

La business unit Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,3% (+12% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

La business unit Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 6,7% e dell’1,1% a cambi costanti, penalizzati dall’andamento del mercato cinese e in particolare dal lockdown in alcune aree nei mesi di aprile e maggio per la recrudescenza della pandemia.

L’EBITDA è ammontato a € 99,8 milioni, rispetto al primo semestre del 2021 (€ 108,3 milioni), l’EBITDA ricorrente è stabile, ma alcuni fattori non ricorrenti hanno penalizzato il risultato: si tratta in particolare dei maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e dei minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni al 30 giugno 2021).

L’EBIT è ammontato a € 40,4 milioni a fronte di € 47,3 milioni nel 2021.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 41,2 milioni, rispetto a € 33,1 milioni nel primo semestre 2021, grazie ai risultati positivi e alla gestione del capitale circolante, la cui variazione nel periodo è stata più favorevole di quella registrata nel primo semestre del 2021, anche per il maggior ricorso al factoring.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 era pari a € 216,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 giugno 2021 (€ 261,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2022 era pari a € 285,2 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,3 milioni, rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento, pari a € 42,6 milioni, è principalmente dovuto all’utile del periodo (€ 20,8 milioni), alle differenze cambio da conversione e agli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei fondi pensione.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2022

Successivamente alla chiusura del semestre, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati negli anni passati, in quanto non si sono prodottesospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina nei mesi di aprile e maggio.

Sono invece proseguite le difficoltà operative legate alle assenze del personale a causa di contagi o contatti, nonostante Sogefi abbia mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

Per quanto riguarda gli impatti diretti su Sogefi del conflitto tra Russia e Ucraina, fino a marzo del 2022 Sogefi aveva un’attività commerciale in Russia ed esportava verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi, rappresentando, nel 2021, lo 0,7% dei ricavi del Gruppo. Le attività in Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo 2022 e la filiale russa è oggi in fase di liquidazione. In conseguenza, nel primo semestre 2022 Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per € 1,3 milioni, mentre l’impatto diretto sui ricavi e sui margini è stato minimo.

Sogefi, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea è stata debole.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nei prossimi mesi del 2022 è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio. Va rilevato che nel primo semestre del 2022 i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati tenendo conto dell’incremento dei costi delle materie prime registrato nel 2021 e a inizio 2022. A fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021.

RAFFAELLA PALLAVICINI NUOVA AMMINISTRATRICE DI SOGEFI

L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A., tenutasi oggi a Milano in sede ordinaria, ha approvato l’aumento del numero dei consiglieri di Sogefi da otto a nove e ha nominato l’Avv. Raffaella Pallavicini amministratrice fino alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, ossia fino alla data di approvazione del bilancio dell’esercizio 2024 da parte dell’Assemblea degli azionisti. La candidatura dell’Avv. Raffaella Pallavicini è stata presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,64% dei diritti di voto. Il suo curriculum vitae è disponibile sul sito internet www.sogefigroup.com.

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CIR: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

Milano, 29 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma4, del TUF.

Approvazionedel bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021 di CIR. Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.980,7 milioni (€ 1.821,8milioni nel 2020) e un utile di € 18,0 milioni. La capogruppo CIR S.p.A. ha registrato un utile di € 2,1 milioni.

L’Assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato ad amministratori e/o dirigenti della Società e di società controllate per numero massimo di n. 5.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave” nel gruppo.

Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie 

L’Assemblea ha conferito al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di  76.016.488 azioni proprie, e comunque fino a concorrenza del 5,95% del numero complessivo di azioni costituenti il capitale sociale, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

*****

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deliberato il proseguimento del piano di acquisto di azioni proprie avviato in data 16 marzo 2022 e attualmente in corso, in conformità e in esecuzione dell’autorizzazione appena conferita dall’Assemblea degli azionisti. La nuova delibera prevede l’acquisto non superiore a 76.016.488 azioni proprie (pari al 5,95% del capitale sociale di CIR), fermo restando il limite del 20% del capitale sociale e le altre caratteristiche del programma già comunicate in data 11 marzo 2022 e 15 marzo 2022.

Alla data del 28 aprile 2022 CIR possedeva n. 185.881.760 azioni proprie, rappresentative del 14,55% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società.

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale hanno, inoltre, verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei membri dichiaratisi indipendenti.

Il Consiglio, infine, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 4.274.469 diritti.

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Sogefi: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

SOGEFI: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2021
NOMINATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER IL TRIENNIO 2022-2024
CONFERMATI MONDARDINI PRESIDENTE E SIPAHI AMMINISTRATORE DELEGATO

Entrano in Consiglio gli amministratori indipendenti
Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Massimiliano Picardi

Milano, 22 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A. si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Monica Mondardini, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma 4, del TUF.

Approvazione del bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021. Sogefi ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.320,6 milioni (€ 1.190,2 milioni nel 2020), un EBITDA di € 192,5 milioni (€ 137,0 milioni nel 2020) e un risultato netto positivo per € 2,0 milioni (perdita di € 35,1 milioni nel 2020). La società capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato un utile netto di € 69,9 milioni (perdita di € 6,2 milioni nel 2020).

L’Assemblea degli azionisti ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato a dipendenti del Gruppo investiti di funzioni strategicamente rilevanti, per un numero massimo di 1.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Sogefi. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie detenute dalla Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il Gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo, stimolare l’impegno per il conseguimento di obiettivi comuni a livello di Gruppo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave”.

Autorizzazione all’acquisto azioni proprie

L’Assemblea ha rinnovato per un periodo di 18 mesi la delega al Consiglio di Amministrazione ad acquistare un numero massimo di 10 milioni di azioni proprie, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’1,66% del capitale sociale.

Nomina del Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea degli azionisti ha nominato per il triennio 2022-2024 gli amministratori: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Rodolfo De Benedetti, Mauro Melis, Monica Mondardini, Massimiliano Picardi, Frédéric Sipahi, Christian Georges Streiff.

Sette amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,637% dei diritti di voto, e un amministratore, Massimiliano Picardi, è stato tratto dalla lista di minoranza presentata dall’azionista Navig S.a.s. di Giorgio Zaffaroni, titolare del 3,33% dei diritti di voto. I curricula degli amministratori sono disponibili sul sito internet www.sogefigroup.com.

Nel corso dell’Assemblea, il presidente Monica Mondardini e l’amministratore delegato Frédéric Sipahi hanno ringraziato i consiglieri uscenti Patrizia Canziani, Roberta Di Vieto ed Ervino Riccobon per il lavoro svolto al servizio della Società.

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Successivamente all’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione ha confermato Monica Mondardini presidente e Frédéric Sipahi amministratore delegato della Società.

Il Consiglio ha valutato che cinque amministratori su un totale di otto risultano indipendenti e segnatamente: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff.

Il Collegio sindacale ha verificato l’indipendenza dei propri componenti.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre definito la composizione dei comitati: il Comitato Nomine e Remunerazione è composto dai consiglieri Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff, il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Mauro Melis e il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Mauro Melis e Massimiliano Picardi. Mauro Melis è stato nominato lead independent director.

Infine, il Consiglio, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 995.000 diritti.

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Sogefi: risultati del primo trimestre 2022

Ricavi a € 381,1 milioni, in crescita dell’8% rispetto al primo trimestre 2021
Andamento migliore del mercato

EBITDA margin al 13,1% del fatturato, inferiore rispetto al primo trimestre 2021
(15,4%) a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia

Utile netto di € 10,7 milioni
(€ 11,8 milioni nel primo trimestre 2021)

Free Cash Flow positivo per € 43,7 milioni e superiore
al primo trimestre 2021 (€ 32,4 milioni)

Milano, 22 aprile 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nei primi mesi dell’anno sono proseguite le difficoltà nell’approvvigionamento di specifici componenti (che hanno anche causato la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali), così come gli shortage di materie prime e l’incremento dei prezzi delle stesse e dell’energia. In questo quadro problematico si sono innestate, a partire da fine febbraio, le difficoltà legate al conflitto tra Russia e Ucraina e alle sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia da parte di Europa, Stati Uniti e altri paesi del mondo, che hanno determinato una riduzione del commercio mondiale e un’ulteriore crescita dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

In tale contesto, nel primo trimestre 2022 la produzione mondiale di automobili ha registrato un calo del 4,5% rispetto al 2021; nel mese di marzo il calo si è accentuato, attestandosi al -11,4%. L’Europa ha registrato l’andamento peggiore, con la produzione di automobili al -17% rispetto al primo trimestre 2021 (-24,3% nel mese di marzo); la produzione è scesa anche in NAFTA e in Mercosur (-1,8% e -13,3% rispettivamente), mentre la Cina ha mostrato un andamento positivo (+6,1%).

Nonostante quanto precede, IHS mantiene una previsione di crescita della produzione globale del 4,4% nel 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO TRIMESTRE 2022

I ricavi del Gruppo hanno registrato una crescita dell’8% rispetto al 2021: i volumi di produzione sono rimasti sostanzialmente stabili (rispetto ad un mercato al -4,5%) e i prezzi di vendita sono stati adeguati per tener conto degli incrementi dei costi delle materie prime, in particolare degli acciai, registrati nel corso degli ultimi 12 mesi.

I risultati economici sono stati positivi:
l’utile netto è ammontato a € 10,7 milioni (€ 11,8 milioni del 2021);
il free cash flow è stato positivo per € 43,7 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021);
l’indebitamento netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 è pari a € 213,4 milioni, in riduzione rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 261,1 milioni a fine marzo 2021.

Il primo trimestre 2022 è stato positivo anche per l’attività commerciale.

Nel corso del trimestre il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro dell’abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia. È stato inoltre inaugurato il nuovo E-Mobility Tech Center europeo, con sede nell’est della Francia, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti E-mobility e dotato della più grande stampante 3D d’Europa.

La divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. In particolare, è stato siglato un nuovo contratto, il più grande contratto di mobilità elettrica mai concluso da Sogefi, con un produttore di veicoli commerciali elettrici, per la realizzazione di piastre di raffreddamento in alluminio saldate con la tecnologia laser per regolare la temperatura della batteria. La Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e di purificazione dell’aria. Le Sospensioni hanno concluso contratti in Europa per molle elicoidali e per barre stabilizzatrici, che verranno prodotte per la maggior parte in Romania.

RICAVI

Nel primo trimestre del 2022 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 381,1 milioni, in crescita dell’8% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (€ 352,8 milioni).

Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +4,1% in Europa, +13,5% in Nord America, +31,9% in Sud America e +7,6% in Asia. L’andamento di Sogefi è stato migliore di quello del mercato in tutte le aree ad eccezione della Cina, ove, nello stesso periodo dell’anno precedente, Sogefi aveva già registrato una forte crescita dei ricavi grazie all’avvio di nuovi programmi.

Per Business Unit, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 9,5%, con un tasso di incremento particolarmente significativo in Sud America. Filtrazione ha riportato ricavi in aumento dell’11,6%, con un buon andamento dell’Aftermarket in Europa e delle attività in Nord America. La divisione Aria e Raffreddamento è cresciuta del 2,7% per effetto dei cambi, mentre a cambi costanti ha registrato una leggera contrazione (-1,7%).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 50,0 milioni rispetto a € 54,2 milioni nel primo trimestre 2021; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è scesa al 13,1%, dal 15,4% del primo trimestre 2021. Tale evoluzione riflette la flessione del margine di contribuzione al 28%, rispetto al 30,7% nel primo trimestre 2021, a causa dei maggiori costi dei materiali e dell’energia. Per contro, l’incidenza dei costi fissi sui ricavi è in calo dal 16,2% al 14,6% dello stesso periodo del 2021.

L’EBIT è ammontato a € 21,2 milioni, a fronte di € 25,4 milioni nel 2021.

Gli oneri finanziari, pari a € 4,5 milioni, sono in calo rispetto a quelli del primo trimestre 2021 (€ 5,8 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento e del costo del debito; gli oneri fiscali sono stati sostanzialmente stabili a € 5,9 milioni (€ 6,0 milioni nel 2021).

Il risultato netto è stato positivo per € 10,7 milioni (€ 11,8 milioni nel primo trimestre 2021).

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 43,7 milioni rispetto a € 32,4 milioni nel primo trimestre 2021. Il Free Cash Flow riflette i risultati positivi e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 era pari a € 213,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 31 marzo 2021 (€ 261,1 milioni).
Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2022 era pari a € 281,8 milioni, in riduzione rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 31 marzo 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 321 milioni.

Al 31 marzo 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 205,8 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nei due precedenti esercizi. Tuttavia, la domanda resta debole, in particolare in Europa e NAFTA, e continuano le difficoltà operative legate a livelli di produzione discontinui e alle assenze del personale causate dalla pandemia. L’attuale lockdown in alcune aree della Cina potrebbe avere impatti negativi sia diretti, sulle attività di produzione in Cina, sia indiretti, sulle materie prime importate dal paese.

Nel 2022, il gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

Per quanto riguarda gli impatti del conflitto russo-ucraino, va precisato che Sogefi ha una presenza diretta molto contenuta nei paesi convolti: nel 2021 i ricavi realizzati nei suddetti paesi hanno rappresentato lo 0,7% del totale dei ricavi di Sogefi. Le vendite verso Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo. Come conseguenza, nel primo trimestre 2022, Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per € 1,1 milioni. Ad eccezione di tali svalutazioni, l’impatto sui ricavi e sui margini della crisi è stato non significativo.

Per quanto invece concerne gli impatti indiretti del conflitto, Sogefi, come tutto il settore automotive, potrebbe subire conseguenze sui volumi di produzione legate alla chiusura degli stabilimenti dei principali produttori mondiali presenti in Russia (come, per esempio, Renault) e in generale ripercussioni dell’ulteriore incremento dei prezzi delle materie prime e delle accresciute difficoltà di approvvigionamento.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi del 2022 è ridotta; le incertezze legate all’evoluzione della pandemia, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici e quindi alla ripresa del settore automotive sono state amplificate dal conflitto russo-ucraino.

Per il 2022, IHS mantiene comunque una previsione di recupero dei volumi della produzione mondiale del 4,4% rispetto al 2021, con l’Europa a +11,3%, Nafta a +13%, il Sud America a +9,6% e la Cina in sostanziale pareggio (-0,9%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per il 2022. Va rilevato che nel primo trimestre 2022 i prezzi di vendita sono stati adeguati per tener conto dell’incremento dei costi delle materie prime registrato nel 2021. A fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo trimestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macro-economico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali tali da compromettere la sostenibilità della supply chain), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021.

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CIR: risultati esercizio 2021 e avvio programma acquisto azioni proprie

Ricavi a € 1.980,7 milioni, in aumento dell’8,7% rispetto al 2020

EBITDA consolidato pari a € 303,9 milioni (+34% rispetto a € 226,4 milioni nel 2020)

Utile netto di € 18,0 milioni (€ 16,3 milioni nel 2020)

Riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 85,6 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020), nonostante l’esborso di € 80,0 milioni per l’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie

Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 332,4 milioni

Deciso l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato regolamentato per un controvalore massimo di € 17,0 milioni

Milano, 11 marzo 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2021 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2021, l’attività nei settori in cui opera il Gruppo CIR ha registrato una netta ripresa rispetto al 2020, anche se non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia Covid-19.

KOS, operante nei servizi sociosanitari, dopo aver subito nel 2020 e nel primo trimestre 2021 un significativo calo dell’attività in conseguenze della pandemia, a partire dal mese di maggio ha registrato un graduale recupero, favorito anche dall’implementazione del piano vaccinale, che ha portato le attività di Riabilitazione e Acuti a livelli prossimi a quelli del 2019, mentre nel settore Residenze per Anziani, sia in Italia sia in Germania, il pieno recupero non è ancora avvenuto.

Sogefi, attiva nella produzione di componentistica per il settore automotive, nel corso del 2021 ha registrato ricavi in ripresa con una performance migliore del mercato, recuperando in buona parte il calo di fatturato del 2020, causato dalla generalizzata sospensione temporanea delle attività produttive e dal crollo della domanda legati alla pandemia; redditività e generazione di cassa sono inoltre stati superiori al periodo precedente la crisi sanitaria, grazie anche all’efficace piano di riorganizzazione e riduzione dei costi fissi attuato dal 2020.

La gestione del portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo ha registrato rendimenti elevati, dovuti all’andamento favorevole di tutti i principali mercati finanziari nel corso dell’anno.

Nel 2021 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie significative.

In data 6 agosto 2021 CIR ha concluso con successo un’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria parziale, avente ad oggetto n. 156.862.745 azioni proprie, pari al 12,3% del proprio capitale sociale, acquistate al prezzo di € 0,51 cadauna, per un controvalore complessivo di € 80,0 milioni.

Sogefi ha portato a termine il piano di dismissione delle attività di filtrazione in LATAM, nel quadro della strategia di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare l’efficienza e la redditività del gruppo.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.980,7 milioni, in crescita dell’8,7% rispetto al 2020, grazie alla ripresa delle attività in entrambi i settori in cui il Gruppo opera, e in linea con il fatturato del 2019.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 303,9 milioni, pari al 15,3% del fatturato, a fronte del 12,4% nel 2020 (€ 226,4 milioni) ed è superiore a quello del 2019 (€ 272,0 milioni).

L’EBIT consolidato è ammontato a € 80,9 milioni (€ 18,1 milioni nel 2020).

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 18,0 milioni, nonostante l’impatto negativo pro-quota di € 13,9 milioni derivante dalla cessione della controllata argentina di Sogefi (€ 16,3 milioni nel 2020, con una plusvalenza netta pro-quota pari a € 32,5 milioni generata dalla cessione di Medipass da parte di KOS).

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 alla chiusura dell’esercizio 2021 era pari € 85,6 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e così composto:

  • un indebitamento netto delle controllate di € 418,0 milioni, in diminuzione rispetto a € 491,7 milioni del 31 dicembre 2020, grazie al decremento registrato da KOS (€ 40,5 milioni) e da Sogefi (€ 33,1 milioni);
  • una posizione finanziaria netta positiva della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) di € 332,4 milioni, in diminuzione di € 59,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) a seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie già descritta, che ha comportato un esborso di € 80,0 milioni, in parte compensata dai risultati della gestione dell’attivo finanziario nell’esercizio.

L’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo al 31 dicembre 2021 ammontava a € 929,9 milioni, includendo debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 pari a € 844,3 milioni, riguardanti principalmente la controllata KOS (€ 774,9 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2021 era pari a € 740,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020), dopo la riduzione di 80,0 milioni determinata dall’acquisto di azioni proprie.

KOS

Nel 2021 i ricavi sono ammontati a € 660,1 milioni, in crescita del 4,5% rispetto al 2020, principalmente per effetto del buon andamento delle attività di riabilitazione e acuti, che hanno beneficiato della ripresa della normale attività ospedaliera dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria.

Nelle RSA in Italia l’effetto della pandemia si è invece protratto. I nuovi ingressi, anche a causa delle restrizioni imposte dalle autorità sanitarie, sono stati ridotti per gran parte del 2020 e fino ai primi mesi del 2021, causando un progressivo calo delle presenze nel primo trimestre, per poi riprendersi gradualmente nella seconda parte dell’anno. Le presenze medie nel 2021 sono quindi risultate inferiori rispetto al 2020 e significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia, soprattutto nelle fasi iniziali, è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico, che è consistito nella compensazione dei minori ricavi e dei maggiori costi sostenuti, ha permesso di neutralizzare l’impatto economico del calo di presenze e dell’incremento dei costi provocati dalla pandemia.

L’EBIT è stato pari a € 32,4 milioni rispetto a € 15,4 milioni nel 2020; il miglioramento è dovuto alla ripresa delle attività di riabilitazione e ai maggiori ristori pubblici ricevuti per il settore RSA. Il risultato beneficia inoltre di risultati non ricorrenti, plusvalenze e altre sopravvenienze attive, per circa € 12,0 milioni (€ 9,6 milioni nel 2020).

KOS ha registrato un utile netto di € 1,4 milioni (€ 46,7 milioni nel 2020, sostenuti da una plusvalenza netta dalla cessione di Medipass pari a € 54,4 milioni).

Il Free Cash Flow, senza considerare gli effetti del principio IFRS 16, è stato positivo per € 41,0 milioni, quale risultato di flussi operativi positivi per € 4,0 milioni, incassi per dismissione di immobili per € 53,0 milioni e investimenti in sviluppo di nuove strutture per € 16,0 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2021, prima dell’applicazione del principio IFRS 16, è diminuito a € 160,2 milioni rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020.

