CIR: risultati esercizio 2023

  • Ricavi consolidati in crescita del 6,9% vs 2022, a € 2.379,8 milioni, +10% nel settore sanità e +5,5% nel settore automotive (+9,1% a cambi costanti)

  • EBITDA consolidato pari a € 352,2 milioni, + 18,9% vs 2022

  • Utile netto consolidato di €32,8 milioni

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva e sostanzialmente stabile a € 314,4 milioni e forte riduzione dell’indebitamento delle controllate industriali (-€ 70 milioni)

  • Centrati gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità di CIR e delle controllate

  • Proposta di non procedere alla distribuzione di dividendi e di rinnovare l’autorizzazione all’esecuzione di operazioni di buyback, per un massimo di 208.000.000 azioni, con annullamento delle azioni proprie in portafoglio, senza riduzione del capitale sociale

Milano, 11 marzo 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2023 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel 2023 il gruppo CIR ha conseguito un netto miglioramento dei risultati consolidati.

I ricavi sono ammontati a € 2.379,8 milioni, in aumento del 6,9% rispetto al 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato del 2023 è ammontato a € 352,2 milioni (14,8% dei ricavi), rispetto a € 296,2 milioni nel corrispondente periodo del 2022 (13,3% dei ricavi). L’incremento dell’EBITDA è riconducibile all’incremento del fatturato e della redditività sia di KOS che di Sogefi, come meglio illustrato nel seguito.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 146,2 milioni, in crescita del 74,3% rispetto a € 83,9 milioni nel 2022.

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 32,8 milioni, a fronte di un risultato in pareggio nel 2022, con incrementi in tutte le attività.   

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS16 al 31 dicembre 2023 è sceso a € 17,8 milioni, rispetto a € 81,8 milioni al 31 dicembre 2022:

  • l’indebitamento finanziario netto delle controllate è pari a € 332,2 milioni rispetto a € 402,2 milioni al 31 dicembre 2022;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è positiva per € 314,4 milioni, in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022 (€ 320,4 milioni) per effetto dell’acquisto di azioni proprie per € 14,0.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS16, al 31 dicembre 2023, ammonta a € 871,5 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 853,7 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 788,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2023 è pari a € 753,6 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2022).

KOS

L’attività di KOS, fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia, ha registrato un progressivo recupero a partire dalla metà del 2021; nel 2023 il settore della Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica è tornato ad operare a pieno regime e per il settore delle residenze per anziani il recupero della saturazione, in Italia e in Germania, dovrebbe completarsi nel corso del 2024.

I ricavi del 2023 sono ammontati a € 751,9 milioni, in aumento del 10,0% rispetto al 2022, grazie alla ripresa in tutti i settori: +12,1% per le RSA in Italia e +15,4% per le RSA in Germania, ove l’incremento dei ricavi incorpora anche adeguamenti delle tariffe, +7,2% per la Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica.

L’EBIT è aumentato a € 53,0 milioni, rispetto a € 30,3 milioni del 2022, nonostante il venir meno del significativo supporto ancora garantito nel 2022 dal sistema sanitario tedesco agli operatori sociosanitari. L’incremento del risultato operativo deriva dall’aumento dell’attività, dagli adeguamenti tariffari, dal recupero di efficienza operativa, grazie alla maggiore saturazione e alla “normalizzazione” della situazione sanitaria, dall’inversione di tendenza dei costi energetici rispetto al 2022.

Il risultato netto è stato positivo per € 11,7 milioni (-€ 0,8 milioni nel 2022). In deciso recupero il risultato netto in Italia, benché ancora al di sotto dei risultati pre-crisi; più critico l’andamento in Germania, ove i risultati della controllata Charleston, così come dell’intero settore in cui opera, riflettono il venir meno dei significativi ristori riconosciuti nel precedente esercizio e un adeguamento delle tariffe che resta insufficiente rispetto all’incremento dei costi registrato nel corso del biennio 2022-2023, che ha riguardato in particolare i costi di assistenza sanitaria.

Il free cash flow ante applicazione del principio IFRS16 è stato positivo per € 46,4 milioni: il flusso di cassa operativo è stato pari a € 15,7 milioni, sono stati registrati proventi da cessioni per € 36,8 milioni (cessione dell’attività indiana nel settore Diagnostica e Cure Oncologiche e di immobili in Italia) e sono stati sostenuti investimenti in sviluppo per € 6,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a fine 2023, ammonta a € 131,9 milioni (€ 178,3 milioni a fine 2022); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS16, ammonta a € 920,7 milioni.

In data 28 giugno 2023 è stata perfezionata la cessione dell’attività Diagnostica e Cure Oncologiche in India, concludendo così il percorso di rifocalizzazione strategica avviato nel 2020 con la cessione di Medipass. Il corrispettivo, equity value, della cessione, al netto dei costi di transazione, è stato di € 18,6 milioni, con una plusvalenza netta di € 1,5 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di KOS S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 24 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 11,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 7,0 milioni.

Nel 2024, si prevede che l’attività torni a pieno regime in tutti i settori, incluse le RSA, e che il recupero di redditività continui grazie all’aumento della saturazione, al ramp up dei numerosi green field sviluppati nel corso degli ultimi anni e al recovery plan in corso in Germania, che presuppone anche la disponibilità del sistema sanitario del paese a consentire graduali ulteriori adeguamenti tariffari per compensare l’incremento dei costi registrato nel corso dell’ultimo triennio.

