Offerta pubblica di acquisto volontaria parziale promossa da CIR S.P.A. avente ad oggetto azioni di CIR S.P.A.

Milano, 11 ottobre 2024. Ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 102, comma 1, del TUF e all’articolo 37 del Regolamento Emittenti, CIR S.p.A. (l’“Offerente” o l’“Emittente” o “CIR” o la “Società”) comunica la propria decisione, deliberata in data odierna all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale ai sensi degli articoli 102 e seguenti del TUF su massime n. 131.147.541 azioni proprie CIR S.p.A., prive di indicazione del valore nominale, interamente liberate (le “Azioni”), quotate sul Mercato Euronext Milan (“Euronext”) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. (“Borsa Italiana”), pari al 12,524% del capitale sociale di CIR (l’“Offerta”).

L’Offerta è rivolta indistintamente a tutti i portatori di Azioni CIR e non ha ad oggetto le azioni proprie attualmente detenute dall’Emittente, che sono pertanto escluse dall’Offerta.

L’Offerta non è condizionata al raggiungimento di un quantitativo minimo di adesioni.

Le Azioni acquistate da CIR nell’ambito dell’Offerta sarannooggetto di annullamento.

In caso di adesioni all’Offerta per un quantitativo di azioni complessivamente superiore al numero massimo di azioni oggetto dell’Offerta stessa, si farà luogo al riparto secondo il metodo proporzionale, e pertanto, CIR acquisterà da tutti gli azionisti aderenti all’Offerta la medesima proporzione delle Azioni da questi ultimi apportate all’Offerta.

Ai sensi dell’articolo 102, comma 3, del TUF, l’Offerente provvederà, entro venti giorni dal presente comunicato, a trasmettere a Consob il Documento di Offerta (il “Documento di Offerta”) destinato alla pubblicazione, al quale si rinvia per maggiori dettagli sull’Offerta.

Per maggiori dettagli vedasi il Comunicato Stampa completo di seguito scaricabile

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CIR: Risultati primo semestre 2024 e modifiche statutarie

  • Ricavi consolidati in crescita del 2% vs 2023, a € 928,2 milioni, +9% nel settore sanità e -2,7% nel settore automotive
  • EBITDA consolidato pari a € 134,4 milioni, + 20,8% vs 1H 2023
  • Utile netto consolidato €114,3 milioni, includendo le operazioni straordinarie
  • Free Cash Flow € 365,1 milioni, prima della distribuzione di dividendi e dell’acquisto di azioni proprie
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva ed in aumento a € 369,8 milioni, prima del dividendo straordinario di Sogefi incassato il 24 luglio di € 61,7 milioni
  • Indebitamento delle controllate industriali ante IFRS16 in forte riduzione a € 54 milioni (prima del dividendo straordinario di € 110 milioni, pagato da Sogefi il 24 luglio)
  • Convocazione dell’Assemblea straordinaria per modifiche statutarie

Milano, 29 Luglio 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2024, il gruppo CIR ha registrato un netto miglioramento dei risultati delle attività in continuità e ha concluso operazioni straordinarie di realizzo di asset che hanno generato plusvalenze e flussi di cassa molto significativi.

In particolare, il gruppo ha registrato un risultato netto di € 114,3 milioni, a fronte di un utile di € 14,0 milioni nel primo semestre 2023, e un Free Cash Flow di € 365,1 milioni, prima della distribuzione di dividendi e dell’acquisto di azioni proprie.

 Per quanto concerne le attività in continuità:

  • i ricavi consolidati sono ammontati a € 928,2 milioni, in aumento del 2% rispetto al primo semestre del 2023; KOS ha registrato ricavi in crescita del 9,0% mentre Sogefi ha registrato ricavi in flessione del 2,7%;
  • Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato del primo semestre 2024 è ammontato a € 134,4 milioni (14,5% dei ricavi), rispetto a € 111,3 milioni nel corrispondente periodo del 2023 (12,2% dei ricavi).
  • Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 49,5 milioni, rispetto a un risultato di € 28,6 milioni nel primo semestre 2023, seguendo l’evoluzione dell’EBITDA.
  • il risultato netto è stato pari ad € 27,7 milioni e ad € 19,8 milioni al netto della quota di terzi (a fronte di una perdita di € 3,2 milioni nel primo semestre 2023); tutte le attività che compongono il gruppo hanno registrato un miglioramento dei risultati, le controllate Sogefi e KOS e la gestione finanziaria realizzata da CIR Investimenti e CIR International.
  • il Free Cash Flow è stato pari a € 31,0 milioni, prima dell’applicazione del principio IFRS 16, dei dividendi e dell’acquisto di azioni proprie.

