CIR: risultati esercizio 2021 e avvio programma acquisto azioni proprie

Ricavi a € 1.980,7 milioni, in aumento dell’8,7% rispetto al 2020

EBITDA consolidato pari a € 303,9 milioni (+34% rispetto a € 226,4 milioni nel 2020)

Utile netto di € 18,0 milioni (€ 16,3 milioni nel 2020)

Riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 85,6 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020), nonostante l’esborso di € 80,0 milioni per l’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie

Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 332,4 milioni

Deciso l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato regolamentato per un controvalore massimo di € 17,0 milioni

Milano, 11 marzo 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2021 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2021, l’attività nei settori in cui opera il Gruppo CIR ha registrato una netta ripresa rispetto al 2020, anche se non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia Covid-19.

KOS, operante nei servizi sociosanitari, dopo aver subito nel 2020 e nel primo trimestre 2021 un significativo calo dell’attività in conseguenze della pandemia, a partire dal mese di maggio ha registrato un graduale recupero, favorito anche dall’implementazione del piano vaccinale, che ha portato le attività di Riabilitazione e Acuti a livelli prossimi a quelli del 2019, mentre nel settore Residenze per Anziani, sia in Italia sia in Germania, il pieno recupero non è ancora avvenuto.

Sogefi, attiva nella produzione di componentistica per il settore automotive, nel corso del 2021 ha registrato ricavi in ripresa con una performance migliore del mercato, recuperando in buona parte il calo di fatturato del 2020, causato dalla generalizzata sospensione temporanea delle attività produttive e dal crollo della domanda legati alla pandemia; redditività e generazione di cassa sono inoltre stati superiori al periodo precedente la crisi sanitaria, grazie anche all’efficace piano di riorganizzazione e riduzione dei costi fissi attuato dal 2020.

La gestione del portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo ha registrato rendimenti elevati, dovuti all’andamento favorevole di tutti i principali mercati finanziari nel corso dell’anno.

Nel 2021 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie significative.

In data 6 agosto 2021 CIR ha concluso con successo un’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria parziale, avente ad oggetto n. 156.862.745 azioni proprie, pari al 12,3% del proprio capitale sociale, acquistate al prezzo di € 0,51 cadauna, per un controvalore complessivo di € 80,0 milioni.

Sogefi ha portato a termine il piano di dismissione delle attività di filtrazione in LATAM, nel quadro della strategia di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare l’efficienza e la redditività del gruppo.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.980,7 milioni, in crescita dell’8,7% rispetto al 2020, grazie alla ripresa delle attività in entrambi i settori in cui il Gruppo opera, e in linea con il fatturato del 2019.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 303,9 milioni, pari al 15,3% del fatturato, a fronte del 12,4% nel 2020 (€ 226,4 milioni) ed è superiore a quello del 2019 (€ 272,0 milioni).

L’EBIT consolidato è ammontato a € 80,9 milioni (€ 18,1 milioni nel 2020).

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 18,0 milioni, nonostante l’impatto negativo pro-quota di € 13,9 milioni derivante dalla cessione della controllata argentina di Sogefi (€ 16,3 milioni nel 2020, con una plusvalenza netta pro-quota pari a € 32,5 milioni generata dalla cessione di Medipass da parte di KOS).

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 alla chiusura dell’esercizio 2021 era pari € 85,6 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e così composto:

  • un indebitamento netto delle controllate di € 418,0 milioni, in diminuzione rispetto a € 491,7 milioni del 31 dicembre 2020, grazie al decremento registrato da KOS (€ 40,5 milioni) e da Sogefi (€ 33,1 milioni);
  • una posizione finanziaria netta positiva della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) di € 332,4 milioni, in diminuzione di € 59,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) a seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie già descritta, che ha comportato un esborso di € 80,0 milioni, in parte compensata dai risultati della gestione dell’attivo finanziario nell’esercizio.

L’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo al 31 dicembre 2021 ammontava a € 929,9 milioni, includendo debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 pari a € 844,3 milioni, riguardanti principalmente la controllata KOS (€ 774,9 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2021 era pari a € 740,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020), dopo la riduzione di 80,0 milioni determinata dall’acquisto di azioni proprie.

KOS

Nel 2021 i ricavi sono ammontati a € 660,1 milioni, in crescita del 4,5% rispetto al 2020, principalmente per effetto del buon andamento delle attività di riabilitazione e acuti, che hanno beneficiato della ripresa della normale attività ospedaliera dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria.