Sogefi

Nel 2023 il mercato automotive ha registrato una vigorosa ripresa, con la produzione mondiale di autoveicoli in crescita del 9,4% rispetto al 2022 e progressi in tutte le aree geografiche: +12,5% in Europa, +9,5% in NAFTA, +9,4% in Cina, +6,3% in India e +3,5% in Mercosur. La produzione globale dell’esercizio ha raggiunto i volumi del 2019 (+1,2%), grazie alla Cina (+17,2%) e all’India (+29,5%), mentre rimane inferiore in particolare in Europa (-13,0%), in Mercosur (-9,6%) e in NAFTA (-4,1%). Sul fronte dei costi di produzione, si sono attenuate le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, mentre il costo del lavoro ha risentito dell’inflazione registrata nel corso degli ultimi due esercizi.

I ricavi consolidati del Gruppo sono stati pari ad € 1,627.9 milioni ed hanno registrato una crescita del 5,5% rispetto al 2022 e del 9,1% a tassi di cambio costanti, che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+6,1%) e dei prezzi di vendita (+2,8%).

L’EBIT, pari a € 105,2 milioni, è cresciuto del 49,2%, con un EBIT margin al 6,5% del fatturato, rispetto al 4,6% del 2022.

L’utile netto è stato pari a € 57,8 milioni (+95,4% rispetto a € 29,6 milioni nel 2022).

Il free cash flow è stato positivo per € 37,9 milioni (€ 29,3 milioni nel 2022) e l’indebitamento netto (ante IFRS16) al 31 dicembre 2023 è sceso a € 200,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 (per effetto del free cash flow generato ed al netto dei dividendi pagati a terzi e del fair value dei derivati).

Anche l’attività commerciale è stata positiva per tutte le divisioni, sia in termini di valore complessivo dei contratti acquisiti, sia di mix, con il 31% del valore dei nuovi contratti acquisiti nell’anno destinati a e-mobility. Sono state ottenute nuove aggiudicazioni significative in Nord America, in Europa e in Cina.

Il Gruppo ha un ambizioso piano di sviluppo nel settore Air & Cooling ed in particolare nei prodotti di thermal management destinati al settore Electric Vehicles ed è impegnato in un piano di turn around della divisione Sospensioni, dopo la perdita di redditività determinata dall’incremento dei costi di produzione, non ancora totalmente compensato dagli adeguamenti dei prezzi e dalle azioni di razionalizzazione della struttura produttiva implementate nel corso dell’ultimo triennio.

Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 22 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 23,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 13,4 milioni.

Gestione finanziaria

Nel corso del 2023 i mercati azionari e obbligazionari globali hanno registrato un forte recupero dopo la performance molto negativa del 2022 ed i rendimenti obbligazionari sono tornati ad essere positivi a seguito dei successivi rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare un rendimento dell’1,4%, a fronte di -1,3% nel 2022. In particolare, gli attivi “prontamente liquidabili” (obbligazionario, hedge funds, azioni) hanno registrato un rendimento del 3,7 %, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato una correzione in parte dovuta all’evoluzione del tasso di cambio euro/dollaro.

Piani e performance ESG

Nel 2023 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità della Società e delle controllate.

Sono stati registrati progressi sul fronte della sostenibilità del business e dell’innovazione, con KOS che ha proseguito il proprio programma volto ad assicurare il permanente miglioramento della qualità della cura e del servizio e con Sogefi che ha aumentato la propria quota di vendite e investimenti R&D relativi a prodotti di e-mobility.

Sul fronte della eco-compatibilità dei processi, entrambe le società operative hanno migliorato la propria performance, riducendo i rifiuti e/o aumentandone il riciclo, ed inoltre Sogefi ha ridotto ulteriormente la propria intensità energetica ed aumentato il ricorso alle energie rinnovabili.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività; è stato inoltre incrementato il numero di iniziative di coinvolgimento sociale a livello locale.

Infine, sono stati introdotti criteri ESG nella gestione degli attivi finanziari della capogruppo CIR.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2023

In data 23 febbraio 2024 la controllata Sogefi ha sottoscritto con il fondo di investimento statunitense Pacific Avenue un accordo di put option, in forza del quale due veicoli societari che fanno riferimento al fondo hanno assunto impegni unilaterali, incondizionati e irrevocabili ad acquistare, in caso di esercizio dell’opzione di put da parte di Sogefi, l’intero capitale sociale di Sogefi Filtration S.A. e di Sogefi USA Inc., ovvero il perimetro della business unit Filtrazione. L’esercizio della put option da parte di Sogefi e la stipula dell’accordo di compravendita potranno avvenire solo una volta completata la procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali, prevista dalla normativa francese. Il completamento dell’operazione è in ogni caso soggetto all’ottenimento dell’autorizzazione FDI (Foreign Direct Investment) in Slovenia e dell’autorizzazione antitrust in Marocco. Si prevede che l’operazione possa essere finalizzata entro il mese di agosto 2024.