Per quanto riguarda i risultati degli asset ceduti:

  • in data 25 giugno 2024, è stata perfezionata la cessione del complesso residenziale situato in via dell’Orso 8 a Milano, per un corrispettivo totale di € 38 milioni, di cui € 7 milioni già incassati nei precedenti esercizi a titolo di caparra, registrando una plusvalenza, al netto dei costi di transazione e delle imposte, pari ad € 18,9 milioni;
  • in data 31 maggio, la controllata Sogefi ha portato a termine la cessione della divisione Filtrazione, nel quadro di una strategia volta a valorizzare l’attività dopo una crescita molto significativa dei risultati, a ridurre l’esposizione del gruppo ad attività difficilmente convertibili a tecnologie e-mobility, a diminuire l’indebitamento del gruppo ed assicurare la capacità di investimento necessaria per il completamento del turn around delle Sospensioni e lo sviluppo di prodotti Air & Cooling destinati alla e-mobility; il corrispettivo è stato pari a € 331,2 ed il free cash flow (ante IFRS 16) dell’operazione è ammontato a € 316,5, al netto della cassa trasferita, dei costi del deal e degli oneri fiscali derivanti dall’operazione; l’operazione ha dato luogo ad una  plusvalenza netta di € 114,2 milioni, di cui € 64,3 milioni di pertinenza di CIR; si ricorda che il contratto di compravendita prevede un meccanismo di aggiustamento prezzo, in base al quale Sogefi non si attende modifiche sostanziali rispetto quanto incassato.
  • il contributo al risultato netto delle attività in dismissione, includendo anche l’utile di esercizio della Filtrazione, è risultato pari a € 154,1 milioni e a € 94,5 milioni per la quota detenuta da CIR;
  • il Free Cash Flow delle attività in dismissione, ante IFRS 16, includendo il free cash flow operativo della Filtrazione nei primi 5 mesi del 2024, è stato pari a € 334,1 milioni.

Al 30 giugno 2024 il gruppo ha una posizione finanziaria netta consolidata ante IFRS 16 pari ad € 316,2 milioni, rispetto ad un indebitamento netto di € 17,8 milioni al 31 dicembre 2023 e di € 32,8 milioni al 30 giugno 2023, grazie al Free Cash Flow di € 365,1 milioni e dopo esborsi in dividendi e acquisto di azioni proprie pari ad € 31,1 milioni.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è positiva, pari a € 369,8 milioni; l’incremento rispetto al 31 dicembre 2023, quando la PFN era pari a € 314,4 milioni, è principalmente dovuto all’incasso del saldo per la cessione del complesso immobiliare (€ 31,0 milioni) e dei dividendi distribuiti dalle controllate KOS e Sogefi (€ 20,3 milioni).

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2024, ammonta a € 532,6 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 848,8 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 802,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2024 è pari a € 863,3 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2023).

KOS

Nel primo semestre 2024 KOS ha registrato un incremento dei ricavi del 9,0%, grazie all’aumento della saturazione nelle RSA sia in Italia sia in Germania.

In Italia le RSA hanno registrato un aumento dei ricavi dell’11,6%, con una saturazione media pari al 91%, incluse le strutture in fase di avviamento, e al 93,2% per le strutture consolidate, tasso ormai prossimo a quello registrato prima della crisi pandemica. Si conferma pertanto l’atteso ripristino dell’attività a pieno regime nel corso del 2024.

In Germania i ricavi sono aumentati del 14,2%, la saturazione media del primo semestre resta inferiore a quella dell’Italia, 90%, ma il trend è positivo, con una crescita di 5 punti percentuali rispetto al primo semestre 2023. La crescita dei ricavi riflette anche gli aggiustamenti in corso sulle tariffe, volti a compensare l’inflazione dei costi nel triennio 2021-2023.