Sogefi

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5%, dopo un calo del 16,2% nel 2020.

I ricavi di Sogefi hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, conseguendo una performance nettamente migliore del mercato; il fatturato non ha tuttavia ancora recuperato il livello del 2019, collocandosi a -8,3%, dato comunque nettamente meno negativo del -14,1% della produzione mondiale di automobili. L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale, e in particolare per la diversificazione sulle piattaforme del futuro: Sogefi si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici e un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri non legati al motore termico (purificazione dell’aria e filtri per la trasmissione).

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato con tutti i clienti negoziazioni volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili nel lungo periodo.

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020. Tale miglioramento è stato raggiunto principalmente grazie alla ripresa dei volumi e alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi (al 16,3%, rispetto al 16,9% nel 2020 e al 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Il risultato netto da attività operative è stato superiore anche a quello del 2019 (utile di € 13,8 milioni).

La cessione dell’attività filtrazione in Argentina ha generato un risultato negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza impatti sulla cassa e sul patrimonio netto. Il risultato netto è stato pertanto positivo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

Nel 2021 Sogefi ha generato un Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nell’esercizio precedente, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 e in particolare alla riduzione del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Gestione finanziaria

Grazie all’andamento positivo dei mercati, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi di € 23,1 milioni, con un rendimento pari al 5,1%. Il rendimento degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 3,3% (€ 12,4 milioni), mentre il portafoglio di Private Equity e partecipazioni di minoranza ha registrato un utile di € 10,7 milioni e un rendimento del 13,2%.

Integrazione dei valori ESG nella strategia

Nel corso del 2021, tutte le società del Gruppo hanno definito piani di sviluppo sostenibile. Tali piani ESG sono articolati intorno a quattro impegni strategici di lungo periodo, declinati sulle specificità di ogni attività, ovvero: una Corporate Governance d’eccellenza, l’InnovazioneESG-driven” (ovvero il potenziamento della qualità della cura e dei servizi di KOS e lo sviluppo di prodotti per la E-Mobility di Sogefi), l’Eco-compatibilità delle operations (ovvero il contributo alla decarbonizzazione e a una maggiore circolarità nella gestione delle risorse), e il Benessere di individui e comunità (ovvero formazione, attenzione alla diversity e alla eguaglianza, sicurezza e qualità dell’ambiente di lavoro e contribuzione alle comunità locali dove il Gruppo opera). I piani ESG e i relativi KPI e target sono presentati nella Disclosure Non Finanziaria (“DNF”) di CIR, che sarà disponibile sul sito internet della società, e nelle DNF di Sogefi e KOS, che verranno pubblicate sui rispettivi siti internet.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2021

Non sono intervenuti eventi di rilievo successivamente alla chiusura dell’esercizio 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia e del contesto geopolitico, a seguito della crisi russo-ucraina, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, per effetto dei vaccini e in assenza di rinnovate criticità legate alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi per le prestazioni di Riabilitazione e Acuti nel corso dell’anno corrente; per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare ai livelli di piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi, e si protraggano almeno fino al 2023. Riguardo alle attività in Italia si prevede inoltre il persistere, anche a regime, di una più elevata incidenza dei costi rispetto al 2019, per effetto dei rinnovi contrattuali e dell’inflazione dei costi in generale, in misura comunque tale da non compromettere la redditività del modello di business.

Per quanto concerne il settore automotive, IHS ha stimato, prima dell’inizio della crisi in Ucraina, un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% nel 2022 rispetto al 2021, che sarebbero quindi ancora inferiori rispetto al 2019 (-6,8%). A contraltare di questa ripresa, si osserva dal 2021 un incremento dei prezzi delle materie prime senza precedenti per importo e durata, su cui è difficile fare previsioni, ma che allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. In questo scenario, Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania. Tuttavia, il conflitto tra Russia e Ucraina, cui Sogefi non è direttamente esposta non essendo presente nei due Paesi interessati, potrebbe incidere sul settore automotive, sia in termini di domanda sia di supply chain: non è allo stato ancora possibile prevedere gli impatti.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 29 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • la revoca (per la parte non utilizzata) e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 76.016.488 di azioni ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.
    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

Programma di acquisto di azioni proprie

Il Consiglio di Amministrazione di CIR in data odierna ha altresì stabilito di dare inizio alle attività funzionali all’attuazione di un programma di acquisto di azioni proprie con le modalità oltre descritte (il “Piano di Buyback”).

Il Piano di Buyback è in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2021 e nel rispetto delle finalità e dei relativi termini ivi indicati e già comunicati al mercato.

Il Piano di Buyback presenta le seguenti caratteristiche:

  • finalità e modalità attraverso le quali gli acquisti potranno essere effettuati: il Programma di Buyback verrà implementato per le finalità di cui all’art. 5, comma 2, lett. a), del MAR e della predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti e i singoli acquisti dovranno essere effettuati nel rispetto dell’art. 132 del TUF, dell’art. 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento CONSOB n. 11971/99, nonché in conformità all’art. 5 del MAR e al Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • importo massimo in denaro allocato al Programma di Buyback e numero massimo di azioni da acquistare: gli atti di acquisto saranno effettuati, anche in parte e/o in via frazionata, per un esborso complessivo fino a massimi Euro 17.000.000,00 (ammontare in linea con le riserve distribuibili individuate nel progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 approvato in data odierna dal Consiglio di Amministrazione di CIR) e, in ogni caso, non superiore a n. 50.000.000 di azioni di CIR (pari a circa il 3,9% del capitale sociale di CIR alla data del presente comunicato);
  • durata del Programma di Buyback: gli acquisti saranno avviati al più tardi nella settimana del 21 marzo 2022 e si concluderà il 30 ottobre 2022 (salvo revoca);
  • corrispettivo minimo e massimo: gli acquisti dovranno essere realizzati in conformità ai limiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, fermo restando che – in conformità con la predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti della Società del 30 aprile 2021 – il prezzo di acquisto non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo CIR nella seduta dell’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto e comunque il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • mercato: gli acquisiti saranno realizzati sull’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Ai fini dell’esecuzione del programma, CIR conferirà un incarico a un intermediario abilitato (l’“Intermediario Incaricato”), che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e nel rispetto dei predetti limiti di prezzo.

Le operazioni effettuate formeranno oggetto di informativa al mercato nei termini e con le modalità di cui alla normativa, anche regolamentare, vigente.

L’attribuzione dell’incarico all’Intermediario Incaricato ed eventuali successive modifiche del Programma di Buyback verranno tempestivamente rese note al pubblico nei modi e termini previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

La Società non è tenuta al completamento del Programma che potrà pertanto essere sospeso, interrotto o modificato in qualunque tempo, per qualsivoglia ragione, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente.

Si precisa che al 10 marzo 2022 CIR possedeva n. 179.424.975 azioni proprie, rappresentative del 14,05% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società. Le società controllate da CIR non detengono azioni della Società.

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Sogefi: risultati in crescita nel 2021

Ricavi a € 1.320,6 milioni: crescita dell’11% rispetto al 2020
Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto all’EBITDA margin del 2020 (11,5%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 28,6 milioni (perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e utile di € 13,8 milioni nel 2019)

Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020 e per € 8,4 milioni nel 2019)

Milano, 25 febbraio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5% rispetto al 2020. Dopo l’incremento del 29,2% registrato nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre 2020 (che era stato penalizzato dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dal conseguente lockdown), nel secondo semestre la produzione globale è stata significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-16%). Essa ha in particolare risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti (che hanno anche comportato la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali), degli shortage di materie prime e dell’impennata dei loro prezzi.

Nel 2021, l’Europa ha registrato l’andamento peggiore, con la produzione di automobili al -6,2% rispetto al 2020; la produzione è rimasta sostanzialmente stabile in NAFTA (+0,1%) e ha registrato una ripresa in Cina (+4%) e in Mercosur (+16,2%).

La produzione globale del 2021 non ha recuperato i volumi della fase pre-pandemia e si colloca al -14,1% rispetto al 2019 (Europa -27,9%, NAFTA -20,1% e Mercosur -19,4%); la sola eccezione è rappresentata della Cina, ritornata sostanzialmente ai livelli del 2019 (-0,6%).

Dopo il calo registrato nel 2020 e la debolissima ripresa nel 2021, IHS prevede una crescita della produzione dell’8,5% nel 2022.

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEL 2021

I ricavi del Gruppo hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, con una performance nettamente migliore del mercato (+2,5%); rispetto al 2019, il fatturato si colloca a -8,3%, a fronte del -14,1% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto economico della crisi hanno consentito di chiudere l’esercizio con:

  • un “utile netto da attività operative in continuità” di € 28,6 milioni, a fronte della perdita di € 18,4 milioni del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS16 in riduzione a € 258,2 milioni (€ 291,3 milioni al 31 dicembre 2020)

L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che presentano la caratteristica di incorporare un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti per motori a combustione interna. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per una piattaforma elettrica di nuova generazione, con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che impiega tecnologia fuel cell, e con diverse case automobilistiche full electric cinesi.

La Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

Le Sospensioni hanno ampliato il portafoglio clienti, aggiudicandosi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici. La divisione ha inoltre acquisito da clienti storici ordini che verranno prodotti nel nuovo stabilimento di Oradea in Romania: tra questi vale la pena menzionare il primo contratto firmato con uno dei principali clienti per la produzione di molle elicoidali nell’Europa dell’Est.

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato negoziazioni con tutti i clienti volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, in misura più completa rispetto a quanto previsto dalle indicizzazioni contemplate dai contratti. Il management di Sogefi è determinato a, e fiducioso di, poter addivenire ad accordi equi con tutti i clienti, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo. Con alcuni di essi l’obiettivo è già stato raggiunto.

RICAVI

Nel 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 1.320,6 milioni, in crescita dell’11% rispetto al 2020.

Dopo la crescita del 34,7% nel primo semestre, il secondo semestre ha chiuso con un calo rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 6,2%, dato comunque nettamente migliore del -16% del mercato.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +7,8% in Europa, +4,6% in Nord America, +22,0% in Asia, +67,9% in Sud America.

Andamento dei ricavi per Business Unit

I settori Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato ricavi prossimi a quelli conseguiti nel 2019. La crescita di Aria e Raffreddamento rispetto al 2020 (+8,1%) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi sono aumentati del 18,4% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato di Filtrazione (+10%) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,7%, ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-16,6%).

