CIR: risultati esercizio 2022

  • Forte crescita dei ricavi (+13,9% vs 2021) a € 2.235,6 milioni grazie all’evoluzione positiva delle controllate Sogefi e KOS

  • EBITDA consolidato pari a € 295,7 milioni (in crescita in termini normalizzati)

  • Risultato netto consolidato in sostanziale pareggio (-€ 0,2 milioni), penalizzato dai rendimenti degli asset finanziari, per effetto dell’andamento negativo dei mercati

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 320,3 milioni

Milano, 13 marzo 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2022 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2022, la Società e le controllate hanno operato in un contesto complesso caratterizzato dal protrarsi degli effetti della pandemia, benché attenuati, dall’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, acuito dal conflitto tra Russia e Ucraina, e dall’andamento negativo dei mercati finanziari. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno si è verificato un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari, energetici e delle materie prime.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 2.235,6 milioni, in aumento del 13,9% rispetto al 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività (sociosanitario e componentistica auto), in netta ripresa dopo due esercizi fortemente influenzati dagli effetti della pandemia Covid-19.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 295,7 milioni, 13,2% dei ricavi (€ 300,7 milioni nel 2021). Escludendo oneri/proventi non ricorrenti registrati nei due esercizi, l’EBITDA consolidato è aumentato del 5,4% rispetto a quello del 2021.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 81,7 milioni (€ 80,2 milioni nel 2021). Escludendo, anche in questo caso, l’effetto di oneri/proventi non ricorrenti, l’EBIT consolidato su base ricorrente è aumentato del 40%.

La gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

Pertanto, il risultato netto consolidato è stato pari a -€ 0,2 milioni a fronte di un utile di € 18,0 milioni nel 2021.

I risultati operativi ricorrenti delle controllate sono cresciuti, mentre il risultato netto consolidato è stato penalizzato dai rendimenti del portafoglio degli investimenti finanziari, influenzati dall’andamento negativo dei mercati; il risultato netto delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) è stato infatti negativo per € 16,5 milioni, a fronte di un contributo positivo di € 16,1 milioni nel 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 ammontava a € 81,8 milioni, pressoché stabile rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 402,2 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva, a € 320,3 milioni, ma in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,3 milioni), a causa dell’acquisto di azioni proprie per € 6,4 milioni e della riduzione dei risultati finanziari.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 31 dicembre 2022, ammontava a € 950,6 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 868,8 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 798,2 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2022 era pari a € 743,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Gli effetti della pandemia Covid-19 hanno determinato una riduzione delle attività di KOS a partire dal secondo trimestre 2020 fino ai primi mesi del 2021; dal secondo trimestre 2021 e nell’arco di tutto il 2022, grazie alle minori criticità legate alla pandemia, l’attività ha registrato un miglioramento, pur non raggiungendo il livello pre-Covid.

I ricavi di KOS sono ammontati a € 683,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,3%) e in Germania (+6,6%).

L’EBIT è stato pari a € 30,4 milioni; nel 2021 KOS aveva registrato un EBIT pari a € 31,8 milioni, che tuttavia includeva proventi non ricorrenti per circa € 12,0 milioni; il risultato operativo ricorrente registra quindi un incremento, grazie al progressivo recupero dei livelli di attività e di efficienza operativa, e nonostante il consistente aumento dei costi del personale sanitario e dell’energia.

Il risultato netto dell’esercizio è in sostanziale pareggio (-€ 0,8 milioni rispetto a € 1,4 milioni nel 2021, che recepiva i proventi non ricorrenti sopra menzionati).

Il Free Cash Flow operativo ante IFRS 16 è stato positivo per € 5,0 milioni; KOS continua il proprio piano di sviluppo e acquisizione di nuove strutture e ha impiegato € 23,0 milioni in particolare in green field, per cui il cash flow, inclusi gli investimenti in nuove strutture, è stato pari a -€ 18,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine 2022, ammontava a € 178,3 milioni (€ 160,2 milioni a fine 2021); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammontava a € 976,4 milioni.

Sogefi

La produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto al 2021, con il contributo di tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Sul fronte dei costi di produzione, nei primi nove mesi del 2022 sono proseguite le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, aggravate dal conflitto tra Russia e Ucraina, che si sono attenuate nel corso dell’ultimo trimestre.

I ricavi di Sogefi sono cresciuti del 17,5% rispetto al 2021, grazie alla crescita dei volumi di produzione (+4%), all’incremento dei prezzi di vendita legato all’aumento dei costi delle materie prime, e all’evoluzione dei tassi di cambio (+12,6% a cambi costanti).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento: l’EBIT è infatti stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021.

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021).

L’indebitamento netto ante IFRS 16 è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gestione finanziaria

Per effetto dello shock sui mercati finanziari determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e del rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare l’inflazione, nel corso del 2022 i mercati finanziari hanno registrato performance tra le peggiori degli ultimi decenni.

In tale contesto, la gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

In data 22 dicembre 2022 la capogruppo CIR ha raggiunto un accordo preliminare vincolante, soggetto a talune condizioni sospensive, per la cessione di un complesso immobiliare non strumentale di proprietà, avente un valore di bilancio pari a € 11,0 milioni, per un valore complessivo di € 38,0 milioni. È stato incassato un importo di € 5,0 milioni a titolo di caparra, mentre la restante parte sarà incassata al momento del closing dell’operazione (indicativamente entro la fine del 2023), quando sarà registrata anche la plusvalenza.

Piani e performance ESG

Nel 2022 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi di sostenibilità previsti dai piani 2021-2025 della Società e delle controllate.

Sono stati fatti progressi sul fronte della decarbonizzazione, con una riduzione dell’intensità energetica in tutte le attività del gruppo e un mix di approvvigionamento energetico con una crescente componente di energia verde.

È inoltre in forte miglioramento la gestione dei rifiuti, con un aumento di quasi 10p.p. della quota dei rifiuti valorizzati in particolare da Sogefi. Quest’ultima inoltre ha proseguito lo sviluppo di prodotti per la mobilità sostenibile con una quota superiore al 50% di nuovi ordini destinati a piattaforme ibride ed elettriche.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2022

Successivamente alla chiusura dell’esercizio 2022 non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione del conflitto russo-ucraino, l’evoluzione macroeconomica e i prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia.

Per quanto concerne KOS, in un quadro di minore criticità operativa legata alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi già nel corso del corrente esercizio per Riabilitazione ed Acuti, e nel 2024 per le RSA in Italia e in Germania, dopo una progressiva crescita della saturazione nel corso del 2023, giungendo a livelli prossimi a quelli del 2019. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere in incremento rispetto al passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità per il 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, Nafta a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%. Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista, anche se permane un’elevata volatilità. Persistono inoltre in alcune aree geografiche pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro. In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che nel corso del 2023, pur in presenza di un miglioramento delle prospettive di ritorno degli asset finanziari, permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 28 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • di revocare (per la parte non utilizzata) e di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 220.000.000 di azioni, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019; tenuto inoltre conto che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate non potrà in alcun caso eccedere un numero complessivo di azioni rappresentativo della quinta parte del capitale sociale di CIR; che l’acquisto potrà avvenire ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

  • di approvare di un piano di stock grant per il 2023 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali;

  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022;

  • di proporre il rinnovo del Collegio Sindacale, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Sogefi: risultati 2022 superiori al 2021

Ricavi: +17,5% a € 1.552,1 milioni

Crescita dei ricavi in tutte le aree geografiche e linee di prodotto

EBIT: +17% a € 68,3 milioni

Utile netto in crescita a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021)

Free Cash Flow positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 224,3 milioni (€ 258,2 milioni a fine 2021)

Milano, 24 febbraio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2022 la produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto a quella dell’anno precedente, con progressi in tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Il buon andamento riflette il forte incremento della produzione nel terzo trimestre 2022 (+29,5%) e quello, più contenuto, dell’ultimo trimestre (+1,7%).  Nonostante il recupero del 2022, la produzione mondiale di automobili resta inferiore a quella del 2019 (-7,8%), con l’Europa a -23,2%. Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale possa crescere del 3,6% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aeree geografiche.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL 2022

I risultati 2022 sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • I ricavi hanno registrato una crescita del 17,5% rispetto al 2021, +12,6% a tassi di cambio costanti per l’aumento dei volumi di produzione e dei prezzi di vendita;
  • l’EBITDA è aumentato a € 194,7 milioni, rispetto a € 192,5 milioni nel 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021;
  • il free cash flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Le innovazioni di prodotto nel 2022 sono state significative:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno in Francia;
  • nel mese di settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme Electric Vehicles, che hanno riscosso una notevole accoglienza da parte del mercato;
  • nel mese di ottobre sono stati presentati all’Equip Auto Show di Parigi i nuovi prodotti aftermarket e le ultime innovazioni di prodotto, che hanno riscontrato un grande interesse da parte degli operatori di settore.

L’attività commerciale è stata positiva e il 52% del valore complessivo dei nuovi contratti è destinato a piattaforme di E-mobility:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India; 
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in e si è aggiudicata la fornitura di barre stabilizzatrici per la versione elettrica di un pick-up, tra i più venduti;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore dei nuovi contratti della divisione riguarda piattaforme di E-mobility.

Migliorano le performance di sostenibilità: riduzione dell’indice di intensità energetica, miglioramento del mix di approvvigionamento in favore di fonti rinnovabili, aumento dei rifiuti valorizzati.  

RISULTATI CONSOLIDATI NEL 2022

I ricavi del 2022 sono ammontati a € 1.552,1 milioni, in crescita del 17,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

A cambi costanti l’incremento è stato pari al 12,6%: i volumi venduti sono aumentati del 3,9% rispetto a quelli del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’aumento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

I ricavi sono cresciuti in tutte le aree geografiche: +9,5% in Europa, +29,7% in Nord America (+17,2% a cambi costanti), +38,7% in Sud America (+15,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +15% in Cina (+6,7% a cambi costanti) e +36,8% in India (+29,4% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 21,5% (+16,6% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in India, Nord America, Sudamerica ed Europa.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,6% (+12,1% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale Aftermarket in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 15,4% (+8,9% a cambi costanti), con incrementi particolarmente significativi in Cina e NAFTA.

L’EBITDA, pari a € 194,7 milioni, è aumentato dell’1,1% rispetto a € 192,5 milioni del 2021; escludendo gli altri proventi/oneri non operativi, l’EBITDA è aumentato del 7%.

L’EBIT è ammontato a € 68,3 milioni, in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021. L’incidenza sul fatturato del 2022 è in linea con il 2021 (4,4%).

Gli oneri finanziari, pari a € 18,8 milioni, sono in lieve crescita rispetto a quelli del 2021 (€ 17,8 milioni) che includevano un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni.

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 18,3 milioni (€ 13,5 milioni nel 2021).

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni, rispetto a € 2,0 milioni del 2021 (€ 26,4 milioni, senza considerare la perdita contabile determinata dalla cessione della Filtrazione Argentina).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto a € 32,4 milioni del 2021.

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,7 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato netto del periodo e altri effetti positivi di bilancio.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 era pari a € 224,3 milioni, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e € 219,7 milioni al 30 settembre 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 era pari a € 294,9 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021. Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 279,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2022

Nel quarto trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 386,5 milioni, in crescita del 16,9% (+15,4% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo del 2021, grazie all’incremento dei volumi di produzione (+5,8%), all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a tassi di cambio e prezzi di vendita costanti, è stata positiva e superiore a quella del mercato.

L’EBITDA è risultato pari a € 43,3 milioni, 11,2% del fatturato, rispetto a € 48,3 milioni (14,6%) nel quarto trimestre del 2021. L’evoluzione dell’EBITDA risente di costi non operativi per € 4,5 milioni rispetto a proventi non operativi per € 13,3 milioni del quarto trimestre 2021. Escludendo tali oneri/proventi non operativi, la cui natura non è ricorrente, l’EBITDA è passato da € 35,0 milioni (10,6%) nel 2021 a € 47,8 milioni (12,4%) nel 2022.

L’EBIT è stato positivo per € 6,0 milioni (a fronte di € 8,9 milioni nel quarto trimestre 2021), risentendo dei risultati non ricorrenti menzionati.

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre 2022 è stato negativo per € 3,4 milioni rispetto a un utile di € 3,9 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente, dopo oneri finanziari pari a € 5,2 milioni (€ 4,4 milioni nel 2021) e oneri fiscali pari a € 3,7 milioni (€ 0,3 milioni nel 2021). L’incremento dell’incidenza delle imposte riflette la presenza nel risultato di perdite non rilevanti fiscalmente o per le quali non sussistono i presupposti per la registrazione di imposte differite attive; il quarto trimestre 2021, invece, beneficiava del riconoscimento di imposte differite attive per € 4,3 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 31 DICEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica e ai prezzi delle materie prime, e in particolare dell’energia.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, NAFTA a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista dell’acciaio e nell’ultima parte dell’anno anche quello della resina e di altre materie prime, nonché del gas e dell’energia elettrica, anche se permane un’elevata volatilità. Da notare poi le pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro in alcune aree geografiche.  

In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

VERIFICA DEI REQUISITI DI INDIPENDENZA

Nel corso della riunione odierna, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori dichiaratisi indipendenti, Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff. Cinque amministratori su un totale di nove risultano quindi indipendenti. Il Collegio Sindacale ha a sua volta verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei propri componenti. Tutti gli amministratori indipendenti e i componenti del Collegio Sindacale sono pertanto in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge e dal Codice di Corporate Governance adottato dalla Società.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 21 aprile 2023 e in seconda convocazione per il 24 aprile 2023.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti le seguenti risoluzioni:

Delega all’acquisto di azioni proprie

Revoca e rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n.  58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.877.751 azioni proprie, pari all’ 1,56% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni  della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Piano di stock grant 2023

Approvazione di un piano di stock grant per il 2023, per un massimo di numero 1.250.000 units, destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo, fornendo un incentivo di medio-lungo termine volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali e allineando al contempo gli interessi del management, degli azionisti e di tutti gli stakeholders.

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2022

Ricavi: +17,7% a € 1.165,6 milioni (+29,4% nel terzo trimestre)

Crescita in tutte le aree geografiche e Business Unit

EBITDA: +5% a € 151,3 milioni, pari al 13% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Utile netto: € 33,0 milioni (-€ 2,0 milioni nei primi nove mesi 2021)

Free Cash Flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nei primi nove mesi 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 219,7 milioni (€ 267,4 milioni al 30.9.2021)

Milano, 21 ottobre 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel terzo trimestre del 2022 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 27,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+38,4% in Europa), dopo un primo semestre 2022 in calo dell’1,8% a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento di componenti e materie prime già emerse nel 2021 e degli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina.

Grazie alla ripresa del terzo trimestre, la produzione globale di autoveicoli dei primi nove mesi del 2022 è cresciuta del 7,5% rispetto a quella del corrispondente periodo del 2021, con incrementi in tutte le aree geografiche: +2,8% in Europa, +10,6% in NAFTA, +10% in Mercosur, +11,1% in Cina e +23,7% in India.

Malgrado il recupero dei primi nove mesi del 2022, la produzione mondiale di automobili resta tuttavia inferiore a quella del 2019, -8,9%, con l’Europa a -26,3%.

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede una crescita rispetto al 2021 della produzione mondiale di autoveicoli del 2,2% nel quarto trimestre 2022 e del 6% per l’intero esercizio 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 17,7% rispetto ai primi nove mesi del 2021: l’incremento del fatturato è riconducibile alla crescita dei volumi di produzione (+3,4%), all’adeguamento dei prezzi di vendita agli incrementi dei costi delle materie prime e all’evoluzione dei tassi di cambio (a tassi di cambio costanti l’incremento dei ricavi sarebbe dell’11,7%).

L’andamento del terzo trimestre è stato particolarmente positivo (+29,4%), anche a cambi costanti (+21%).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • l’EBITDA è aumentato a € 151,3 milioni, rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato);
  • l’utile netto è ammontato a € 33,0 milioni (nel 2021 il risultato netto è stato pari a € 24,3 milioni per le attività operative in continuità e € -2,0 milioni comprese le attività cessate);
  • l’attività ha generato un free cash flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 219,7 milioni al 30 settembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti in innovazione sono stati significativi con progressi in tutto il periodo:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia;
  • è stato inaugurato a Marckolsheim, in Francia, l’E-Mobility Tech Center europeo, dotato della più grande stampante 3D d’Europa e dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti destinati alla E-mobility;
  • a settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme EV, che hanno riscosso un notevole interesse da parte dei clienti.

Nei primi nove mesi l’attività commerciale è stata sostenuta, con la conclusione di importanti contratti anche nel settore EV:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici – che verranno prodotte per la maggior parte in Romania – e tre nuovi contratti per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in. Il 43% del valore complessivo stimato dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore complessivo dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility.

Inoltre, in linea con le strategie ESG per la riduzione di energia da fonti non rinnovabili, Sogefi ha installato pannelli fotovoltaici negli stabilimenti di Nules (Spagna) e Pune (India) con l’obiettivo di mitigare il proprio impatto sul cambiamento climatico. Tali pannelli consentiranno di coprire circa il 20% del fabbisogno energetico degli stabilimenti interessati.

RISULTATI CONSOLIDATI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi dei primi nove mesi del 2022 sono ammontati a € 1.165,6 milioni, in crescita del 17,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

La crescita a cambi costanti è stata pari all’11,7%: i volumi venduti sono aumentati del 3,4% rispetto a quelli dei primi nove mesi del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

Tutte le aree geografiche sono in crescita: +7,4% in Europa, +30,6% in Nord America (+17,4% a cambi costanti), +57,4% in Sud America (+19,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +27,9% in Asia (+17,6% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 24,1% (+16,7% a cambi costanti), con tassi di 4 incremento significativi in particolare in Sudamerica, in Nord America e in India.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 16,8% (+12,8% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 11,9% (+4,8% a cambi costanti), penalizzati da un calo in Europa che, nel 2021, aveva realizzato un ricavo non ricorrente, relativo alla vendita di un progetto speciale.

L’EBITDA, pari a € 151,3 milioni, è aumentato del 5% rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021; il rapporto EBITDA/Ricavi % è sceso al 13%, dal 14,6% dei primi nove mesi del 2021.

Al fine di comprendere l’evoluzione della redditività, è necessario considerare che i maggiori costi per materiali ed energia sono stati compensati dall’incremento dei prezzi di vendita; tuttavia, tale incremento di pari consistenza sui ricavi e sui costi delle materie impiegate ha determinato una diluizione dell’indice di redditività.

Il margine di contribuzione è aumentato del 3,8% rispetto ai primi nove mesi del 2021, in linea con l’incremento dei volumi venduti, e il rapporto margine di contribuzione/fatturato % è sceso al 27,7%, rispetto al 31,4% dei primi nove mesi del 2021, per l’effetto diluitivo di cui sopra.

L’EBIT è ammontato a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato).

Gli oneri finanziari, pari a € 13,6 milioni, sono in linea con quelli dei primi nove mesi del 2021 (€ 13,4 milioni).

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 14,5 milioni (€ 13,2 milioni nel 2021).

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

Non sono stati registrati risultati da attività operative cessate o possedute per la vendita, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente la cessione delle filiali della Filtrazione in Brasile e Argentina aveva fatto registrare un risultato contabile negativo di € 24,7 milioni. Il gruppo ha riportato un utile netto di € 33,0 milioni (€ -2,0 milioni nei primi nove mesi del 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 31,6 milioni rispetto a € 25,1 milioni nei primi nove mesi del 2021. L’incremento riflette l’evoluzione positiva dei risultati e una variazione del circolante nel periodo meno sfavorevole di quella registrata nei primi nove mesi del 2021 per il maggior ricorso al factoring.

Al 30 settembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 248,5 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato 5 netto del periodo, le differenze cambio positive da conversione, gli utili attuariali, il fair value degli strumenti di copertura dei flussi di cassa e altre variazioni.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2022 era pari a € 219,7 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 settembre 2021 (€ 267,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 era pari a € 292,7 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 settembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 294,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2022

Nel terzo trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 409,6 milioni con una crescita del 29,4% (+21% a cambi costanti), grazie alla ripresa del mercato, all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a cambi costanti, è stata particolarmente positiva e migliore del mercato in Asia e in Nord America.

L’EBITDA è risultato pari a € 51,5 milioni, 12,6% del fatturato, rispetto a € 35,8 milioni nel terzo trimestre 2021 (11,3% del fatturato).

L’EBIT è stato positivo per € 21,8 milioni (€ 2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 13,1 milioni (€ -2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

Il risultato netto consolidato è stato pari a € 12,2 milioni rispetto a € -23,4 milioni nel terzo trimestre 2021, che risentiva dell’impatto contabile negativo per € 21,2 milioni, determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, non si sono verificate sospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina. Il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile. Ciononostante, sono proseguite le assenze del personale a causa di contagi o contatti e i conseguenti disagi operativi.

In merito alle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, si sottolinea che a marzo del 2022 il Gruppo ha cessato le proprie attività commerciali in Russia e le esportazioni verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi (nel 2021 hanno rappresentato lo 0,7% dei ricavi del Gruppo) e pertanto la perdita di fatturato è stata irrilevante. Tuttavia, la cessazione di attività in Russia ha fatto registrare perdite di valore di attività detenute nel Paese per € 0,9 milioni.

In termini più generali, il Gruppo, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra, e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea non ha registrato la ripresa attesa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel quarto trimestre 2022 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto tra Russia e Ucraina, all’evoluzione macro economica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia, alle difficoltà logistiche di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) prevede il mantenimento di volumi elevati anche nel quarto trimestre e una crescita della produzione mondiale di automobili nell’intero anno del 6% rispetto al 2021, con l’Europa a +5,4%, NAFTA a +10,9%, il Sud America a +6,7% e la Cina a +6,4%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a partire dal mese di aprile il trend rialzista dei prezzi dell’acciaio si è arrestato, mentre prosegue quello di altre materie quali la resina e quello dell’energia.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, inasprimento del conflitto russo-ucraino, ulteriori shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), il Gruppo Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2021.

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CIR: risultati primo semestre 2022

  • Ricavi a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre 2021
  • Risultati di Sogefi positivi, risultati di KOS in ripresa, risultati della gestione finanziaria influenzati dall’andamento negativo dei mercati finanziari
  • Utile netto a break even, penalizzato dall’adeguamento a fair value degli asset finanziari detenuti
  • Riduzione dell’indebitamento netto consolidato delle controllate operative
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 313,3 milioni, dopo l’esborso di € 84,2 milioni per l’acquisto di azioni proprie e nonostante le perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato

Milano, 29 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2022 la Società e le sue partecipate hanno operato in un contesto complesso, a causa degli effetti della pandemia ancora in corso, che incidono direttamente sul settore sociosanitario, dell’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, con impatti sul settore automotive, edell’andamento negativo dei mercati finanziari, che ha influenzato i risultati del portafoglio di investimenti finanziari del gruppo. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha aggravato le criticità già presenti in relazione alle materie prime, all’energia, ai mercati finanziari e alla debolezza di alcuni settori economici in Europa.

In tale contesto, KOS ha proseguito nel percorso di recupero dell’attività iniziato nel secondo trimestre del 2021, dopo il calo provocato dalla pandemia, e Sogefi ha gestito efficacemente i molteplici fattori di crisi che hanno colpito il mercato; la gestione finanziaria ha invece risentito dell’inversione di tendenza sui mercati, registrando perdite di valore su tutte le principali asset class.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre del 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il gruppo ha registrato un risultato netto a break even (-€ 0,2 milioni) a fronte di un utile di € 21,6 milioni nel primo semestre 2021; la flessione è dovuta ai minori rendimenti del portafoglio di investimenti finanziari, con un contributo delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) al risultato netto consolidato negativo per € 10,2 milioni a fronte di un contributo positivo di € 9,3 milioni nel primo semestre 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 è pari a € 95,6 milioni rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021 e € 41,4 milioni al 30 giugno 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 408,9 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 446,4 milioni al 30 giugno 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva a € 313,3 milioni e la sua diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,4 milioni) e al 30 giugno 2021 (€ 405,0 milioni) è dovuta principalmente all’acquisto di azioni proprie per € 84,2 milioni nel corso degli ultimi 12 mesi e, in misura minore, alle perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato.

L’indebitamento finanziario netto consolidato, inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2022, ammonta a € 969,8 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 874,2 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 805,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate dedite alla gestione finanziaria), al 30 giugno 2021, è positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 397,2 milioni).

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2022 è pari a € 749,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Nel 2020 la pandemia da Covid-19 ha inciso significativamente sulle attività di KOS, determinando la riduzione degli ingressi di ospiti nelle strutture RSA e quella delle prestazioni erogate dalle strutture di riabilitazione. Da metà del 2021 è cominciata la ripresa, confermata nel primo semestre 2022, anche se i livelli pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti.

Nel primo semestre 2022, i ricavi del Gruppo sono ammontati a € 346,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,2%) e in Germania (+5,2%).

L’EBIT ricorrente registra un incremento da € 8,3 milioni a € 11,5 milioni (l’EBIT complessivo del primo semestre del 2021, pari a € 20,9 milioni, includeva proventi non ricorrenti per € 12,6 milioni).

Il risultato netto del periodo è stato pari a -€ 2,9 milioni. Senza considerare i proventi non ricorrenti del primo semestre 2021, si registra un miglioramento pari a € 5,8 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine giugno 2022, ammonta a € 192,9 milioni, pressoché stabile rispetto a fine giugno 2021 (€ 185,5 milioni). L’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammonta a € 998,2 milioni.

Le difficoltà legate alla pandemia non hanno avuto ripercussioni sul piano di costante sviluppo che ha caratterizzato il gruppo dalle origini: dal 2019 sono state infatti avviate 9 strutture, e altre 9 sono in fase di costruzione in Italia e Germania. Inoltre la Società sta compiendo un’analisi profonda dei modelli di cura anche alla luce dell’innovazione tecnologica e delle esigenze dei fruitori dei servizi offerti dalla Società.

Sogefi

Nel primo semestre del 2022, il mercato ha continuato a confrontarsi con difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componenti (che hanno comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e incrementi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, aggravati dal conflitto tra Russia e Ucraina. La produzione mondiale di automobili ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021, con l’Europa al -7,6%, Cina e Mercosur in linea (rispettivamente al +0,7% e al -0,6%), NAFTA e India in ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

In tale contesto, Sogefi ha riportato ricavi in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021, per effetto dell’aumento dei prezzi di vendita, correlato all’incremento dei costi delle materie prime, e dell’evoluzione dei tassi di cambio; i volumi di produzione e vendita sono stati sostanzialmente in linea con il primo semestre 2021, registrando una performance positiva rispetto al mercato (-1,8%).