Il settore della Riabilitazione e Psichiatria, che già aveva recuperato il normale livello di attività nel 2023, è cresciuto del 4,1%, grazie all’incremento delle prestazioni a pazienti convenzionati in talune regioni.

L’EBIT è ammontato a € 27,9 milioni, pari al 6,9% dei ricavi, rispetto a € 20,8 milioni, 5,6% dei ricavi, nel primo semestre 2023. L’incremento del risultato operativo deriva dall’aumento dell’attività e dall’adeguamento progressivo delle tariffe, soprattutto in Germania, al momento non ancora sufficiente a compensare l’inflazione dei costi registrata nei precedenti esercizi. Il gruppo ha previsto un piano di progressivo recupero di redditività, articolato in aggiustamenti tariffari graduali e non traumatici, efficienza operativa, miglioramento della qualità del portafoglio di strutture, ramp up dei green fields; le performance sono allo stato in linea con il piano. 

Il risultato netto è stato positivo per € 5,0 milioni, rispetto a + € 0,8 milioni nel primo semestre 2023.

Il free cash flow operativo, ante applicazione del principio IFRS16, è stato equilibrato, penalizzato dall’aumento di capitale circolante per € 17,3 milioni, riconducibile all’incremento dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, in linea la crescita dei ricavi ed un andamento infrannuale ricorrente. 

L’indebitamento netto a fine giugno 2024è aumentato di € 17,5 milioni, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a € 149,3 milioni, rispetto a € 131,9 milioni al 31 dicembre 2023, a causa di investimenti in sviluppo per € 4,7 milioni e dividendi per € 12,3 milioni, di cui € 6,9 milioni pagati a CIR.

L’indebitamento netto inclusi i debiti per diritti d’uso al 30 giugno 2024 ammonta a € 952,1 milioni, rispetto a € 920,7 al 31 dicembre 2023.

Sogefi

Nel primo semestre 2024, in un contesto di stabilità della produzione di automobili a livello mondiale, ma di calo nei mercati europei (-5,2%) e sudamericani (-7,1%), i ricavi consolidati del Gruppo Sogefi (riferiti alle sole attività in continuità, escludendo la business unit Filtrazione, trattata secondo il principio IFRS5 a seguito dell’accordo di cessione) sono ammontati a € 524,1 milioni, in calo del 2,7% rispetto al primo semestre 2023, principalmente per effetto dell’andamento non positivo registrato in Europa (-6,3%), a causa della flessione del mercato, e in Nord America (-2,6%), mentre in Sud America, Cina e India i ricavi sono cresciuti rispettivamente del 2,6%, 16,2% e 10,3%, realizzando una performance superiore a quella del mercato.

L’EBIT, pari a € 27,8 milioni, è cresciuto rispetto al primo semestre 2023 (€ 13,8 milioni), con un EBIT margin al 5,3% del fatturato, rispetto al 2,6% del primo semestre 2023.

L’utile netto delle attività in continuità è stato pari a € 9,4 milioni, a fronte di € 2,1 milioni nel primo semestre 2023; il risultato netto delle attività in dismissione è ammontato a € 136,4 milioni, inclusi il risultato netto della business unit Filtrazioni nei primi cinque mesi del 2024 e la plusvalenza generata dalla cessione, al netto degli oneri fiscali e dei costi dell’operazione; l’utile netto complessivo è pertanto stato pari a € 145,8 milioni (€ 31,4 milioni nel primo semestre 2023).

Il free cash flow, ante applicazione del principio IFRS 16, è stato positivo per € 323,1 milioni e include un free cash flow di € 303,1 milioni derivante dalla Filtrazione e di € 20,0 milioni generato dalle attività operative in continuità (€ -3,1 milioni nel primo semestre 2023).

La posizione finanziaria netta ante IFRS 16 al 30 giugno 2024 era pari a € 95,3 milioni, a fronte di un indebitamento netto di € 200,7 milioni al 31 dicembre 2023, dopo il pagamento di complessivi € 27,1 milioni di dividendi, di cui € 13,4 milioni a CIR.

La posizione finanziaria netta a fine giugno 2024 inclusi i debiti per diritti d’uso ammonta a € 48,8 milioni, rispetto ad un indebitamento netto al 31 dicembre 2023 pari a €266,1 milioni.