Il corrispettivo della Operazione è basato su un enterprise value pari a € 374 milioni, corrispondente a un Equity Value, da regolarsi interamente in cash, ad oggi stimato in circa € 330 milioni, che verrebbe determinato al closing in funzione di un bridge to equity, che tiene conto di aggiustamenti basati sul Working Capital e sulla Net Financial Position, in linea con gli standard in questo tipo di operazioni. In base all’Equity Value stimato, l’operazione darebbe luogo a una plusvalenza che, rispetto ai valori di bilancio al 31 dicembre 2023, ammonterebbe a circa € 130 milioni.

Il razionale strategico dell’Operazione per Sogefi è il seguente: innanzitutto, l’operazione consente di valorizzare la divisione Filtrazione in una fase in cui la stessa ha conseguito risultati senza precedenti, a seguito di un programma che ha comportato la dismissione di attività non profittevoli, lo sviluppo commerciale e l’incremento della redditività, in un contesto di mercato favorevole per il canale Aftermarket. L’operazione determina inoltre la riduzione della componente powertrain nel portafoglio di attività del gruppo, rendendo Sogefi meno esposta ai rischi legati alla transizione verso la e-mobility. Essa consente inoltre di ridurre la complessità e diversificazione del gruppo e di focalizzarsi su due settori ad alto potenziale, quali sono le Sospensioni, in fase di turnaround, e l’Aria e Raffreddamento, attività che ha registrato risultati positivi e sempre crescenti, in un’ottica di crescita ambiziosa. Infine, il gruppo disporrà di una situazione patrimoniale molto solida, che consentirà maggiori investimenti per lo sviluppo nel mercato EV, già identificati e in corso, potendo contare su almeno parte delle risorse finanziarie derivanti dalla prospettata cessione.

Subordinatamente all’esercizio della put option da parte di Sogefi e al completamento dell’Operazione, i proventi derivanti dalla cessione, stimati in circa € 330 milioni, potranno essere per almeno il 50% destinati a riduzione del debito mentre, per la parte restante, il Consiglio di Amministrazione di Sogefi valuterà di proporne la distribuzione.

Prevedibile evoluzione della gestione

Per quanto concerne KOS, in un contesto di risoluzione delle criticità sanitarie ed operative derivate dalla pandemia, nel 2024 si prevede di mantenere la piena operatività già ripristinata nel 2023 nei settori Riabilitazione ed Acuti e di incrementare la saturazione per le RSA in Italia e in Germania, raggiungendo la piena operatività entro la fine del 2024, fatta eccezione per le strutture in ramp up. A causa delle dinamiche inflattive registrate nel settore e in generale nel corso dell’ultimo triennio, per un pieno recupero di una normale redditività sarà necessario un adeguamento graduale delle tariffe, in particolare in Germania. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per il 2024 dovrebbero registrare un miglioramento rispetto a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità sull’evoluzione nel 2024 è ridotta, a causa delle incertezze legate al contesto macroeconomico e geopolitico. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili resti sostanzialmente stabile (-0,5%), con l’Europa in calo del 1,9%, la Cina in linea con il 2023 e marginali crescite nelle altre aree geografiche. 

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, i primi mesi del 2024 confermano una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche.

In questo scenario Sogefi monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2024 prevede una crescita dei ricavi low single-digit, superiore rispetto alle previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quella registrata nell’esercizio 2023. In caso di deconsolidamento della divisione Filtrazione, sul perimento in continuità (Sospensioni ed Air & Cooling), si prevede la medesima evoluzione dei ricavi sopra descritta, una progressione della redditività operativa e un risultato netto positivo.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle persistenti incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi, ritenendo che nelle attuali condizioni di mercato la prosecuzione nella politica di riacquisto di azioni proprie seguita negli ultimi anni costituisca una modalità di distribuzione verso gli azionisti più efficace.

Assemblea degli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente di procedere nei tempi stabiliti dalla disciplina applicabile alla convocazione dell’Assemblea degli azionisti, in sede ordinaria e straordinaria, in unica convocazione, per il prossimo 29 aprile 2024, stabilendo di sottoporre, tra le altre, le seguenti proposte:

  • di approvare del bilancio di esercizio di CIR S.pA. – Compagnie Industriali Riunite, corredato della relazione del Consiglio di Amministrazione, della Relazione del Collegio Sindacale e della relazione della società di revisione legale;
  • previa revoca dell’autorizzazione in essere (per la parte non utilizzata), di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 208.000.000 di azioni, pari al 18,79% del capitale sociale, ed al 19,86% del capitale sociale post annullamento di 60.000.000 di azioni di cui al punto seguente, fermo restando che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate (e non annullate) non potrà in alcun caso eccedere il 20% del capitale sociale di CIR.
  • di annullare n. 60.000.000 azioni CIR, senza valore nominale, detenute dalla Società, senza riduzione del capitale sociale, e di annullare le azioni proprie CIR che verranno eventualmente acquisite in base all’autorizzazione assembleare rilasciata in sessione ordinaria, senza riduzione del capitale sociale, fino a un massimo di azioni CIR complessivamente non superiore a n. 208.000.000 azioni, fatta comunque eccezione per le azioni proprie che, unitamente alle azioni proprie già in portafoglio della Società, siano necessarie a copertura degli impegni di tempo in tempo derivanti dai piani di stock grant in essere;
  • di approvare un Piano di stock grant per il 2024 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge;
  • di nominare un Sindaco supplente, a integrazione del numero minimo di Sindaci supplenti stabilito dallo Statuto sociale, a seguito di intervenuta cessazione.