L’EBIT ricorrente del primo semestre è in linea con quello del corrispondente periodo del 2021; l’EBIT complessivo è ammontato a € 40,4 milioni, rispetto a € 47,3 milioni del 2021 a causa di maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni nel 2021).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva: la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica e la Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e Filtri di Trasmissione, contribuendo alla diversificazione rispetto alle piattaforme per motori a combustione.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

L’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 261,4 milioni al 30 giugno 2021.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale: la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e aria; la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica; la divisione Sospensioni ha concluso contratti per componenti che verranno prodotti nel nuovo stabilimento in Romania e in Cina, anche per veicoli elettrici. Malgrado le difficoltà che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi due anni Sogefi ha sempre saputo rispondere alle esigenze dei propri clienti confermando e rafforzando l’immagine di fornitore in grado di garantire una elevata qualità dei propri prodotti e affidabilità nei livelli di servizio.

Gestione finanziaria

Nel corso del primo semestre 2022 l’impatto sui mercati del conflitto bellico in corso e del rialzo dei tassi di interesse, deciso dalle banche centrali per contrastare gli effetti inflattivi, è stato negativo per tutte le categorie di asset. La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e delle controllate finanziarie ha fatto pertanto registrare un risultato netto negativo pari a € 5,1 milioni, per adeguamenti di fair value degli attivi, con un rendimento sul semestre di –1,3%, a fronte di proventi per € 12,4 milioni nel primo semestre del 2021. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari al -2,5%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento positivo del 3,8%.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia (che ha in particolare un impatto diretto sul settore della sanità), del conflitto russo-ucraino, dei mercati di materie prime ed energia (che incidono principalmente sul settore automotive), nonché dei mercati finanziari.

Per quanto concerne KOS, grazie al piano vaccinale, è attesa una minore criticità operativa legata all’evoluzione della pandemia. In tale ipotesi si prevede che le prestazioni di Riabilitazione e Acuti ritornino ai livelli pre-covid già nel corso dell’anno corrente. Per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare alla piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi e si protraggano almeno fino al 2023.

Per quanto concerne Sogefi, la visibilità sul mercato automotive è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici. Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%). Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio; i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati per tener conto di tali incrementi e, a fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di Sogefi e KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere almeno in linea con quelli del passato esercizio.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, si prevede che nella seconda parte dell’anno permangano le condizioni di altissima volatilità che hanno caratterizzato il primo semestre. Nonostante il profilo di gestione prudente adottato, non si può escludere che si producano ulteriori riduzioni di valore degli strumenti finanziari detenuti.

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Sogefi: risultati del primo semestre 2022

Ricavi a € 760,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre 2021

EBITDA a € 99,8 milioni pari al 13,2% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Free Cash Flow positivo per € 41,2 milioni

superiore al primo semestre 2021 (€ 33,1 milioni)

Indebitamento in riduzione a € 216,4 milioni (€ 261,4 milioni al 30.6.2021)

Raffaella Pallavicini nominata amministratrice

Milano, 22 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre del 2022 sono proseguite le difficoltà di approvvigionamento di specifici componenti e di materie prime (che hanno causato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e la crescita dei loro prezzi; da marzo 2022 si sono aggiunti gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina e delle sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia, in particolare la decrescita del commercio mondiale e una ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime.

In tale contesto, la produzione mondiale di automobili nel primo semestre 2022 ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021.

L’Europa ha registrato l’andamento più critico: -7,6% rispetto al primo semestre 2021; in Cina e in Mercosur la produzione del semestre è stata sostanzialmente in linea con il primo semestre del 2021 (+0,7% e -0,6% rispettivamente), mentre in NAFTA e India si è registrata una ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS) prevede per l’intero esercizio 2022 una crescita della produzione mondiale del 4,7% rispetto al 2021, con un +11,5% nel secondo semestre rispetto al secondo semestre 2021, dopo il -1,8% del primo.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO SEMESTRE 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021: i volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con il 2021 (performance positiva rispetto a quella del mercato, -1,8%) e l’incremento del fatturato è riconducibile all’evoluzione dei tassi di cambio e all’adeguamento dei prezzi di vendita in ragione degli incrementi dei costi delle materie prime.

Si sottolinea l’andamento positivo del segmento After Market di Sogefi che ha acquisito nuove quote di mercato, grazie alla capacità di rispondere in modo adeguato alle richieste dei clienti, nonostante le difficoltà della catena logistica.

I risultati economici sono stati positivi:

  • l’utile netto è ammontato a € 20,8 milioni (€ 21,4 milioni del 2021);
  • il free cash flow è stato positivo per € 41,2 milioni (€ 33,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Dal punto di vista dell’innovazione di prodotto, il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia. È stato inoltre inaugurato il nuovo E-Mobility Tech Center europeo, con sede a Marckolsheim nella Francia orientale, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti E-mobility e dotato della più grande stampante 3D d’Europa.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e per la purificazione dell’aria;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici e si è inoltre aggiudicata un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici a una primaria società cinese che sta entrando nel mercato dei veicoli elettrici;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica e il più rilevante contratto di mobilità elettrica mai concluso, con un produttore di veicoli commerciali elettrici e autobus, per la produzione di piastre di raffreddamento in alluminio saldate con la tecnologia laser per regolare la temperatura della batteria, moduli di raffreddamento integrati e valvole di regolazione e sfiato della batteria.

RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE

I ricavi del primo semestre del 2022 sono ammontati a € 756,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

I volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre del 2021 e la performance del Gruppo è stata migliore di quella del mercato (che è sceso dell’1,8% a livello globale e del 7,6% in Europa). L’evoluzione dei tassi di cambio, in particolare la debolezza dell’euro e il conseguente rafforzamento del dollaro americano e canadese e del renminbi cinese, ha comportato un aumento del fatturato consolidato di 2,9 punti percentuali. Il restante aumento dei ricavi riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

CIR S.p.A. possiede a oggi un totale di n. 189.859.525 azioni proprie, pari al 14,87% del capitale sociale. Le società controllate da CIR non possiedono azioni della Società.

Il fatturato, anche a cambi costanti, è cresciuto in tutte le aree geografiche: +5,3% in Europa, +19,5% in Nord America (+9,2% a cambi costanti), +48,3% in Sud America (+49,8% a cambi costanti), +16,9% in Asia (+8,2% a cambi costanti).

La business unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,1% (+13,2% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in Sudamerica.

La business unit Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,3% (+12% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

La business unit Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 6,7% e dell’1,1% a cambi costanti, penalizzati dall’andamento del mercato cinese e in particolare dal lockdown in alcune aree nei mesi di aprile e maggio per la recrudescenza della pandemia.

L’EBITDA è ammontato a € 99,8 milioni, rispetto al primo semestre del 2021 (€ 108,3 milioni), l’EBITDA ricorrente è stabile, ma alcuni fattori non ricorrenti hanno penalizzato il risultato: si tratta in particolare dei maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e dei minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni al 30 giugno 2021).

L’EBIT è ammontato a € 40,4 milioni a fronte di € 47,3 milioni nel 2021.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 41,2 milioni, rispetto a € 33,1 milioni nel primo semestre 2021, grazie ai risultati positivi e alla gestione del capitale circolante, la cui variazione nel periodo è stata più favorevole di quella registrata nel primo semestre del 2021, anche per il maggior ricorso al factoring.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 era pari a € 216,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 giugno 2021 (€ 261,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2022 era pari a € 285,2 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,3 milioni, rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento, pari a € 42,6 milioni, è principalmente dovuto all’utile del periodo (€ 20,8 milioni), alle differenze cambio da conversione e agli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei fondi pensione.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2022

Successivamente alla chiusura del semestre, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati negli anni passati, in quanto non si sono prodottesospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina nei mesi di aprile e maggio.

Sono invece proseguite le difficoltà operative legate alle assenze del personale a causa di contagi o contatti, nonostante Sogefi abbia mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

Per quanto riguarda gli impatti diretti su Sogefi del conflitto tra Russia e Ucraina, fino a marzo del 2022 Sogefi aveva un’attività commerciale in Russia ed esportava verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi, rappresentando, nel 2021, lo 0,7% dei ricavi del Gruppo. Le attività in Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo 2022 e la filiale russa è oggi in fase di liquidazione. In conseguenza, nel primo semestre 2022 Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per € 1,3 milioni, mentre l’impatto diretto sui ricavi e sui margini è stato minimo.

Sogefi, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea è stata debole.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nei prossimi mesi del 2022 è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio. Va rilevato che nel primo semestre del 2022 i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati tenendo conto dell’incremento dei costi delle materie prime registrato nel 2021 e a inizio 2022. A fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021.

RAFFAELLA PALLAVICINI NUOVA AMMINISTRATRICE DI SOGEFI

L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A., tenutasi oggi a Milano in sede ordinaria, ha approvato l’aumento del numero dei consiglieri di Sogefi da otto a nove e ha nominato l’Avv. Raffaella Pallavicini amministratrice fino alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, ossia fino alla data di approvazione del bilancio dell’esercizio 2024 da parte dell’Assemblea degli azionisti. La candidatura dell’Avv. Raffaella Pallavicini è stata presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,64% dei diritti di voto. Il suo curriculum vitae è disponibile sul sito internet www.sogefigroup.com.

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CIR: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

Milano, 29 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma4, del TUF.

Approvazionedel bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021 di CIR. Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.980,7 milioni (€ 1.821,8milioni nel 2020) e un utile di € 18,0 milioni. La capogruppo CIR S.p.A. ha registrato un utile di € 2,1 milioni.

L’Assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato ad amministratori e/o dirigenti della Società e di società controllate per numero massimo di n. 5.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave” nel gruppo.

Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie 

L’Assemblea ha conferito al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di  76.016.488 azioni proprie, e comunque fino a concorrenza del 5,95% del numero complessivo di azioni costituenti il capitale sociale, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

*****

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deliberato il proseguimento del piano di acquisto di azioni proprie avviato in data 16 marzo 2022 e attualmente in corso, in conformità e in esecuzione dell’autorizzazione appena conferita dall’Assemblea degli azionisti. La nuova delibera prevede l’acquisto non superiore a 76.016.488 azioni proprie (pari al 5,95% del capitale sociale di CIR), fermo restando il limite del 20% del capitale sociale e le altre caratteristiche del programma già comunicate in data 11 marzo 2022 e 15 marzo 2022.

Alla data del 28 aprile 2022 CIR possedeva n. 185.881.760 azioni proprie, rappresentative del 14,55% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società.

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale hanno, inoltre, verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei membri dichiaratisi indipendenti.

Il Consiglio, infine, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 4.274.469 diritti.

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Sogefi: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

SOGEFI: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2021
NOMINATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER IL TRIENNIO 2022-2024
CONFERMATI MONDARDINI PRESIDENTE E SIPAHI AMMINISTRATORE DELEGATO

Entrano in Consiglio gli amministratori indipendenti
Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Massimiliano Picardi

Milano, 22 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A. si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Monica Mondardini, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma 4, del TUF.

Approvazione del bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021. Sogefi ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.320,6 milioni (€ 1.190,2 milioni nel 2020), un EBITDA di € 192,5 milioni (€ 137,0 milioni nel 2020) e un risultato netto positivo per € 2,0 milioni (perdita di € 35,1 milioni nel 2020). La società capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato un utile netto di € 69,9 milioni (perdita di € 6,2 milioni nel 2020).

L’Assemblea degli azionisti ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato a dipendenti del Gruppo investiti di funzioni strategicamente rilevanti, per un numero massimo di 1.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Sogefi. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie detenute dalla Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il Gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo, stimolare l’impegno per il conseguimento di obiettivi comuni a livello di Gruppo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave”.

Autorizzazione all’acquisto azioni proprie

L’Assemblea ha rinnovato per un periodo di 18 mesi la delega al Consiglio di Amministrazione ad acquistare un numero massimo di 10 milioni di azioni proprie, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’1,66% del capitale sociale.

Nomina del Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea degli azionisti ha nominato per il triennio 2022-2024 gli amministratori: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Rodolfo De Benedetti, Mauro Melis, Monica Mondardini, Massimiliano Picardi, Frédéric Sipahi, Christian Georges Streiff.

Sette amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,637% dei diritti di voto, e un amministratore, Massimiliano Picardi, è stato tratto dalla lista di minoranza presentata dall’azionista Navig S.a.s. di Giorgio Zaffaroni, titolare del 3,33% dei diritti di voto. I curricula degli amministratori sono disponibili sul sito internet www.sogefigroup.com.

Nel corso dell’Assemblea, il presidente Monica Mondardini e l’amministratore delegato Frédéric Sipahi hanno ringraziato i consiglieri uscenti Patrizia Canziani, Roberta Di Vieto ed Ervino Riccobon per il lavoro svolto al servizio della Società.

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Successivamente all’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione ha confermato Monica Mondardini presidente e Frédéric Sipahi amministratore delegato della Società.

Il Consiglio ha valutato che cinque amministratori su un totale di otto risultano indipendenti e segnatamente: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff.

Il Collegio sindacale ha verificato l’indipendenza dei propri componenti.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre definito la composizione dei comitati: il Comitato Nomine e Remunerazione è composto dai consiglieri Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff, il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Mauro Melis e il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Mauro Melis e Massimiliano Picardi. Mauro Melis è stato nominato lead independent director.

Infine, il Consiglio, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 995.000 diritti.

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Sogefi: risultati del primo trimestre 2022

Ricavi a € 381,1 milioni, in crescita dell’8% rispetto al primo trimestre 2021
Andamento migliore del mercato

EBITDA margin al 13,1% del fatturato, inferiore rispetto al primo trimestre 2021
(15,4%) a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia

Utile netto di € 10,7 milioni
(€ 11,8 milioni nel primo trimestre 2021)

Free Cash Flow positivo per € 43,7 milioni e superiore
al primo trimestre 2021 (€ 32,4 milioni)

Milano, 22 aprile 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nei primi mesi dell’anno sono proseguite le difficoltà nell’approvvigionamento di specifici componenti (che hanno anche causato la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali), così come gli shortage di materie prime e l’incremento dei prezzi delle stesse e dell’energia. In questo quadro problematico si sono innestate, a partire da fine febbraio, le difficoltà legate al conflitto tra Russia e Ucraina e alle sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia da parte di Europa, Stati Uniti e altri paesi del mondo, che hanno determinato una riduzione del commercio mondiale e un’ulteriore crescita dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

In tale contesto, nel primo trimestre 2022 la produzione mondiale di automobili ha registrato un calo del 4,5% rispetto al 2021; nel mese di marzo il calo si è accentuato, attestandosi al -11,4%. L’Europa ha registrato l’andamento peggiore, con la produzione di automobili al -17% rispetto al primo trimestre 2021 (-24,3% nel mese di marzo); la produzione è scesa anche in NAFTA e in Mercosur (-1,8% e -13,3% rispettivamente), mentre la Cina ha mostrato un andamento positivo (+6,1%).

Nonostante quanto precede, IHS mantiene una previsione di crescita della produzione globale del 4,4% nel 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO TRIMESTRE 2022

I ricavi del Gruppo hanno registrato una crescita dell’8% rispetto al 2021: i volumi di produzione sono rimasti sostanzialmente stabili (rispetto ad un mercato al -4,5%) e i prezzi di vendita sono stati adeguati per tener conto degli incrementi dei costi delle materie prime, in particolare degli acciai, registrati nel corso degli ultimi 12 mesi.

I risultati economici sono stati positivi:
l’utile netto è ammontato a € 10,7 milioni (€ 11,8 milioni del 2021);
il free cash flow è stato positivo per € 43,7 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021);
l’indebitamento netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 è pari a € 213,4 milioni, in riduzione rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 261,1 milioni a fine marzo 2021.

Il primo trimestre 2022 è stato positivo anche per l’attività commerciale.

Nel corso del trimestre il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro dell’abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia. È stato inoltre inaugurato il nuovo E-Mobility Tech Center europeo, con sede nell’est della Francia, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti E-mobility e dotato della più grande stampante 3D d’Europa.

La divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. In particolare, è stato siglato un nuovo contratto, il più grande contratto di mobilità elettrica mai concluso da Sogefi, con un produttore di veicoli commerciali elettrici, per la realizzazione di piastre di raffreddamento in alluminio saldate con la tecnologia laser per regolare la temperatura della batteria. La Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e di purificazione dell’aria. Le Sospensioni hanno concluso contratti in Europa per molle elicoidali e per barre stabilizzatrici, che verranno prodotte per la maggior parte in Romania.

RICAVI

Nel primo trimestre del 2022 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 381,1 milioni, in crescita dell’8% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (€ 352,8 milioni).

Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +4,1% in Europa, +13,5% in Nord America, +31,9% in Sud America e +7,6% in Asia. L’andamento di Sogefi è stato migliore di quello del mercato in tutte le aree ad eccezione della Cina, ove, nello stesso periodo dell’anno precedente, Sogefi aveva già registrato una forte crescita dei ricavi grazie all’avvio di nuovi programmi.

Per Business Unit, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 9,5%, con un tasso di incremento particolarmente significativo in Sud America. Filtrazione ha riportato ricavi in aumento dell’11,6%, con un buon andamento dell’Aftermarket in Europa e delle attività in Nord America. La divisione Aria e Raffreddamento è cresciuta del 2,7% per effetto dei cambi, mentre a cambi costanti ha registrato una leggera contrazione (-1,7%).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 50,0 milioni rispetto a € 54,2 milioni nel primo trimestre 2021; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è scesa al 13,1%, dal 15,4% del primo trimestre 2021. Tale evoluzione riflette la flessione del margine di contribuzione al 28%, rispetto al 30,7% nel primo trimestre 2021, a causa dei maggiori costi dei materiali e dell’energia. Per contro, l’incidenza dei costi fissi sui ricavi è in calo dal 16,2% al 14,6% dello stesso periodo del 2021.

L’EBIT è ammontato a € 21,2 milioni, a fronte di € 25,4 milioni nel 2021.

Gli oneri finanziari, pari a € 4,5 milioni, sono in calo rispetto a quelli del primo trimestre 2021 (€ 5,8 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento e del costo del debito; gli oneri fiscali sono stati sostanzialmente stabili a € 5,9 milioni (€ 6,0 milioni nel 2021).

Il risultato netto è stato positivo per € 10,7 milioni (€ 11,8 milioni nel primo trimestre 2021).

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 43,7 milioni rispetto a € 32,4 milioni nel primo trimestre 2021. Il Free Cash Flow riflette i risultati positivi e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 era pari a € 213,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 31 marzo 2021 (€ 261,1 milioni).
Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2022 era pari a € 281,8 milioni, in riduzione rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 31 marzo 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 321 milioni.

Al 31 marzo 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 205,8 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nei due precedenti esercizi. Tuttavia, la domanda resta debole, in particolare in Europa e NAFTA, e continuano le difficoltà operative legate a livelli di produzione discontinui e alle assenze del personale causate dalla pandemia. L’attuale lockdown in alcune aree della Cina potrebbe avere impatti negativi sia diretti, sulle attività di produzione in Cina, sia indiretti, sulle materie prime importate dal paese.

Nel 2022, il gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

Per quanto riguarda gli impatti del conflitto russo-ucraino, va precisato che Sogefi ha una presenza diretta molto contenuta nei paesi convolti: nel 2021 i ricavi realizzati nei suddetti paesi hanno rappresentato lo 0,7% del totale dei ricavi di Sogefi. Le vendite verso Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo. Come conseguenza, nel primo trimestre 2022, Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per € 1,1 milioni. Ad eccezione di tali svalutazioni, l’impatto sui ricavi e sui margini della crisi è stato non significativo.

Per quanto invece concerne gli impatti indiretti del conflitto, Sogefi, come tutto il settore automotive, potrebbe subire conseguenze sui volumi di produzione legate alla chiusura degli stabilimenti dei principali produttori mondiali presenti in Russia (come, per esempio, Renault) e in generale ripercussioni dell’ulteriore incremento dei prezzi delle materie prime e delle accresciute difficoltà di approvvigionamento.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi del 2022 è ridotta; le incertezze legate all’evoluzione della pandemia, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici e quindi alla ripresa del settore automotive sono state amplificate dal conflitto russo-ucraino.

Per il 2022, IHS mantiene comunque una previsione di recupero dei volumi della produzione mondiale del 4,4% rispetto al 2021, con l’Europa a +11,3%, Nafta a +13%, il Sud America a +9,6% e la Cina in sostanziale pareggio (-0,9%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per il 2022. Va rilevato che nel primo trimestre 2022 i prezzi di vendita sono stati adeguati per tener conto dell’incremento dei costi delle materie prime registrato nel 2021. A fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo trimestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macro-economico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali tali da compromettere la sostenibilità della supply chain), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021.

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CIR: risultati esercizio 2021 e avvio programma acquisto azioni proprie

Ricavi a € 1.980,7 milioni, in aumento dell’8,7% rispetto al 2020

EBITDA consolidato pari a € 303,9 milioni (+34% rispetto a € 226,4 milioni nel 2020)

Utile netto di € 18,0 milioni (€ 16,3 milioni nel 2020)

Riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 85,6 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020), nonostante l’esborso di € 80,0 milioni per l’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie

Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 332,4 milioni

Deciso l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato regolamentato per un controvalore massimo di € 17,0 milioni

Milano, 11 marzo 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2021 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2021, l’attività nei settori in cui opera il Gruppo CIR ha registrato una netta ripresa rispetto al 2020, anche se non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia Covid-19.

KOS, operante nei servizi sociosanitari, dopo aver subito nel 2020 e nel primo trimestre 2021 un significativo calo dell’attività in conseguenze della pandemia, a partire dal mese di maggio ha registrato un graduale recupero, favorito anche dall’implementazione del piano vaccinale, che ha portato le attività di Riabilitazione e Acuti a livelli prossimi a quelli del 2019, mentre nel settore Residenze per Anziani, sia in Italia sia in Germania, il pieno recupero non è ancora avvenuto.

Sogefi, attiva nella produzione di componentistica per il settore automotive, nel corso del 2021 ha registrato ricavi in ripresa con una performance migliore del mercato, recuperando in buona parte il calo di fatturato del 2020, causato dalla generalizzata sospensione temporanea delle attività produttive e dal crollo della domanda legati alla pandemia; redditività e generazione di cassa sono inoltre stati superiori al periodo precedente la crisi sanitaria, grazie anche all’efficace piano di riorganizzazione e riduzione dei costi fissi attuato dal 2020.

La gestione del portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo ha registrato rendimenti elevati, dovuti all’andamento favorevole di tutti i principali mercati finanziari nel corso dell’anno.

Nel 2021 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie significative.

In data 6 agosto 2021 CIR ha concluso con successo un’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria parziale, avente ad oggetto n. 156.862.745 azioni proprie, pari al 12,3% del proprio capitale sociale, acquistate al prezzo di € 0,51 cadauna, per un controvalore complessivo di € 80,0 milioni.

Sogefi ha portato a termine il piano di dismissione delle attività di filtrazione in LATAM, nel quadro della strategia di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare l’efficienza e la redditività del gruppo.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.980,7 milioni, in crescita dell’8,7% rispetto al 2020, grazie alla ripresa delle attività in entrambi i settori in cui il Gruppo opera, e in linea con il fatturato del 2019.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 303,9 milioni, pari al 15,3% del fatturato, a fronte del 12,4% nel 2020 (€ 226,4 milioni) ed è superiore a quello del 2019 (€ 272,0 milioni).

L’EBIT consolidato è ammontato a € 80,9 milioni (€ 18,1 milioni nel 2020).

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 18,0 milioni, nonostante l’impatto negativo pro-quota di € 13,9 milioni derivante dalla cessione della controllata argentina di Sogefi (€ 16,3 milioni nel 2020, con una plusvalenza netta pro-quota pari a € 32,5 milioni generata dalla cessione di Medipass da parte di KOS).

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 alla chiusura dell’esercizio 2021 era pari € 85,6 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e così composto:

  • un indebitamento netto delle controllate di € 418,0 milioni, in diminuzione rispetto a € 491,7 milioni del 31 dicembre 2020, grazie al decremento registrato da KOS (€ 40,5 milioni) e da Sogefi (€ 33,1 milioni);
  • una posizione finanziaria netta positiva della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) di € 332,4 milioni, in diminuzione di € 59,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) a seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie già descritta, che ha comportato un esborso di € 80,0 milioni, in parte compensata dai risultati della gestione dell’attivo finanziario nell’esercizio.

L’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo al 31 dicembre 2021 ammontava a € 929,9 milioni, includendo debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 pari a € 844,3 milioni, riguardanti principalmente la controllata KOS (€ 774,9 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2021 era pari a € 740,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020), dopo la riduzione di 80,0 milioni determinata dall’acquisto di azioni proprie.

KOS

Nel 2021 i ricavi sono ammontati a € 660,1 milioni, in crescita del 4,5% rispetto al 2020, principalmente per effetto del buon andamento delle attività di riabilitazione e acuti, che hanno beneficiato della ripresa della normale attività ospedaliera dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria.

Nelle RSA in Italia l’effetto della pandemia si è invece protratto. I nuovi ingressi, anche a causa delle restrizioni imposte dalle autorità sanitarie, sono stati ridotti per gran parte del 2020 e fino ai primi mesi del 2021, causando un progressivo calo delle presenze nel primo trimestre, per poi riprendersi gradualmente nella seconda parte dell’anno. Le presenze medie nel 2021 sono quindi risultate inferiori rispetto al 2020 e significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia, soprattutto nelle fasi iniziali, è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico, che è consistito nella compensazione dei minori ricavi e dei maggiori costi sostenuti, ha permesso di neutralizzare l’impatto economico del calo di presenze e dell’incremento dei costi provocati dalla pandemia.

L’EBIT è stato pari a € 32,4 milioni rispetto a € 15,4 milioni nel 2020; il miglioramento è dovuto alla ripresa delle attività di riabilitazione e ai maggiori ristori pubblici ricevuti per il settore RSA. Il risultato beneficia inoltre di risultati non ricorrenti, plusvalenze e altre sopravvenienze attive, per circa € 12,0 milioni (€ 9,6 milioni nel 2020).

KOS ha registrato un utile netto di € 1,4 milioni (€ 46,7 milioni nel 2020, sostenuti da una plusvalenza netta dalla cessione di Medipass pari a € 54,4 milioni).

Il Free Cash Flow, senza considerare gli effetti del principio IFRS 16, è stato positivo per € 41,0 milioni, quale risultato di flussi operativi positivi per € 4,0 milioni, incassi per dismissione di immobili per € 53,0 milioni e investimenti in sviluppo di nuove strutture per € 16,0 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2021, prima dell’applicazione del principio IFRS 16, è diminuito a € 160,2 milioni rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020.