La crescita dei ricavi riflette soprattutto il buon andamento in Sudamerica e Cina.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 192,5 milioni, rispetto a € 137,0 milioni nel 2020 e a € 174,6 milioni nel 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,5% del 2020 (13,1% escludendo gli oneri di ristrutturazione non ricorrenti) e al 12,1% del 2019.

Il margine di contribuzione si è mantenuto stabile (30,6% rispetto a 30,8% nel 2020 e 30,1% nel 2019) e l’incremento della redditività è riconducibile alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,3% (16,9% nel 2020 e 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Da notare che rispetto al 2019 i costi fissi sono scesi del 12,8%, grazie ai piani di azione attuati. Ha infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (pari a € +2,5 milioni nel 2021 rispetto a € -4,7 milioni nel 2020).

È opportuno segnalare infine che, come successo nel terzo trimestre, il quarto trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione sul trimestre dal 31,5% del 2020 al 28,1% del 2021.

L’EBIT è ammontato a € 58,4 milioni, a fronte di € 7,1 milioni nel 2020 e di € 46,4 milioni nel 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 17,8 milioni, sono in calo rispetto a quelli del 2020 (€ 22,1 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento e alla registrazione di un provento finanziario non ricorrente (pari a € 1,2 milioni); gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,5 milioni rispetto a € 3,4 milioni nel 2020.

L’utile netto da attività operative è pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e di un utile di € 13,8 milioni nel 2019.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato negativo per € 24,5 milioni (negativo per € 16,2 milioni al 31 dicembre 2020) ed è relativo all’attività filtrazione in Argentina, ceduta nel 2021, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto è stato positivo per € 2,0 milioni a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nel 2020, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 ed in particolare alla caduta del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni, in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 era pari a € 327,6 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 318,9 milioni al 31 dicembre 2019).

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 280 milioni (dopo aver rimborsato a maggio il prestito obbligazionario convertibile di € 100 milioni).

Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 187,7 milioni rispetto a € 133,8 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2021

Nel quarto trimestre del 2021, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 330,6 milioni, in calo dell’8,4% rispetto al quarto trimestre del 2020, in un mercato in cui la produzione si è collocata al -13,2%. Il quarto trimestre, così come il terzo, ha risentito delle temporanee chiusure di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali; la business unit che ha maggiormente risentito dell’andamento del mercato è stata Aria e Raffreddamento, anche in considerazione della maggiore esposizione ai due mercati più in sofferenza (Europa e NAFTA).

L’EBITDA è ammontato a € 48,3 milioni rispetto a € 38,8 milioni nel quarto trimestre del 2020 e a € 43,1 milioni nel 2019. L’EBITDA margin è stato pari al 14,6%, superiore rispetto al 2020, ma in linea escludendo gli oneri non ricorrenti del precedente esercizio. La riduzione del margine di contribuzione (dal 31,5% del quarto trimestre 2020 al 28,1% del quarto trimestre 2021) riflette l’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della business unit sospensioni; sono in corso negoziazioni con i clienti al fine dell’adeguamento dei prezzi di vendita alla realtà del mercato delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 8,9 milioni (€ 3,8 milioni nel quarto trimestre 2020).

Il risultato netto da attività operative è stato positivo per € 4,3 milioni, a fronte di una perdita di € 2,9 milioni nel quarto trimestre 2020.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato positivo per € 0,2 milioni rispetto a un risultato negativo di € 8 milioni nel quarto trimestre 2020 (dovuto in particolare all’attività brasiliana della Filtrazione, ceduta alla fine del 2020).

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre del 2021 è stato pari a € 3,9 milioni, rispetto ad una perdita di € 12,0 milioni dell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nel 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli constatati nel corso del 2020. Si è comunque registrata una generale debolezza della domanda, ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,9%) e NAFTA (-20,1%), e difficoltà operative legate agli altalenanti livelli di produzione e alle assenze del personale causate dai contagi e, soprattutto, dai contatti.

Nel corso dell’esercizio 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nell’esercizio 2021 la Società ha registrato un ripristino di valore di partecipazioni, rilevato sulla base dell’impairment test effettuato al 31 dicembre 2021, pari a € 68,1 milioni (contabilizzato alla voce “Rettifiche di valore di attività finanziarie”), relativo alla controllata francese Sogefi Filtration S.A.. Grazie a tale ripristino, Sogefi S.p.A. ha realizzato nell’esercizio 2021 un utile netto di € 69,9 milioni rispetto a una perdita netta di € 6,2 milioni nel 2020.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza che riguardano l’andamento della domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime, e la loro disponibilità, e la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, dopo il calo del 2020 e un andamento 2021 inferiore rispetto alle attese di inizio anno, IHS stima un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% rispetto al 2021, con l’Europa a +20,8%, Nafta a +16,6%, il Sudamerica a +12,5% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,9%); nonostante la dinamica positiva prevista, la produzione 2022 sarebbe ancora inferiore rispetto al 2019 (-6,8%), in particolare in Europa (-12,9%), Nafta (-6,9%) e Sudamerica (-9,4%), con il solo mercato asiatico ai livelli pre Covid-19 (+0,7%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a fronte del booming senza precedenti registrato nel 2021, è difficile fare previsioni per il 2022 e la situazione allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. Per mitigarne gli effetti, il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, misure per il contenimento dei costi e azioni commerciali.

In questo scenario Sogefi, in assenza di eventi straordinari allo stato non individuabili, prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 22 aprile 2022 e in seconda convocazione per il 26 aprile 2022.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti:

a) La revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’ 1,65% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

b) l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

NOMINA DEL NUOVO CHIEF FINANCIAL OFFICER E DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI E SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nomina, con decorrenza dal 1° maggio 2022, di Olivier Proust quale nuovo Chief Financial Officer e Investor Relator in sostituzione di Yann Albrand che è previsto lasci la Società in data 30 aprile 2022. Il dott. Proust è in Sogefi sin dal 2008 e ricopre attualmente la funzione di responsabile della tesoreria di gruppo; è titolare di n. 8.394 azioni della Società.

Si precisa che il dott. Albrand ha risolto consensualmente il rapporto con la Società; per la cessazione del rapporto è previsto il pagamento di un importo omnicomprensivo a titolo transattivo (inclusivo del preavviso) di € 307.000, nonché il mantenimento dei benefici attribuiti e non maturati di cui ai piani di stock grant deliberati dalla Società relativi agli anni 2018 e 2019. Sulla base delle informazioni a disposizione della Società, il dott. Albrand detiene n. 74.517 azioni della Società.

Oltre alla carica di Chief Financial Officer, il dott. Albrand ricopriva l’incarico di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari della Società. Il Consiglio di

Amministrazione, acquisito il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di attribuire la qualifica di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari alla dottoressa Maria Beatrice De Minicis, in Sogefi sin dal 2004, e attuale Responsabile del bilancio consolidato e reporting della Società. La dott.ssa De Minicis è titolare di n. 20.570 azioni della Società.

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2021

Ricavi a € 990,0 milioni: crescita del 20,9% a cambi costanti rispetto ai 9M 2020 Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto ai primi 9M del 2020 (11,8%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 24,3 milioni (perdita di € 15,6 milioni nei 9M 2020 e utile di € 14,9 milioni nei 9M 2019)

Free Cash Flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei 9M 2020 e per € 4,2 milioni nei 9M 2019)  

Milano, 22 ottobre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Dopo gli incrementi registrati nel primo e secondo trimestre (+15,7% e +48,3%), nel terzo trimestre del 2021 la produzione globale di automobili è stata debole e significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-19,7%), che aveva registrato una vigorosa ripresa, in quanto ha risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti, che hanno rallentato la produzione e comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali.

Nei primi nove mesi del 2021 la produzione mondiale di automobili ha comunque registrato una crescita del 9,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020: +4,4% in Europa, +6,8% in NAFTA, +7,7% in Cina, +28,7% in Mercosur e + 48,4% in India.

Infine, malgrado il recupero, i volumi di produzione sono ancora significativamente inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia in tutte le aree geografiche, con la sola eccezione della Cina. Infatti, la produzione mondiale dei primi nove mesi del 2021 è inferiore del 15,5% a quella del corrispondente periodo del 2019, con l’Europa a -27,6%, NAFTA a -21,5%, Mercosur a -23,3% e la Cina sostanzialmente in linea con il 2019 (-1,8%).

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEI 9M 2021

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi, in crescita del 19,4% rispetto ai primi nove mesi del 2020, con una performance nettamente migliore del mercato; rispetto allo stesso periodo del 2019, il fatturato si colloca al -9,1%, a fronte del -15,5% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere i primi nove mesi dell’anno con:

  • un EBITDA in crescita al 14,6% del fatturato (11,8% nei 9M 2020 e 12,1% nei 9M del 2019),
  • un utile netto da “attività operative in continuità” di € 24,3 milionia fronte della perdita di € 15,6 milioni nello stesso periodo del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 267,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre 2020 (€ 291,3 milioni).

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno l’attività commerciale ha registrato un andamento positivo.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che incorporano un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti in plastica. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per la piattaforma elettrica di nuova generazione e con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che utilizza tecnologia fuel cell.

La divisione Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

La divisione Sospensioni si è aggiudicata diversi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su piattaforme elettriche.

RICAVI

Nei primi nove mesi del 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 990,0 milioni, in crescita del 19,4% a cambi storici e del 20,9% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2020. Dopo gli incrementi del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo, il terzo trimestre ha chiuso con una diminuzione del fatturato del 3,8% a cambi correnti, rispetto al -19,7% del mercato. Il fatturato dei primi nove mesi 2021 è inferiore del 9,1% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

I ricavi a cambi costanti sono cresciuti del 17,6% in Europa, del 13,6% in Nord America, del 19,4% in Cina e del 104,6% (72,3% a cambi correnti) in Sud America. In tutte le aree geografiche Sogefi ha quindi registrato un andamento migliore di quello del mercato.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Nei primi nove mesi del 2021 le Business Unit Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato una ripresa dell’attività, rispetto al 2020, maggiore di quella del mercato, con ricavi pressoché in linea con quelli del corrispondente periodo del 2019.