CIR: deposito documentazione per l’Assemblea degli azionisti

Milano, 6 aprile 2023 – Con riferimento all’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. convocata in sede ordinaria per il 28 aprile 2023, ore 10,00, in unica convocazione, si rende noto che è disponibile, presso la sede della Società (via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it (sezione Governance/Assemblea degli azionisti) e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE, la seguente documentazione:

  • la Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022, la Relazione del Collegio sindacale, le Relazioni della Società di Revisione (punto 1);
  • la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2022;
  • la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di cui all’art. 123 – bis del TUF.

Scarica il comunicato

CIR: risultati esercizio 2022

  • Forte crescita dei ricavi (+13,9% vs 2021) a € 2.235,6 milioni grazie all’evoluzione positiva delle controllate Sogefi e KOS

  • EBITDA consolidato pari a € 295,7 milioni (in crescita in termini normalizzati)

  • Risultato netto consolidato in sostanziale pareggio (-€ 0,2 milioni), penalizzato dai rendimenti degli asset finanziari, per effetto dell’andamento negativo dei mercati

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 320,3 milioni

Milano, 13 marzo 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2022 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2022, la Società e le controllate hanno operato in un contesto complesso caratterizzato dal protrarsi degli effetti della pandemia, benché attenuati, dall’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, acuito dal conflitto tra Russia e Ucraina, e dall’andamento negativo dei mercati finanziari. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno si è verificato un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari, energetici e delle materie prime.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 2.235,6 milioni, in aumento del 13,9% rispetto al 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività (sociosanitario e componentistica auto), in netta ripresa dopo due esercizi fortemente influenzati dagli effetti della pandemia Covid-19.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 295,7 milioni, 13,2% dei ricavi (€ 300,7 milioni nel 2021). Escludendo oneri/proventi non ricorrenti registrati nei due esercizi, l’EBITDA consolidato è aumentato del 5,4% rispetto a quello del 2021.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 81,7 milioni (€ 80,2 milioni nel 2021). Escludendo, anche in questo caso, l’effetto di oneri/proventi non ricorrenti, l’EBIT consolidato su base ricorrente è aumentato del 40%.

La gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

Pertanto, il risultato netto consolidato è stato pari a -€ 0,2 milioni a fronte di un utile di € 18,0 milioni nel 2021.

I risultati operativi ricorrenti delle controllate sono cresciuti, mentre il risultato netto consolidato è stato penalizzato dai rendimenti del portafoglio degli investimenti finanziari, influenzati dall’andamento negativo dei mercati; il risultato netto delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) è stato infatti negativo per € 16,5 milioni, a fronte di un contributo positivo di € 16,1 milioni nel 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 ammontava a € 81,8 milioni, pressoché stabile rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 402,2 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva, a € 320,3 milioni, ma in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,3 milioni), a causa dell’acquisto di azioni proprie per € 6,4 milioni e della riduzione dei risultati finanziari.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 31 dicembre 2022, ammontava a € 950,6 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 868,8 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 798,2 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2022 era pari a € 743,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Gli effetti della pandemia Covid-19 hanno determinato una riduzione delle attività di KOS a partire dal secondo trimestre 2020 fino ai primi mesi del 2021; dal secondo trimestre 2021 e nell’arco di tutto il 2022, grazie alle minori criticità legate alla pandemia, l’attività ha registrato un miglioramento, pur non raggiungendo il livello pre-Covid.

I ricavi di KOS sono ammontati a € 683,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,3%) e in Germania (+6,6%).

L’EBIT è stato pari a € 30,4 milioni; nel 2021 KOS aveva registrato un EBIT pari a € 31,8 milioni, che tuttavia includeva proventi non ricorrenti per circa € 12,0 milioni; il risultato operativo ricorrente registra quindi un incremento, grazie al progressivo recupero dei livelli di attività e di efficienza operativa, e nonostante il consistente aumento dei costi del personale sanitario e dell’energia.

Il risultato netto dell’esercizio è in sostanziale pareggio (-€ 0,8 milioni rispetto a € 1,4 milioni nel 2021, che recepiva i proventi non ricorrenti sopra menzionati).

Il Free Cash Flow operativo ante IFRS 16 è stato positivo per € 5,0 milioni; KOS continua il proprio piano di sviluppo e acquisizione di nuove strutture e ha impiegato € 23,0 milioni in particolare in green field, per cui il cash flow, inclusi gli investimenti in nuove strutture, è stato pari a -€ 18,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine 2022, ammontava a € 178,3 milioni (€ 160,2 milioni a fine 2021); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammontava a € 976,4 milioni.

Sogefi

La produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto al 2021, con il contributo di tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Sul fronte dei costi di produzione, nei primi nove mesi del 2022 sono proseguite le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, aggravate dal conflitto tra Russia e Ucraina, che si sono attenuate nel corso dell’ultimo trimestre.