Sogefi

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5%, dopo un calo del 16,2% nel 2020.

I ricavi di Sogefi hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, conseguendo una performance nettamente migliore del mercato; il fatturato non ha tuttavia ancora recuperato il livello del 2019, collocandosi a -8,3%, dato comunque nettamente meno negativo del -14,1% della produzione mondiale di automobili. L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale, e in particolare per la diversificazione sulle piattaforme del futuro: Sogefi si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici e un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri non legati al motore termico (purificazione dell’aria e filtri per la trasmissione).

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato con tutti i clienti negoziazioni volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili nel lungo periodo.

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020. Tale miglioramento è stato raggiunto principalmente grazie alla ripresa dei volumi e alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi (al 16,3%, rispetto al 16,9% nel 2020 e al 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Il risultato netto da attività operative è stato superiore anche a quello del 2019 (utile di € 13,8 milioni).

La cessione dell’attività filtrazione in Argentina ha generato un risultato negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza impatti sulla cassa e sul patrimonio netto. Il risultato netto è stato pertanto positivo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

Nel 2021 Sogefi ha generato un Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nell’esercizio precedente, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 e in particolare alla riduzione del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Gestione finanziaria

Grazie all’andamento positivo dei mercati, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi di € 23,1 milioni, con un rendimento pari al 5,1%. Il rendimento degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 3,3% (€ 12,4 milioni), mentre il portafoglio di Private Equity e partecipazioni di minoranza ha registrato un utile di € 10,7 milioni e un rendimento del 13,2%.

Integrazione dei valori ESG nella strategia

Nel corso del 2021, tutte le società del Gruppo hanno definito piani di sviluppo sostenibile. Tali piani ESG sono articolati intorno a quattro impegni strategici di lungo periodo, declinati sulle specificità di ogni attività, ovvero: una Corporate Governance d’eccellenza, l’InnovazioneESG-driven” (ovvero il potenziamento della qualità della cura e dei servizi di KOS e lo sviluppo di prodotti per la E-Mobility di Sogefi), l’Eco-compatibilità delle operations (ovvero il contributo alla decarbonizzazione e a una maggiore circolarità nella gestione delle risorse), e il Benessere di individui e comunità (ovvero formazione, attenzione alla diversity e alla eguaglianza, sicurezza e qualità dell’ambiente di lavoro e contribuzione alle comunità locali dove il Gruppo opera). I piani ESG e i relativi KPI e target sono presentati nella Disclosure Non Finanziaria (“DNF”) di CIR, che sarà disponibile sul sito internet della società, e nelle DNF di Sogefi e KOS, che verranno pubblicate sui rispettivi siti internet.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2021

Non sono intervenuti eventi di rilievo successivamente alla chiusura dell’esercizio 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia e del contesto geopolitico, a seguito della crisi russo-ucraina, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, per effetto dei vaccini e in assenza di rinnovate criticità legate alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi per le prestazioni di Riabilitazione e Acuti nel corso dell’anno corrente; per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare ai livelli di piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi, e si protraggano almeno fino al 2023. Riguardo alle attività in Italia si prevede inoltre il persistere, anche a regime, di una più elevata incidenza dei costi rispetto al 2019, per effetto dei rinnovi contrattuali e dell’inflazione dei costi in generale, in misura comunque tale da non compromettere la redditività del modello di business.

Per quanto concerne il settore automotive, IHS ha stimato, prima dell’inizio della crisi in Ucraina, un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% nel 2022 rispetto al 2021, che sarebbero quindi ancora inferiori rispetto al 2019 (-6,8%). A contraltare di questa ripresa, si osserva dal 2021 un incremento dei prezzi delle materie prime senza precedenti per importo e durata, su cui è difficile fare previsioni, ma che allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. In questo scenario, Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania. Tuttavia, il conflitto tra Russia e Ucraina, cui Sogefi non è direttamente esposta non essendo presente nei due Paesi interessati, potrebbe incidere sul settore automotive, sia in termini di domanda sia di supply chain: non è allo stato ancora possibile prevedere gli impatti.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 29 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • la revoca (per la parte non utilizzata) e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 76.016.488 di azioni ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.
    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

Programma di acquisto di azioni proprie

Il Consiglio di Amministrazione di CIR in data odierna ha altresì stabilito di dare inizio alle attività funzionali all’attuazione di un programma di acquisto di azioni proprie con le modalità oltre descritte (il “Piano di Buyback”).

Il Piano di Buyback è in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2021 e nel rispetto delle finalità e dei relativi termini ivi indicati e già comunicati al mercato.

Il Piano di Buyback presenta le seguenti caratteristiche:

  • finalità e modalità attraverso le quali gli acquisti potranno essere effettuati: il Programma di Buyback verrà implementato per le finalità di cui all’art. 5, comma 2, lett. a), del MAR e della predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti e i singoli acquisti dovranno essere effettuati nel rispetto dell’art. 132 del TUF, dell’art. 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento CONSOB n. 11971/99, nonché in conformità all’art. 5 del MAR e al Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • importo massimo in denaro allocato al Programma di Buyback e numero massimo di azioni da acquistare: gli atti di acquisto saranno effettuati, anche in parte e/o in via frazionata, per un esborso complessivo fino a massimi Euro 17.000.000,00 (ammontare in linea con le riserve distribuibili individuate nel progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 approvato in data odierna dal Consiglio di Amministrazione di CIR) e, in ogni caso, non superiore a n. 50.000.000 di azioni di CIR (pari a circa il 3,9% del capitale sociale di CIR alla data del presente comunicato);
  • durata del Programma di Buyback: gli acquisti saranno avviati al più tardi nella settimana del 21 marzo 2022 e si concluderà il 30 ottobre 2022 (salvo revoca);
  • corrispettivo minimo e massimo: gli acquisti dovranno essere realizzati in conformità ai limiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, fermo restando che – in conformità con la predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti della Società del 30 aprile 2021 – il prezzo di acquisto non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo CIR nella seduta dell’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto e comunque il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • mercato: gli acquisiti saranno realizzati sull’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Ai fini dell’esecuzione del programma, CIR conferirà un incarico a un intermediario abilitato (l’“Intermediario Incaricato”), che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e nel rispetto dei predetti limiti di prezzo.

Le operazioni effettuate formeranno oggetto di informativa al mercato nei termini e con le modalità di cui alla normativa, anche regolamentare, vigente.

L’attribuzione dell’incarico all’Intermediario Incaricato ed eventuali successive modifiche del Programma di Buyback verranno tempestivamente rese note al pubblico nei modi e termini previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

La Società non è tenuta al completamento del Programma che potrà pertanto essere sospeso, interrotto o modificato in qualunque tempo, per qualsivoglia ragione, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente.

Si precisa che al 10 marzo 2022 CIR possedeva n. 179.424.975 azioni proprie, rappresentative del 14,05% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società. Le società controllate da CIR non detengono azioni della Società.

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Sogefi: risultati in crescita nel 2021

Ricavi a € 1.320,6 milioni: crescita dell’11% rispetto al 2020
Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto all’EBITDA margin del 2020 (11,5%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 28,6 milioni (perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e utile di € 13,8 milioni nel 2019)

Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020 e per € 8,4 milioni nel 2019)

Milano, 25 febbraio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5% rispetto al 2020. Dopo l’incremento del 29,2% registrato nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre 2020 (che era stato penalizzato dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dal conseguente lockdown), nel secondo semestre la produzione globale è stata significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-16%). Essa ha in particolare risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti (che hanno anche comportato la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali), degli shortage di materie prime e dell’impennata dei loro prezzi.

Nel 2021, l’Europa ha registrato l’andamento peggiore, con la produzione di automobili al -6,2% rispetto al 2020; la produzione è rimasta sostanzialmente stabile in NAFTA (+0,1%) e ha registrato una ripresa in Cina (+4%) e in Mercosur (+16,2%).

La produzione globale del 2021 non ha recuperato i volumi della fase pre-pandemia e si colloca al -14,1% rispetto al 2019 (Europa -27,9%, NAFTA -20,1% e Mercosur -19,4%); la sola eccezione è rappresentata della Cina, ritornata sostanzialmente ai livelli del 2019 (-0,6%).

Dopo il calo registrato nel 2020 e la debolissima ripresa nel 2021, IHS prevede una crescita della produzione dell’8,5% nel 2022.

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEL 2021

I ricavi del Gruppo hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, con una performance nettamente migliore del mercato (+2,5%); rispetto al 2019, il fatturato si colloca a -8,3%, a fronte del -14,1% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto economico della crisi hanno consentito di chiudere l’esercizio con:

  • un “utile netto da attività operative in continuità” di € 28,6 milioni, a fronte della perdita di € 18,4 milioni del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS16 in riduzione a € 258,2 milioni (€ 291,3 milioni al 31 dicembre 2020)

L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che presentano la caratteristica di incorporare un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti per motori a combustione interna. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per una piattaforma elettrica di nuova generazione, con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che impiega tecnologia fuel cell, e con diverse case automobilistiche full electric cinesi.

La Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

Le Sospensioni hanno ampliato il portafoglio clienti, aggiudicandosi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici. La divisione ha inoltre acquisito da clienti storici ordini che verranno prodotti nel nuovo stabilimento di Oradea in Romania: tra questi vale la pena menzionare il primo contratto firmato con uno dei principali clienti per la produzione di molle elicoidali nell’Europa dell’Est.

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato negoziazioni con tutti i clienti volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, in misura più completa rispetto a quanto previsto dalle indicizzazioni contemplate dai contratti. Il management di Sogefi è determinato a, e fiducioso di, poter addivenire ad accordi equi con tutti i clienti, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo. Con alcuni di essi l’obiettivo è già stato raggiunto.

RICAVI

Nel 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 1.320,6 milioni, in crescita dell’11% rispetto al 2020.

Dopo la crescita del 34,7% nel primo semestre, il secondo semestre ha chiuso con un calo rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 6,2%, dato comunque nettamente migliore del -16% del mercato.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +7,8% in Europa, +4,6% in Nord America, +22,0% in Asia, +67,9% in Sud America.

Andamento dei ricavi per Business Unit

I settori Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato ricavi prossimi a quelli conseguiti nel 2019. La crescita di Aria e Raffreddamento rispetto al 2020 (+8,1%) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi sono aumentati del 18,4% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato di Filtrazione (+10%) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,7%, ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-16,6%).

La crescita dei ricavi riflette soprattutto il buon andamento in Sudamerica e Cina.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 192,5 milioni, rispetto a € 137,0 milioni nel 2020 e a € 174,6 milioni nel 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,5% del 2020 (13,1% escludendo gli oneri di ristrutturazione non ricorrenti) e al 12,1% del 2019.

Il margine di contribuzione si è mantenuto stabile (30,6% rispetto a 30,8% nel 2020 e 30,1% nel 2019) e l’incremento della redditività è riconducibile alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,3% (16,9% nel 2020 e 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Da notare che rispetto al 2019 i costi fissi sono scesi del 12,8%, grazie ai piani di azione attuati. Ha infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (pari a € +2,5 milioni nel 2021 rispetto a € -4,7 milioni nel 2020).

È opportuno segnalare infine che, come successo nel terzo trimestre, il quarto trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione sul trimestre dal 31,5% del 2020 al 28,1% del 2021.

L’EBIT è ammontato a € 58,4 milioni, a fronte di € 7,1 milioni nel 2020 e di € 46,4 milioni nel 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 17,8 milioni, sono in calo rispetto a quelli del 2020 (€ 22,1 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento e alla registrazione di un provento finanziario non ricorrente (pari a € 1,2 milioni); gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,5 milioni rispetto a € 3,4 milioni nel 2020.

L’utile netto da attività operative è pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e di un utile di € 13,8 milioni nel 2019.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato negativo per € 24,5 milioni (negativo per € 16,2 milioni al 31 dicembre 2020) ed è relativo all’attività filtrazione in Argentina, ceduta nel 2021, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto è stato positivo per € 2,0 milioni a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nel 2020, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 ed in particolare alla caduta del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni, in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 era pari a € 327,6 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 318,9 milioni al 31 dicembre 2019).

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 280 milioni (dopo aver rimborsato a maggio il prestito obbligazionario convertibile di € 100 milioni).

Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 187,7 milioni rispetto a € 133,8 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2021

Nel quarto trimestre del 2021, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 330,6 milioni, in calo dell’8,4% rispetto al quarto trimestre del 2020, in un mercato in cui la produzione si è collocata al -13,2%. Il quarto trimestre, così come il terzo, ha risentito delle temporanee chiusure di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali; la business unit che ha maggiormente risentito dell’andamento del mercato è stata Aria e Raffreddamento, anche in considerazione della maggiore esposizione ai due mercati più in sofferenza (Europa e NAFTA).

L’EBITDA è ammontato a € 48,3 milioni rispetto a € 38,8 milioni nel quarto trimestre del 2020 e a € 43,1 milioni nel 2019. L’EBITDA margin è stato pari al 14,6%, superiore rispetto al 2020, ma in linea escludendo gli oneri non ricorrenti del precedente esercizio. La riduzione del margine di contribuzione (dal 31,5% del quarto trimestre 2020 al 28,1% del quarto trimestre 2021) riflette l’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della business unit sospensioni; sono in corso negoziazioni con i clienti al fine dell’adeguamento dei prezzi di vendita alla realtà del mercato delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 8,9 milioni (€ 3,8 milioni nel quarto trimestre 2020).

Il risultato netto da attività operative è stato positivo per € 4,3 milioni, a fronte di una perdita di € 2,9 milioni nel quarto trimestre 2020.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato positivo per € 0,2 milioni rispetto a un risultato negativo di € 8 milioni nel quarto trimestre 2020 (dovuto in particolare all’attività brasiliana della Filtrazione, ceduta alla fine del 2020).

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre del 2021 è stato pari a € 3,9 milioni, rispetto ad una perdita di € 12,0 milioni dell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nel 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli constatati nel corso del 2020. Si è comunque registrata una generale debolezza della domanda, ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,9%) e NAFTA (-20,1%), e difficoltà operative legate agli altalenanti livelli di produzione e alle assenze del personale causate dai contagi e, soprattutto, dai contatti.

Nel corso dell’esercizio 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nell’esercizio 2021 la Società ha registrato un ripristino di valore di partecipazioni, rilevato sulla base dell’impairment test effettuato al 31 dicembre 2021, pari a € 68,1 milioni (contabilizzato alla voce “Rettifiche di valore di attività finanziarie”), relativo alla controllata francese Sogefi Filtration S.A.. Grazie a tale ripristino, Sogefi S.p.A. ha realizzato nell’esercizio 2021 un utile netto di € 69,9 milioni rispetto a una perdita netta di € 6,2 milioni nel 2020.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza che riguardano l’andamento della domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime, e la loro disponibilità, e la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, dopo il calo del 2020 e un andamento 2021 inferiore rispetto alle attese di inizio anno, IHS stima un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% rispetto al 2021, con l’Europa a +20,8%, Nafta a +16,6%, il Sudamerica a +12,5% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,9%); nonostante la dinamica positiva prevista, la produzione 2022 sarebbe ancora inferiore rispetto al 2019 (-6,8%), in particolare in Europa (-12,9%), Nafta (-6,9%) e Sudamerica (-9,4%), con il solo mercato asiatico ai livelli pre Covid-19 (+0,7%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a fronte del booming senza precedenti registrato nel 2021, è difficile fare previsioni per il 2022 e la situazione allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. Per mitigarne gli effetti, il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, misure per il contenimento dei costi e azioni commerciali.

In questo scenario Sogefi, in assenza di eventi straordinari allo stato non individuabili, prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 22 aprile 2022 e in seconda convocazione per il 26 aprile 2022.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti:

a) La revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’ 1,65% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

b) l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

NOMINA DEL NUOVO CHIEF FINANCIAL OFFICER E DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI E SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nomina, con decorrenza dal 1° maggio 2022, di Olivier Proust quale nuovo Chief Financial Officer e Investor Relator in sostituzione di Yann Albrand che è previsto lasci la Società in data 30 aprile 2022. Il dott. Proust è in Sogefi sin dal 2008 e ricopre attualmente la funzione di responsabile della tesoreria di gruppo; è titolare di n. 8.394 azioni della Società.

Si precisa che il dott. Albrand ha risolto consensualmente il rapporto con la Società; per la cessazione del rapporto è previsto il pagamento di un importo omnicomprensivo a titolo transattivo (inclusivo del preavviso) di € 307.000, nonché il mantenimento dei benefici attribuiti e non maturati di cui ai piani di stock grant deliberati dalla Società relativi agli anni 2018 e 2019. Sulla base delle informazioni a disposizione della Società, il dott. Albrand detiene n. 74.517 azioni della Società.

Oltre alla carica di Chief Financial Officer, il dott. Albrand ricopriva l’incarico di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari della Società. Il Consiglio di

Amministrazione, acquisito il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di attribuire la qualifica di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari alla dottoressa Maria Beatrice De Minicis, in Sogefi sin dal 2004, e attuale Responsabile del bilancio consolidato e reporting della Società. La dott.ssa De Minicis è titolare di n. 20.570 azioni della Società.

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2021

Ricavi a € 990,0 milioni: crescita del 20,9% a cambi costanti rispetto ai 9M 2020 Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto ai primi 9M del 2020 (11,8%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 24,3 milioni (perdita di € 15,6 milioni nei 9M 2020 e utile di € 14,9 milioni nei 9M 2019)

Free Cash Flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei 9M 2020 e per € 4,2 milioni nei 9M 2019)  

Milano, 22 ottobre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Dopo gli incrementi registrati nel primo e secondo trimestre (+15,7% e +48,3%), nel terzo trimestre del 2021 la produzione globale di automobili è stata debole e significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-19,7%), che aveva registrato una vigorosa ripresa, in quanto ha risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti, che hanno rallentato la produzione e comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali.

Nei primi nove mesi del 2021 la produzione mondiale di automobili ha comunque registrato una crescita del 9,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020: +4,4% in Europa, +6,8% in NAFTA, +7,7% in Cina, +28,7% in Mercosur e + 48,4% in India.

Infine, malgrado il recupero, i volumi di produzione sono ancora significativamente inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia in tutte le aree geografiche, con la sola eccezione della Cina. Infatti, la produzione mondiale dei primi nove mesi del 2021 è inferiore del 15,5% a quella del corrispondente periodo del 2019, con l’Europa a -27,6%, NAFTA a -21,5%, Mercosur a -23,3% e la Cina sostanzialmente in linea con il 2019 (-1,8%).

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEI 9M 2021

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi, in crescita del 19,4% rispetto ai primi nove mesi del 2020, con una performance nettamente migliore del mercato; rispetto allo stesso periodo del 2019, il fatturato si colloca al -9,1%, a fronte del -15,5% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere i primi nove mesi dell’anno con:

  • un EBITDA in crescita al 14,6% del fatturato (11,8% nei 9M 2020 e 12,1% nei 9M del 2019),
  • un utile netto da “attività operative in continuità” di € 24,3 milionia fronte della perdita di € 15,6 milioni nello stesso periodo del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 267,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre 2020 (€ 291,3 milioni).

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno l’attività commerciale ha registrato un andamento positivo.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che incorporano un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti in plastica. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per la piattaforma elettrica di nuova generazione e con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che utilizza tecnologia fuel cell.

La divisione Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

La divisione Sospensioni si è aggiudicata diversi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su piattaforme elettriche.

RICAVI

Nei primi nove mesi del 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 990,0 milioni, in crescita del 19,4% a cambi storici e del 20,9% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2020. Dopo gli incrementi del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo, il terzo trimestre ha chiuso con una diminuzione del fatturato del 3,8% a cambi correnti, rispetto al -19,7% del mercato. Il fatturato dei primi nove mesi 2021 è inferiore del 9,1% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

I ricavi a cambi costanti sono cresciuti del 17,6% in Europa, del 13,6% in Nord America, del 19,4% in Cina e del 104,6% (72,3% a cambi correnti) in Sud America. In tutte le aree geografiche Sogefi ha quindi registrato un andamento migliore di quello del mercato.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Nei primi nove mesi del 2021 le Business Unit Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato una ripresa dell’attività, rispetto al 2020, maggiore di quella del mercato, con ricavi pressoché in linea con quelli del corrispondente periodo del 2019.

La crescita del fatturato della divisione Aria e Raffreddamento (+20,5% a cambi costanti e +19,8% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi a cambi costanti sono aumentati del 24,3% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato della divisione Filtrazione (+18,8% a cambi costanti e +17% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, la Business Unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 23,8% a cambi costanti (+21,7% a cambi correnti) rispetto ai primi nove mesi del 2020, ma l’attività rimane significativamente inferiore rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-20% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 144,1 milioni, rispetto a € 98,1 milioni nei primi nove mesi del 2020 e a € 131,5 milioni nei primi nove mesi del 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,8% dei primi nove mesi del 2020 e al 12,1% dello stesso periodo del 2019.

L’incremento della redditività deriva dall’aumento del margine di contribuzione al 31,4% (29,8% nei primi nove mesi del 2019 e 30,4% nello stesso periodo del 2020) e dalla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,4% (17,2% e 17,3% nei primi nove mesi del 2019 e del 2020). I costi fissi sono scesi del 13,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019, grazie ai piani di azione attuati.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA i minori costi di ristrutturazione (€ 2,3 milioni rispetto a € 12,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e € 4,8 milioni nell’analogo periodo del 2019).

Il terzo trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione, destinata a permanere nel quarto trimestre dell’esercizio.

L’EBIT è ammontato a € 49,4 milioni, a fronte di € 3,3 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 41,9 milioni nei primi nove mesi del 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 13,4 milioni, sono inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2020 (€ 16,0 milioni), grazie alla riduzione dell’indebitamento e a un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni; gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,2 milioni rispetto a € 2,9 milioni nell’esercizio precedente.

L’utile netto da attività operative in continuità è pari a € 24,3 milioni, a fronte di una perdita di € 15,6 milioni nei primi nove mesi del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 24,7 milioni (€ 8,2 milioni nei primi nove mesi del 2020) ed è stato determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 23,3 milioni, di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto del periodo è negativo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 23,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e di un utile di € 8,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 25,1 milioni, rispetto a un consumo cassa di € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020, periodo nel corso del quale il free cash flow aveva presentato un andamento anomalo riconducibile alla forte contrazione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2021 è pari a € 267,4 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 291,3 milioni) e al 30 settembre 2020 (€ 299,0 milioni) e pressoché in linea con il 30 settembre 2019 (€ 264,6 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2021 è pari a € 335,5 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 374,5 milioni al 30 settembre 2020.

Al 30 settembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 265,0 milioni (dopo aver rimborsato a maggio 2021 il prestito obbligazionario convertibile di € 100,0 milioni).

Al 30 settembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammonta a € 168,3 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020).

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2021

Nel terzo trimestre del 2021, Sogefi ha registrato un calo dei ricavi del 3,8% (-4% a cambi costanti) rispetto al terzo trimestre del 2020, a € 316,6 milioni, dopo la crescita del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo. Il fatturato del gruppo ha risentito dell’andamento del mercato che ha registrato un calo della produzione del 19,7% nel terzo trimestre, realizzando comunque una performance significativamente migliore del mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 35,8 milioni rispetto a € 45,9 milioni nel terzo trimestre del 2020 e a € 44,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019. La riduzione dell’EBITDA riflette la debolezza dei ricavi dovuta al contesto di mercato e la flessione del margine di contribuzione (dal 30,8% del terzo trimestre 2020 al 28,4% del terzo trimestre 2021) a causa dell’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della Business Unit Sospensioni. Sono in corso negoziazioni con i clienti per l’adeguamento dei prezzi di vendita al costo attuale delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 2,1 milioni rispetto a € 14,8 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto da attività operative in continuità è stato negativo per € 2,1 milioni, a fronte di un utile di € 5,2 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 21,2 milioni (utile di € 0,3 milioni nel terzo trimestre del 2020), di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata argentina, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto consolidato del terzo trimestre del 2021 è stato negativo per € 23,4 milioni, rispetto a un utile di € 5,6 milioni nell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi nove mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nel corso dei primi nove mesi del 2020. Si è registrata una generale debolezza della domanda, ancora significativamente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,6%) e NAFTA (-21,5%).

Nel corso dei primi nove mesi del 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 30 SETTEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza e criticità che riguardano la domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime e la loro disponibilità, la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

In considerazione di questo scenario, IHS ha rivisto al ribasso le stime della produzione mondiale, prevedendo un quarto trimestre 2021 in calo del 20% circa rispetto al corrispondente periodo del 2020, con l’Europa a -24,9%, NAFTA a -16,8% e la Cina a -19,6%.  Pertanto, sull’intero 2021, la produzione sarebbe in linea con quella del 2020 (+0,3%) e ancora inferiore del 16% circa rispetto al 2019. L’atteso recupero dei volumi dopo il calo registrato nel 2020 è quindi previsto da IHS nel 2022, anno in cui la produzione dovrebbe crescere, secondo IHS, del 10,6%.

Per il quarto trimestre 2021, Sogefi prevede che il mercato resti debole, in linea con le previsioni di IHS, e che proseguano le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta), con possibili effetti negativi sul margine di contribuzione. Per mitigare tali effetti il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, azioni commerciali e misure per il contenimento del costo del lavoro.

Salvo circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili, Sogefi conferma la previsione, già indicata in occasione della pubblicazione dei risultati del primo semestre 2021, di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019.

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CIR: risultati primo semestre 2021

  • Ricavi a € 1.007,9 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al primo semestre 2020; EBITDA pari a € 172,3 milioni (€ 100,1 milioni nel primo semestre 2020).
  • Risultato netto positivo per € 21,6 milioni (€ -30,4 milioni nel primo semestre 2020); riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 41,4 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020).
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni).

Milano, 26 luglio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2021 l’attività ha registrato una netta ripresa rispetto al primo semestre 2020, ma non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.007,9 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al primo semestre del 2020, nel corso del quale gli effetti della pandemia da Covid-19 erano stati particolarmente significativi per tutte le attività del gruppo. I ricavi sono in linea con quelli del primo semestre 2019 (+0,4%) e in riduzione dell’8,3% a perimetro equivalente.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 172,3 milioni (€ 100,1 milioni nel primo semestre del 2020) e rappresenta il 17,1% del fatturato, a fronte del 12,3% nel 2020.

Il risultato netto è stato positivo per € 21,6 milioni (a fronte di una perdita di € 30,4 milioni nel primo semestre 2020).