Nelle RSA in Italia l’effetto della pandemia si è invece protratto. I nuovi ingressi, anche a causa delle restrizioni imposte dalle autorità sanitarie, sono stati ridotti per gran parte del 2020 e fino ai primi mesi del 2021, causando un progressivo calo delle presenze nel primo trimestre, per poi riprendersi gradualmente nella seconda parte dell’anno. Le presenze medie nel 2021 sono quindi risultate inferiori rispetto al 2020 e significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia, soprattutto nelle fasi iniziali, è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico, che è consistito nella compensazione dei minori ricavi e dei maggiori costi sostenuti, ha permesso di neutralizzare l’impatto economico del calo di presenze e dell’incremento dei costi provocati dalla pandemia.

L’EBIT è stato pari a € 32,4 milioni rispetto a € 15,4 milioni nel 2020; il miglioramento è dovuto alla ripresa delle attività di riabilitazione e ai maggiori ristori pubblici ricevuti per il settore RSA. Il risultato beneficia inoltre di risultati non ricorrenti, plusvalenze e altre sopravvenienze attive, per circa € 12,0 milioni (€ 9,6 milioni nel 2020).

KOS ha registrato un utile netto di € 1,4 milioni (€ 46,7 milioni nel 2020, sostenuti da una plusvalenza netta dalla cessione di Medipass pari a € 54,4 milioni).

Il Free Cash Flow, senza considerare gli effetti del principio IFRS 16, è stato positivo per € 41,0 milioni, quale risultato di flussi operativi positivi per € 4,0 milioni, incassi per dismissione di immobili per € 53,0 milioni e investimenti in sviluppo di nuove strutture per € 16,0 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2021, prima dell’applicazione del principio IFRS 16, è diminuito a € 160,2 milioni rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020.

Sogefi

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5%, dopo un calo del 16,2% nel 2020.

I ricavi di Sogefi hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, conseguendo una performance nettamente migliore del mercato; il fatturato non ha tuttavia ancora recuperato il livello del 2019, collocandosi a -8,3%, dato comunque nettamente meno negativo del -14,1% della produzione mondiale di automobili. L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale, e in particolare per la diversificazione sulle piattaforme del futuro: Sogefi si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici e un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri non legati al motore termico (purificazione dell’aria e filtri per la trasmissione).

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato con tutti i clienti negoziazioni volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili nel lungo periodo.

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020. Tale miglioramento è stato raggiunto principalmente grazie alla ripresa dei volumi e alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi (al 16,3%, rispetto al 16,9% nel 2020 e al 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Il risultato netto da attività operative è stato superiore anche a quello del 2019 (utile di € 13,8 milioni).

La cessione dell’attività filtrazione in Argentina ha generato un risultato negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza impatti sulla cassa e sul patrimonio netto. Il risultato netto è stato pertanto positivo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

Nel 2021 Sogefi ha generato un Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nell’esercizio precedente, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 e in particolare alla riduzione del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Gestione finanziaria

Grazie all’andamento positivo dei mercati, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi di € 23,1 milioni, con un rendimento pari al 5,1%. Il rendimento degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 3,3% (€ 12,4 milioni), mentre il portafoglio di Private Equity e partecipazioni di minoranza ha registrato un utile di € 10,7 milioni e un rendimento del 13,2%.

Integrazione dei valori ESG nella strategia

Nel corso del 2021, tutte le società del Gruppo hanno definito piani di sviluppo sostenibile. Tali piani ESG sono articolati intorno a quattro impegni strategici di lungo periodo, declinati sulle specificità di ogni attività, ovvero: una Corporate Governance d’eccellenza, l’InnovazioneESG-driven” (ovvero il potenziamento della qualità della cura e dei servizi di KOS e lo sviluppo di prodotti per la E-Mobility di Sogefi), l’Eco-compatibilità delle operations (ovvero il contributo alla decarbonizzazione e a una maggiore circolarità nella gestione delle risorse), e il Benessere di individui e comunità (ovvero formazione, attenzione alla diversity e alla eguaglianza, sicurezza e qualità dell’ambiente di lavoro e contribuzione alle comunità locali dove il Gruppo opera). I piani ESG e i relativi KPI e target sono presentati nella Disclosure Non Finanziaria (“DNF”) di CIR, che sarà disponibile sul sito internet della società, e nelle DNF di Sogefi e KOS, che verranno pubblicate sui rispettivi siti internet.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2021