I ricavi di Sogefi sono cresciuti del 17,5% rispetto al 2021, grazie alla crescita dei volumi di produzione (+4%), all’incremento dei prezzi di vendita legato all’aumento dei costi delle materie prime, e all’evoluzione dei tassi di cambio (+12,6% a cambi costanti).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento: l’EBIT è infatti stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021.

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021).

L’indebitamento netto ante IFRS 16 è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gestione finanziaria

Per effetto dello shock sui mercati finanziari determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e del rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare l’inflazione, nel corso del 2022 i mercati finanziari hanno registrato performance tra le peggiori degli ultimi decenni.

In tale contesto, la gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

In data 22 dicembre 2022 la capogruppo CIR ha raggiunto un accordo preliminare vincolante, soggetto a talune condizioni sospensive, per la cessione di un complesso immobiliare non strumentale di proprietà, avente un valore di bilancio pari a € 11,0 milioni, per un valore complessivo di € 38,0 milioni. È stato incassato un importo di € 5,0 milioni a titolo di caparra, mentre la restante parte sarà incassata al momento del closing dell’operazione (indicativamente entro la fine del 2023), quando sarà registrata anche la plusvalenza.

Piani e performance ESG

Nel 2022 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi di sostenibilità previsti dai piani 2021-2025 della Società e delle controllate.

Sono stati fatti progressi sul fronte della decarbonizzazione, con una riduzione dell’intensità energetica in tutte le attività del gruppo e un mix di approvvigionamento energetico con una crescente componente di energia verde.

È inoltre in forte miglioramento la gestione dei rifiuti, con un aumento di quasi 10p.p. della quota dei rifiuti valorizzati in particolare da Sogefi. Quest’ultima inoltre ha proseguito lo sviluppo di prodotti per la mobilità sostenibile con una quota superiore al 50% di nuovi ordini destinati a piattaforme ibride ed elettriche.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2022

Successivamente alla chiusura dell’esercizio 2022 non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione del conflitto russo-ucraino, l’evoluzione macroeconomica e i prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia.

Per quanto concerne KOS, in un quadro di minore criticità operativa legata alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi già nel corso del corrente esercizio per Riabilitazione ed Acuti, e nel 2024 per le RSA in Italia e in Germania, dopo una progressiva crescita della saturazione nel corso del 2023, giungendo a livelli prossimi a quelli del 2019. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere in incremento rispetto al passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità per il 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, Nafta a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%. Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista, anche se permane un’elevata volatilità. Persistono inoltre in alcune aree geografiche pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro. In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che nel corso del 2023, pur in presenza di un miglioramento delle prospettive di ritorno degli asset finanziari, permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 28 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • di revocare (per la parte non utilizzata) e di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 220.000.000 di azioni, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019; tenuto inoltre conto che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate non potrà in alcun caso eccedere un numero complessivo di azioni rappresentativo della quinta parte del capitale sociale di CIR; che l’acquisto potrà avvenire ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

  • di approvare di un piano di stock grant per il 2023 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali;

  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022;

  • di proporre il rinnovo del Collegio Sindacale, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

CIR: deposito documentazione per l’Assemblea degli azionisti

Milano, 9 aprile 2021 – Con riferimento all’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. convocata in sede straordinaria e ordinaria per il 30 aprile 2021, in unica convocazione, si rende noto che è disponibile, presso la sede della Società (via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it (sezione Governance/Assemblea degli azionisti) e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE, la seguente documentazione:

  • la Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020, la Relazione del Collegio sindacale, le Relazioni della Società di Revisione (punto 2 di parte ordinaria);
  • la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di cui all’art. 123 – bis del TUF;
  • la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020;
  • la Relazione del Consiglio di Amministrazione relativa alla proposta di autorizzazione ad acquistare e disporre di azioni proprie (punto 3 di parte ordinaria);
  • la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti di cui all’art. 123 – ter del TUF (punto 4 di parte ordinaria).

Scarica il comunicato

Risultati consolidati 2019

  • Fusione CIR-COFIDE: operazione accolta positivamente dal mercato 
  • Raggiunto in data 2 dicembre 2019 accordo per la cessione a EXOR N.V. della partecipazione in GEDI (43,7%) a € 0,46 per azione, che incorpora un premio di circa 70%
  • Ricavi a € 2.114,4 milioni, in linea con il 2018 (€ 2.115,6 milioni)
  • Continua la crescita dei ricavi della controllata KOS (€ 595,2 milioni, +9,2%). Avviato lo sviluppo delle attività core all’estero con l’acquisizione di Charleston 
  • EBITDA: € 290,3 milioni 
  • EBIT: € 85,5 milioni 
  • Risultato netto escludendo la partecipata GEDI positivo per € 14,3 milioni
  • Perdita registrata sulla partecipazione GEDI pari a € 136,7 milioni, di cui € 58,6 milioni per le perdite pro quota della partecipata e € 78,1 milioni per l’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo solida: € 295,7 milioni (€ 299,6 milioni nel 2018)
  • Dividendo proposto pari a € 0,02 per azione, in linea con il 2019, considerato il concambio

Milano, 9 marzo 2020 – In data 19 febbraio 2020 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite in COFIDE – Gruppo De Benedetti S.p.A.; la denominazione della Società risultante dalla fusione è CIR. 