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2021, ante IFRS 16, ammonta a € 41,4 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 285,6 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, ammontano a € 802,3 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammonta a € 843,7 milioni. I debiti ex IFRS16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 736,4 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

L’indebitamento netto delle controllate, ante IFRS 16, è diminuito a € 446,4 milioni (€ 491,7 milioni al 31 dicembre 2020 e € 682,8 milioni al 30 giugno 2020).

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate dedite alla gestione finanziaria), al 30 giugno 2021, è positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 397,2 milioni).

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2021 era pari a € 801,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020) e l’incremento è principalmente dovuto all’utile del periodo.

KOS

L’attività di KOS è stata fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia. Nel corso del primo semestre 2021, la campagna di vaccinazione ha permesso di contrastare i contagi che oggi sono di fatto azzerati nelle strutture per anziani, e di ripristinare le visite dei parenti degli ospiti, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Il clima di maggiore fiducia ha consentito la ripresa degli ingressi e, da maggio, l’incremento del numero totale delle presenze.

Nel primo semestre 2021, i ricavi sono ammontati a € 325,5 milioni, in crescita del 4,9% rispetto all’analogo periodo del 2020.

Nelle RSA in Italia i ricavi sono stati significativamente inferiori a quelli registrati nel primo semestre del 2020 e del 2019, in quanto il numero di ospiti del periodo è risultato sensibilmente inferiore a quello registrato negli anni precedenti a causa delle circostanze determinate dalla pandemia nel corso degli ultimi 18 mesi, ovvero il blocco dei nuovi ingressi o il loro forte rallentamento.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico prestato alle RSA ha permesso di contenere l’impatto economico. Il fatturato del semestre è in leggero incremento rispetto a quello del primo semestre 2020.

Nelle strutture di riabilitazione e per acuti in Italia, ove nel corso del primo semestre del 2020 si era registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, vi è stato un buon recupero, pur rimanendo al di sotto dei livelli di attività del 2019; sono inoltre aumentate le prestazioni di laboratorio e analisi, in particolare KOS ha prodotto il massimo sforzo nelle attività di screening legate al controllo della diffusione della pandemia. I ricavi sono stati superiori a quelli del corrispondente periodo del 2020 e del 2019, grazie anche al contributo delle nuove strutture acquisite nel 2020.

L’EBIT è stato pari a € 20,9 milioni rispetto a € 13,7 milioni nel 2020. Il risultato del 2021 beneficia di un provento non ricorrente (circa € 12 milioni), corrispondente alla plusvalenza realizzata cedendo alcuni immobili; la redditività ricorrente rimane depressa per le conseguenze della pandemia, in particolare il calo del numero di ospiti nelle RSA, il diverso mix di prestazioni erogate nei centri di riabilitazione e i maggiori costi sostenuti in personale e misure di protezione. Nel corso del primo semestre dell’anno KOS, in collaborazione con i Servizi Sanitari Regionali, ha dedicato sei strutture alla cura dei malati Covid-19, sospendendo l’erogazione delle prestazioni core e sostenendo i costi di adeguamento e riconversione del personale e degli spazi.

KOS ha registrato un risultato netto del periodo a pareggio (€ 0,4 milioni), a fronte di una perdita di € 2,1 milioni nel primo semestre 2020.

Il free cash flow è stato positivo per € 15,3 milioni, con un incasso di € 33,2 milioni per la cessione di immobili e investimenti nello sviluppo di nuove strutture per circa € 9,0 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, ammonta, a fine giugno 2021, a € 185,5 milioni, rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 356,2 milioni a fine giugno 2020, prima della cessione di Medipass. L’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammonta a € 921,8 milioni.

Sogefi

Nel primo semestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 29,2% (+15,5% nel primo trimestre e +48,6% nel secondo trimestre) rispetto al primo semestre 2020, nel corso del quale, come noto, si era verificato un crollo senza precedenti della produzione per effetto della pandemia da Covid-19. Tuttavia, la crescita ha consentito di recuperare solo parzialmente il calo del 2020 e i volumi di produzione rimangono inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia (-12,6% rispetto al primo semestre del 2019).

Sogefi ha riportato ricavi in crescita del 34,9% rispetto al primo semestre del 2020; rispetto al primo semestre del 2019, il fatturato si colloca a -9%, a fronte di un -12,6% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa dell’attività e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere il semestre con un EBIT pari a € 48,9 milioni (€ -12,0 milioni nello stesso periodo del 2020), un utile netto di € 21,4 milioni (a fronte della perdita di € 28,8 milioni del primo semestre 2020), un free cash flow positivo per € 33,1 milioni (negativo per € 64,0 milioni nel primo semestre 2020) e un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre e giugno 2020 (€ 291,3 milioni e € 327,0 milioni, rispettivamente).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva: la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica e la Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e Filtri di Trasmissione, contribuendo alla diversificazione rispetto alle piattaforme per motori a combustione.

Sono in corso negoziazioni per la cessione della filiale argentina della Filtrazione. Si prevede che la vendita determini una minusvalenza di € 2,8 milioni, già recepita al 30 giugno 2021 in base al principio IFRS 5, e al momento del perfezionamento della cessione, si registrerebbe un ulteriore effetto nel conto economico negativo per circa € 21,0 milioni, di natura puramente contabile, per la riclassifica delle differenze cambio relative alla controllata dal patrimonio netto al risultato di esercizio e pertanto senza conseguenze sul patrimonio netto di Sogefi.

Gestione finanziaria

Con riferimento alla gestione finanziaria, se nel primo semestre 2020 i mercati hanno risentito della pandemia Covid-19, nel corso del primo semestre 2021 è continuata invece la ripresa osservata già dalla metà dell’esercizio precedente per tutte le categorie di asset; sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi pari a € 12,4 milioni, con un rendimento sul semestre del 2,6%. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) si è elevato al 2,5%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity, Non Performing Loans e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento del 2,9%.

Infine, a maggio 2021, il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. ha deliberato di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale (di seguito l’“OPA”), ai sensi degli articoli 102 e seguenti del TUF, su massime n. 156.862.745 azioni della stessa CIR S.p.A., pari al 12,282% del capitale sociale, ad un prezzo di € 0,51 per azione, corrispondente ad un controvalore complessivo di € 80,0 milioni. Il periodo di adesione all’OPA si concluderà in data 29 luglio 2021, i risultati preliminari saranno comunicati il giorno seguente e il pagamento agli aderenti avverrà in data 6 agosto 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, in assenza di ulteriori ondate di contagi e di vincoli di accoglienza dei nuovi ospiti (quali necessità di isolamento in struttura) e di gestione delle strutture (quali il blocco delle visite dei parenti), si prevede che l’attività aumenti progressivamente, confermando la tendenza osservata in maggio e giugno; allo stato si ritiene che il ritorno ai livelli di attività precedenti la pandemia richiederà comunque almeno il prossimo esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, IHS prevede che la produzione mondiale nel secondo semestre registri un calo contenuto (-3,4%) rispetto al 2020 e che quindi, tenuto conto dell’andamento del primo semestre, si registri una crescita sull’intero esercizio del 10%, attestandosi al -7,8% rispetto al 2019. Per la seconda parte del 2021, si prevede inoltre che continuino le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta).

In tale scenario, Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021, ossia la previsione di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019 e di tornare ad un risultato netto positivo, in assenza di circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili e ante effetti contabili delle dismissioni.

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Sogefi: risultati primo semestre 2021

RISULTATI IN FORTE CRESCITA NEL PRIMO SEMESTRE 2021

Ricavi in significativo aumento a € 682,5 milioni (+38,5% a cambi costanti) con un andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 16,1% del fatturato in aumento rispetto al H1 2020 (10,3%) e al H1 2019 (11,7%)

Utile netto di € 21,4 milioni rispetto alla perdita nel H1 2020 (€ -28,8 milioni) e in aumento rispetto al H1 2019 (€ 6,9 milioni)

Free Cash Flow positivo per € 33,1 milioni rispetto ad un consumo di € 64,0 milioni nel H1 2020 e di € 8,8 milioni nel H1 2019

Milano, 23 luglio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2021, presentata dall’amministratore delegato Frederic Sipahi

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Nel primo semestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 29,2% rispetto al primo semestre 2020, +15,5% nel primo trimestre e +48,6% nel secondo trimestre, che nel 2020 aveva registrato un crollo senza precedenti della produzione per effetto della pandemia da Covid-19.

La ripresa ha interessato tutte le principali aree geografiche. In Europa, NAFTA e Asia, la produzione è aumentata di circa 30% (28%, 32% e 31,6% rispettivamente) e in Mercosur del 63,3%.

In tutte le aree geografiche i volumi di produzione permangono significativamente inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia, ad eccezione della Cina. Infatti, rispetto al primo semestre 2019, la produzione mondiale del primo semestre 2021 si colloca al -12,6%, con l’Europa a -23,5%, NAFTA a -19,7%, Mercosur a -19,5% e la Cina a +1,6%. 

Nel corso del primo semestre 2021, il Gruppo ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi, in crescita del +34,9% rispetto al primo semestre del 2020; rispetto al primo semestre del 2019, il fatturato si colloca a -9%, a fronte del -12,6% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere il semestre con un utile netto di € 21,4 milioni (a fronte della perdita di € 28,8 milioni del primo semestre 2020), un free cash flow positivo per € 33,1 milioni (negativo per € 64,0 milioni nel primo semestre 2020) e un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre 2020 (€ 291,3 milioni).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva.

La divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica (i prodotti per l’E-Thermal Management rappresentano oggi circa il 50% delle richieste di offerta in corso).

La Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e due importanti contratti in NAFTA per Filtri di Trasmissione. Per le due categorie di prodotto in questione, sono in corso numerose richieste di offerta, confermando la validità della strategia perseguita dal Gruppo, di sviluppo di nuove applicazioni, anche a fronte del declino dei motori diesel.

La società ha continuato a puntare sullo sviluppo di prodotti destinati alla mobilità elettrica e alla purificazione dell’aria e oggi ha in portafoglio un’elevata varietà di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica, che gli consentono di essere già pronta a soddisfare le nuove richieste del mercato.

RICAVI

Nel primo semestre 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 682,5 milioni, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 34,9% a cambi storici e del 38,5% a cambi costanti (+9,3% nel primo trimestre e +96% nel secondo); il fatturato è tuttavia ancora inferiore del 9% rispetto al primo semestre 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Il fatturato a cambi costanti è aumentato del 30,4% in Europa, del 40,3% in Nord America (+32,7% a cambi correnti) e del 36,3% in Cina, registrando sia in Nord America sia in Cina un andamento migliore di quello del mercato.

Andamento dei ricavi per Business Unit

I settori Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato una ripresa, rispetto al 2020, maggiore di quella del mercato e ricavi pressoché in linea con il corrispondente periodo del 2019.

La crescita di Aria e Raffreddamento rispetto al primo semestre 2020 (+39,9% a cambi costanti, +37,4% a cambi correnti) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi a cambi costanti sono aumentati del 43,6% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato di Filtrazione rispetto al primo semestre 2020 (+36,2% a cambi costanti, +31,6% a cambi correnti) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 39,8% a cambi costanti (+36,3% a cambi correnti), ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-19,4% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 110,0 milioni, rispetto a € 52,1 milioni nel primo semestre 2020 e € 87,9 milioni nel primo semestre 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 16,1% (rispetto all’11,7% del primo semestre del 2019 e al 10,3% dello stesso periodo del 2020).

L’incremento della redditività deriva dall’aumento del margine di contribuzione al 31,3% (29,6% nel primo semestre 2019 e 30,2% nello stesso periodo del 2020), nonostante le tensioni di mercato in atto sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime, e dalla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,4% (17,4% e 19,2% nel primo semestre 2019 e 2020). Da notare che, rispetto al primo semestre del 2019, i costi fissi sono scesi del 14,2%.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (pari a € 1,3 milioni nel 2021 rispetto a € -1,4 milioni nel primo semestre 2020) e la registrazione di proventi non operativi per € 5,3 milioni.

L’EBIT è ammontato a € 48,9 milioni, a fronte di € -12,0 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 27,9 milioni nel primo semestre 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 10,6 milioni, sono in linea con quelli del corrispondente periodo del 2020 (€ 10,4 milioni), gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,5 milioni, rispetto a proventi fiscali pari a € 1,0 milioni nell’esercizio precedente, e il risultato netto delle attività operative cessate e possedute per la vendita è stato negativo per € 3,3 milioni (€ -8,0 milioni nel primo semestre 2020). Tale ultimo risultato include anche la migliore stima della minusvalenza di cessione della controllata argentina della divisione filtrazione classificata al 30 giugno 2021 come “Attività posseduta per la vendita” in quanto, alla luce di negoziazioni in corso, si ritiene altamente probabile il completamento della vendita entro un anno.

Il Gruppo ha registrato un utile di € 21,4 milioni a fronte di una perdita di € 28,8 milioni nel primo semestre 2020 e di un utile di € 6,9 milioni nel primo semestre 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 33,1 milioni, rispetto ad un consumo di € 64,0 milioni nel primo semestre 2020 che, si ricorda, aveva presentato un andamento anomalo riconducibile alla forte contrazione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2021 è pari a € 261,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2020 (€ 291,3 milioni), al 30 giugno 2020 (€ 327 milioni) e al 30 giugno 2019 (€ 267,3 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2021 è pari a € 327,5 milioni in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 382,9 milioni al 30 giugno 2020.

Al 30 giugno 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 276 milioni (dopo aver rimborsato nel corso del passato mese di maggio il prestito obbligazionario convertibile di € 100,0 milioni).

Al 30 giugno 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammonta a € 168,9 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020). L’incremento del patrimonio netto, pari a € 35,9 milioni, è superiore all’utile del periodo (€ 21,4 milioni) principalmente per la contabilizzazione degli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei fondi pensione.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi sei mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nel corso del primo semestre 2020 e sono consistiti in una generale debolezza della domanda, ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019 in particolare in Europa e NAFTA (-20% circa), e nella necessità di mantenere misure di protezione elevate.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2021

A partire dal mese di luglio, sono in corso trattative relative alla cessione della filiale argentina della Filtrazione. Tale cessione rientra nella strategia di rifocalizzazione geografica dell’attività Filtrazione del gruppo, che mira, da un lato al consolidamento della posizione in Europa, dall’altro alla crescita in NAFTA, Cina e India.

La cessione determinerà una minusvalenza, ad oggi stimata in € 2,8 milioni, già recepita nei risultati al 30 giugno 2021, in conformità al principio IFRS 5.

In caso di conclusione, si genererà poi un impatto negativo puramente contabile nel conto economico di circa € 21,0 milioni (senza impatti di cassa), derivante dalla riclassifica, dal patrimonio netto al risultato di esercizio, delle differenze cambio della controllata.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica e settoriale. Si aggiungono fattori di criticità specifici che riguardano in particolare l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime e la loro disponibilità, nonché difficoltà nella logistica di trasporto ed approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il secondo semestre 2021, IHS prevede che la produzione mondiale registri un calo complessivamente contenuto (-3,4%) rispetto al secondo semestre del 2020: Europa -5,3%, Nafta -0,5%, Cina -7% (area che nella seconda parte del 2020 aveva registrato una ripresa anticipata e maggiore rispetto alle altre aree geografiche).  Pertanto, sull’intero 2021, secondo IHS, si registrerebbe una crescita del 10%, recuperando parte del crollo registrato nel 2020 e attestandosi al -7,8% rispetto al 2019.

Per la seconda parte del 2021, si prevede inoltre che continuino le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta).

Il gruppo ha avviato attività di resourcing e azioni commerciali per mitigare l’effetto negativo che l’evoluzione dei prezzi delle materie prime potrebbe avere sul margine di contribuzione del gruppo.

Salvo circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili, Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021, ossia la previsione di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019.

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Sogefi: risultati del primo trimestre 2021

RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2021

RICAVI IN RIPRESA E FORTE MIGLIORAMENTO DELLA REDDITIVITA’

Ricavi in significativo aumento a € 356,6 milioni (+9,3% a cambi costanti) con un andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 15,4% del fatturato in aumento rispetto al Q1 2020 (11,3%) e al Q1 2019 (11%)

Utile netto di € 11,8 milioni (perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020 e utile di € 1,6 milioni nel primo trimestre 2019)

Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni rispetto a € 5,4 milioni nel Q1 2020

Milano, 23 aprile 2021Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2021, presentato dall’amministratore delegato Frederic Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Nel primo trimestre 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 14% rispetto al primo trimestre 2020 con il mese di marzo a +34,7% rispetto all’anno precedente. La ripresa del primo trimestre 2021 è principalmente dovuta alla Cina, primo paese ad essere colpito dalla pandemia nel 2020, dove la produzione è cresciuta rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente del 78,2%. Anche India e Mercosur hanno visto una ripresa del mercato (+22,8% e +4,6%), mentre UE e NAFTA hanno registrato volumi al di sotto di quelli del primo trimestre 2020 (-0,9% e -4,5% rispettivamente).

La produzione mondiale resta comunque inferiore ai livelli pre-Covid: in particolare, rispetto al primo trimestre 2019, si colloca al -11,3%, con l’Europa a -20%, NAFTA a -14,7% e la China a -4,2%.

Nel corso del primo trimestre 2021, la priorità del Gruppo ha continuato ad essere la sicurezza dei propri dipendenti; sono state mantenute tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi: +5% a cambi storici e +9,3% a cambi costanti; rispetto al primo trimestre 2019, il fatturato si colloca a -5,2%, a fronte del -11,3% della produzione mondiale.

La ripresa del fatturato unitamente al piano di interventi attuato per contrastare l’impatto della crisi, hanno consentito di chiudere il trimestre con un utile di € 11,8 milioni (perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020) e un free cash flow positivo per € 32,4 milioni (€ 5,4 milioni nel primo trimestre 2020).

Inoltre, nel periodo, Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore superiore rispetto all’analogo periodo degli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

In particolare, la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso un importante contratto (Life Time Value: € 260 milioni) per fornire collettori di aspirazione dell’aria (manifold) di nuova generazione per un primario OEM nordamericano. Sono stati inoltre acquisiti ulteriori nuovi ordini, di produttori cinesi e nordamericani, del cui valore circa il 40% riguarda componenti destinati al raffreddamento di vetture ibride o full electric.

Anche la divisione Filtrazione ha ottenuto importanti ordini su componenti tradizionali (in particolare filtri olio), da clienti nordamericani ed europei (che verranno prodotti negli stabilimenti in Usa e Marocco) e ha firmato nuovi contratti per la produzione di filtri aria dell’abitacolo.

Per quanto riguarda la divisione Sospensioni, il 35% del valore degli ordini acquisiti riguarda vetture ibride o full electric. Nel trimestre sono stati acquisiti inoltre nuovi ordini su veicoli commerciali leggeri e veicoli pesanti, segmenti di mercato con buone aspettative per i prossimi anni.

RICAVI

Nel primo trimestre 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 356,6 milioni, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 5% a cambi storici e del 9,3% a cambi costanti; il fatturato è inferiore del 5,2% rispetto al primo trimestre 2019. Dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi a cambi storici in calo del 8,7%, in marzo, mese a partire dal quale nel 2020 si sono constatati gli effetti della pandemia (con un calo del 30%), si è registrato un forte recupero (+42,1%), con volumi sostanzialmente in linea con quelli del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

L’andamento dei ricavi a cambi costanti è stato migliore di quello del mercato in tutte le aree geografiche: +1,9% in Europa rispetto al -0,9% del mercato, +3,3% in Nord America rispetto al -4,5%, +104,5% in Cina rispetto al +78,2% del mercato. La minor crescita dei ricavi complessivi del Gruppo (+9,3%) rispetto al mercato mondiale (+14%) è dovuta al fatto che la Cina, che costituisce l’area del mondo che più è cresciuta nel trimestre, rappresenta il 6,7% del fatturato del Gruppo, mentre a livello di mercato pesa per il 28,1%.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Per settore di attività, Aria e Raffreddamento ha registrato una buona crescita (+15,2% a cambi costanti), grazie allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi sono duplicati rispetto all’anno precedente; il fatturato, a cambi correnti, è superiore del 2,6% a quello del primo trimestre 2019.

Filtrazione ha registrato una crescita più moderata (+4,2% a cambi costanti), che fa seguito ad un calo nel 2020 decisamente più contenuto rispetto a quello del mercato grazie all’attività After Market. Nel primo trimestre 2021 il fatturato è stato leggermente superiore (+2,1% a cambi correnti) a quello del primo trimestre del 2019.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 9,7% a cambi costanti, grazie al buon andamento in Cina e Sudamerica, ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-16,9% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 54,8 milioni, importo superiore rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2020 (€ 38,2 milioni) e del 2019 (€ 41,4 milioni); la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 15,4%, rispetto all’11% circa del primo trimestre del 2019 e del 2020.

Il margine di contribuzione ha registrato un miglioramento dal 30,3% al 30,7%, nonostante le tensioni di mercato in atto sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime.

Le misure di razionalizzazione adottate nel 2020 e proseguite nei primi mesi del 2021 hanno comportato una diminuzione dei costi fissi del 5,5% rispetto al primo trimestre 2020, che, combinata con la ripresa dell’attività, ha dato luogo alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi dal 18% del primo trimestre 2020 al 16,1% dello stesso periodo del 2021. Da notare che, rispetto al primo trimestre del 2019, i costi fissi sono scesi del 13,8%.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (€ +1,7 milioni nel 2021 rispetto a € -3,4 milioni nel primo trimestre 2020) e la registrazione di un provento non operativo per € 2,4 milioni.

L’EBIT è ammontato a € 25,9 milioni, a fronte di € 7,9 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 12,5 milioni nel primo trimestre 2019. Gli oneri finanziari, pari a € 6,2 milioni, sono in linea con quelli del corrispondente periodo del 2020, gli oneri fiscali sono ammontati a € 6,1 milioni, rispetto a € 2,5 milioni nell’esercizio precedente, e il risultato netto delle “attività operative cessate” è stato negativo per € 0,8 milioni, a fronte di € -4,9 milioni nel primo trimestre 2020.

Il Gruppo ha registrato un utile di € 11,8 milioni a fronte di una perdita di € 5,6 milioni nel primo trimestre 2020 e di un utile di € 1,6 milioni nel primo trimestre 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 32,4 milioni (€ 5,4 milioni nel primo trimestre 2020), grazie all’incremento dell’EBITDA e all’evoluzione favorevole del capitale circolante.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS16 al 31 marzo 2021 è pari a € 261,1 milioni, in riduzione rispetto a fine 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente stabile rispetto al 31 marzo 2020 (€ 256,7 milioni). Il Gruppo è riuscito a mantenere stabile l’indebitamento nonostante gli effetti drammatici della pandemia sulle attività nel corso degli ultimi 12 mesi.

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 è pari a € 328,4 milioni, rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 313,4 milioni al 31 marzo 2020.

Al 31 marzo 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 362 milioni (di cui € 100 milioni destinati al rimborso del prestito obbligazionario convertibile in scadenza a maggio 2021).

Al 31 marzo 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammonta a € 150,6 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020).

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno traumatici rispetto a quelli registrati nel marzo 2020 e nei mesi seguenti; tuttavia, come dimostrato dai dati relativi alla produzione di veicoli nel periodo, l’attività resta molto debole, in particolare in Europa e NAFTA.

Il Gruppo, oltre ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo 2020, ha operato e continua ad operare per adattarsi strutturalmente alle mutate circostanze del mercato, in un contesto ancora incerto.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica e settoriale. Si aggiungono fattori di criticità specifici che riguardano principalmente la disponibilità delle materie prime (in particolare dell’acciaio), i loro prezzi e la logistica di trasporto ed approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il secondo trimestre 2021, IHS prevede che la produzione mondiale registri un rimbalzo del 58% rispetto al secondo trimestre del 2020 (periodo che aveva registrato il massimo effetto negativo della pandemia a livello mondiale con la sola eccezione della Cina), rimanendo comunque inferiore del 10% rispetto al secondo trimestre del 2019.

Sull’intero 2021, IHS prevede una crescita del 11,9%, recuperando buona parte del crollo registrato nel 2020 e attestandosi al -6,2% rispetto al 2019.

Sogefi conferma quanto indicato in occasione della pubblicazione dei risultati del 2020, ossia che, in uno scenario di mercato come quello esposto, incorporando gli effetti delle incisive azioni messe in atto nel 2020 e in corso nel 2021 per ridurre l’incidenza dei costi fissi e per migliorare strutturalmente la redditività, prevede sull’intero esercizio 2021 di tornare ad un risultato positivo e di poter conseguire un’incidenza dell’EBIT sul fatturato almeno pari a quella registrata nel 2019.

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CIR: risultati esercizio 2020

  • Risultati 2020 penalizzati dagli effetti della pandemia Covid-19 sulle attività delle società controllate: ricavi € 1.834,8 milioni (€ 2.001,6 milioni nel 2019), EBITDA € 227,0 milioni (€ 274,8 milioni nel 2019).
  • Utile netto di € 16,3 milioni e riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 100 milioni (€ 227,6 milioni) grazie alle operazioni straordinarie realizzate nell’anno.
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 391,7 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 296,2 milioni).
  • Quarto trimestre in ripresa: recupero di volumi in linea con il Q4 2019 in Sogefi, ripresa delle attività riabilitative per KOS.

Milano, 12 marzo 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2020 presentato dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

I risultati del gruppo nell’esercizio 2020 sono stati influenzati dagli impatti della pandemia Covid-19 sulle attività delle controllate, che operano in settori fortemente colpiti dagli effetti della crisi sanitaria.

KOS, società attiva nei servizi socio-sanitari, ha dovuto affrontare le conseguenze della pandemia sulle residenze per anziani non autosufficienti (RSA) e la diminuzione delle prestazioni nel settore della riabilitazione, anche a causa dello stress cui è stato sottoposto il sistema sanitario, che ha determinato la sensibile riduzione delle attività ospedaliere programmate. Nel secondo semestre le prestazioni nel settore della riabilitazione sono riprese, mentre l’attività delle RSA è rimasta in sofferenza, a causa della complessità che l’accoglienza di nuovi pazienti presenta in questa fase, registrando quindi presenze significativamente al di sotto delle medie storiche.

Sogefi, società attiva nella produzione di componenti per l’automotive, nel primo semestre 2020 ha riportato, come tutto il settore, una riduzione senza precedenti dei volumi, a causa della generalizzata sospensione delle attività produttive e del crollo della domanda; nel secondo semestre la produzione ha registrato una notevole ripresa raggiungendo volumi prossimi a quelli del 2019.

La gestione finanziaria ha registrato risultati positivi, grazie alla ripresa di tutti i principali mercati finanziari nel secondo semestre.

Nel corso dell’esercizio sono state concluse operazioni straordinarie significative.