Non sono intervenuti eventi di rilievo successivamente alla chiusura dell’esercizio 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia e del contesto geopolitico, a seguito della crisi russo-ucraina, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, per effetto dei vaccini e in assenza di rinnovate criticità legate alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi per le prestazioni di Riabilitazione e Acuti nel corso dell’anno corrente; per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare ai livelli di piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi, e si protraggano almeno fino al 2023. Riguardo alle attività in Italia si prevede inoltre il persistere, anche a regime, di una più elevata incidenza dei costi rispetto al 2019, per effetto dei rinnovi contrattuali e dell’inflazione dei costi in generale, in misura comunque tale da non compromettere la redditività del modello di business.

Per quanto concerne il settore automotive, IHS ha stimato, prima dell’inizio della crisi in Ucraina, un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% nel 2022 rispetto al 2021, che sarebbero quindi ancora inferiori rispetto al 2019 (-6,8%). A contraltare di questa ripresa, si osserva dal 2021 un incremento dei prezzi delle materie prime senza precedenti per importo e durata, su cui è difficile fare previsioni, ma che allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. In questo scenario, Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania. Tuttavia, il conflitto tra Russia e Ucraina, cui Sogefi non è direttamente esposta non essendo presente nei due Paesi interessati, potrebbe incidere sul settore automotive, sia in termini di domanda sia di supply chain: non è allo stato ancora possibile prevedere gli impatti.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 29 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • la revoca (per la parte non utilizzata) e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 76.016.488 di azioni ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.
    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

Programma di acquisto di azioni proprie

Il Consiglio di Amministrazione di CIR in data odierna ha altresì stabilito di dare inizio alle attività funzionali all’attuazione di un programma di acquisto di azioni proprie con le modalità oltre descritte (il “Piano di Buyback”).

Il Piano di Buyback è in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2021 e nel rispetto delle finalità e dei relativi termini ivi indicati e già comunicati al mercato.

Il Piano di Buyback presenta le seguenti caratteristiche:

  • finalità e modalità attraverso le quali gli acquisti potranno essere effettuati: il Programma di Buyback verrà implementato per le finalità di cui all’art. 5, comma 2, lett. a), del MAR e della predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti e i singoli acquisti dovranno essere effettuati nel rispetto dell’art. 132 del TUF, dell’art. 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento CONSOB n. 11971/99, nonché in conformità all’art. 5 del MAR e al Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • importo massimo in denaro allocato al Programma di Buyback e numero massimo di azioni da acquistare: gli atti di acquisto saranno effettuati, anche in parte e/o in via frazionata, per un esborso complessivo fino a massimi Euro 17.000.000,00 (ammontare in linea con le riserve distribuibili individuate nel progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 approvato in data odierna dal Consiglio di Amministrazione di CIR) e, in ogni caso, non superiore a n. 50.000.000 di azioni di CIR (pari a circa il 3,9% del capitale sociale di CIR alla data del presente comunicato);
  • durata del Programma di Buyback: gli acquisti saranno avviati al più tardi nella settimana del 21 marzo 2022 e si concluderà il 30 ottobre 2022 (salvo revoca);
  • corrispettivo minimo e massimo: gli acquisti dovranno essere realizzati in conformità ai limiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, fermo restando che – in conformità con la predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti della Società del 30 aprile 2021 – il prezzo di acquisto non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo CIR nella seduta dell’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto e comunque il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • mercato: gli acquisiti saranno realizzati sull’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Ai fini dell’esecuzione del programma, CIR conferirà un incarico a un intermediario abilitato (l’“Intermediario Incaricato”), che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e nel rispetto dei predetti limiti di prezzo.

Le operazioni effettuate formeranno oggetto di informativa al mercato nei termini e con le modalità di cui alla normativa, anche regolamentare, vigente.

L’attribuzione dell’incarico all’Intermediario Incaricato ed eventuali successive modifiche del Programma di Buyback verranno tempestivamente rese note al pubblico nei modi e termini previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

La Società non è tenuta al completamento del Programma che potrà pertanto essere sospeso, interrotto o modificato in qualunque tempo, per qualsivoglia ragione, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente.

Si precisa che al 10 marzo 2022 CIR possedeva n. 179.424.975 azioni proprie, rappresentative del 14,05% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società. Le società controllate da CIR non detengono azioni della Società.

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