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato i bilanci, separati e consolidati al 31 dicembre 2019 di CIR e COFIDE, in quanto la fusione è avvenuta nel 2020, e ha analizzato i risultati pro-forma del gruppo – come se la fusione fosse già avvenuta lo scorso esercizio – presentati dall’Amministratore Delegato Monica Mondardini. L’informazione che segue si riferisce ai risultati pro-forma, dando altresì sinteticamente conto dei risultati di CIR e COFIDE ante fusione.

Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a € 0,02 per azione.

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Nel corso dell’esercizio 2019 sono state realizzate importanti operazioni, che hanno ridisegnato la struttura e il perimetro del gruppo.

È stata avviata la fusione tra CIR e la sua controllante COFIDE, approvata dai rispettivi Consigli di Amministrazione in data 11 marzo 2019 e divenuta efficace in data 19 febbraio 2020. La fusione ha permesso di accorciare e semplificare la catena di controllo, di ridurre costi improduttivi e di rendere il titolo più liquido, grazie al maggiore flottante. Il mercato ha reagito positivamente. 

È stato concluso l’accordo con EXOR N.V. per la cessione della partecipazione di CIR in GEDI Gruppo Editoriale. La vendita di GEDI, gruppo di cui CIR deteneva il controllo da più di trent’anni, si inquadra nella strategia di CIR di focalizzare il proprio impegno manageriale e le proprie risorse verso i settori in cui è presente, con maggiore potenziale di creazione di valore. Il trasferimento del controllo alla holding EXOR garantisce a GEDI, che opera in un mercato altamente sfidante, di poter contare su un azionista forte, con esperienza nel settore e con un progetto di lungo termine. L’accordo prevede un prezzo per azione, che incorpora un premio di circa il 70% rispetto ai valori di borsa antecedenti l’annuncio: il mercato ha reagito positivamente all’operazione premiando CIR. Ciò nondimeno, CIR ha registrato una significativa perdita in quanto il prezzo di cessione è stato inferiore al valore di carico.

È stato fatto il primo passo per l’espansione all’estero delle attività core della controllata KOS tramite l’acquisizione dell’azienda tedesca Charleston, che opera nel settore delle residenze sanitarie assistenziali con 47 strutture per un totale di 4.050 posti letto e prevede un fatturato 2020 di € 175 milioni. Charleston rappresenta per KOS un incremento di dimensione del 30% e l’avvio di un percorso di crescita internazionale che si aggiunge all’intensa attività di consolidamento in Italia.

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Il bilancio 2019, come già ampiamente commentato nei resoconti intermedi di gestione, è stato formulato applicando il nuovo principio contabile IFRS 16 che ha determinato variazioni su tutti i principali indicatori economici, l’EBITDA in particolare, e la rilevazione quale debito del valore attuale dei futuri canoni di affitto.

Inoltre, in seguito all’operazione annunciata in data 2 dicembre 2019, la partecipazione in GEDI è stata classificata, secondo il principio IFRS 5, quale “attività destinata alla dismissione”. 

I risultati consolidati 2019 hanno risentito della perdita derivante dal risultato netto pro forma dell’esercizio 2019 di GEDI, gravato da svalutazioni di avviamenti e valori delle testate (la Repubblica e La Stampa), e dell’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione.

I dati economici di seguito presentati, relativi al bilancio consolidato 2019, in applicazione del principio IFRS 5, non includono GEDI, con la eccezione del risultato netto e del patrimonio netto.

Risultati consolidati

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati. 

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 14,3 milioni (€ 22,6 milioni escludendo elementi non ricorrenti e cambi di principi contabili, in linea con € 21,8 milioni, valore comparabile per l’esercizio 2018); includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 122,4 milioni.

Il portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo e delle controllate non industriali ha registrato un rendimento del 4,5% (esclusi private equity e altre partecipazioni), leggermente superiore ai benchmark di mercato in tutte le categorie di assets.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2019, ante IFRS 16, ammontava a € 327,6 milioni, in aumento di € 107,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 219,8 milioni). A fronte di un free cash flow consolidato pari a circa € 66 milioni, KOS ha realizzato investimenti in acquisizioni e greenfield per € 117,7 milioni, Sogefi ha realizzato investimenti in nuovi plants per € 10,5 milioni, sono stati distribuiti dividendi per complessivi € 40,9 milioni e sono state acquistate azioni proprie per € 4,7 milioni. 

I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16 al 31 dicembre 2019 ammontavano complessivamente a € 800,1 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.127,7 milioni. I debiti ex IFRS16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 737,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione (da notare che Charleston opera esclusivamente in locazione).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 dicembre 2019 era pari a € 770,7 milioni rispetto a € 923,3 milioni al 31 dicembre 2018 e la riduzione è riconducibile alla perdita registrata su GEDI, alla distribuzione di dividendi e all’acquisto di azioni proprie.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo impiegava 18.648 dipendenti rispetto a 14.006 al 31 dicembre 2018. L’incremento è dovuto all’acquisizione di Charleston che impiega 3.981 persone.