In aprile 2020, CIR ha perfezionato la cessione della propria partecipazione di controllo in GEDI, di cui attualmente detiene il 5%, a seguito della decisione strategica maturata nel corso del 2019 di uscire dal settore in cui opera il gruppo e dell’accordo raggiunto in dicembre 2019 con EXOR.

In novembre 2020, KOS ha ceduto la controllata Medipass, realizzando una significativa plusvalenza; l’operazione si inquadra nella strategia di focalizzazione e potenziamento dello sviluppo delle attività long-term care, anche all’estero, in particolare in Germania, dove ha acquisito il gruppo Charleston, una realtà significativa che conta 47 residenze e oltre 4.000 posti letto.

Infine, Sogefi ha avviato un piano di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare la redditività del gruppo, in particolare nella Filtrazione, cedendo le filiali in Brasile e Spagna.

Le operazioni straordinarie hanno avuto un impatto positivo sui risultati del gruppo e hanno determinato una significativa riduzione dell’indebitamento netto consolidato.

I ricavi consolidati di CIR sono ammontati a € 1.834,8 milioni, in calo dell’8,3% rispetto al 2019 (€ 2.001,6 milioni), a causa della riduzione di attività in entrambi i settori in cui il gruppo opera per le circostanze determinate dalla pandemia.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 227,0 milioni, 12,4% del fatturato a fronte del 13,7% nel 2019 (€ 274,8 milioni).

Il risultato netto è stato positivo per € 16,3 milioni.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 100,0 milioni, in forte riduzione (€ 227,6 milioni) rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16, al 31 dicembre 2020, ammontavano complessivamente a € 796,8 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 896,8 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 730,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

L’indebitamento netto delle controllate è diminuito a € 491,7 milioni (€ 623,8 milioni al 31 dicembre 2019) per il decremento registrato da KOS, riconducibile all’operazione di cessione di Medipass.

La posizione finanziaria netta della capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 31 dicembre 2020, ante IFRS 16, era positiva per € 391,7 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 296,2 milioni).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 dicembre 2020 era pari a € 771,0 milioni (€ 770,7 milioni al 31 dicembre 2019).

KOS

Nel 2020, i ricavi di KOS sono ammontati a € 631,6 milioni, in crescita del 17,4% rispetto al 2019, grazie al costante sviluppo realizzato nel corso degli ultimi esercizi e in particolare all’acquisizione a fine 2019 di Charleston, che opera in Germania nel settore delle RSA. I ricavi in Italia sono scesi del 9,5%.

Nelle RSA in Italia l’attività si è concentrata sulla difficile gestione dell’emergenza sanitaria. Nel corso dell’esercizio i nuovi ingressi sono stati bloccati o comunque fortemente rallentati e pertanto le presenze si sono ridotte e permangono, anche attualmente, significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico prestato alle RSA ha permesso di contenere l’impatto economico.

Nelle strutture riabilitative e per acuti in Italia, ove nel corso del primo semestre si è registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, vi è stato un vigoroso recupero nella seconda metà dell’anno, con prestazioni in linea rispetto al corrispondente periodo del 2019.

L’EBIT è stato pari a € 15,4 milioni rispetto a € 57,9 milioni nel 2019: la riduzione deriva, oltre che dal calo degli ospiti e delle prestazioni a causa dell’emergenza sanitaria, dai maggiori costi sostenuti in misure di protezione per far fronte e contenere gli effetti della pandemia.

KOS ha registrato un utile netto pari a € 46,7 milioni (€ 30,3 milioni nel 2019), grazie al risultato della cessione di Medipass.

In novembre 2020 KOS ha infatti ceduto a DWS Alternatives Global Limited (“DWS”) l’attività Medipass in Italia e UK, mantenendo la filiale indiana. L’enterprise value riconosciuto è pari a € 169,2 milioni, con un equity value di € 105,6 milioni, una plusvalenza per KOS pari a € 54,4 milioni, al netto dei costi sostenuti per la transazione, e un impatto positivo sulla posizione finanziaria netta complessiva di € 162,8 milioni.
Il free cash flow è stato positivo per € 167,2 milioni, pressoché interamente generati dall’operazione Medipass. Il gruppo ha effettuato investimenti in nuove strutture per circa € 30 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2020 ammontava a € 200,7 milioni, a fronte di € 368,0 milioni al 31 dicembre 2019.

Sogefi

Nel 2020 la produzione mondiale di automobili è scesa del 16,2% rispetto al 2019: -23,3% in UE, -20,1% in Nord America, -4,2 % in Cina e -30,7% in Sud America, per effetto di una contrazione senza precedenti nel primo semestre. Il secondo semestre è stato caratterizzato dalla ripresa dell’attività in tutte le aree geografiche, con la produzione mondiale del periodo pressoché in linea con il 2019.

Sogefi ha registrato ricavi in flessione del 17,8% a cambi correnti (-14,2% a cambi costanti) e una performance migliore di quella del mercato in Europa, in NAFTA e in Cina.

Il risultato netto normalizzato, escludendo gli oneri non ricorrenti di ristrutturazione, si è collocato intorno al break-even, grazie alle misure adottate per far fronte alla crisi del mercato, che hanno comportato un leggero incremento del margine di contribuzione (al 30,8%, rispetto al 30,2% del 2019) e una riduzione dei costi fissi di circa 20%, con un’incidenza sui ricavi stabile al 17% rispetto al 2019, malgrado il minore fatturato, e in riduzione al 15,8% nel quarto trimestre (17,1% nell’ultimo trimestre 2019).

Il risultato netto ha risentito degli oneri sostenuti per il piano di ristrutturazione avviato nel 2020 e in parte già implementato, il cui importo netto ammonta complessivamente a circa € 16,0 milioni. Inoltre, a fine 2020, il gruppo ha ceduto la filiale brasiliana della Filtrazione, registrando sull’esercizio una perdita di circa € 15 milioni, in buona parte dovuta a effetti contabili legati al deconsolidamento.

Il free cash flow è stato negativo per € 38,2 milioni (a fronte di una generazione di cassa di € 8,4 milioni nel 2019), a causa principalmente dall’evoluzione sfavorevole del capitale circolante causata dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2020 era pari a € 291,3 milioni (€ 256,2 milioni a fine 2019).

Nel 2020 Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore in linea con gli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

Gestione finanziaria

Grazie alla ripresa dei mercati nella seconda metà dell’anno per tutte le categorie di asset, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi per € 17,3 milioni, con un rendimento del portafoglio pari al 4%. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 5,3% (€ 19,1 milioni), mentre il portafoglio di private equity e partecipazioni di minoranza ha registrato una riduzione di fair value di € 1,8 milioni, con un rendimento del -2,3%.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’evoluzione delle attività del gruppo nell’esercizio in corso rimane limitata.

Per quanto concerne KOS, si prevede che, grazie all’effetto dei piani vaccinali, si possa ritornare ai livelli di attività pre-Covid nel corso del 2022. In Germania, tenuto conto del minore impatto della pandemia e del maggiore sostegno pubblico, i risultati dovrebbero continuare ad essere in linea con le aspettative di crescita formulate al momento dell’acquisizione, nel 2019.

Per quanto concerne Sogefi, IHS prevede una ripresa della produzione mondiale del 13,7% rispetto al 2020, rimanendo tuttavia inferiore al 2019 (-4,8%). In questo scenario Sogefi prevede di tornare ad un risultato positivo sull’intero esercizio 2021, grazie al recupero dei volumi e alle azioni realizzate e programmate sui costi.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria e straordinaria, in unica convocazione per il prossimo 30 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha assunto, tra le altre, le seguenti delibere:

  • di proporre all’Assemblea straordinaria degli azionisti la modifica dell’art. 4.1 dello statuto sociale al fine di eliminare il valore nominale delle azioni. L’istituto delle azioni senza valore nominale rappresenta un utile strumento di flessibilità, in quanto semplifica un’ampia tipologia di operazioni sul capitale della Società (quali, a titolo esemplificativo, l’annullamento di azioni proprie, gli aumenti e le riduzioni di capitale).
  • di proporre all’Assemblea ordinaria degli azionisti di conferire al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di 225.000.000 di azioni proprie e comunque fino a concorrenza del 20% del capitale sociale, a un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta di borsa precedente la data di ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sui mercati regolamentati, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta d’acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052. L’autorizzazione viene richiesta per le seguenti ragioni: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o di società da questa controllate, disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della società (c.d. “magazzino titoli”); svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti un piano di stock grant per il 2021 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società e di società controllate per un massimo di n. 5.000.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società.

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Sogefi: risultati consolidati 2020. Nominato il nuovo CEO

QUARTO TRIMESTRE 2020
Ricavi e risultati ricorrenti in crescita rispetto al Q4 2019

RISULTATI ESERCIZIO 2020
Resilienza del gruppo in un 2020 del tutto straordinario

Ricavi: € 1.203,2 milioni, -14,2% a cambi costanti (mercato auto -16,2%) 
Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche
Nel Q4 ricavi in crescita (+8,9% a cambi costanti)

EBITDA margin, esclusi oneri non ricorrenti, in aumento, al 13% del fatturato (12,1% nel 2019)

Risultato netto ante oneri non ricorrenti e risultato delle attività in dismissione prossimo al break even (€ -3,4 milioni)

Oneri non ricorrenti netti derivanti da interventi di razionalizzazione pari a € 16,2 milioni (€ 4,3 milioni nel 2019)

NOMINATO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO FREDERIC SIPAHI ARTEFICE DEL TURNAROUND DELLA BUSINESS UNIT AIR & COOLING E DAL 2019 MANAGER ANCHE DELLA BU FILTRAZIONE

Milano, 26 febbraio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2020, presentato dall’ing. Mauro Fenzi.

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato nuovo Amministratore Delegato del Gruppo, in sostituzione dell’ing. Mauro Fenzi, il dottor Frederic Sipahi, attuale General Manager delle divisioni Air & Cooling e Filtrazione.

Frederic Sipahi, quarant’anni, di formazione economica, ha sviluppato tutta la sua carriera nel settore automotive, dapprima in PSA, poi in Faurecia e dall’inizio del 2012 in Sogefi. 

Dal 2015 ha assunto la responsabilità della divisione Air & Cooling, conseguendo un rilevante miglioramento delle performance, sia in termini di incremento della redditività che di generazione di cassa; ha ottenuto risultati positivi anche nel 2020, malgrado il contesto. Ha inoltre saputo imprimere all’attività un riorientamento strategico di prodotto, posizionandola in maniera efficace verso nuove tecnologie.

Dal 2019 è impegnato anche sulla divisione Filtrazione, per la quale ha già avviato significativi programmi di razionalizzazione. 
L’ingegner Fenzi ha dichiarato: “Dopo un anno di intenso lavoro, termina, per motivi personali, il mio ruolo manageriale in Sogefi. Sogefi ha un team motivato e competente pronto ad affrontare i prossimi anni con la giusta determinazione. Colgo l’occasione per ringraziare i miei collaboratori per il determinante e professionale contributo ed i membri del Consiglio di Amministrazione per il continuo supporto ricevuto”. Il Consiglio di Amministrazione lo ha ringraziato per il lavoro svolto.

SINTESI DEI RISULTATI DEL 2020

Dopo il primo semestre 2020 in cui la produzione mondiale di automobili ha subito un crollo senza precedenti (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19, nella seconda parte dell’anno il mercato ha registrato una decisa ripresa rispetto al semestre precedente (+44%), con volumi sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2019 grazie alla crescita registrata nell’ultimo trimestre del 2020 (+2,5%). La ripresa del quarto trimestre ha interessato tutti i mercati: la Cina, dove la produzione è stata superiore del 5,9% rispetto a quella del quarto trimestre dell’esercizio precedente, NAFTA, UE e Sud America, con volumi sostanzialmente equivalenti rispetto a quelli del quarto trimestre 2019 (+0,5%, +1,4% e +1,3% rispettivamente). 

Malgrado la ripresa nel secondo semestre, nell’intero esercizio 2020 sono state registrate flessioni straordinariamente significative rispetto al 2019: -16,2% per la produzione automobilistica mondiale, -23,3% in UE, -20,1% in Nord America, -4,2 % in Cina e -30,7% in Sud America.

Nel 2020 la priorità del Gruppo è stata la sicurezza dei propri dipendenti: dal momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio e successivamente sono state adottate tutte le misure raccomandate per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro, rivedendo i processi produttivi e implementando nuovi protocolli di sicurezza, che contemplano distanziamento fisico e utilizzo di sistemi di protezione individuale. Nella fase attuale si è ritenuto di mantenere le misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Sono state contestualmente poste in atto misure incisive per mitigare l’impatto della crisi, e della conseguente contrazione delle vendite, sui risultati e sulla solidità patrimoniale del Gruppo. Gli interventi posti in atto hanno permesso di ottenere:

  • l’incremento del margine di contribuzione al 30,8% rispetto al 30,2% del 2019;
  • la riduzione dei costi fissi del 19,1%, con un’incidenza sui ricavi stabile al 17% e in riduzione nel Q4 2020 (15,8% rispetto al 17,1% del Q4 2019).

Inoltre, nel 2020 Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore in linea con gli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

In particolare, il 25% del valore degli ordini acquisiti nel 2020 dalla divisione Air & Cooling  è destinato al raffreddamento di vetture ibride o full electric. Inoltre la divisione ha ottenuto un importante contratto (Life Time Value: € 100 milioni) per fornire collettori di aspirazione dell’aria (manifold) in alluminio per un primario OEM tedesco, avviando una nuova linea di prodotto in un settore in cui la divisione è già leader di mercato.

Analogamente, il 35% del valore degli ordini acquisiti dalla divisione Sospensioni è destinato a  vetture ibride o full electric, grazie al nuovo prodotto sviluppato per soddisfare i requisiti di leggerezza e di “time to market” dei veicoli elettrici e all’ acquisizione di un ordine da un primario produttore nordamericano di veicoli full electric.

RICAVI

Nel 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 1.203,2 milioni, in flessione, rispetto al 2019, del 17,8% a cambi storici e del 14,2% a cambi costanti.

Ripercorrendo l’andamento del fatturato nel corso dell’esercizio, nel primo trimestre il fatturato è sceso del 9,6%, a causa della diffusione nel mondo della pandemia dal mese di marzo; nel secondo trimestre il calo è stato del 55,6%, in una fase di sostanziale lock down nei principali mercati; nel corso del terzo trimestre si è registrato un progressivo recupero (-6,6% rispetto al 2019), che ha condotto ad un quarto trimestre in crescita del 2% (+8,9% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

L’andamento dei ricavi a cambi costanti è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: il calo in Europa è stato del 18,1% rispetto al -23,3% del mercato, e in Nord America del 9,8% rispetto al -20,1%; in Asia il fatturato è cresciuto, rispetto al -7% del mercato, grazie  al buon andamento della Cina (+15,8% rispetto al -4,2% del mercato).

Andamento dei ricavi per Business Unit

Filtrazione (con un calo dei ricavi dell’8,1% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-10,7% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina e Nord America. L’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni, con un calo dei ricavi del 22,7% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America e gli andamenti particolarmente sfavorevoli del settore in tali aree.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

I risultati del gruppo hanno risentito della riduzione del fatturato e degli oneri non ricorrenti legati all’avvio di piani per la riduzione dei costi fissi, in particolare in Europa, e per la razionalizzazione del footprint (cessione e chiusura di due siti produttivi in Europa) e della presenza geografica (cessione dell’attività filtrazioni in Brasile).

L’EBITDA è ammontato a € 137,6 milioni rispetto a € 177,4 milioni del 2019. Escludendo gli oneri non ricorrenti di cui sopra, l’EBITDA è passato da € 177,4 milioni a € 156,9 milioni con una redditività (EBITDA / Ricavi %) pari a 13%, superiore rispetto a quella del 2019 (12,1%).

Il margine di contribuzione del 2020 ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2019, dal 30,2% al 30,8%, e l’incidenza dei costi fissi sulle vendite è rimasta costante, nonostante il calo del fatturato, grazie alle misure di contenimento adottate, in parte temporanee ed in parte destinate a divenire strutturali. 

L’EBIT è ammontato a € 7,2 milioni, a fronte di € 48,4 milioni nel 2019.  La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dei ricavi, gli oneri lordi non ricorrenti pari ad € 20 milioni (€ 4,3 milioni nel 2019) e ulteriori svalutazioni di immobilizzazioni per € 12,9 milioni (€ 4,9 milioni nel 2019), derivanti dalle azioni della società in risposta alla crisi.

Il Gruppo ha registrato un risultato netto delle attività destinate a continuare negativo per € 19,6 milioni, principalmente a causa  di € 16,2 milioni di oneri non ricorrenti per razionalizzazioni (rispetto a un utile di € 11,1 milioni nel 2019). Le attività cedute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’esercizio in corso (le controllate brasiliana e spagnola della business unit Filtrazione) hanno dato luogo ad una perdita di € 15,5 milioni, che si confronta con una perdita delle stesse di € 7,9 milioni nel 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Con riferimento al Free Cash Flow, nel 2020 è stato registrato un consumo di € 38,2 milioni (a fronte di una generazione di cassa di € 8,4 milioni nel 2019), derivante principalmente dall’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno. 

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS16 al 31 dicembre 2020 è pari a € 291,3 milioni (€ 256,2 milioni a fine 2019), in riduzione rispetto al 30 settembre 2020 (quando l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 299 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 ammontava a € 358,1 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019. Si rileva che, nel corso del 2020, il Gruppo ha investito nella realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di sospensioni in Romania, destinato a incrementare la competitività di Sogefi nel settore, e ha sottoscritto il contratto di affitto del nuovo stabilimento, che ha comportato l’iscrizione di un debito IFRS 16 pari a circa € 19 milioni.

Al 31 dicembre 2020 i covenants contemplati dai contratti di finanziamento sono stati rispettati. 

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 340,1 milioni (di cui € 100 milioni destinati al rimborso del prestito obbligazionario convertibile in scadenza a maggio 2021); nel 2020 sono stati sottoscritti nuovi contratti di finanziamento a medio termine di importo complessivo di € 134,5 milioni, tra cui un prestito di € 80 milioni (sottoscritto in ottobre 2020) concesso da primari istituti italiani e garantito da SACE, e nuove linee di finanziamento con banche francesi per un ammontare pari a € 54,5 milioni, anch’esse in buona parte assistite da garanzia dello stato francese. 

Al 31 dicembre 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 133,0 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2020

I ricavi del quarto trimestre 2020 hanno registrato una crescita del 2% a cambi storici, e del 8,9% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2019.

L’EBITDA, escludendo gli oneri derivanti da interventi di razionalizzazione, è stato pari al 14,5% a fronte del 12,3% del 2019.

Il Gruppo ha registrato un risultato netto delle attività destinate a continuare negativo per € 4,4 milioni, a causa di € 11,9 milioni di oneri non ricorrenti per razionalizzazioni (rispetto a una perdita di € 0,9 milioni nel corrispondente periodo del 2019). Le attività cedute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’esercizio in corso (le controllate brasiliana e spagnola della business unit Filtrazione) hanno dato luogo ad una perdita di € 7,6 milioni, che si confronta con una perdita delle stesse di € 4,2 milioni nel 2019.

Il Free Cash Flow ante IFRS 16 è stato positivo per € 8,7 milioni, importo in linea con il corrispondente periodo del 2019.

IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’

A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. L’attività è ripartita dapprima in Cina e, dal mese di maggio, in tutti i paesi di operatività del gruppo, seppure con volumi di produzione fino ad agosto significativamente inferiori all’anno precedente e alle attese.

Per quanto riguarda la valutazione degli impatti della pandemia sul Gruppo, ante Covid-19 si prevedeva un fatturato 2020 sostanzialmente in linea con il 2019 e nei primi due mesi dell’anno la Società ha effettivamente realizzato volumi equivalenti o superiori alle attese. Tuttavia, nel corso dei mesi successivi, si è registrato un calo estremamente significativo e un recupero progressivo solo a partire dal mese di giugno. Per effetto di tale andamento, nel 2020 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 1.203,2 milioni, in flessione rispetto al 2019 del 17,8% a cambi storici; tale riduzione è pressoché integralmente ascrivibile agli effetti delle circostanze determinate dalla pandemia. La contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 34 milioni sull’EBIT e € 21 milioni sul risultato netto, con un conseguente incremento del debito.

La Società, oltre ad aver reagito prontamente per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, ha definito un piano di adattamento strutturale alle mutate circostanze del mercato già in fase di implementazione.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nell’esercizio 2020 la Società capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato una perdita netta di € 6,2 milioni rispetto all’utile netto di € 7,7 milioni del 2019. Il decremento è stato determinato principalmente dal minor flusso di dividendi distribuito dalle società controllate e da maggiori oneri finanziari.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Tenuto conto della permanente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta.

Si riscontrano inoltre incertezze circa l’evoluzione dei prezzi delle materie prime (in particolare dell’acciaio) e la loro disponibilità (semiconduttori), nonché difficoltà logistiche di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per l’anno 2021, IHS prevede una ripresa della produzione mondiale del 13,7% rispetto al 2020, che rimarrà però inferiore al 2019 (-4,8%). 

In questo scenario Sogefi, grazie agli effetti delle incisive azioni messe in atto nel 2020 per ridurre l’incidenza dei costi fissi e per migliorare strutturalmente la redditività, prevede di tornare ad un risultato positivo sull’intero esercizio 2021.

CONCLUSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO CON L’ING. FENZI

Non è stato corrisposto alcun importo relativamente alla cessazione dell’ing. Fenzi dalla carica di Amministratore Delegato e non è previsto il pagamento di alcuna indennità per la conclusione del rapporto di lavoro, oltre alle spettanze di legge. Sulla base delle informazioni disponibili, l’Ing. Fenzi non risulta titolare di azioni Sogefi.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 23 aprile 2021 e in seconda convocazione per il 26 aprile 2021.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti: 

  • la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso, tenuto conto della vigente normativa legislativa e regolamentare, della Delibera Consob 3 aprile 2019 n. 20876, delle Linee Guida Consob del luglio 2019 e della Delibera Consob 7 aprile 2020 n. 21318, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie (comprese n. 2.102.588 azioni proprie, pari all’ 1,75%  del capitale sociale) a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione di acquisto o la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati sul mercato regolamentato, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima  operazione  indipendente  e  il  prezzo dell’offerta d’acquisto  indipendente  corrente  più  elevata  sul  medesimo  mercato,  in  conformità  a  quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti  o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi o di società  collegate; adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da strumenti di debito convertibili  o  scambiabili  con  strumenti  azionari; svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2021 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

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CIR: risultati primi nove mesi 2020

  • Terzo trimestre 2020 in miglioramento, con ricavi consolidati in leggera crescita rispetto al 3Q 2019, EBITDA ed EBIT in progressione e un risultato netto (€ 10,0 milioni) superiore a quello del 3Q 2019
  • I risultati dei primi nove mesi 2020 sono penalizzati dall’andamento del primo semestre che ha fortemente risentito delle conseguenze economiche della pandemia Covid-19. Ricavi a € 1.329,4 milioni (€ 1.528,0 milioni nei primi nove mesi 2019). EBITDA a € 174,2 milioni (€ 201,8 milioni nei primi nove mesi 2019). EBIT positivo a € 12,9 milioni (€ 66,0 milioni nei primi nove mesi 2019). Risultato netto: -€ 20,2 milioni
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 384,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni)

Milano, 30 ottobre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato l’informativa finanziaria al 30 settembre 2020 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel terzo trimestre dell’esercizio in corso è stata registrata una ripresa in tutte le attività, con ricavi consolidati in crescita dello 0,7% rispetto al fatturato del corrispondente periodo del 2019, EBITDA ed EBIT in progressione e un risultato netto pari a € 10,0 milioni, superiore a quello del terzo trimestre 2019.

Nel settore socio-sanitario, KOS ha registrato un recupero dei servizi di riabilitazione, conseguente alla ripresa delle attività ospedaliere in un trimestre in cui si è ridotto lo stress del sistema sanitario legato all’emergenza provocata dalla pandemia da Covid-19.

Nella componentistica auto, Sogefi, grazie a una performance sui ricavi migliore del mercato di riferimento e ad azioni di contenimento dei costi, ha chiuso il trimestre con un risultato positivo.

Per quanto riguarda gli asset finanziari della holding CIR e delle controllate non industriali, in linea con i mercati di riferimento, si è registrato un recupero delle quotazioni, che ha compensato le perdite dei primi sei mesi dell’anno.

I risultati dei primi nove mesi del 2020 restano fortemente penalizzati dal primo semestre, periodo nel corso del quale tutte le attività hanno pesantemente risentito delle circostanze createsi a causa della pandemia e delle misure particolarmente restrittive adottate.
I ricavi consolidati sono ammontati a € 1.329,4 milioni, in calo del 13% rispetto al 2019.
Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 174,2 milioni ed è inferiore del 13,7% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2019 (€ 201,8 milioni).
Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 12,9 milioni rispetto a € 66,0 milioni nel corrispondente periodo del 2019, riflettendo la flessione dell’EBITDA e l’incremento degli ammortamenti dovuto al consolidamento dell’attività di KOS in Germania, acquisita a fine 2019.
Il risultato netto è stato negativo per € 20,2 milioni rispetto a un utile di € 5,4 milioni nel corrispondente periodo del 2019. Rispetto al primo semestre, la perdita si è significativamente ridotta.

L’attività di KOS ha risentito dell’emergenza sanitaria in tutti i settori, con un significativo impatto sull’andamento economico. Nelle RSA in Italia, l’attività si è concentrata sulla difficile gestione dell’emergenza sanitaria e i nuovi ingressi sono stati bloccati per diversi mesi; nel corso del terzo trimestre gli ingressi sono ripresi e il numero degli ospiti si è stabilizzato, ma il numero di ospiti è significativamente inferiore al 2019. Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata più contenuta che in Italia. Nelle strutture di riabilitazione nel primo semestre si è registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, in un contesto di stress del sistema sanitario, e le attività ambulatoriali sono state sospese o fortemente ridotte così come l’attività di diagnostica; tuttavia, nel corso del terzo trimestre vi è stato un vigoroso recupero, con prestazioni in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2019.

I ricavi sono ammontati a € 468,8 milioni, in crescita del 23,7% rispetto al corrispondente periodo del 2019 (decremento del 10,5% a perimetro costante, escludendo Charleston, gruppo operante in Germania nel settore delle RSA, acquisito nel mese di ottobre 2019). L’EBIT è stato pari a € 26,8 milioni rispetto a € 44,2 milioni nel 2019, a causa del calo degli ospiti e pazienti in Italia per l’emergenza Covid-19 e dei maggiori costi sostenuti in misure di protezione per far fronte e contenere gli effetti della pandemia. Il risultato netto è stato positivo per € 4,9 milioni rispetto a un utile di € 23,5 milioni nel 2019.