La crescita del fatturato della divisione Aria e Raffreddamento (+20,5% a cambi costanti e +19,8% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi a cambi costanti sono aumentati del 24,3% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato della divisione Filtrazione (+18,8% a cambi costanti e +17% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, la Business Unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 23,8% a cambi costanti (+21,7% a cambi correnti) rispetto ai primi nove mesi del 2020, ma l’attività rimane significativamente inferiore rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-20% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 144,1 milioni, rispetto a € 98,1 milioni nei primi nove mesi del 2020 e a € 131,5 milioni nei primi nove mesi del 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,8% dei primi nove mesi del 2020 e al 12,1% dello stesso periodo del 2019.

L’incremento della redditività deriva dall’aumento del margine di contribuzione al 31,4% (29,8% nei primi nove mesi del 2019 e 30,4% nello stesso periodo del 2020) e dalla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,4% (17,2% e 17,3% nei primi nove mesi del 2019 e del 2020). I costi fissi sono scesi del 13,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019, grazie ai piani di azione attuati.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA i minori costi di ristrutturazione (€ 2,3 milioni rispetto a € 12,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e € 4,8 milioni nell’analogo periodo del 2019).

Il terzo trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione, destinata a permanere nel quarto trimestre dell’esercizio.

L’EBIT è ammontato a € 49,4 milioni, a fronte di € 3,3 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 41,9 milioni nei primi nove mesi del 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 13,4 milioni, sono inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2020 (€ 16,0 milioni), grazie alla riduzione dell’indebitamento e a un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni; gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,2 milioni rispetto a € 2,9 milioni nell’esercizio precedente.

L’utile netto da attività operative in continuità è pari a € 24,3 milioni, a fronte di una perdita di € 15,6 milioni nei primi nove mesi del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 24,7 milioni (€ 8,2 milioni nei primi nove mesi del 2020) ed è stato determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 23,3 milioni, di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto del periodo è negativo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 23,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e di un utile di € 8,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 25,1 milioni, rispetto a un consumo cassa di € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020, periodo nel corso del quale il free cash flow aveva presentato un andamento anomalo riconducibile alla forte contrazione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2021 è pari a € 267,4 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 291,3 milioni) e al 30 settembre 2020 (€ 299,0 milioni) e pressoché in linea con il 30 settembre 2019 (€ 264,6 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2021 è pari a € 335,5 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 374,5 milioni al 30 settembre 2020.

Al 30 settembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 265,0 milioni (dopo aver rimborsato a maggio 2021 il prestito obbligazionario convertibile di € 100,0 milioni).

Al 30 settembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammonta a € 168,3 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020).

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2021

Nel terzo trimestre del 2021, Sogefi ha registrato un calo dei ricavi del 3,8% (-4% a cambi costanti) rispetto al terzo trimestre del 2020, a € 316,6 milioni, dopo la crescita del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo. Il fatturato del gruppo ha risentito dell’andamento del mercato che ha registrato un calo della produzione del 19,7% nel terzo trimestre, realizzando comunque una performance significativamente migliore del mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 35,8 milioni rispetto a € 45,9 milioni nel terzo trimestre del 2020 e a € 44,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019. La riduzione dell’EBITDA riflette la debolezza dei ricavi dovuta al contesto di mercato e la flessione del margine di contribuzione (dal 30,8% del terzo trimestre 2020 al 28,4% del terzo trimestre 2021) a causa dell’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della Business Unit Sospensioni. Sono in corso negoziazioni con i clienti per l’adeguamento dei prezzi di vendita al costo attuale delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 2,1 milioni rispetto a € 14,8 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto da attività operative in continuità è stato negativo per € 2,1 milioni, a fronte di un utile di € 5,2 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 21,2 milioni (utile di € 0,3 milioni nel terzo trimestre del 2020), di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata argentina, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto consolidato del terzo trimestre del 2021 è stato negativo per € 23,4 milioni, rispetto a un utile di € 5,6 milioni nell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi nove mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nel corso dei primi nove mesi del 2020. Si è registrata una generale debolezza della domanda, ancora significativamente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,6%) e NAFTA (-21,5%).

Nel corso dei primi nove mesi del 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 30 SETTEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza e criticità che riguardano la domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime e la loro disponibilità, la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

In considerazione di questo scenario, IHS ha rivisto al ribasso le stime della produzione mondiale, prevedendo un quarto trimestre 2021 in calo del 20% circa rispetto al corrispondente periodo del 2020, con l’Europa a -24,9%, NAFTA a -16,8% e la Cina a -19,6%.  Pertanto, sull’intero 2021, la produzione sarebbe in linea con quella del 2020 (+0,3%) e ancora inferiore del 16% circa rispetto al 2019. L’atteso recupero dei volumi dopo il calo registrato nel 2020 è quindi previsto da IHS nel 2022, anno in cui la produzione dovrebbe crescere, secondo IHS, del 10,6%.

Per il quarto trimestre 2021, Sogefi prevede che il mercato resti debole, in linea con le previsioni di IHS, e che proseguano le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta), con possibili effetti negativi sul margine di contribuzione. Per mitigare tali effetti il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, azioni commerciali e misure per il contenimento del costo del lavoro.

Salvo circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili, Sogefi conferma la previsione, già indicata in occasione della pubblicazione dei risultati del primo semestre 2021, di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019.

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CIR: risultati primo semestre 2021

  • Ricavi a € 1.007,9 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al primo semestre 2020; EBITDA pari a € 172,3 milioni (€ 100,1 milioni nel primo semestre 2020).
  • Risultato netto positivo per € 21,6 milioni (€ -30,4 milioni nel primo semestre 2020); riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 41,4 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020).
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni).

Milano, 26 luglio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2021 l’attività ha registrato una netta ripresa rispetto al primo semestre 2020, ma non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.007,9 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al primo semestre del 2020, nel corso del quale gli effetti della pandemia da Covid-19 erano stati particolarmente significativi per tutte le attività del gruppo. I ricavi sono in linea con quelli del primo semestre 2019 (+0,4%) e in riduzione dell’8,3% a perimetro equivalente.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 172,3 milioni (€ 100,1 milioni nel primo semestre del 2020) e rappresenta il 17,1% del fatturato, a fronte del 12,3% nel 2020.

Il risultato netto è stato positivo per € 21,6 milioni (a fronte di una perdita di € 30,4 milioni nel primo semestre 2020).

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2021, ante IFRS 16, ammonta a € 41,4 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 285,6 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, ammontano a € 802,3 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammonta a € 843,7 milioni. I debiti ex IFRS16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 736,4 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

L’indebitamento netto delle controllate, ante IFRS 16, è diminuito a € 446,4 milioni (€ 491,7 milioni al 31 dicembre 2020 e € 682,8 milioni al 30 giugno 2020).

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate dedite alla gestione finanziaria), al 30 giugno 2021, è positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 397,2 milioni).

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2021 era pari a € 801,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020) e l’incremento è principalmente dovuto all’utile del periodo.

KOS

L’attività di KOS è stata fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia. Nel corso del primo semestre 2021, la campagna di vaccinazione ha permesso di contrastare i contagi che oggi sono di fatto azzerati nelle strutture per anziani, e di ripristinare le visite dei parenti degli ospiti, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Il clima di maggiore fiducia ha consentito la ripresa degli ingressi e, da maggio, l’incremento del numero totale delle presenze.

Nel primo semestre 2021, i ricavi sono ammontati a € 325,5 milioni, in crescita del 4,9% rispetto all’analogo periodo del 2020.

Nelle RSA in Italia i ricavi sono stati significativamente inferiori a quelli registrati nel primo semestre del 2020 e del 2019, in quanto il numero di ospiti del periodo è risultato sensibilmente inferiore a quello registrato negli anni precedenti a causa delle circostanze determinate dalla pandemia nel corso degli ultimi 18 mesi, ovvero il blocco dei nuovi ingressi o il loro forte rallentamento.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico prestato alle RSA ha permesso di contenere l’impatto economico. Il fatturato del semestre è in leggero incremento rispetto a quello del primo semestre 2020.

Nelle strutture di riabilitazione e per acuti in Italia, ove nel corso del primo semestre del 2020 si era registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, vi è stato un buon recupero, pur rimanendo al di sotto dei livelli di attività del 2019; sono inoltre aumentate le prestazioni di laboratorio e analisi, in particolare KOS ha prodotto il massimo sforzo nelle attività di screening legate al controllo della diffusione della pandemia. I ricavi sono stati superiori a quelli del corrispondente periodo del 2020 e del 2019, grazie anche al contributo delle nuove strutture acquisite nel 2020.

L’EBIT è stato pari a € 20,9 milioni rispetto a € 13,7 milioni nel 2020. Il risultato del 2021 beneficia di un provento non ricorrente (circa € 12 milioni), corrispondente alla plusvalenza realizzata cedendo alcuni immobili; la redditività ricorrente rimane depressa per le conseguenze della pandemia, in particolare il calo del numero di ospiti nelle RSA, il diverso mix di prestazioni erogate nei centri di riabilitazione e i maggiori costi sostenuti in personale e misure di protezione. Nel corso del primo semestre dell’anno KOS, in collaborazione con i Servizi Sanitari Regionali, ha dedicato sei strutture alla cura dei malati Covid-19, sospendendo l’erogazione delle prestazioni core e sostenendo i costi di adeguamento e riconversione del personale e degli spazi.

KOS ha registrato un risultato netto del periodo a pareggio (€ 0,4 milioni), a fronte di una perdita di € 2,1 milioni nel primo semestre 2020.

Il free cash flow è stato positivo per € 15,3 milioni, con un incasso di € 33,2 milioni per la cessione di immobili e investimenti nello sviluppo di nuove strutture per circa € 9,0 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, ammonta, a fine giugno 2021, a € 185,5 milioni, rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 356,2 milioni a fine giugno 2020, prima della cessione di Medipass. L’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammonta a € 921,8 milioni.

Sogefi

Nel primo semestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 29,2% (+15,5% nel primo trimestre e +48,6% nel secondo trimestre) rispetto al primo semestre 2020, nel corso del quale, come noto, si era verificato un crollo senza precedenti della produzione per effetto della pandemia da Covid-19. Tuttavia, la crescita ha consentito di recuperare solo parzialmente il calo del 2020 e i volumi di produzione rimangono inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia (-12,6% rispetto al primo semestre del 2019).