Sanità

KOS, controllata da CIR (59,5%) e partecipata da F2i Healthcare, è il principale operatore italiano nel settore della sanità socio-assistenziale (long-term care). Il gruppo gestisce 135 strutture, prevalentemente nel centro e nel nord Italia ed in Germania, per un totale di 12.464 posti letto, ed è attivo, oltre che in Italia, anche in India e nel Regno Unito nel settore della diagnostica e cure oncologiche. 

Nel 2019 i ricavi consolidati di KOS sono aumentati del 9,2% a € 595,2 milioni. L’area Long Term Care ha registrato un incremento dei ricavi del 9,5%, grazie alla crescita organica e al contributo delle acquisizioni effettuate nel 2018 e nel 2019; anche l’area Diagnostica e cure oncologiche è cresciuta significativamente (+11,7%), grazie all’evoluzione del portafoglio di contratti. 

L’EBITDA consolidato è stato pari a € 141,3 milioni (€ 102,0 milioni escluso l’effetto derivante dal principio IFRS16, in linea con l’importo registrato nel precedente esercizio). I benefici derivanti dalle nuove acquisizioni, in particolare da Charleston, emergeranno già a partire dal 2020 e andranno a regime nel corso del prossimo triennio. 

L’EBIT consolidato è stato di € 67,7 milioni, leggermente superiore a quello registrato nel 2018 (€ 66,3 milioni).

L’utile netto consolidato è ammontato a € 30,3 milioni, in flessione rispetto a € 35,2 milioni registrati nel 2018, a causa dei maggiori oneri finanziari (€ 1,9 milioni), dell’impatto negativo del principio IFRS16 (€ 2,5 milioni) e degli oneri straordinari sostenuti per le acquisizioni.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo KOS presentava un indebitamento finanziario netto ante IFRS16 di € 368,0 milioni rispetto a € 259,4 milioni al 31 dicembre 2018; il cash flow è stato positivo per circa € 44 milioni, sono state realizzate acquisizioni per € 99 milioni e sviluppi greenfield per € 18,7 milioni; infine sono stati distribuiti dividendi per € 35,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 292,2 milioni, rispetto a € 297,7 milioni al 31 dicembre 2018.

Nel corso del 2019 è proseguito il percorso di crescita di KOS nel long-term care con l’acquisizione di Charleston Holding GmbH, società tedesca attiva nella fornitura di servizi residenziali per anziani non autosufficienti e di servizi ancillari per pazienti anziani e con elevata disabilità, Villa Pineta S.r.l., ospedale privato a Modena, Casa Serena S.r.l., residenza protetta con sede a Carasco (GE). KOS ha inoltre acquisito SELEMAR S.r.l., che gestisce un laboratorio analisi a Urbino, e Laboratorio Gamma S.r.l. con sede a Grosseto.

Componentistica per autoveicoli

Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento per autoveicoli con 41 stabilimenti in quattro continenti. La società è controllata da CIR (56,7%) ed è quotata in Borsa. 

Nel 2019 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 1.519,2 milioni, in calo del 3,3% rispetto al 2018. La flessione è stata complessivamente più contenuta di quella registrata dal mercato (-5,8%) grazie al migliore andamento del fatturato in Europa. Per settore di attività, rispetto all’andamento del mercato, Filtrazione ha registrato in controtendenza una crescita dell’1,7%, Aria e Raffreddamento ha presentato una flessione più contenuta (-1,7%), mentre Sospensioni ha registrato un calo del 5,6%, in linea con il mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 174,3 milioni (di cui € 12,4 milioni per l’applicazione del principio IFRS 16), e la redditività (EBITDA / Ricavi %), nonostante il calo dei volumi, è stata pari        all’11,5%, valore in linea con quello dell’esercizio precedente a criteri contabili costanti ed escludendo nel 2018 il provento non ricorrente di € 6,6 milioni derivante dalla chiusura dei claims qualità di Systèmes Moteurs S.A.S.. 

L’EBIT è stato pari a € 39,6 milioni (€ 43 milioni escludendo i write-off di alcuni progetti) a fronte di € 60,1 milioni nel 2018 (€ 53,5 milioni senza considerare il già citato provento non ricorrente di € 6,6 milioni). Il risultato operativo ha mostrato una buona crescita in Europa grazie alle azioni intraprese nel periodo, mentre hanno inciso negativamente fattori congiunturali che hanno interessato le attività nordamericane del gruppo, l’andamento sfavorevole del mercato cinese e sudamericano e i costi di avviamento dei nuovi plants in Marocco (Filtrazione) e Romania (Sospensioni).   

L’utile netto è ammontato a € 3,2 milioni rispetto a € 14,0 milioni nel 2018.   

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2019 era pari a € 256,2 milioni, in leggero calo rispetto a € 260,5 milioni a fine 2018. Includendo l’importo di € 62,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 ammontava a € 318,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 207,8 milioni (€ 213,8 milioni al 31 dicembre 2018).

Attività destinata alla dismissione

Nel 2019 GEDI ha conseguito ricavi consolidati per € 603,5 milioni, in calo del 7% rispetto al 2018, a causa della contrazione del mercato pubblicitario e della perdurante flessione delle copie vendute di quotidiani e periodici. 

Il risultato operativo rettificato, ante oneri non ricorrenti e IFRS16, è stato pari a € 26,9 milioni, a fronte di € 33,1 milioni nel 2018. 