Nel mese di settembre KOS ha raggiunto un accordo vincolante con DWS Alternatives Global Limited per la vendita di Medipass, escluse le attività in India che resteranno in KOS. L’enterprise value concordato è pari a € 169,2 milioni e l’equity value è stimabile in circa € 103,0 milioni (al netto dell’esborso sostenuto da KOS per l’acquisto delle attività in India), valori a cui si aggiunge un possibile earn-out di € 2,5 milioni. Il perfezionamento dell’operazione è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità e di taluni waiver di terzi, che allo stato attuale risultano quasi integralmente soddisfatti; si prevede pertanto che l’operazione possa essere completata entro il mese di novembre 2020. L’operazione darà luogo ad una plusvalenza per KOS superiore a € 50,0 milioni, che sarà rilevata solo al momento del closing dell’operazione. La cessione di Medipass si inquadra nella strategia di KOS di focalizzarsi sulle attività core (long-term care), in Italia e Germania.

Passando a Sogefi, nel terzo trimestre la produzione mondiale di automobili ha registrato un deciso recupero, con una flessione del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, dopo il crollo senza precedenti subito nel corso del primo semestre (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19.

In tale contesto Sogefi ha registrato un terzo trimestre positivo, con ricavi in flessione dell’ 8,1% e un utile di € 5,6 milioni (rispetto a € 1,4 milioni nel terzo trimestre 2019), grazie alle misure adottate per far fronte alla crisi, che hanno permesso di incrementare il margine di contribuzione al 31%, rispetto al 30,3% del 2019 e al 29,5% del secondo trimestre, e ridurre i costi fissi del 20%, con un’incidenza sui ricavi passata dal 17% del terzo trimestre del 2019 al 15% del 2020. I primi nove mesi del 2020 restano fortemente segnati dal primo semestre: i ricavi sono stati pari a € 860,6 milioni, in calo del 25,1% rispetto al 2019, l’EBITDA è ammontato a € 94,7 milioni rispetto a € 130,7 milioni nel 2019, e il periodo si è chiuso con una perdita di € 23,2 milioni (utile di € 8,3 milioni nel 2019).

Nonostante la situazione dei primi nove mesi, dall’inizio dell’anno Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un importo totale stimato in linea con gli esercizi precedenti e con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato.

Con riferimento agli investimenti finanziari della holding e controllate dedite alla gestione finanziaria, nel corso del terzo trimestre del 2020 si è assistito a una ripresa dei valori degli attivi che ha portato il rendimento complessivo dei nove mesi al pareggio, dopo la perdita registrata nel primo semestre. Obbligazioni e hedge funds (che rappresentano circa l’85% del portafoglio) hanno conseguito un rendimento complessivo pari a +1,8%, mentre gli investimenti in fondi di private equity e partecipazioni finanziarie hanno registrato una riduzione del fair value complessivamente dell’8%.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 264,0 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 285,7 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16, al 30 settembre 2020, ammontavano complessivamente a € 808,9 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.072,9 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 733,5 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 30 settembre 2020 era positiva per € 384,0 milioni, in aumento rispetto a 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni), grazie all’incasso netto derivante dalla vendita della partecipazione in GEDI Gruppo Editoriale a EXOR (con un corrispettivo ricevuto per l’intera partecipazione pari a € 102,4 milioni e un reinvestimento di € 11,7 milioni per il 5% della stessa GEDI). Il patrimonio netto di Gruppo al 30 settembre 2020 era pari a € 736,9 milioni rispetto a € 770,7 milioni al 31 dicembre 2019. La diminuzione è riconducibile alla perdita del periodo e alle differenze cambio negative derivanti dalla traduzione dei bilanci delle controllate estere.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sui prossimi mesi resta limitata a causa dell’incertezza sulle conseguenze dell’evoluzione della pandemia sulle attività del gruppo. Infatti, in Europa si sta assistendo alla seconda fase di diffusione della pandemia da Covid-19, con i recenti dati che evidenziano livelli superiori alla fase di lock-down, e in Nord e Sud America l’evoluzione della pandemia resta altamente preoccupante; non si può pertanto escludere, come confermato recentemente in alcuni paesi, che le autorità assumano a breve nuove disposizioni restrittive della produzione e delle attività private, con impatto anche sulle attività del gruppo.

Per quanto concerne KOS, si prevede che l’attività riabilitativa, in assenza di un nuovo blocco dell’attività ospedaliera ordinaria, possa consolidare il recupero osservato nel terzo trimestre, mentre per le RSA in Italia, nel breve periodo, è verosimile che il numero di ospiti permanga inferiore alle medie storiche. Parallelamente continueranno a sostenersi costi aggiuntivi per fare fronte all’emergenza. Il settore RSA in Germania, meno colpito dalla pandemia in termini di livello di attività, e comunque sostenuto economicamente dal sistema pubblico, dovrebbe riportare risultati in linea con le aspettative, proseguendo nel proprio programma di miglioramento operativo e reddituale. In questo difficile contesto si prevede che sull’intero esercizio l’EBIT possa risultare non inferiore a quello registrato nei primi nove mesi.

Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un EBIT, esclusi gli oneri per ristrutturazioni, significativamente positivo. Sulla base delle considerazioni svolte sulle partecipate del gruppo, in assenza di discontinuità dell’attività o eventi straordinari allo stato non prevedibili, si prevede un EBIT consolidato positivo e un risultato netto significativamente positivo grazie alla gestione straordinaria (in particolare, all’operazione di cessione di Medipass).

Nomina del nuovo dirigente preposto di CIR

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, previo parere favorevole del Collegio sindacale, la nomina di Michele Cavigioli quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell’art. 154-bis del TUF e in conformità all’art. 21 dello Statuto sociale. La nomina ha effetto con decorrenza 1° gennaio 2021. L’ingegner Cavigioli, 51 anni, in CIR dal 2005, ricopre il ruolo di direttore Finanza Centrale dal 2010 ed è altresì responsabile dei rapporti con gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali. È inoltre CEO di CIR Investimenti e consigliere di amministrazione di KOS. In precedenza, ha lavorato in McKinsey & Company, Deutsche Bank e Magnemag AG. Cavigioli sostituirà l’attuale dirigente preposto Giuseppe Gianoglio, che a gennaio 2021 lascerà il gruppo, avendo scelto di andare in pensione. Il Consiglio di Amministrazione ha ringraziato il dottor Gianoglio per l’importante contributo dato al gruppo in 16 anni di attività.

Si informa che il dottor Gianoglio detiene n. 488.013 azioni CIR e diritti derivanti da Piani di Stock Grant per un numero di Units complessivo pari a 1.359.648. L’ingegner Cavigioli detiene n. 24.248 azioni CIR e diritti derivanti da Piani di Stock Grant per un numero di Units complessivo pari a 1.422.461.

Delibera sulle informative finanziarie periodiche

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di interrompere, a partire dall’esercizio 2021, la pubblicazione dei resoconti intermedi di gestione al 31 marzo e al 30 settembre, in base alla facoltà concessa in tal senso dal D.Lgs 25/2016 per le medesime ragioni che hanno ispirato la direttiva Transparency II 2013/50 dell’Unione Europea trasposta in Italia dal suddetto decreto

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Sogefi: risultati primi nove mesi 2020

TERZO TRIMESTRE 2020 IN UTILE

Ricavi in recupero, margini in crescita e riduzione costi fissi

RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI FORTEMENTE PENALIZZATI DAL PRIMO SEMESTRE

Ricavi a € 860,6 milioni, -21,9% a cambi costanti (mercato auto -23,2%)

EBITDA margin in linea con il 2019: € 94,7milioni, 11% del fatturato (11,4% nei primi nove mesi 2019)

EBIT: -€ 3,2 milioni per effetto dei minori volumi

EBIT atteso sull’intero esercizio 2020 positivo (esclusi costi di ristrutturazione)

Milano, 23 ottobre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2020. Sogefi, società del gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Dopo il primo semestre 2020 in cui la produzione mondiale di automobili ha subito un crollo senza precedenti (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19, nel terzo trimestre il mercato ha registrato una decisa ripresa rispetto al trimestre precedente (+60,7%), con volumi in flessione di appena 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (dopo un secondo trimestre a -42,9%). La ripresa ha interessato tutti i mercati: la Cina, dove la produzione è stata maggiore di quella del terzo trimestre dell’esercizio precedente (+10,7%), NAFTA, con volumi equivalenti quelli del terzo trimestre 2019 (+0,5%), l’UE, con volumi in progressiva crescita, seppur nell’intero trimestre inferiori rispetto al 2019 (-10,7%). In Sud America, la situazione è rimasta decisamente critica (-20,9%).

Malgrado il recupero del terzo trimestre, sull’intero periodo dei primi nove mesi del 2020 si confermano flessioni molto significative: -23,2% per la produzione automobilistica mondiale rispetto ai primi nove mesi del 2019, -31,3% in UE, -26,5% in Nord America, -8,9 % in Cina e -40,4% in Sud America. 

Nel corso del primo semestre la priorità del Gruppo è stata la sicurezza dei propri dipendenti. Dal momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio. Durante il secondo trimestre sono state sospese quasi tutte le attività nelle fabbriche e sedi di lavoro, in ottemperanza alle disposizioni emanate dalle diverse autorità locali o per decisione dell’azienda, ricorrendo anche in misura  generalizzata, quando possibile, al lavoro agile; sono inoltre state adottate tutte le misure raccomandate per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro, rivedendo i processi produttivi in tutte le aree geografiche e formulando e  implementando nuovi protocolli di sicurezza, che contemplano distanziamento fisico e utilizzo di sistemi di protezione individuale. Nella fase attuale, la nuova ondata di diffusione sta comportando l’adozione di ulteriori misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Contestualmente, sono state poste in atto misure incisive per mitigare l’impatto della crisi, e della conseguente contrazione delle vendite, che hanno permesso di conseguire un risultato positivo nel terzo trimestre. In particolare, tale risultato è stato favorito:

  • dall’incremento del margine di contribuzione al 31%, rispetto al 30,3% del terzo trimestre 2019 e al 29,5% del secondo trimestre;
  • dalla riduzione dei costi fissi del 20,2%, con un’incidenza sui ricavi passata dal 17% del terzo trimestre del 2019 al 14,8% del 2020.

Nonostante la situazione dei primi nove mesi, dall’inizio dell’anno Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un importo totale stimato in linea con gli esercizi precedenti e con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato.

In particolare, Aria e Raffreddamento ha ottenuto un importante contratto (€ 100 milioni) per fornire, a un primario OEM tedesco, collettori di aspirazione dell’aria (manifold) in alluminio, un materiale che di fatto introduce una nuova linea di prodotto in un settore in cui la divisione è già leader di mercato con le materie plastiche. Inoltre, il 25% del valore degli ordini acquisiti nei primi nove mesi dell’anno riguarda componenti destinati al raffreddamento di vetture ibride e full electric, ponendo le basi per un ottimo posizionamento della divisione nei mercati del futuro.

La divisione Sospensioni ha acquisito un ordine da un primario produttore di veicoli full electric nordamericano, raggiungendo così, a livello globale, il 35% di ordini per applicazioni ibride ed elettriche sul cumulato dei nove mesi. La crescita è stata ottenuta anche grazie al nuovo prodotto sviluppato specificatamente per soddisfare i requisiti di leggerezza e di “time to market” dei veicoli elettrici. La divisione ha infatti ingegnerizzato una sospensione conica a passo variabile pensata per questo tipo di applicazioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2020

I ricavi del terzo trimestre hanno registrato una significativa ripresa rispetto al periodo precedente, risultando pressoché in linea con il terzo trimestre del 2019 a cambi costanti (-8,1% a cambi correnti).

I risultati sono stati positivi, grazie alla ripresa del fatturato e alle misure adottate, che hanno determinato un leggero aumento del margine di contribuzione e una significativa riduzione dei costi fissi.

L’EBITDA è stato pari al 14% a fronte del 12% dello stesso periodo del 2019.

L’EBIT è stato positivo per € 15,6 milioni, importo superiore a quello del 2019, pari a € 13,1 milioni; l’incidenza dell’EBIT sul fatturato è passata da 3,5% a 4,6%.

Nel periodo, il Gruppo ha registrato un utile netto di € 5,6 milioni, a fronte di € 1,4 milioni nel 2019.

Il Free Cash Flow ante IFRS 16 è stato positivo per € 28,0 milioni rispetto a € 2,8 milioni nel 2019.

SINTESI DEI RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2020

RICAVI

Nei primi nove mesi del 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 860,6 milioni, in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 del 25,1% a cambi storici e del 21,9% a cambi costanti.

Ripercorrendo l’andamento del fatturato nel corso dell’esercizio, dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi in linea con il 2019, in marzo sono stati  registrati i primi effetti della pandemia (-29,5% rispetto al 2019), che si sono gravemente acuiti nei mesi di aprile (-79,5%) e maggio (-64,5%); in giugno è iniziato il recupero (con un calo del fatturato rispetto al 2019 più contenuto, -24,9%), proseguito poi nei mesi di luglio (-18%), agosto (-7,5%) e settembre, quando il fatturato ha registrato una lieve crescita rispetto al 2019 (+0,8%). 

L’andamento dei ricavi a cambi costanti dei primi nove mesi è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: -24,6% in Europa rispetto al -31,3% del mercato, -17,9% in NAFTA rispetto al -26,5%, +12,6% in Cina rispetto al -8,9%.

Per settore di attività, Filtrazione (con un calo dei ricavi del 16,2% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-17,8% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Nord America. L’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni, con un calo dei ricavi del 30,6% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America e gli andamenti particolarmente sfavorevoli del settore in tali aree.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

Nei nove mesi la riduzione del fatturato ha avuto effetti significativi sui risultati economici del gruppo, nonostante l’incisività delle misure di mitigazione adottate.

L’EBITDA è ammontato a € 94,7 milioni, rispetto a € 130,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019; da notare che la redditività (EBITDA / Ricavi %), pari a 11%, è stata sostanzialmente in linea con quella del corrispondente periodo del 2019 (11,4%).

Il margine di contribuzione dei primi nove mesi ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2019, dal 29,7% al 30,3%; l’incidenza del costo delle materie prime è scesa grazie in parte a fenomeni di mercato e in parte ai piani attuati dallo scorso esercizio per ottimizzare i prezzi di acquisto degli acciai per la produzione delle sospensioni, e ha compensato l’impatto delle inevitabili inefficienze produttive determinate dalla sospensione e ripresa della produzione e dai bassi volumi. L’incidenza dei costi fissi sulle vendite dei primi nove mesi è sostanzialmente stabile rispetto al corrispondente periodo del 2019, grazie alle misure di contenimento adottate, in parte temporanee e in parte destinate a divenire strutturali.

L’EBIT è stato negativo per € 3,2 milioni a fronte di un risultato positivo di € 37,4 milioni nei primi nove mesi del 2019. La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dei ricavi e gli oneri non ricorrenti sostenuti a causa della situazione: oneri per ristrutturazione pari a € 14,2 milioni (€ 5,7 milioni nei primi nove mesi del 2019) e svalutazioni di immobilizzazioni per € 8,2 milioni (€ 2,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente).

Il gruppo ha registrato un risultato netto negativo per € 23,2 milioni rispetto a un utile di € 8,3 milioni nel 2019, dopo oneri finanziari sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente e oneri fiscali per € 2,8 milioni rispetto a € 12,6 milioni nell’esercizio precedente. 

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Con riferimento al Free Cash Flow, nei primi nove mesi del 2020, ante IFRS 16, è stato registrato un consumo di € 42,8 milioni (a fronte di -€ 0,5 milioni nei primi nove mesi del 2019), in buona parte derivante dall’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno. Infatti, come in generale avviene nel settore, i crediti verso clienti vengono incassati più rapidamente rispetto ai tempi di pagamento dei fornitori, anche grazie al ricorso al factoring. Il calo delle vendite ha prodotto una conseguente diminuzione degli incassi, mentre sono continuati gli esborsi verso i fornitori. Tale squilibrio si sta progressivamente riassorbendo con la ripresa dell’attività. Il Free Cash Flow inclusi i debiti da IFRS 16 è stato pari a -€ 55,6 milioni rispetto a -€ 4,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2020 è pari a € 299,0 milioni, in crescita rispetto a fine 2019 (€ 256,2 milioni), ma in significativa riduzione rispetto al 30 giugno 2020 (quando l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 327,0 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 ammontava a € 374,5 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019 e a € 330,0 milioni al 30 settembre 2019. Da notare che nel corso del 2020 il gruppo sta sviluppando un nuovo stabilimento per la produzione di sospensioni in Romania, destinato a incrementare la competitività del gruppo nel settore. Nel corso del terzo trimestre la sottoscrizione del contratto di affitto del nuovo stabilimento ha comportato l’iscrizione di un debito IFRS 16 pari a circa € 19,0 milioni.

Come noto, al 30 giugno i covenants contemplati dai contratti di finanziamento in vigore sono stati rispettati e allo stato attuale delle conoscenze e in base alle previsioni non si prevedono breach al 31 dicembre 2020.

Al 30 settembre 2020 il gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 220,0 milioni.

Al 30 settembre 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 146,6 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’

A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. L’attività è ripartita ovunque, dapprima in Cina e dal mese di maggio in tutti i paesi di operatività del gruppo, seppure con volumi di produzione fino ad agosto significativamente inferiori all’anno precedente e alle attese.

Per quanto riguarda la valutazione degli impatti della pandemia sul gruppo, le previsioni ante Covid-19 prevedevano un andamento del fatturato 2020 sostanzialmente in linea con il 2019 e nei primi due mesi dell’anno la Società ha effettivamente realizzato volumi equivalenti o superiori alle attese; tuttavia, nel corso dei mesi successivi si è registrato un calo estremamente significativo e un recupero a partire dal mese di giugno. Per effetto di tale andamento, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 860,6 milioni in calo del 25,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale riduzione è pressoché integralmente ascrivibile agli effetti delle circostanze determinate dalla pandemia. La contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 42,0 milioni sull’EBIT e € 27,0 milioni sul risultato netto, nonché un significativo incremento del debito.

La Società, oltre ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, sta operando per adattarsi strutturalmente alle mutate circostanze del mercato e recuperare rapidamente l’equilibrio economico / finanziario, pure in un contesto di volumi ridotti quale quello ad oggi prevedibile, anche per il quarto trimestre 2020 e il 2021.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2020

Nel mese di ottobre, il gruppo ha ottenuto nuovi contratti di finanziamento a medio termine di importo complessivo pari a € 134,5 milioni concessi da primari istituti italiani e francesi.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’evoluzione del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, nonostante il miglioramento dei volumi riscontrati nel terzo trimestre.

Per quanto concerne la pandemia, in Europa il rischio di una seconda fase di Covid-19 appare concretizzarsi, con i recenti dati che evidenziano un ritorno della diffusione a livelli superiori alla fase di lock-down; in Nord e Sud America, l’evoluzione della pandemia resta altamente preoccupante; è pertanto difficile prevedere quali misure verranno adottate dalle autorità, non potendosi escludere l’assunzione di nuove disposizioni restrittive della produzione e delle attività private nel corso dei prossimi mesi; è inoltre del tutto incerto l’impatto delle attuali circostanze sulla domanda del settore automotive.

Dopo un terzo trimestre 2020 migliore delle attese, per il quarto trimestre 2020, IHS prevede che la produzione mondiale potrebbe collocarsi al -2,7% rispetto al quarto trimestre 2019; l’anno 2020 chiuderebbe quindi con una flessione del mercato del 17,9% sull’intero esercizio.

In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un EBIT positivo, esclusi gli oneri per ristrutturazioni.

PIANO DI STOCK GRANT

Il Consiglio di Amministrazione, in conformità con le deleghe conferitegli dall’Assemblea degli Azionisti il 20 aprile 2020, ha dato esecuzione al Piano di Stock Grant 2020 mediante attribuzione di n. 790.000 diritti.

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CIR: risultati primo semestre 2020

Ricavi: € 856,7 milioni (€ 1.059,1 milioni nel primo semestre 2019)

EBITDA: € 103,8 milioni (€ 140,0 milioni nel primo semestre 2019)

EBIT: -€ 8,3 milioni (€ 46,0 milioni nel primo semestre 2019)

Risultato netto: -€ 30,4 milioni

Posizione finanziaria netta della capogruppo a € 397,1 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni)

Milano, 31 luglio 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

RISULTATI CONSOLIDATI

I risultati del primo semestre sono stati significativamente influenzati dai rilevanti impatti che la diffusione della pandemia Covid-19 e le relative conseguenze hanno avuto su tutte le attività del gruppo CIR, ossia i servizi socio-sanitari, attraverso la controllata KOS, la produzione di componentistica per il settore automotive, attraverso la controllata Sogefi, e la gestione di investimenti finanziari della holding CIR e controllate non industriali.

L’attività di KOS ha risentito dell’emergenza sanitaria in tutti i settori, con un significativo impatto sull’andamento economico: nelle RSA, l’attività si è concentrata sulla difficile gestione dell’emergenza sanitaria e i nuovi ingressi sono stati bloccati; nelle strutture di riabilitazione si è registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, in un contesto di stress del sistema sanitario e di polarizzazione dell’attività sull’emergenza; le attività ambulatoriali sono state sospese o fortemente ridotte così come l’attività di diagnostica; parallelamente la società si è focalizzata sull’implementazione delle necessarie misure di protezione del personale e degli ospiti.

L’attività di Sogefi ha subito, come tutto il settore automotive, impatti molto rilevanti per gli effetti della pandemia; la produzione è infatti stata sospesa dapprima in Cina e successivamente, nel corso della seconda metà del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. Allo stato attuale, la produzione in Cina è tornata a livelli mensili in linea con le previsioni formulate prima della crisi; nelle restanti aree geografiche, la produzione è stata gradualmente riavviata a partire dal mese di maggio, a seguito della ripresa delle attività dei principali clienti, ma con volumi ancora significativamente inferiori a quelli pre- Covid; particolarmente critica rimane la situazione in Mercosur e India.

Nel primo semestre del 2020, i ricavi consolidati di CIR sono ammontati a € 856,7 milioni, in calo del 19,1% rispetto al 2019. Dopo un primo bimestre in crescita del 9,7% sul corrispondente periodo del 2019, l’emergenza sanitaria ha determinato un’immediata e drastica contrazione del fatturato, a causa principalmente della sospensione dell’attività produttiva di Sogefi.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 103,8 milioni ed è inferiore del 25,8% rispetto al dato della prima metà del 2019 (€ 140,0 milioni), seguendo l’andamento dei ricavi; il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato negativo per € 8,3 milioni rispetto a un risultato positivo di € 46,0 milioni nel primo semestre 2019.

Il risultato netto è stato negativo per € 30,4 milioni, rispetto ad un utile di € 1,6 milioni nella prima metà del 2019.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 285,7 milioni ed è diminuito di € 42,0 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16, al 30 giugno 2020, ammontavano complessivamente a € 787,8 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.073,5 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 731,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 30 giugno 2020 era positiva per € 397,1 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni) a seguito dell’incasso derivante dalla vendita dell’intera partecipazione di CIR in GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. ad EXOR (€ 102,4 milioni), finalizzata il 23 aprile 2020.

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2020 era pari a € 728,5 milioni rispetto a € 770,7 milioni al 31 dicembre 2019 e la diminuzione rispecchia principalmente la perdita del periodo.

Per quanto riguarda KOS, i ricavi sono ammontati a € 337,2 milioni, in crescita del 19,9% rispetto al corrispondente periodo del 2019 grazie al significativo contributo di Charleston (gruppo acquisito nel mese di ottobre 2019, operante in Germania nel settore delle RSA): a perimetro costante, il fatturato è sceso del 10,6%.

L’EBIT è stato pari a € 18,1 milioni rispetto a € 31,6 milioni nel 2019, a causa non solo del calo di ospiti e pazienti in Italia per l’emergenza Covid-19, come precedentemente illustrato, ma anche dei maggiori costi sostenuti in misure di protezione per far fronte e contenere gli effetti della pandemia. Il semestre si è chiuso con una perdita di € 2,1 milioni rispetto a un utile di € 14,4 milioni nel primo semestre 2019.

Il cash flow è stato positivo per € 11,8 milioni e l’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 si è ridotto da € 368,0 milioni al 31 dicembre 2019 a € 356,2 milioni al 30 giugno 2020.

Per quanto riguarda Sogefi, la produzione mondiale automotive nel primo semestre del 2020 è scesa del 33% rispetto al primo semestre del 2019, con Europa e NAFTA, principali aree di attività di Sogefi, al -40%. In tale contesto i ricavi di Sogefi sono stati pari a € 519,5 milioni, in flessione del 33,2% rispetto al 2019. Nelle principali aree geografiche il gruppo ha registrato una performance decisamente migliore del mercato e, grazie alle misure di contenimento dei costi adottate, la redditività (EBITDA/fatturato %) si è deteriorata di soli due punti, da 11% a 9%. Ciononostante, l’EBIT è stato pari a -€ 18,8 milioni, dopo aver recepito oneri non ricorrenti per circa € 18 milioni, rispetto a +€ 24,4 milioni nel primo semestre del 2019. Il semestre si è chiuso con una perdita di € 28,8 milioni, che si confronta con un utile netto della prima metà del 2019 pari a € 6,9 milioni.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2020 è aumentato a € 327,0 milioni, da € 256,2 milioni a fine 2019, e l’incremento è principalmente riconducibile all’aumento del capitale circolante, determinato dalla drastica riduzione delle vendite, con effetto immediato sugli incassi; tale incremento è destinato a riassorbirsi progressivamente con la ripresa dell’attività.

Con riferimento agli investimenti finanziari della holding e controllate dedicate alla gestione finanziaria, tenuto conto delle turbolenze e dei ribassi dei mercati finanziari, nel semestre si è registrata una perdita di € 5,6 milioni e conseguentemente un rendimento negativo pari a -1,4%; il portafoglio di obbligazioni e Hedge Funds ha conseguito un rendimento complessivo positivo dello 0,7%, mentre sono state registrate perdite per adeguamenti a fair value degli investimenti in Private Equity e altre partecipazioni per € 7,9 milioni.

Eventi successivi al 30 giugno 2020

In data 13 luglio 2020 CIR, come previsto nell’accordo del 2 dicembre 2019, ha acquistato una partecipazione nel capitale sociale di Giano Holding S.p.A., che rappresenta in trasparenza il 5% del capitale sociale di GEDI. L’acquisto ha comportato un esborso di € 11,7 milioni, equivalente a un prezzo di € 0,46 per azione GEDI.

Prevedibile evoluzione della gestione

Il grado di incertezza sull’evoluzione dell’attività e dei risultati nel secondo semestre permane elevato.