Sogefi ha riportato ricavi in crescita del 34,9% rispetto al primo semestre del 2020; rispetto al primo semestre del 2019, il fatturato si colloca a -9%, a fronte di un -12,6% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa dell’attività e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere il semestre con un EBIT pari a € 48,9 milioni (€ -12,0 milioni nello stesso periodo del 2020), un utile netto di € 21,4 milioni (a fronte della perdita di € 28,8 milioni del primo semestre 2020), un free cash flow positivo per € 33,1 milioni (negativo per € 64,0 milioni nel primo semestre 2020) e un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre e giugno 2020 (€ 291,3 milioni e € 327,0 milioni, rispettivamente).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva: la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica e la Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e Filtri di Trasmissione, contribuendo alla diversificazione rispetto alle piattaforme per motori a combustione.

Sono in corso negoziazioni per la cessione della filiale argentina della Filtrazione. Si prevede che la vendita determini una minusvalenza di € 2,8 milioni, già recepita al 30 giugno 2021 in base al principio IFRS 5, e al momento del perfezionamento della cessione, si registrerebbe un ulteriore effetto nel conto economico negativo per circa € 21,0 milioni, di natura puramente contabile, per la riclassifica delle differenze cambio relative alla controllata dal patrimonio netto al risultato di esercizio e pertanto senza conseguenze sul patrimonio netto di Sogefi.

Gestione finanziaria

Con riferimento alla gestione finanziaria, se nel primo semestre 2020 i mercati hanno risentito della pandemia Covid-19, nel corso del primo semestre 2021 è continuata invece la ripresa osservata già dalla metà dell’esercizio precedente per tutte le categorie di asset; sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi pari a € 12,4 milioni, con un rendimento sul semestre del 2,6%. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) si è elevato al 2,5%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity, Non Performing Loans e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento del 2,9%.

Infine, a maggio 2021, il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. ha deliberato di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale (di seguito l’“OPA”), ai sensi degli articoli 102 e seguenti del TUF, su massime n. 156.862.745 azioni della stessa CIR S.p.A., pari al 12,282% del capitale sociale, ad un prezzo di € 0,51 per azione, corrispondente ad un controvalore complessivo di € 80,0 milioni. Il periodo di adesione all’OPA si concluderà in data 29 luglio 2021, i risultati preliminari saranno comunicati il giorno seguente e il pagamento agli aderenti avverrà in data 6 agosto 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, in assenza di ulteriori ondate di contagi e di vincoli di accoglienza dei nuovi ospiti (quali necessità di isolamento in struttura) e di gestione delle strutture (quali il blocco delle visite dei parenti), si prevede che l’attività aumenti progressivamente, confermando la tendenza osservata in maggio e giugno; allo stato si ritiene che il ritorno ai livelli di attività precedenti la pandemia richiederà comunque almeno il prossimo esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, IHS prevede che la produzione mondiale nel secondo semestre registri un calo contenuto (-3,4%) rispetto al 2020 e che quindi, tenuto conto dell’andamento del primo semestre, si registri una crescita sull’intero esercizio del 10%, attestandosi al -7,8% rispetto al 2019. Per la seconda parte del 2021, si prevede inoltre che continuino le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta).

In tale scenario, Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021, ossia la previsione di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019 e di tornare ad un risultato netto positivo, in assenza di circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili e ante effetti contabili delle dismissioni.

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Sogefi: risultati primo semestre 2021

RISULTATI IN FORTE CRESCITA NEL PRIMO SEMESTRE 2021

Ricavi in significativo aumento a € 682,5 milioni (+38,5% a cambi costanti) con un andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 16,1% del fatturato in aumento rispetto al H1 2020 (10,3%) e al H1 2019 (11,7%)

Utile netto di € 21,4 milioni rispetto alla perdita nel H1 2020 (€ -28,8 milioni) e in aumento rispetto al H1 2019 (€ 6,9 milioni)

Free Cash Flow positivo per € 33,1 milioni rispetto ad un consumo di € 64,0 milioni nel H1 2020 e di € 8,8 milioni nel H1 2019

Milano, 23 luglio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2021, presentata dall’amministratore delegato Frederic Sipahi

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Nel primo semestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 29,2% rispetto al primo semestre 2020, +15,5% nel primo trimestre e +48,6% nel secondo trimestre, che nel 2020 aveva registrato un crollo senza precedenti della produzione per effetto della pandemia da Covid-19.

La ripresa ha interessato tutte le principali aree geografiche. In Europa, NAFTA e Asia, la produzione è aumentata di circa 30% (28%, 32% e 31,6% rispettivamente) e in Mercosur del 63,3%.

In tutte le aree geografiche i volumi di produzione permangono significativamente inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia, ad eccezione della Cina. Infatti, rispetto al primo semestre 2019, la produzione mondiale del primo semestre 2021 si colloca al -12,6%, con l’Europa a -23,5%, NAFTA a -19,7%, Mercosur a -19,5% e la Cina a +1,6%. 

Nel corso del primo semestre 2021, il Gruppo ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi, in crescita del +34,9% rispetto al primo semestre del 2020; rispetto al primo semestre del 2019, il fatturato si colloca a -9%, a fronte del -12,6% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere il semestre con un utile netto di € 21,4 milioni (a fronte della perdita di € 28,8 milioni del primo semestre 2020), un free cash flow positivo per € 33,1 milioni (negativo per € 64,0 milioni nel primo semestre 2020) e un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre 2020 (€ 291,3 milioni).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva.

La divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica (i prodotti per l’E-Thermal Management rappresentano oggi circa il 50% delle richieste di offerta in corso).

La Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e due importanti contratti in NAFTA per Filtri di Trasmissione. Per le due categorie di prodotto in questione, sono in corso numerose richieste di offerta, confermando la validità della strategia perseguita dal Gruppo, di sviluppo di nuove applicazioni, anche a fronte del declino dei motori diesel.

La società ha continuato a puntare sullo sviluppo di prodotti destinati alla mobilità elettrica e alla purificazione dell’aria e oggi ha in portafoglio un’elevata varietà di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica, che gli consentono di essere già pronta a soddisfare le nuove richieste del mercato.

RICAVI

Nel primo semestre 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 682,5 milioni, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 34,9% a cambi storici e del 38,5% a cambi costanti (+9,3% nel primo trimestre e +96% nel secondo); il fatturato è tuttavia ancora inferiore del 9% rispetto al primo semestre 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Il fatturato a cambi costanti è aumentato del 30,4% in Europa, del 40,3% in Nord America (+32,7% a cambi correnti) e del 36,3% in Cina, registrando sia in Nord America sia in Cina un andamento migliore di quello del mercato.

Andamento dei ricavi per Business Unit

I settori Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato una ripresa, rispetto al 2020, maggiore di quella del mercato e ricavi pressoché in linea con il corrispondente periodo del 2019.

La crescita di Aria e Raffreddamento rispetto al primo semestre 2020 (+39,9% a cambi costanti, +37,4% a cambi correnti) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi a cambi costanti sono aumentati del 43,6% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato di Filtrazione rispetto al primo semestre 2020 (+36,2% a cambi costanti, +31,6% a cambi correnti) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 39,8% a cambi costanti (+36,3% a cambi correnti), ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-19,4% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 110,0 milioni, rispetto a € 52,1 milioni nel primo semestre 2020 e € 87,9 milioni nel primo semestre 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 16,1% (rispetto all’11,7% del primo semestre del 2019 e al 10,3% dello stesso periodo del 2020).

L’incremento della redditività deriva dall’aumento del margine di contribuzione al 31,3% (29,6% nel primo semestre 2019 e 30,2% nello stesso periodo del 2020), nonostante le tensioni di mercato in atto sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime, e dalla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,4% (17,4% e 19,2% nel primo semestre 2019 e 2020). Da notare che, rispetto al primo semestre del 2019, i costi fissi sono scesi del 14,2%.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (pari a € 1,3 milioni nel 2021 rispetto a € -1,4 milioni nel primo semestre 2020) e la registrazione di proventi non operativi per € 5,3 milioni.

L’EBIT è ammontato a € 48,9 milioni, a fronte di € -12,0 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 27,9 milioni nel primo semestre 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 10,6 milioni, sono in linea con quelli del corrispondente periodo del 2020 (€ 10,4 milioni), gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,5 milioni, rispetto a proventi fiscali pari a € 1,0 milioni nell’esercizio precedente, e il risultato netto delle attività operative cessate e possedute per la vendita è stato negativo per € 3,3 milioni (€ -8,0 milioni nel primo semestre 2020). Tale ultimo risultato include anche la migliore stima della minusvalenza di cessione della controllata argentina della divisione filtrazione classificata al 30 giugno 2021 come “Attività posseduta per la vendita” in quanto, alla luce di negoziazioni in corso, si ritiene altamente probabile il completamento della vendita entro un anno.

Il Gruppo ha registrato un utile di € 21,4 milioni a fronte di una perdita di € 28,8 milioni nel primo semestre 2020 e di un utile di € 6,9 milioni nel primo semestre 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 33,1 milioni, rispetto ad un consumo di € 64,0 milioni nel primo semestre 2020 che, si ricorda, aveva presentato un andamento anomalo riconducibile alla forte contrazione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2021 è pari a € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2020 (€ 291,3 milioni), al 30 giugno 2020 (€ 327 milioni) e al 30 giugno 2019 (€ 267,3 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2021 è pari a € 327,5 milioni in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 382,9 milioni al 30 giugno 2020.

Al 30 giugno 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 276 milioni (dopo aver rimborsato nel corso del passato mese di maggio il prestito obbligazionario convertibile di € 100,0 milioni).

Al 30 giugno 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammonta a € 168,9 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020). L’incremento del patrimonio netto, pari a € 35,9 milioni, è superiore all’utile del periodo (€ 21,4 milioni) principalmente per la contabilizzazione degli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei fondi pensione.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi sei mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nel corso del primo semestre 2020 e sono consistiti in una generale debolezza della domanda, ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019 in particolare in Europa e NAFTA (-20% circa), e nella necessità di mantenere misure di protezione elevate.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2021

A partire dal mese di luglio, sono in corso trattative relative alla cessione della filiale argentina della Filtrazione. Tale cessione rientra nella strategia di rifocalizzazione geografica dell’attività Filtrazione del gruppo, che mira, da un lato al consolidamento della posizione in Europa, dall’altro alla crescita in NAFTA, Cina e India.

La cessione determinerà una minusvalenza, ad oggi stimata in € 2,8 milioni, già recepita nei risultati al 30 giugno 2021, in conformità al principio IFRS 5.