Nel 2019 sono state registrate significative svalutazioni sui valori di carico delle testate, in un quadro di mercato deterioratosi al di là delle previsioni. In particolare, GEDI ha svalutato il valore delle testate la Repubblica e La Stampa per un importo di € 105,6 milioni al netto delle imposte differite iscritte a bilancio su tali assets. Inoltre, è stata ceduta la partecipazione detenuta in Persidera, registrando una minusvalenza pari ad € 16,5 milioni. Infine, è stato costituito un fondo per ristrutturazioni aziendali per € 25,1 milioni. GEDI ha pertanto registrato una perdita netta di € 129,0 milioni.

Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo ammontavano a € 74,5 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 86,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Si componevano di un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity, il cui fair value al 31 dicembre 2019 era pari a € 56,6 milioni, e di un portafoglio diversificato di partecipazioni minoritarie dirette del valore di € 17,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Prevedibile evoluzione della gestione

L’evoluzione dei risultati del gruppo dipenderà da quella dei settori in cui operano le sue partecipazioni strategiche, oltre che dall’andamento dei mercati finanziari, cui sono legati i rendimenti dell’attivo finanziario gestito dalle società non industriali del gruppo.

Per il 2020, KOS prevede un incremento dei ricavi dell’ordine del 30%, grazie alla crescita delle attività italiane (intorno al 5%) e al consolidamento di Charleston sull’intero esercizio; la redditività degli investimenti più recenti andrà a regime nell’arco dei prossimi 3-5 anni.

Nel settore automotive l’incertezza sulle prospettive di mercato risulta oggi accentuata dall’imprevedibilità dell’evoluzione del fenomeno Covid-19 e dei suoi effetti sull’economia mondiale e sul commercio internazionale. Il gruppo ha un’esposizione diretta al mercato cinese ridotta (la Cina rappresenta il 5% del fatturato), ma indubbiamente sussiste il rischio dell’impatto globale del Coronavirus su un mercato già in situazione di debolezza. Ante fenomeno Coronavirus, i cui effetti non sono allo stato prevedibili, sulla base del proprio portafoglio contratti e delle previsioni sull’evoluzione del mercato, Sogefi ha previsto un fatturato in linea con quello del 2019, dato confermato nel primo bimestre del 2020, la tenuta della redditività in Europa e il miglioramento della redditività in Nordamerica, grazie ai nuovi contratti acquisiti dalla business unit Aria e Raffreddamento.

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Risultati del gruppo CIR 

Nel 2019 gruppo CIR ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 292,6 milioni (13,8% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 240,9 milioni, in riduzione del 7% rispetto al valore del 2018 (€ 259,0 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 87,8 milioni (4,1% dei ricavi), rispetto a € 111,0 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 15,0 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 121,7 milioni.

Risultati del gruppo COFIDE 

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del +9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 7,8 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 69,8 milioni.

La capogruppo COFIDE S.p.A. ha chiuso il 2019 con un utile netto di € 13,4 milioni rispetto a un utile netto di € 11,1 milioni nel 2018. 

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti un dividendo unitario di € 0,02. Il valore per azione è allineato al livello della remunerazione 2018 degli azionisti ex CIR. Il dividendo sarà messo in pagamento il 20 maggio 2020 con stacco della cedola n. 35 in data 18 maggio e record date 19 maggio. 

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata in unica convocazione per il prossimo 24 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha deliberato:

  • di proporre all’Assemblea degli azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 200.000.000 di azioni proprie e comunque fino a concorrenza del 20% del capitale sociale a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e non inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione di acquisto o la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati sul mercato regolamentato, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta d’acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o di società da questa controllate e controllante; adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della società (c.d. “magazzino titoli”); svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite; 
  • di proporre all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti un piano di stock grant per il 2020 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società e di società controllate per un massimo di n. 4.500.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società;
  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, come previsto dall’accordo di fusione;
  • di proporre il rinnovo del Collegio sindacale in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019;
  • di proporre, in sede straordinaria, la revoca e il rinnovo  delle deleghe al Consiglio di Amministrazione per aumenti di capitale fino a un importo massimo di € 500 milioni, per aumenti di capitale sociale a favore di amministratori e dipendenti della società e di controllate, per un importo massimo di € 11 milioni, e per emettere, anche con esclusione del diritto di opzione, e in tal caso a favore di investitori istituzionali, obbligazioni convertibili o con warrant.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Giuseppe Gianoglio dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

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Indicatori alternativi di performance

Di seguito viene riportato il significato e il contenuto degli “indicatori alternativi di performance”, non previsti dai principi contabili IFRS, utilizzati nel presente comunicato al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economico-finanziaria del gruppo. 

– EBITDA (margine operativo lordo): indicatore della performance operativa calcolato sommando al “risultato operativo” gli “ammortamenti e svalutazioni”; 
– Indebitamento finanziario netto consolidato: indicatore della struttura finanziaria del gruppo; corrisponde alla somma algebrica di crediti finanziari, titoli, altre attività finanziarie e disponibilità liquide e mezzi equivalenti delle attività correnti, di prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività non correnti, di debiti verso banche, prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività correnti.

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