Per quanto concerne KOS, verso la fine del semestre si è assistito a una inversione di tendenza, con una ripresa dell’attività di riabilitazione, acuti e dell’area diagnostica e oncologia; il settore RSA si è stabilizzato ma non è ancora in fase di ripresa. Allo stato attuale, si prevede che, in assenza di una seconda ondata di contagi in autunno, le aree diagnostica, cure oncologiche, psichiatria ed acuti possano recuperare livelli di attività pre- Covid nel corso del corrente esercizio. Per riabilitazione e RSA il ritorno a regime è previsto nel corso dell’esercizio 2021. Per quanto riguarda inoltre il settore RSA in Germania, si segnala che l’impatto del Covid-19 è stato limitato e il ritorno a pieno regime è previsto entro la fine dell’esercizio in corso.

Per quanto riguarda Sogefi, la visibilità sull’evoluzione del mercato nei prossimi mesi resta limitata sia per l’incertezza che caratterizza l’evoluzione della pandemia sia per la difficoltà di prevedere l’impatto delle circostanze macro economiche determinate dalla stessa sulla domanda nel settore automotive. Per il secondo semestre 2020, IHS Markit, fonte comunemente utilizzata dal settore, prevede che, in assenza di una seconda fase di Covid-19 e conseguenti misure restrittive della produzione e impatti avversi sul mercato, la produzione mondiale potrebbe collocarsi al -10% rispetto al secondo semestre 2019, mentre le previsioni degli analisti di mercato tendono ad essere più prudenti, anticipando una contrazione del mercato mondiale in un range compreso tra -15% e -30%, quest’ultima ipotesi in caso di una seconda ondata di Covid-19.

In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul secondo semestre una ipotesi di mercato mondiale intorno al -20%, a fronte della quale, prevede di poter conseguire un EBIT, esclusi gli oneri per ristrutturazioni, leggermente positivo, una significativa riduzione della perdita netta rispetto al primo semestre e un free cash flow leggermente positivo.

Entrambe le società, alla luce della congiuntura del tutto straordinaria affrontata nel corso del primo semestre, pur disponendo ad oggi di risorse finanziarie in eccesso rispetto all’attuale fabbisogno e pur non prevedendo un incremento del debito rispetto a quello registrato a fine giugno 2020, alla luce dell’incertezza sull’evoluzione del mercato e in previsione delle naturali scadenze dei finanziamenti in essere, hanno avviato trattative con i propri partner finanziari, con cui sono in essere rapporti consolidati, per assicurare le opportune disponibilità di risorse a medio termine.

Alla luce di quanto precede, il gruppo CIR si attende un semestre ancora difficile ma, in assenza di una seconda ondata di Covid-19, in netto miglioramento rispetto al primo.

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Sogefi: risultati primo semestre 2020

Ricavi: € 519,5 milioni, -31,2% a cambi costanti (mercato auto -33,2%)

Andamento dei ricavi nettamente migliore di quello del mercato nelle principali aree geografiche in cui il gruppo è presente

EBITDA: € 47,0 milioni, 9,1% del fatturato (11,1% nel primo semestre 2019)

Costi fissi ridotti del 27%

EBIT: -€ 18,8 milioni per effetto dei minori volumi e di oneri non ricorrenti

Attesi EBIT e free cash flow positivi nel secondo semestre 2020, in assenza di una seconda fase di lockdown

Milano, 27 luglio 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2020. Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE

Nel primo semestre del 2020 il mercato mondiale dell’automobile ha registrato una flessione senza precedenti a seguito della diffusione della pandemia Covid-19 nel mondo e delle conseguenti e opportune misure restrittive adottate dai governi locali o autonomamente assunte dalle imprese, in un’ottica di protezione dei lavoratori e dei cittadini in generale, che hanno comportato la sospensione pressoché generalizzata delle attività produttive non essenziali e in particolare della produzione automotive. Tale sospensione è intervenuta dapprima in Cina e successivamente, nel corso dei mesi di marzo e aprile, nelle restanti aree geografiche. Allo stato attuale l’attività è ripresa ovunque, in Cina con volumi anche maggiori di quelli dell’esercizio precedente e in Europa e NAFTA con volumi significativamente ridotti. Le situazioni produttive più critiche si registrano attualmente in Sud America e India.

La produzione automobilistica mondiale ha registrato nel semestre un calo del 33,2% rispetto al corrispondente periodo del 2019: -41,7% in Europa, -39,9% in Nord America, -24,9% in Asia e -50,6% in Sud America. Nel mese di giugno 2020 il mercato si è parzialmente ripreso (con un gap rispetto ai volumi mondiali del 2019 ridotto a -21,2%), trainato soprattutto dal mercato cinese (+14,1%); in miglioramento anche l’andamento in Europa e NAFTA, ma con volumi ancora molto deboli (-31,2% e -24,3%, rispettivamente). Resta molto critica la situazione nel Mercosur (-56%).

Nel corso del primo semestre la priorità assoluta della società è stata la sicurezza della propria forza lavoro. Dal momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio, a partire dal maggior utilizzo di smart-working. Successivamente, sono state implementate tutte le misure di sospensione dell’attività produttiva e di sicurezza sanitaria nelle fabbriche e sedi di lavoro definite dalle diverse autorità locali o dall’azienda. In questo contesto la società ha rivisto i processi produttivi in tutte le aree geografiche per implementare i protocolli di sicurezza relativi al distanziamento sociale e all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

In secondo luogo, Sogefi ha posto in atto tutto quanto in proprio potere per mitigare, nella misura del possibile, l’impatto della crisi e della conseguente contrazione delle vendite sui risultati e sulla solidità patrimoniale della società; è stato rapidamente varato un piano per variabilizzare i costi e limitare il consumo di cassa, e in particolare:

Infine, il gruppo ha riformulato il proprio piano di medio lungo periodo (2020-2024), volto a preservare la redditività e la generazione di cassa, anche a fronte di prospettive incerte sulla ripresa del mercato.

RICAVI

Nel primo semestre 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 519,5 milioni, in flessione rispetto al primo semestre 2019 del 33,2% a cambi storici e del 31,2% a cambi costanti.

Dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi a cambi costanti in crescita dell’1%, gli effetti della pandemia Covid-19 sono stati registrati a partire da marzo e sono divenuti particolarmente gravi nei mesi di aprile (-79,5%) e maggio (-64,5%), mentre in giugno si è registrato un significativo recupero, con un notevole contenimento del calo rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-24,9%).

L’andamento dei ricavi a cambi costanti nelle principali aree geografiche in cui il gruppo è presente è stato nettamente migliore di quello del mercato: -32,2% in Europa rispetto a -41,7% per il mercato, -30,5% in Nord America rispetto a -39,9% del mercato, +4% in Cina rispetto al -19,7% del mercato. La flessione complessiva dei ricavi è stata invece in linea con quella registrata dal mercato mondiale, a causa della concentrazione del business del gruppo nei mercati che hanno registrato contrazioni maggiori (Europa e NAFTA), a fronte di una presenza meno significativa in Cina, in cui il calo del mercato è stato decisamente più contenuto.

Tra i diversi settori di attività, Filtrazione (con un calo dei ricavi del 25,7% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-29,1% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Nord America. Per le Sospensioni l’impatto della crisi è stato maggiore, con un calo dei ricavi del 38,2% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e Mercosur e gli andamenti del settore in tali aree.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

La drastica riduzione dei volumi determinata dall’evoluzione del mercato a seguito della pandemia Covid-19 ha avuto effetti molto significativi sui risultati economici del gruppo, nonostante l’incisività delle misure di mitigazione adottate.

L’EBITDA è infatti ammontato a € 47,0 milioni rispetto a € 86,4 milioni nel corrispondente periodo del 2019, principalmente a causa del crollo dei volumi; la redditività (EBITDA / Ricavi %) è stata pari al 9,1% e si colloca al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (11,1%) di soli 2 punti percentuali, grazie alle misure di variabilizzazione dei costi implementate.

In particolare, il margine di contribuzione ha registrato un leggero miglioramento rispetto al primo semestre del 2019, dal 29,4% al 29,8%, per l’evoluzione favorevole dell’incidenza del costo delle materie prime, dovuta in parte a fenomeni di mercato e in parte ai piani attuati dallo scorso esercizio per ridurre i prezzi di acquisto degli acciai per la produzione delle sospensioni, che ha compensato l’impatto delle inevitabili inefficienze produttive determinate dalla sospensione e ripresa della produzione e dai bassi volumi.  

L’incidenza dei costi fissi è aumentata di circa 2 punti percentuali, un incremento relativamente contenuto se si considera l’entità del crollo dei ricavi ottenuto grazie alle misure di contenimento adottate, in parte temporanee ed in parte destinate a divenire strutturali.

L’EBIT è stato negativo per € 18,8 milioni a fronte di un risultato positivo di € 24,4 milioni nel primo semestre 2019. La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dell’EBITDA conseguente al crollo dei ricavi e recepisce inoltre l’effetto negativo dell’evoluzione dei tassi di cambio per € 4 milioni (€ 1,8 milioni nel primo semestre 2019) registrato dalle attività del gruppo in Nord e Sud America, oneri per ristrutturazione pari a € 7,3 milioni (€ 4,3 milioni nel primo semestre 2019) e write-downs di attivi per € 6,4 milioni (€ 1,9 milioni nell’anno precedente).

In termini di risultato netto, il gruppo ha registrato una perdita di € 28,8 milioni rispetto a un utile di € 6,9 milioni nel primo semestre 2019, dopo oneri finanziari sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente e proventi fiscali per € 1 milione rispetto a oneri fiscali per € 8,3 milioni nell’esercizio precedente.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Con riferimento al Free Cash Flow, nel primo semestre 2020 si è registrato un consumo di € 64,0 milioni rispetto a € 8,8 milioni nel primo semestre 2019. La riduzione dell’attività e conseguentemente dell’EBITDA ha comportato la contrazione del cash flow operativo solo in parte compensato dal minore flusso di impieghi per investimenti. Va rilevato inoltre che circa l’80% del consumo è da attribuirsi all’incremento del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso del secondo trimestre dell’anno. Infatti, come in generale avviene nel settore, i crediti verso clienti vengono incassati più rapidamente rispetto ai tempi di pagamento dei fornitori, anche grazie al ricorso al factoring. A fronte del crollo delle vendite nel secondo trimestre, sono conseguentemente diminuiti gli incassi dai clienti, mentre sono continuati gli esborsi verso i fornitori. Tale squilibrio dovrebbe progressivamente riassorbirsi con la ripresa dell’attività.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2020 è aumentato a € 327,0 milioni, da € 256,2 milioni a fine 2019 e € 267,3 milioni a fine giugno 2019. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 ammontava a € 382,9 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Al 30 giugno 2020 il gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al debito per € 194,2 milioni e i covenants previsti dai contratti di finanziamento in essere sono stati rispettati.

Al 30 giugno 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 144,9 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nel primo semestre 2020 la capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato una perdita netta di € 5,8 milioni rispetto all’utile netto di € 32,7 milioni nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. A fronte del quadro particolarmente incerto in quasi tutti i paesi di operatività del gruppo, è stata sospesa la distribuzione di dividendi dalle società controllate a Sogefi S.p.A..

IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’

A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. Allo stato attuale, la produzione in Cina è tornata a livelli mensili in linea con le stime della Società precedenti alla crisi; negli altri stabilimenti la produzione è stata gradualmente riavviata a partire dal mese di maggio, a seguito della ripresa delle attività dei principali clienti, ma con volumi ancora significativamente inferiori alle attese di inizio anno.

Per quanto riguarda gli impatti della pandemia sul gruppo, le stime ante Covid-19 prevedevano un andamento del fatturato 2020 sostanzialmente in linea con il 2019. Nei primi due mesi dell’anno, la Società ha realizzato volumi superiori alle attese, seguiti da un calo estremamente significativo e un graduale recupero nel mese di giugno. Per effetto di tale andamento, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 519,5 milioni, in calo del 33,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale riduzione è pressoché integralmente ascrivibile agli effetti della crisi. La contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 50 milioni sull’EBIT e € 39 milioni sul risultato netto, nonché un significativo incremento del debito.

La Società, oltre ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, ha operato per adattarsi alle mutate circostanze del mercato e recuperare rapidamente l’equilibrio economico / finanziario, pure in un contesto di volumi ridotti quale quello ad oggi prevedibile, anche per il secondo semestre ed il 2021.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’evoluzione del mercato nei prossimi mesi resta limitata; per quanto concerne il fenomeno della pandemia, se il contenimento in Europa appare ormai consolidato, la diffusione in Nord e Sud America non è ancora entrata nella fase di contenimento; permane inoltre il rischio di una seconda fase di Covid-19 ed infine allo stato attuale rimane difficile prevedere l’impatto delle circostanze macroeconomiche determinate dalla pandemia sulla domanda nel settore automotive.

Per il secondo semestre 2020, IHS prevede che, in assenza di una seconda fase di Covid-19 e conseguenti misure restrittive della produzione e impatti avversi sul mercato, la produzione mondiale potrebbe collocarsi al -10% rispetto al secondo semestre 2019, mentre le previsioni degli analisti di mercato tendono ad essere più prudenti anticipando una contrazione del mercato mondiale in un range compreso tra -15% e -30%, quest’ultima ipotesi in caso di una seconda ondata di Covid-19.

In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul secondo semestre una ipotesi di mercato mondiale intorno al -20%, a fronte della quale prevede di poter conseguire un EBIT, esclusi gli oneri per ristrutturazioni, leggermente positivo, una significativa riduzione della perdita netta rispetto al primo semestre ed un free cash flow leggermente positivo.

Inoltre, alla luce delle prospettive di mercato sicuramente incerte anche per gli esercizi futuri, Sogefi ha avviato un piano per una significativa riduzione dei costi fissi, che verrà completata entro il primo semestre 2021, nonché azioni di razionalizzazione del footprint e gestione dei fornitori.

La Società, pur disponendo ad oggi di risorse finanziarie in eccesso rispetto all’attuale fabbisogno e pur non prevedendo un incremento del debito rispetto a quello registrato a fine giugno 2020, alla luce dell’incertezza sull’evoluzione del mercato e in previsione delle naturali scadenze dei finanziamenti in essere, ha avviato trattative con i suoi partner finanziari, con cui sono in essere rapporti consolidati, per ottenere rinnovi e nuovi prestiti a medio termine per un valore complessivo nell’ordine di € 100 milioni.

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CIR: risultati primo trimestre 2020

  • Dopo il primo bimestre in crescita risultati trimestrali penalizzati dalla sospensione delle attività produttive di Sogefi nel corso del mese di marzo, dai maggiori costi sostenuti da KOS per rispondere all’emergenza sanitaria e dalla turbolenza dei mercati finanziari, per la pandemia Covid-19 
  • Ricavi stabili a € 531,5 milioni (€ 530,2 milioni nel 1Q 2019), grazie all’ampliamento del perimetro nel 2019 con l’acquisizione in Germania nel settore della sanità 
  • EBITDA: € 66,2 milioni (€ 69,5 milioni nel 1Q 2019) 
  • EBIT: € 12 milioni (€ 23,6 milioni nel 1Q 2019) 
  • Risultato netto: -€ 12,1 milioni
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo molto solida: € 280,7 milioni (circa € 380 milioni previsti per fine aprile)

Milano, 24 aprile 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato l’informativa finanziaria al 31 marzo 2020 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini. 

Impatti Covid-19 sul gruppo 

All’inizio di gennaio 2020, l’OMS divulgava la notizia della diffusione del coronavirus in Cina, in particolare nel distretto di Wuhan, e il 30 gennaio dichiarava l’emergenza sanitaria a livello internazionale. Nel corso del mese di febbraio veniva registrata la diffusione del virus in Europa e in America e nel corso del mese di marzo si è prodotta una situazione di sostanziale lockdown. L’Italia è stato il primo paese europeo ad essere investito dalla pandemia, a tutt’oggi uno dei più colpiti, ed ha adottato le misure più restrittive per contenere la diffusione del virus. Tali misure stanno determinando un tendenziale contenimento del fenomeno, ma modalità e tempi della ripresa della vita sociale e delle attività economiche restano incerti e si attende l’inizio di maggio per avere indicazioni sulla possibile evoluzione; anche nei restanti paesi in cui opera il gruppo, la prospettiva di ripresa è ancora incerta.

In tale contesto le società del gruppo CIR hanno immediatamente adottato misure volte alla protezione della salute dei propri dipendenti, in ottemperanza alle disposizioni emanate dai governi dei diversi paesi in cui operano, e hanno avviato tutte le attività necessarie e opportune per gestire la crisi Covid-19 e proteggere la loro sostenibilità.

L’impatto della crisi sulle attività del gruppo è stato e resta significativo: KOS, le cui attività sono tutte operative con l’eccezione di quelle ambulatoriali, ha operato in condizioni del tutto straordinarie, confrontandosi con le conseguenze della particolare esposizione al virus dei soggetti cui sono destinati i suoi servizi; Sogefi, come l’intero settore automotive, ha dovuto sospendere l’attività produttiva, dapprima in Cina (oggi in ripresa) e poi, nel corso della seconda metà del mese di marzo, in tutte le regioni del mondo in cui è presente; infine le turbolenze sui mercati finanziari hanno determinato la registrazione di rettifiche sui valori degli investimenti finanziari gestiti dalla holding CIR e dalle controllate non operative, malgrado il profilo prudente del portafoglio.

Risultati consolidati

Nel primo trimestre del 2020, il gruppo CIR ha registrato ricavi consolidati pari a € 531,5 milioni, stabili rispetto a € 530,2 milioni nel corrispondente periodo del 2019. Nel trimestre KOS ha incrementato i ricavi, grazie all’acquisizione di Charleston in Germania realizzata nel 2019, mentre Sogefi ha registrato una flessione dei ricavi, a causa della sospensione pressoché totale delle attività produttive intervenuta nel corso della seconda metà del mese di marzo. 

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 66,2 milioni (12,5% dei ricavi), in calo del 5% rispetto a € 69,5 milioni (13,1% dei ricavi) nei primi tre mesi del 2019. Il margine operativo lordo dei primi due mesi mostrava un miglioramento della redditività per Sogefi e una sostanziale tenuta per le attività italiane di KOS, mentre nel mese di marzo, per via della sospensione delle attività di Sogefi e degli impatti dell’emergenza sanitaria sul gruppo KOS, l’EBITDA è sceso. 

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 12,0 milioni (2,3% dei ricavi), rispetto a € 23,7 milioni nel primo trimestre 2019; la riduzione riflette l’evoluzione dell’EBITDA e i maggiori ammortamenti di KOS a seguito dell’incorporazione di Charleston. 

Il risultato della gestione finanziaria ha risentito del ribasso generalizzato dei mercati, dando luogo ad un rendimento negativo del portafoglio della holding pari a € 7,5 milioni, a fronte di un risultato positivo per € 3,7 milioni nel primo trimestre 2019. 

Dalla seconda parte del mese di febbraio i mercati finanziari sono stati caratterizzati da forti ribassi, sia nel settore azionario (da inizio anno al 31 marzo l’indice S&P 500 ha perso il 20% e l’indice Eurostoxx 50 il 26%), che nel settore obbligazionario (con rendimenti negativi tra il -5% e il -15% nelle diverse asset class). La perdita di € 7,5 milioni sul portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo CIR e delle controllate non industriali è dovuta principalmente all’adeguamento a fair value delle posizioni detenute nei comparti Equity, Hedge Fund ed obbligazionario High Yield; la consistenza media del portafoglio è stata di € 383 milioni, con una performance negativa nel trimestre dell’1,9%, che conferma le sue caratteristiche di volatilità ridotta rispetto ai mercati.

Il risultato netto è stato negativo per € 12,1 milioni rispetto a un utile di € 4,1 milioni nel primo trimestre 2019 (€ 5,7 milioni includendo il risultato delle attività destinate alla dismissione). 

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 367,7 milioni, in aumento di € 40,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni).  KOS ha realizzato investimenti per circa € 25 milioni in acquisizioni e sviluppi greenfield, Sogefi ha realizzato investimenti nel nuovo plant in Romania per € 4,3 milioni.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 31 marzo 2020 era positiva per € 280,7 milioni, in riduzione rispetto a 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni) a causa principalmente dei citati adeguamenti a fair value degli attivi (€ 8,8 milioni), e di nuove immobilizzazioni (€ 0,9 milioni).

I debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 al 31 marzo 2020 ammontavano complessivamente a € 789,9 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.157,6 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 733,0 milioni) che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione (da notare che Charleston opera esclusivamente in locazione).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 marzo 2020 era pari a € 757,7 milioni rispetto a € 770,7 milioni (pro-forma) al 31 dicembre 2019 e la diminuzione rispecchia la perdita del periodo.

Sanità

KOS, controllata da CIR (59,5%) e partecipata da F2i Healthcare, è il principale operatore italiano nel settore della sanità socio-assistenziale (long-term care). Il gruppo gestisce 137 strutture, prevalentemente nel centro e nel nord Italia ed in Germania, per un totale di oltre 12.500 posti letto, ed è attivo, oltre che in Italia, anche in India e nel Regno Unito nel settore della diagnostica e cure oncologiche. 

Nei primi tre mesi del 2020, KOS ha realizzato ricavi per € 181,3 milioni, in aumento del 29,2%, per l’allargamento del perimetro grazie all’acquisizione di Charleston, rispetto a € 140,3 milioni nel corrispondente periodo del 2019. I ricavi delle attività in Italia, UK e India sono diminuiti complessivamente dell’1,5% rispetto al 2019; i ricavi di Charleston sono ammontati a € 43,1 milioni. 

L’EBITDA consolidato è stato pari a € 35,6 milioni rispetto a € 33,1 milioni nel 2019, con un contributo di Charleston di € 7,7 milioni nel trimestre; sul restante perimetro si è registrata una flessione, dovuta agli effetti della pandemia Covid-19 sul gruppo.

L’EBIT consolidato è stato di € 12,3 milioni rispetto a € 16,8 milioni registrati nel primo trimestre 2019. Il decremento è dovuto ai maggiori ammortamenti derivanti dal cambio di perimetro rispetto al primo trimestre del 2019, pari a € 6,8 milioni.

L’utile netto consolidato è ammontato a € 2,0 milioni rispetto a € 7,8 milioni nel 2019.

Al 31 marzo 2020 KOS presentava un indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 di € 392,5 milioni rispetto a € 368,0 milioni al 31 dicembre 2019, dopo investimenti in acquisizioni e sviluppi greenfield per € 24,7 milioni. Il cash flow operativo è stato minore di quanto normalmente generato dall’attività per le circostanze determinate dalla pandemia.

Al 31 marzo 2020 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 287,8 milioni rispetto a € 285,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Componentistica per autoveicoli

Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento per autoveicoli con 41 stabilimenti in quattro continenti. La società è controllata da CIR (56,6%) ed è quotata in Borsa. 

Sogefi ha registrato ricavi pari a € 350,2 milioni, in flessione del 10,2% rispetto al corrispettivo periodo del 2019. La flessione è stata complessivamente più contenuta di quella registrata dal mercato (-24,7%) grazie al buon andamento di tutte le aree geografiche esclusa la Cina nel primo bimestre dell’anno. 

L’EBITDA del primo trimestre 2020 è ammontato a € 34,9 milioni, rispetto a € 41,3 milioni nel corrispondente periodo del 2019; la redditività (EBITDA / Ricavi %) è stata pari al 10% e si colloca al di sotto del 10,6% del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. 

L’EBIT è ammontato a € 3,7 milioni a fronte di € 11,3 milioni nel primo trimestre 2019. La riduzione dell’EBIT si è verificata nel mese di marzo, per il crollo dei volumi, e recepisce un effetto negativo dei tassi di cambio per € 5,3 milioni, relativo principalmente al Sud America. 

Il trimestre si è chiuso con un risultato netto in perdita di € 5,6 milioni e si confronta con un risultato netto del primo trimestre 2019 pari a € 0,2 milioni (€ 1,6 milioni includendo il risultato delle attività destinate alla dismissione).

Il Free Cash Flow del primo trimestre 2020 è stato positivo per € 5,4 milioni rispetto a -€ 9,1 milioni nel 2019, grazie a un andamento decisamente più favorevole del capitale circolante.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2020 era pari a € 256,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a € 256,2 milioni a fine 2019 e in riduzione rispetto a € 262,1 milioni a marzo 2019. Includendo l’importo di € 56,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammontava a € 313,4 milioni in calo rispetto a € 318,9 milioni del 31 dicembre 2019. Al 31 marzo 2020 Sogefi aveva linee di credito in eccesso rispetto all’indebitamento finanziario netto per € 298 milioni, in relazione alle quali tutte le condizioni sono rispettate e pertanto disponibili per l’utilizzo a semplice richiesta.

Al 31 marzo 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 181,1 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo ammontavano a € 76,9 milioni al 31 marzo 2020 (€ 74,5 milioni al 31 dicembre 2019).

Si componevano di un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity, il cui fair value al 31 marzo 2020 era pari a € 59,2 milioni, e di un portafoglio diversificato di partecipazioni minoritarie dirette del valore di € 17,7 milioni al 31 marzo 2020.

Eventi successivi al 31 marzo 2020

In data 20 aprile 2020 il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deciso – al fine di non precludere alle società operative del gruppo la possibilità di accedere eventualmente ai finanziamenti bancari assistiti dalla garanzia SACE  previsti dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23 per far fronte all’emergenza Covid-19 – di ritirare sia la proposta di distribuzione del dividendo di € 0,02 per azione per l’esercizio 2019, sia la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie e, conseguentemente, rinviare all’8 giugno 2020 l’Assemblea ordinaria e straordinaria prevista per il 24 aprile 2020. Il Consiglio si è riservato in ogni caso la facoltà di valutare l’opportunità di sottoporre all’Assemblea degli azionisti nel corso del secondo semestre le proposte ritirate, qualora lo consenta l’evolversi dell’emergenza in atto.

In data 23 aprile 2020 è stata conclusa la cessione a EXOR N.V.. della partecipazione del 43,78% di CIR in GEDI Gruppo Editoriale. In particolare, è stata perfezionata la vendita di GEDI in favore di Giano Holding S.p.A., società per azioni di nuova costituzione interamente detenuta da EXOR, ad un prezzo per azione pari a € 0,46, che corrisponde a un ammontare complessivo di € 102,4 milioni. È stato inoltre stipulato un accordo di investimento tra CIR, EXOR e Giano Holding, che disciplina l’acquisto da parte di CIR, al completamento dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria avente a oggetto le azioni GEDI e al medesimo prezzo dell’offerta (€ 0,46), di una partecipazione in Giano Holding rappresentativa, in trasparenza, del 5% del capitale sociale emesso di GEDI.