In caso di conclusione, si genererà poi un impatto negativo puramente contabile nel conto economico di circa € 21,0 milioni (senza impatti di cassa), derivante dalla riclassifica, dal patrimonio netto al risultato di esercizio, delle differenze cambio della controllata.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica e settoriale. Si aggiungono fattori di criticità specifici che riguardano in particolare l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime e la loro disponibilità, nonché difficoltà nella logistica di trasporto ed approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il secondo semestre 2021, IHS prevede che la produzione mondiale registri un calo complessivamente contenuto (-3,4%) rispetto al secondo semestre del 2020: Europa -5,3%, Nafta -0,5%, Cina -7% (area che nella seconda parte del 2020 aveva registrato una ripresa anticipata e maggiore rispetto alle altre aree geografiche).  Pertanto, sull’intero 2021, secondo IHS, si registrerebbe una crescita del 10%, recuperando parte del crollo registrato nel 2020 e attestandosi al -7,8% rispetto al 2019.

Per la seconda parte del 2021, si prevede inoltre che continuino le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta).

Il gruppo ha avviato attività di resourcing e azioni commerciali per mitigare l’effetto negativo che l’evoluzione dei prezzi delle materie prime potrebbe avere sul margine di contribuzione del gruppo.

Salvo circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili, Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021, ossia la previsione di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019.

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Sogefi: risultati del primo trimestre 2021

RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2021

RICAVI IN RIPRESA E FORTE MIGLIORAMENTO DELLA REDDITIVITA’

Ricavi in significativo aumento a € 356,6 milioni (+9,3% a cambi costanti) con un andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 15,4% del fatturato in aumento rispetto al Q1 2020 (11,3%) e al Q1 2019 (11%)

Utile netto di € 11,8 milioni (perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020 e utile di € 1,6 milioni nel primo trimestre 2019)

Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni rispetto a € 5,4 milioni nel Q1 2020

Milano, 23 aprile 2021Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2021, presentato dall’amministratore delegato Frederic Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Nel primo trimestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 14% rispetto al primo trimestre 2020 con il mese di marzo a +34,7% rispetto all’anno precedente. La ripresa del primo trimestre 2021 è principalmente dovuta alla Cina, primo paese ad essere colpito dalla pandemia nel 2020, dove la produzione è cresciuta rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente del 78,2%. Anche India e Mercosur hanno visto una ripresa del mercato (+22,8% e +4,6%), mentre UE e NAFTA hanno registrato volumi al di sotto di quelli del primo trimestre 2020 (-0,9% e -4,5% rispettivamente).

La produzione mondiale resta comunque inferiore ai livelli pre-Covid: in particolare, rispetto al primo trimestre 2019, si colloca al -11,3%, con l’Europa a -20%, NAFTA a -14,7% e la China a -4,2%.

Nel corso del primo trimestre 2021, la priorità del Gruppo ha continuato ad essere la sicurezza dei propri dipendenti; sono state mantenute tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi: +5% a cambi storici e +9,3% a cambi costanti; rispetto al primo trimestre 2019, il fatturato si colloca a -5,2%, a fronte del -11,3% della produzione mondiale.

La ripresa del fatturato unitamente al piano di interventi attuato per contrastare l’impatto della crisi, hanno consentito di chiudere il trimestre con un utile di € 11,8 milioni (perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020) e un free cash flow positivo per € 32,4 milioni (€ 5,4 milioni nel primo trimestre 2020).

Inoltre, nel periodo, Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore superiore rispetto all’analogo periodo degli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

In particolare, la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso un importante contratto (Life Time Value: € 260 milioni) per fornire collettori di aspirazione dell’aria (manifold) di nuova generazione per un primario OEM nordamericano. Sono stati inoltre acquisiti ulteriori nuovi ordini, di produttori cinesi e nordamericani, del cui valore circa il 40% riguarda componenti destinati al raffreddamento di vetture ibride o full electric.

Anche la divisione Filtrazione ha ottenuto importanti ordini su componenti tradizionali (in particolare filtri olio), da clienti nordamericani ed europei (che verranno prodotti negli stabilimenti in Usa e Marocco) e ha firmato nuovi contratti per la produzione di filtri aria dell’abitacolo.

Per quanto riguarda la divisione Sospensioni, il 35% del valore degli ordini acquisiti riguarda vetture ibride o full electric. Nel trimestre sono stati acquisiti inoltre nuovi ordini su veicoli commerciali leggeri e veicoli pesanti, segmenti di mercato con buone aspettative per i prossimi anni.

RICAVI

Nel primo trimestre 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 356,6 milioni, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 5% a cambi storici e del 9,3% a cambi costanti; il fatturato è inferiore del 5,2% rispetto al primo trimestre 2019. Dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi a cambi storici in calo del 8,7%, in marzo, mese a partire dal quale nel 2020 si sono constatati gli effetti della pandemia (con un calo del 30%), si è registrato un forte recupero (+42,1%), con volumi sostanzialmente in linea con quelli del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

L’andamento dei ricavi a cambi costanti è stato migliore di quello del mercato in tutte le aree geografiche: +1,9% in Europa rispetto al -0,9% del mercato, +3,3% in Nord America rispetto al -4,5%, +104,5% in Cina rispetto al +78,2% del mercato. La minor crescita dei ricavi complessivi del Gruppo (+9,3%) rispetto al mercato mondiale (+14%) è dovuta al fatto che la Cina, che costituisce l’area del mondo che più è cresciuta nel trimestre, rappresenta il 6,7% del fatturato del Gruppo, mentre a livello di mercato pesa per il 28,1%.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Per settore di attività, Aria e Raffreddamento ha registrato una buona crescita (+15,2% a cambi costanti), grazie allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi sono duplicati rispetto all’anno precedente; il fatturato, a cambi correnti, è superiore del 2,6% a quello del primo trimestre 2019.

Filtrazione ha registrato una crescita più moderata (+4,2% a cambi costanti), che fa seguito ad un calo nel 2020 decisamente più contenuto rispetto a quello del mercato grazie all’attività After Market. Nel primo trimestre 2021 il fatturato è stato leggermente superiore (+2,1% a cambi correnti) a quello del primo trimestre del 2019.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 9,7% a cambi costanti, grazie al buon andamento in Cina e Sudamerica, ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-16,9% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 54,8 milioni, importo superiore rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2020 (€ 38,2 milioni) e del 2019 (€ 41,4 milioni); la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 15,4%, rispetto all’11% circa del primo trimestre del 2019 e del 2020.

Il margine di contribuzione ha registrato un miglioramento dal 30,3% al 30,7%, nonostante le tensioni di mercato in atto sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime.

Le misure di razionalizzazione adottate nel 2020 e proseguite nei primi mesi del 2021 hanno comportato una diminuzione dei costi fissi del 5,5% rispetto al primo trimestre 2020, che, combinata con la ripresa dell’attività, ha dato luogo alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi dal 18% del primo trimestre 2020 al 16,1% dello stesso periodo del 2021. Da notare che, rispetto al primo trimestre del 2019, i costi fissi sono scesi del 13,8%.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (€ +1,7 milioni nel 2021 rispetto a € -3,4 milioni nel primo trimestre 2020) e la registrazione di un provento non operativo per € 2,4 milioni.

L’EBIT è ammontato a € 25,9 milioni, a fronte di € 7,9 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 12,5 milioni nel primo trimestre 2019. Gli oneri finanziari, pari a € 6,2 milioni, sono in linea con quelli del corrispondente periodo del 2020, gli oneri fiscali sono ammontati a € 6,1 milioni, rispetto a € 2,5 milioni nell’esercizio precedente, e il risultato netto delle “attività operative cessate” è stato negativo per € 0,8 milioni, a fronte di € -4,9 milioni nel primo trimestre 2020.

Il Gruppo ha registrato un utile di € 11,8 milioni a fronte di una perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020 e di un utile di € 1,6 milioni nel primo trimestre 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 32,4 milioni (€ 5,4 milioni nel primo trimestre 2020), grazie all’incremento dell’EBITDA e all’evoluzione favorevole del capitale circolante.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS16 al 31 marzo 2021 è pari a € 261,1 milioni, in riduzione rispetto a fine 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente stabile rispetto al 31 marzo 2020 (€ 256,7 milioni). Il Gruppo è riuscito a mantenere stabile l’indebitamento nonostante gli effetti drammatici della pandemia sulle attività nel corso degli ultimi 12 mesi.

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 è pari a € 328,4 milioni, rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 313,4 milioni al 31 marzo 2020.

Al 31 marzo 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 362 milioni (di cui € 100 milioni destinati al rimborso del prestito obbligazionario convertibile in scadenza a maggio 2021).

Al 31 marzo 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammonta a € 150,6 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020).

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno traumatici rispetto a quelli registrati nel marzo 2020 e nei mesi seguenti; tuttavia, come dimostrato dai dati relativi alla produzione di veicoli nel periodo, l’attività resta molto debole, in particolare in Europa e NAFTA.

Il Gruppo, oltre ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo 2020, ha operato e continua ad operare per adattarsi strutturalmente alle mutate circostanze del mercato, in un contesto ancora incerto.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica e settoriale. Si aggiungono fattori di criticità specifici che riguardano principalmente la disponibilità delle materie prime (in particolare dell’acciaio), i loro prezzi e la logistica di trasporto ed approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il secondo trimestre 2021, IHS prevede che la produzione mondiale registri un rimbalzo del 58% rispetto al secondo trimestre del 2020 (periodo che aveva registrato il massimo effetto negativo della pandemia a livello mondiale con la sola eccezione della Cina), rimanendo comunque inferiore del 10% rispetto al secondo trimestre del 2019.

Sull’intero 2021, IHS prevede una crescita del 11,9%, recuperando buona parte del crollo registrato nel 2020 e attestandosi al -6,2% rispetto al 2019.

Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del 2020, ossia che, in uno scenario di mercato come quello esposto, incorporando gli effetti delle incisive azioni messe in atto nel 2020 e in corso nel 2021 per ridurre l’incidenza dei costi fissi e per migliorare strutturalmente la redditività, prevede sull’intero esercizio 2021 di tornare ad un risultato positivo e di poter conseguire un’incidenza dell’EBIT sul fatturato almeno pari a quella registrata nel 2019.