Prevedibile evoluzione della gestione 

Nell’attuale stato di incertezza sull’evoluzione a livello globale della pandemia e delle misure che i governi dei differenti paesi adotteranno per la fase di ripresa, risulta impossibile formulare previsioni attendibili sull’impatto del fenomeno Covid-19 sul gruppo CIR.

Particolare incertezza riguarda l’evoluzione dell’attività di Sogefi, tenuto conto delle ripercussioni particolarmente significative che la pandemia ha sul settore automotive. Il gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per gestire la crisi: ha implementato misure per ridurre i costi e contenere al massimo gli esborsi per costi correnti ed investimenti non strettamente necessari, procede regolarmente ad assessment sulle posizioni di liquidità, rapportandosi con i propri partner finanziari, e si prepara alla ripresa, prevedendo standard di sicurezza rafforzati per il personale e flessibilità dei costi, in rapporto a volumi che  saranno per una fase penalizzati dalle circostanze. Ciononostante, tanto il periodo di chiusura come i primi mesi di ripresa determineranno la registrazione di perdite economiche, che si rifletteranno anche su un incremento dell’indebitamento netto.

Per quanto riguarda KOS, i prossimi mesi saranno dedicati a contenere gli impatti negativi previsti dalla diffusione del virus Covid-19 con particolare riferimento alla difesa della salute di ospiti, pazienti ed operatori. Dopo una fase di intensa attività di sviluppo, nel corso del prosieguo dell’esercizio la società si focalizzerà sull’integrazione delle numerose acquisizioni fatte nel corso dell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda gli investimenti della capogruppo, la gestione di tali attivi finanziari rimane orientata su politiche prudenziali e di lungo termine. La capogruppo CIR (congiuntamente alle altre controllate non industriali) ha una situazione patrimoniale molto solida, con una disponibilità netta di cassa pari a € 280,7 milioni, non vincolata e non gravata da impegni, che si è incrementata nel corso del mese di aprile di € 102,4 milioni per la cessione della partecipazione in GEDI.

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Sogefi: risultati primo trimestre 2020

Ricavi a € 350,2 milioni, -8,8% (mercato -24,4%)

Ricavi a +1% nel primo bimestre e -30% in marzo, per l’effetto Covid-19

EBITDA a € 34,9 milioni, 10% del fatturato (10,6% nel primo trimestre 2019)

Indebitamento netto a € 256,7 milioni (€ 262,1 milioni al 31/03/2019)

Milano, 20 aprile 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2020, presentato dall’amministratore delegato Mauro Fenzi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE

Nel primo trimestre del 2020, il mercato automobilistico mondiale ha registrato tassi di decrescita verificatisi in precedenza solo durante la crisi del 2009. La produzione globale è scesa del 24,4% rispetto al primo trimestre del 2019: -21,3% in Europa, -10,8% in Nord America, -44,7% in Asia e -16,3% in Sud America. A marzo il calo si è attestato a -38,2%, con l’Europa a -48,3%.

L’eccezionale andamento descritto riflette gli impatti della diffusione prima in Cina e poi nel resto del mondo della pandemia Covid-19 e le conseguenti ed opportune misure restrittive adottate dai governi locali o autonomamente assunte dalle imprese, in un’ottica di protezione dei lavoratori e dei cittadini in generale, che hanno comportato la sospensione pressoché generalizzata delle attività produttive non essenziali e in particolare della produzione automotive. Tale sospensione è intervenuta dapprima in Cina e successivamente nelle restanti aree geografiche, nel corso del mese di marzo. Allo stato attuale, l’attività in Cina è ripresa, con volumi ridotti, dalla metà del mese di marzo, mentre resta ferma nelle restanti aree ed i tempi e le modalità di riapertura permangono del tutto incerti. Va peraltro sottolineato che il mercato automotive, già prima della diffusione della pandemia, registrava una fase di debolezza, dopo l’inversione di tendenza verificatasi a metà del 2018, con una produzione mondiale in calo del 5,8% nel 2019 e nuovamente in flessione all’inizio del 2020.

In questo contesto Sogefi ha sospeso la produzione dapprima in Cina e poi, nella seconda parte del mese di marzo, in tutti gli stabilimenti ad esclusione di quello ubicato in USA, parzialmente attivo. Allo stato attuale la produzione in Cina è stata riavviata, facendo seguito alla riapertura di quasi tutti i principali clienti.

Nel corso del primo trimestre la priorità della società è stata la sicurezza della propria forza lavoro; dal momento in cui sono state ricevute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio derivante dai rapporti con la Cina, incentivando lo smart-working. Successivamente, sono state implementate tutte le misure di sicurezza sanitarie definite e richieste dalle diverse autorità locali.

Inoltre, la società sta provvedendo a mettere in campo tutto quanto in suo potere per gestire la crisi e proteggere l’azienda, focalizzandosi sulla continuità, mediante assessment sulla liquidità e piani di contenimento degli esborsi, attraverso la riduzione dei costi e degli investimenti non strettamente necessari.

RICAVI

Nel primo trimestre 2020 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 350,2 milioni, in flessione rispetto al primo trimestre 2019 del 10,2% a cambi storici e dell’8,8% a cambi costanti. Nei primi due mesi dell’anno i ricavi a cambi costanti avevano evidenziato una crescita dell’1%, grazie al buon andamento di tutte le aree geografiche ad eccezione della Cina. Nel mese di marzo, tenuto conto delle circostanze determinate dalla pandemia Covid-19, è stata registrata una contrazione delle vendite del 30%, calo che ha riguardato tutte aree geografiche e tutte le divisioni.

La flessione nel trimestre (-8,8% a cambi costanti) è stata complessivamente molto più contenuta di quella registrata dal mercato (-24,4%).

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Per aree geografiche, il fatturato a cambi costanti è sceso del 9% in Europa, rispetto al 21,3% del mercato, grazie anche alla tenuta delle vendite Aftermarket, e del 4% in Nord America, rispetto al -10,8% del mercato, grazie alle nuove produzioni avviate nei primi due mesi dell’anno.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Per settore di attività, Filtrazione, con una crescita a cambi costanti dell’1,8% è in controtendenza rispetto al mercato grazie al contributo nel nuovo stabilimento in Marocco e alla tenuta fino a marzo dei ricavi Aftermarket e OES. Aria e Raffreddamento ha registrato una flessione più contenuta del mercato (-8,2% a cambi correnti e -8,7% a cambi costanti), con ricavi sostenuti dai nuovi contratti acquisiti in Nord America, mentre il fatturato delle Sospensioni ha registrato un calo del 18,5% (-20,9% a cambi correnti), risentendo in particolare delle difficoltà di mercato in Cina e della sospensione della produzione in Europa avvenuta qualche giorno prima rispetto alla produzione di componentistica per i motori.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA del primo trimestre 2020 è ammontato a € 34,9 milioni, rispetto a € 41,3 milioni nel corrispondente periodo del 2019; la redditività (EBITDA / Ricavi %) è stata pari al 10% e si colloca al di sotto del 10,6% del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. L’andamento dei primi due mesi poneva in evidenza un miglioramento della redditività, ma il repentino calo dei volumi nel mese di marzo, in seguito alla sospensione delle attività produttive, ha avuto un impatto significativo, tenuto conto anche dei tempi tecnici necessari per implementare le azioni di contenimento dei costi. L’evoluzione dell’EBITDA nel primo trimestre sottintende una buona tenuta complessiva del risultato in Europa grazie ai due primi mesi dell’anno ed evoluzioni negative in Cina, per il crollo dell’attività, in Sudamerica, per la situazione economica in particolare in Argentina e l’evoluzione dei tassi di cambio delle monete locali, nonché in Nordamerica, soprattutto a causa dei tassi di cambio.

L’EBIT è ammontato a € 3,7 milioni a fronte di € 11,3 milioni nel primo trimestre 2019. La riduzione dell’EBIT si è prodotta nel mese di marzo, per il crollo dei volumi, e recepisce un effetto negativo dei tassi di cambio per € 5,3 milioni, registrato dalle attività del gruppo in Nord e Sud America.

Il risultato netto è stato negativo per € 5,6 milioni rispetto a un utile di € 1,6 milioni nel primo trimestre 2019, dopo oneri fiscali per € 2,5 milioni, rispetto a € 3,6 milioni nell’esercizio precedente.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow del primo trimestre 2020 è stato positivo per € 5,4 milioni rispetto a -€ 9,1 milioni nel primo trimestre 2019, grazie a un andamento decisamente più favorevole del capitale circolante.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2020 era pari a € 256,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a € 256,2 milioni a fine 2019 e in riduzione rispetto a € 262,1 milioni a marzo 2019. Includendo l’importo di € 56,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammontava a € 313,4 milioni in calo rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Al 31 marzo 2020 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto all’indebitamento finanziario netto per € 298,0 milioni.

Il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 181,1 milioni al 31 marzo 2020 (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

La capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato una perdita netta di € 2,8 milioni nel primo trimestre 2020 (-€ 3,2 milioni nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente).

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

In un contesto di visibilità estremamente ridotta, le più recenti fonti settoriali prevedono che la produzione mondiale di automobili nel 2020 possa subire un calo tra il 20 e il 25%, in funzione di diversi scenari sugli effetti del Covid-19.

Allo stato attuale in effetti tutti gli elementi che concorrono alla formulazione di previsioni per l’esercizio restano totalmente incerti: l’evoluzione della pandemia, le risoluzioni delle autorità in materia di ripresa delle attività economiche oggi in lockdown ed infine, in seguito all’eventuale ripresa dell’attività, la reazione della domanda, in un contesto di grave recessione quale quello che potrebbe delinearsi in diverse regioni del mondo. Le circostanze evocate rendono allo stato altamente incerta qualunque previsione che la società formulasse.

Il gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per gestire la crisi: ha implementato misure per ridurre i costi e contenere al massimo gli esborsi per costi correnti ed investimenti non strettamente necessari, procede regolarmente ad assessment sulle posizioni di liquidità, tenendone informato il Consiglio di Amministrazione, rapportandosi con i propri partner finanziari, e si prepara alla ripresa, prevedendo standard di sicurezza rafforzati per il personale e flessibilità dei costi, in rapporto a volumi che  saranno per una fase penalizzati dalle circostanze.

Ciononostante, tanto il periodo di chiusura come i primi mesi di ripresa determineranno la registrazione di perdite economiche, che si rifletteranno anche su un incremento dell’indebitamento netto.

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Risultati consolidati 2019

  • Fusione CIR-COFIDE: operazione accolta positivamente dal mercato 
  • Raggiunto in data 2 dicembre 2019 accordo per la cessione a EXOR N.V. della partecipazione in GEDI (43,7%) a € 0,46 per azione, che incorpora un premio di circa 70%
  • Ricavi a € 2.114,4 milioni, in linea con il 2018 (€ 2.115,6 milioni)
  • Continua la crescita dei ricavi della controllata KOS (€ 595,2 milioni, +9,2%). Avviato lo sviluppo delle attività core all’estero con l’acquisizione di Charleston 
  • EBITDA: € 290,3 milioni 
  • EBIT: € 85,5 milioni 
  • Risultato netto escludendo la partecipata GEDI positivo per € 14,3 milioni
  • Perdita registrata sulla partecipazione GEDI pari a € 136,7 milioni, di cui € 58,6 milioni per le perdite pro quota della partecipata e € 78,1 milioni per l’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo solida: € 295,7 milioni (€ 299,6 milioni nel 2018)
  • Dividendo proposto pari a € 0,02 per azione, in linea con il 2019, considerato il concambio

Milano, 9 marzo 2020 – In data 19 febbraio 2020 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite in COFIDE – Gruppo De Benedetti S.p.A.; la denominazione della Società risultante dalla fusione è CIR. 

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato i bilanci, separati e consolidati al 31 dicembre 2019 di CIR e COFIDE, in quanto la fusione è avvenuta nel 2020, e ha analizzato i risultati pro-forma del gruppo – come se la fusione fosse già avvenuta lo scorso esercizio – presentati dall’Amministratore Delegato Monica Mondardini. L’informazione che segue si riferisce ai risultati pro-forma, dando altresì sinteticamente conto dei risultati di CIR e COFIDE ante fusione.

Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a € 0,02 per azione.

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Nel corso dell’esercizio 2019 sono state realizzate importanti operazioni, che hanno ridisegnato la struttura e il perimetro del gruppo.

È stata avviata la fusione tra CIR e la sua controllante COFIDE, approvata dai rispettivi Consigli di Amministrazione in data 11 marzo 2019 e divenuta efficace in data 19 febbraio 2020. La fusione ha permesso di accorciare e semplificare la catena di controllo, di ridurre costi improduttivi e di rendere il titolo più liquido, grazie al maggiore flottante. Il mercato ha reagito positivamente. 

È stato concluso l’accordo con EXOR N.V. per la cessione della partecipazione di CIR in GEDI Gruppo Editoriale. La vendita di GEDI, gruppo di cui CIR deteneva il controllo da più di trent’anni, si inquadra nella strategia di CIR di focalizzare il proprio impegno manageriale e le proprie risorse verso i settori in cui è presente, con maggiore potenziale di creazione di valore. Il trasferimento del controllo alla holding EXOR garantisce a GEDI, che opera in un mercato altamente sfidante, di poter contare su un azionista forte, con esperienza nel settore e con un progetto di lungo termine. L’accordo prevede un prezzo per azione, che incorpora un premio di circa il 70% rispetto ai valori di borsa antecedenti l’annuncio: il mercato ha reagito positivamente all’operazione premiando CIR. Ciò nondimeno, CIR ha registrato una significativa perdita in quanto il prezzo di cessione è stato inferiore al valore di carico.

È stato fatto il primo passo per l’espansione all’estero delle attività core della controllata KOS tramite l’acquisizione dell’azienda tedesca Charleston, che opera nel settore delle residenze sanitarie assistenziali con 47 strutture per un totale di 4.050 posti letto e prevede un fatturato 2020 di € 175 milioni. Charleston rappresenta per KOS un incremento di dimensione del 30% e l’avvio di un percorso di crescita internazionale che si aggiunge all’intensa attività di consolidamento in Italia.

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Il bilancio 2019, come già ampiamente commentato nei resoconti intermedi di gestione, è stato formulato applicando il nuovo principio contabile IFRS 16 che ha determinato variazioni su tutti i principali indicatori economici, l’EBITDA in particolare, e la rilevazione quale debito del valore attuale dei futuri canoni di affitto.

Inoltre, in seguito all’operazione annunciata in data 2 dicembre 2019, la partecipazione in GEDI è stata classificata, secondo il principio IFRS 5, quale “attività destinata alla dismissione”. 

I risultati consolidati 2019 hanno risentito della perdita derivante dal risultato netto pro forma dell’esercizio 2019 di GEDI, gravato da svalutazioni di avviamenti e valori delle testate (la Repubblica e La Stampa), e dell’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione.

I dati economici di seguito presentati, relativi al bilancio consolidato 2019, in applicazione del principio IFRS 5, non includono GEDI, con la eccezione del risultato netto e del patrimonio netto.

Risultati consolidati

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati. 

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 14,3 milioni (€ 22,6 milioni escludendo elementi non ricorrenti e cambi di principi contabili, in linea con € 21,8 milioni, valore comparabile per l’esercizio 2018); includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 122,4 milioni.

Il portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo e delle controllate non industriali ha registrato un rendimento del 4,5% (esclusi private equity e altre partecipazioni), leggermente superiore ai benchmark di mercato in tutte le categorie di assets.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2019, ante IFRS 16, ammontava a € 327,6 milioni, in aumento di € 107,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 219,8 milioni). A fronte di un free cash flow consolidato pari a circa € 66 milioni, KOS ha realizzato investimenti in acquisizioni e greenfield per € 117,7 milioni, Sogefi ha realizzato investimenti in nuovi plants per € 10,5 milioni, sono stati distribuiti dividendi per complessivi € 40,9 milioni e sono state acquistate azioni proprie per € 4,7 milioni. 

I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16 al 31 dicembre 2019 ammontavano complessivamente a € 800,1 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.127,7 milioni. I debiti ex IFRS16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 737,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione (da notare che Charleston opera esclusivamente in locazione).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 dicembre 2019 era pari a € 770,7 milioni rispetto a € 923,3 milioni al 31 dicembre 2018 e la riduzione è riconducibile alla perdita registrata su GEDI, alla distribuzione di dividendi e all’acquisto di azioni proprie.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo impiegava 18.648 dipendenti rispetto a 14.006 al 31 dicembre 2018. L’incremento è dovuto all’acquisizione di Charleston che impiega 3.981 persone.

Sanità

KOS, controllata da CIR (59,5%) e partecipata da F2i Healthcare, è il principale operatore italiano nel settore della sanità socio-assistenziale (long-term care). Il gruppo gestisce 135 strutture, prevalentemente nel centro e nel nord Italia ed in Germania, per un totale di 12.464 posti letto, ed è attivo, oltre che in Italia, anche in India e nel Regno Unito nel settore della diagnostica e cure oncologiche. 

Nel 2019 i ricavi consolidati di KOS sono aumentati del 9,2% a € 595,2 milioni. L’area Long Term Care ha registrato un incremento dei ricavi del 9,5%, grazie alla crescita organica e al contributo delle acquisizioni effettuate nel 2018 e nel 2019; anche l’area Diagnostica e cure oncologiche è cresciuta significativamente (+11,7%), grazie all’evoluzione del portafoglio di contratti. 

L’EBITDA consolidato è stato pari a € 141,3 milioni (€ 102,0 milioni escluso l’effetto derivante dal principio IFRS16, in linea con l’importo registrato nel precedente esercizio). I benefici derivanti dalle nuove acquisizioni, in particolare da Charleston, emergeranno già a partire dal 2020 e andranno a regime nel corso del prossimo triennio. 

L’EBIT consolidato è stato di € 67,7 milioni, leggermente superiore a quello registrato nel 2018 (€ 66,3 milioni).

L’utile netto consolidato è ammontato a € 30,3 milioni, in flessione rispetto a € 35,2 milioni registrati nel 2018, a causa dei maggiori oneri finanziari (€ 1,9 milioni), dell’impatto negativo del principio IFRS16 (€ 2,5 milioni) e degli oneri straordinari sostenuti per le acquisizioni.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo KOS presentava un indebitamento finanziario netto ante IFRS16 di € 368,0 milioni rispetto a € 259,4 milioni al 31 dicembre 2018; il cash flow è stato positivo per circa € 44 milioni, sono state realizzate acquisizioni per € 99 milioni e sviluppi greenfield per € 18,7 milioni; infine sono stati distribuiti dividendi per € 35,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 292,2 milioni, rispetto a € 297,7 milioni al 31 dicembre 2018.

Nel corso del 2019 è proseguito il percorso di crescita di KOS nel long-term care con l’acquisizione di Charleston Holding GmbH, società tedesca attiva nella fornitura di servizi residenziali per anziani non autosufficienti e di servizi ancillari per pazienti anziani e con elevata disabilità, Villa Pineta S.r.l., ospedale privato a Modena, Casa Serena S.r.l., residenza protetta con sede a Carasco (GE). KOS ha inoltre acquisito SELEMAR S.r.l., che gestisce un laboratorio analisi a Urbino, e Laboratorio Gamma S.r.l. con sede a Grosseto.

Componentistica per autoveicoli

Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento per autoveicoli con 41 stabilimenti in quattro continenti. La società è controllata da CIR (56,7%) ed è quotata in Borsa. 

Nel 2019 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 1.519,2 milioni, in calo del 3,3% rispetto al 2018. La flessione è stata complessivamente più contenuta di quella registrata dal mercato (-5,8%) grazie al migliore andamento del fatturato in Europa. Per settore di attività, rispetto all’andamento del mercato, Filtrazione ha registrato in controtendenza una crescita dell’1,7%, Aria e Raffreddamento ha presentato una flessione più contenuta (-1,7%), mentre Sospensioni ha registrato un calo del 5,6%, in linea con il mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 174,3 milioni (di cui € 12,4 milioni per l’applicazione del principio IFRS 16), e la redditività (EBITDA / Ricavi %), nonostante il calo dei volumi, è stata pari        all’11,5%, valore in linea con quello dell’esercizio precedente a criteri contabili costanti ed escludendo nel 2018 il provento non ricorrente di € 6,6 milioni derivante dalla chiusura dei claims qualità di Systèmes Moteurs S.A.S.. 

L’EBIT è stato pari a € 39,6 milioni (€ 43 milioni escludendo i write-off di alcuni progetti) a fronte di € 60,1 milioni nel 2018 (€ 53,5 milioni senza considerare il già citato provento non ricorrente di € 6,6 milioni). Il risultato operativo ha mostrato una buona crescita in Europa grazie alle azioni intraprese nel periodo, mentre hanno inciso negativamente fattori congiunturali che hanno interessato le attività nordamericane del gruppo, l’andamento sfavorevole del mercato cinese e sudamericano e i costi di avviamento dei nuovi plants in Marocco (Filtrazione) e Romania (Sospensioni).   

L’utile netto è ammontato a € 3,2 milioni rispetto a € 14,0 milioni nel 2018.   

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2019 era pari a € 256,2 milioni, in leggero calo rispetto a € 260,5 milioni a fine 2018. Includendo l’importo di € 62,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 ammontava a € 318,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 207,8 milioni (€ 213,8 milioni al 31 dicembre 2018).

Attività destinata alla dismissione

Nel 2019 GEDI ha conseguito ricavi consolidati per € 603,5 milioni, in calo del 7% rispetto al 2018, a causa della contrazione del mercato pubblicitario e della perdurante flessione delle copie vendute di quotidiani e periodici. 

Il risultato operativo rettificato, ante oneri non ricorrenti e IFRS16, è stato pari a € 26,9 milioni, a fronte di € 33,1 milioni nel 2018. 

Nel 2019 sono state registrate significative svalutazioni sui valori di carico delle testate, in un quadro di mercato deterioratosi al di là delle previsioni. In particolare, GEDI ha svalutato il valore delle testate la Repubblica e La Stampa per un importo di € 105,6 milioni al netto delle imposte differite iscritte a bilancio su tali assets. Inoltre, è stata ceduta la partecipazione detenuta in Persidera, registrando una minusvalenza pari ad € 16,5 milioni. Infine, è stato costituito un fondo per ristrutturazioni aziendali per € 25,1 milioni. GEDI ha pertanto registrato una perdita netta di € 129,0 milioni.

Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo ammontavano a € 74,5 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 86,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Si componevano di un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity, il cui fair value al 31 dicembre 2019 era pari a € 56,6 milioni, e di un portafoglio diversificato di partecipazioni minoritarie dirette del valore di € 17,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Prevedibile evoluzione della gestione

L’evoluzione dei risultati del gruppo dipenderà da quella dei settori in cui operano le sue partecipazioni strategiche, oltre che dall’andamento dei mercati finanziari, cui sono legati i rendimenti dell’attivo finanziario gestito dalle società non industriali del gruppo.

Per il 2020, KOS prevede un incremento dei ricavi dell’ordine del 30%, grazie alla crescita delle attività italiane (intorno al 5%) e al consolidamento di Charleston sull’intero esercizio; la redditività degli investimenti più recenti andrà a regime nell’arco dei prossimi 3-5 anni.

Nel settore automotive l’incertezza sulle prospettive di mercato risulta oggi accentuata dall’imprevedibilità dell’evoluzione del fenomeno Covid-19 e dei suoi effetti sull’economia mondiale e sul commercio internazionale. Il gruppo ha un’esposizione diretta al mercato cinese ridotta (la Cina rappresenta il 5% del fatturato), ma indubbiamente sussiste il rischio dell’impatto globale del Coronavirus su un mercato già in situazione di debolezza. Ante fenomeno Coronavirus, i cui effetti non sono allo stato prevedibili, sulla base del proprio portafoglio contratti e delle previsioni sull’evoluzione del mercato, Sogefi ha previsto un fatturato in linea con quello del 2019, dato confermato nel primo bimestre del 2020, la tenuta della redditività in Europa e il miglioramento della redditività in Nordamerica, grazie ai nuovi contratti acquisiti dalla business unit Aria e Raffreddamento.

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Risultati del gruppo CIR 

Nel 2019 gruppo CIR ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 292,6 milioni (13,8% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 240,9 milioni, in riduzione del 7% rispetto al valore del 2018 (€ 259,0 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 87,8 milioni (4,1% dei ricavi), rispetto a € 111,0 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 15,0 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 121,7 milioni.

Risultati del gruppo COFIDE 

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del +9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 7,8 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 69,8 milioni.

La capogruppo COFIDE S.p.A. ha chiuso il 2019 con un utile netto di € 13,4 milioni rispetto a un utile netto di € 11,1 milioni nel 2018. 

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti un dividendo unitario di € 0,02. Il valore per azione è allineato al livello della remunerazione 2018 degli azionisti ex CIR. Il dividendo sarà messo in pagamento il 20 maggio 2020 con stacco della cedola n. 35 in data 18 maggio e record date 19 maggio. 

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata in unica convocazione per il prossimo 24 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha deliberato:

  • di proporre all’Assemblea degli azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 200.000.000 di azioni proprie e comunque fino a concorrenza del 20% del capitale sociale a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e non inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione di acquisto o la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati sul mercato regolamentato, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta d’acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o di società da questa controllate e controllante; adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della società (c.d. “magazzino titoli”); svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite; 
  • di proporre all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti un piano di stock grant per il 2020 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società e di società controllate per un massimo di n. 4.500.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società;
  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, come previsto dall’accordo di fusione;
  • di proporre il rinnovo del Collegio sindacale in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019;
  • di proporre, in sede straordinaria, la revoca e il rinnovo  delle deleghe al Consiglio di Amministrazione per aumenti di capitale fino a un importo massimo di € 500 milioni, per aumenti di capitale sociale a favore di amministratori e dipendenti della società e di controllate, per un importo massimo di € 11 milioni, e per emettere, anche con esclusione del diritto di opzione, e in tal caso a favore di investitori istituzionali, obbligazioni convertibili o con warrant.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Giuseppe Gianoglio dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

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Indicatori alternativi di performance

Di seguito viene riportato il significato e il contenuto degli “indicatori alternativi di performance”, non previsti dai principi contabili IFRS, utilizzati nel presente comunicato al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economico-finanziaria del gruppo. 

– EBITDA (margine operativo lordo): indicatore della performance operativa calcolato sommando al “risultato operativo” gli “ammortamenti e svalutazioni”; 
– Indebitamento finanziario netto consolidato: indicatore della struttura finanziaria del gruppo; corrisponde alla somma algebrica di crediti finanziari, titoli, altre attività finanziarie e disponibilità liquide e mezzi equivalenti delle attività correnti, di prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività non correnti, di debiti verso banche, prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività correnti.

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