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CIR: risultati esercizio 2020

  • Risultati 2020 penalizzati dagli effetti della pandemia Covid-19 sulle attività delle società controllate: ricavi € 1.834,8 milioni (€ 2.001,6 milioni nel 2019), EBITDA € 227,0 milioni (€ 274,8 milioni nel 2019).
  • Utile netto di € 16,3 milioni e riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 100 milioni (€ 227,6 milioni) grazie alle operazioni straordinarie realizzate nell’anno.
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 391,7 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 296,2 milioni).
  • Quarto trimestre in ripresa: recupero di volumi in linea con il Q4 2019 in Sogefi, ripresa delle attività riabilitative per KOS.

Milano, 12 marzo 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2020 presentato dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

I risultati del gruppo nell’esercizio 2020 sono stati influenzati dagli impatti della pandemia Covid-19 sulle attività delle controllate, che operano in settori fortemente colpiti dagli effetti della crisi sanitaria.

KOS, società attiva nei servizi socio-sanitari, ha dovuto affrontare le conseguenze della pandemia sulle residenze per anziani non autosufficienti (RSA) e la diminuzione delle prestazioni nel settore della riabilitazione, anche a causa dello stress cui è stato sottoposto il sistema sanitario, che ha determinato la sensibile riduzione delle attività ospedaliere programmate. Nel secondo semestre le prestazioni nel settore della riabilitazione sono riprese, mentre l’attività delle RSA è rimasta in sofferenza, a causa della complessità che l’accoglienza di nuovi pazienti presenta in questa fase, registrando quindi presenze significativamente al di sotto delle medie storiche.

Sogefi, società attiva nella produzione di componenti per l’automotive, nel primo semestre 2020 ha riportato, come tutto il settore, una riduzione senza precedenti dei volumi, a causa della generalizzata sospensione delle attività produttive e del crollo della domanda; nel secondo semestre la produzione ha registrato una notevole ripresa raggiungendo volumi prossimi a quelli del 2019.

La gestione finanziaria ha registrato risultati positivi, grazie alla ripresa di tutti i principali mercati finanziari nel secondo semestre.

Nel corso dell’esercizio sono state concluse operazioni straordinarie significative.

In aprile 2020, CIR ha perfezionato la cessione della propria partecipazione di controllo in GEDI, di cui attualmente detiene il 5%, a seguito della decisione strategica maturata nel corso del 2019 di uscire dal settore in cui opera il gruppo e dell’accordo raggiunto in dicembre 2019 con EXOR.

In novembre 2020, KOS ha ceduto la controllata Medipass, realizzando una significativa plusvalenza; l’operazione si inquadra nella strategia di focalizzazione e potenziamento dello sviluppo delle attività long-term care, anche all’estero, in particolare in Germania, dove ha acquisito il gruppo Charleston, una realtà significativa che conta 47 residenze e oltre 4.000 posti letto.

Infine, Sogefi ha avviato un piano di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare la redditività del gruppo, in particolare nella Filtrazione, cedendo le filiali in Brasile e Spagna.

Le operazioni straordinarie hanno avuto un impatto positivo sui risultati del gruppo e hanno determinato una significativa riduzione dell’indebitamento netto consolidato.

I ricavi consolidati di CIR sono ammontati a € 1.834,8 milioni, in calo dell’8,3% rispetto al 2019 (€ 2.001,6 milioni), a causa della riduzione di attività in entrambi i settori in cui il gruppo opera per le circostanze determinate dalla pandemia.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 227,0 milioni, 12,4% del fatturato a fronte del 13,7% nel 2019 (€ 274,8 milioni).

Il risultato netto è stato positivo per € 16,3 milioni.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 100,0 milioni, in forte riduzione (€ 227,6 milioni) rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16, al 31 dicembre 2020, ammontavano complessivamente a € 796,8 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 896,8 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 730,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

L’indebitamento netto delle controllate è diminuito a € 491,7 milioni (€ 623,8 milioni al 31 dicembre 2019) per il decremento registrato da KOS, riconducibile all’operazione di cessione di Medipass.

La posizione finanziaria netta della capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 31 dicembre 2020, ante IFRS 16, era positiva per € 391,7 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 296,2 milioni).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 dicembre 2020 era pari a € 771,0 milioni (€ 770,7 milioni al 31 dicembre 2019).

KOS

Nel 2020, i ricavi di KOS sono ammontati a € 631,6 milioni, in crescita del 17,4% rispetto al 2019, grazie al costante sviluppo realizzato nel corso degli ultimi esercizi e in particolare all’acquisizione a fine 2019 di Charleston, che opera in Germania nel settore delle RSA. I ricavi in Italia sono scesi del 9,5%.

Nelle RSA in Italia l’attività si è concentrata sulla difficile gestione dell’emergenza sanitaria. Nel corso dell’esercizio i nuovi ingressi sono stati bloccati o comunque fortemente rallentati e pertanto le presenze si sono ridotte e permangono, anche attualmente, significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico prestato alle RSA ha permesso di contenere l’impatto economico.

Nelle strutture riabilitative e per acuti in Italia, ove nel corso del primo semestre si è registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, vi è stato un vigoroso recupero nella seconda metà dell’anno, con prestazioni in linea rispetto al corrispondente periodo del 2019.

L’EBIT è stato pari a € 15,4 milioni rispetto a € 57,9 milioni nel 2019: la riduzione deriva, oltre che dal calo degli ospiti e delle prestazioni a causa dell’emergenza sanitaria, dai maggiori costi sostenuti in misure di protezione per far fronte e contenere gli effetti della pandemia.

KOS ha registrato un utile netto pari a € 46,7 milioni (€ 30,3 milioni nel 2019), grazie al risultato della cessione di Medipass.

In novembre 2020 KOS ha infatti ceduto a DWS Alternatives Global Limited (“DWS”) l’attività Medipass in Italia e UK, mantenendo la filiale indiana. L’enterprise value riconosciuto è pari a € 169,2 milioni, con un equity value di € 105,6 milioni, una plusvalenza per KOS pari a € 54,4 milioni, al netto dei costi sostenuti per la transazione, e un impatto positivo sulla posizione finanziaria netta complessiva di € 162,8 milioni.
Il free cash flow è stato positivo per € 167,2 milioni, pressoché interamente generati dall’operazione Medipass. Il gruppo ha effettuato investimenti in nuove strutture per circa € 30 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2020 ammontava a € 200,7 milioni, a fronte di € 368,0 milioni al 31 dicembre 2019.

Sogefi

Nel 2020 la produzione mondiale di automobili è scesa del 16,2% rispetto al 2019: -23,3% in UE, -20,1% in Nord America, -4,2 % in Cina e -30,7% in Sud America, per effetto di una contrazione senza precedenti nel primo semestre. Il secondo semestre è stato caratterizzato dalla ripresa dell’attività in tutte le aree geografiche, con la produzione mondiale del periodo pressoché in linea con il 2019.

Sogefi ha registrato ricavi in flessione del 17,8% a cambi correnti (-14,2% a cambi costanti) e una performance migliore di quella del mercato in Europa, in NAFTA e in Cina.

Il risultato netto normalizzato, escludendo gli oneri non ricorrenti di ristrutturazione, si è collocato intorno al break-even, grazie alle misure adottate per far fronte alla crisi del mercato, che hanno comportato un leggero incremento del margine di contribuzione (al 30,8%, rispetto al 30,2% del 2019) e una riduzione dei costi fissi di circa 20%, con un’incidenza sui ricavi stabile al 17% rispetto al 2019, malgrado il minore fatturato, e in riduzione al 15,8% nel quarto trimestre (17,1% nell’ultimo trimestre 2019).

Il risultato netto ha risentito degli oneri sostenuti per il piano di ristrutturazione avviato nel 2020 e in parte già implementato, il cui importo netto ammonta complessivamente a circa € 16,0 milioni. Inoltre, a fine 2020, il gruppo ha ceduto la filiale brasiliana della Filtrazione, registrando sull’esercizio una perdita di circa € 15 milioni, in buona parte dovuta a effetti contabili legati al deconsolidamento.

Il free cash flow è stato negativo per € 38,2 milioni (a fronte di una generazione di cassa di € 8,4 milioni nel 2019), a causa principalmente dall’evoluzione sfavorevole del capitale circolante causata dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2020 era pari a € 291,3 milioni (€ 256,2 milioni a fine 2019).

Nel 2020 Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore in linea con gli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

Gestione finanziaria

Grazie alla ripresa dei mercati nella seconda metà dell’anno per tutte le categorie di asset, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi per € 17,3 milioni, con un rendimento del portafoglio pari al 4%. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 5,3% (€ 19,1 milioni), mentre il portafoglio di private equity e partecipazioni di minoranza ha registrato una riduzione di fair value di € 1,8 milioni, con un rendimento del -2,3%.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’evoluzione delle attività del gruppo nell’esercizio in corso rimane limitata.

Per quanto concerne KOS, si prevede che, grazie all’effetto dei piani vaccinali, si possa ritornare ai livelli di attività pre-Covid nel corso del 2022. In Germania, tenuto conto del minore impatto della pandemia e del maggiore sostegno pubblico, i risultati dovrebbero continuare ad essere in linea con le aspettative di crescita formulate al momento dell’acquisizione, nel 2019.

Per quanto concerne Sogefi, IHS prevede una ripresa della produzione mondiale del 13,7% rispetto al 2020, rimanendo tuttavia inferiore al 2019 (-4,8%). In questo scenario Sogefi prevede di tornare ad un risultato positivo sull’intero esercizio 2021, grazie al recupero dei volumi e alle azioni realizzate e programmate sui costi.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria e straordinaria, in unica convocazione per il prossimo 30 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha assunto, tra le altre, le seguenti delibere:

  • di proporre all’Assemblea straordinaria degli azionisti la modifica dell’art. 4.1 dello statuto sociale al fine di eliminare il valore nominale delle azioni. L’istituto delle azioni senza valore nominale rappresenta un utile strumento di flessibilità, in quanto semplifica un’ampia tipologia di operazioni sul capitale della Società (quali, a titolo esemplificativo, l’annullamento di azioni proprie, gli aumenti e le riduzioni di capitale).
  • di proporre all’Assemblea ordinaria degli azionisti di conferire al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di 225.000.000 di azioni proprie e comunque fino a concorrenza del 20% del capitale sociale, a un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta di borsa precedente la data di ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sui mercati regolamentati, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta d’acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052. L’autorizzazione viene richiesta per le seguenti ragioni: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o di società da questa controllate, disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della società (c.d. “magazzino titoli”); svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti un piano di stock grant per il 2021 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società e di società controllate per un massimo di n. 5.000.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società.

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