A seguito della risoluzione adottata dall’Assemblea degli Azionisti che si è tenuta in data 17 luglio 2024, in data 24 luglio 2024 la società ha proceduto al pagamento di un dividendo straordinario per complessivi circa € 110 milioni, riducendo del medesimo importo la posizione finanziaria netta del Gruppo.

Gestione finanziaria

Nel primo semestre i mercati finanziari hanno registrato performance positive in tutti i comparti ed i rendimenti obbligazionari sono stati positivi, grazie ai rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali nel corso dei precedenti esercizi per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare proventi finanziari netti positivi pari a € 17,5 milioni, a fronte di € 0,9 milioni nel primo semestre del 2023. In particolare, il rendimento degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari ad € 8,6 milioni, 2,6%, il portafoglio di Private Equity ha registrato un utile di € 5,4 milioni, 9,3%, mentre le partecipazionihanno contribuito positivamente per € 3,5 milioni.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2024

Per quanto concerne sia la capogruppo, sia le sue controllate KOS e Sogefi, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate, fatta eccezione per il pagamento, in data 24 luglio 2024, del dividendo straordinario di € 0,923 per azione e complessivi circa € 110 milioni, noto al mercato, che ha comportato un incasso da parte della controllante CIR di circa € 61,7 milioni.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di dinamica poco prevedibile di riduzione dell’inflazione e dei tassi di interesse, tuttora su livelli superiori ai valori attesi di lungo periodo.

Per quanto concerne KOS, ci si attende un ulteriore consolidamento dei livelli di saturazione grazie al progressivo recupero nelle regioni non ancora a pieno regime e nelle strutture in corso di avviamento. A causa delle dinamiche inflattive registrate nel corso del passato triennio, con impatto soprattutto sul costo del personale sanitario specializzato, per un pieno recupero della marginalità sarà necessario un ulteriore adeguamento delle tariffe. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere significativamente superiori a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2024 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e geopolitica. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili possa calare del 2% con l’Europa in calo del 5,3% e contenute crescite in Cina, NAFTA e in India. Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, il primo semestre del 2024 conferma una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche. In questo scenario il Gruppo monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

Sogefi, sulla base di una previsione per il mercato automotive più conservativa rispetto alle stime di S&P Global, in particolare in Europa, prevede per il 2024 un calo dei propri ricavi low single-digit, confermando comunque l’attesa di una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti ed eventi straordinari allo stato non prevedibili, in progressione rispetto a quella registrata nell’esercizio 2023.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario, nonostante il positivo andamento dei mercati finanziari nella prima parte dell’anno, in considerazione delle incertezze legate al contesto macroeconomico e finanziario, ci si attende che nella seconda parte dell’anno permangano condizioni di elevata volatilità e pertanto, nonostante il profilo di gestione prudente adottato, non si può escludere che si producano riduzioni di valore degli strumenti finanziari detenuti, in particolare private equity ed hedge funds, dopo le brillanti performances del primo semestre.

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Convocazione dell’Assemblea straordinaria per modifiche statutarie

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti, in sede straordinaria, per il prossimo 6 settembre 2024, per deliberare in merito alla proposta di alcune modifiche statutarie tra cui: (i) il potenziamento del voto maggiorato attualmente previsto fino ad un massimo di dieci voti (ii) l’introduzione della possibilità di tenere le assemblee mediante partecipazione esclusiva tramite rappresentante designato, (iii) l’introduzione della possibilità di tenere le assemblee mediante mezzi di telecomunicazione in via esclusiva; (iv) la precisazione delle casistiche di mantenimento del voto maggiorato previste dalla normativa e altre modifiche alla disciplina statutaria del voto maggiorato, (v) la modifica del numero massimo dei consiglieri e di inserimento della disciplina per la presentazione di candidati indipendenti e per garantire la nomina del Consiglio di Amministrazione in conformità alla normativa applicabile e (vi) la previsione dei settori di attività strettamente attinenti  a  quello  dell’impresa ai sensi del decreto del Ministero della giustizia 30 marzo 2000, n. 162. I dettagli concernenti le proposte saranno resi noti in occasione della pubblicazione dell’avviso di comunicazione nei prossimi giorni, in conformità con la normativa applicabile.

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Sogefi: Risultati del primo semestre 2024

Ricavi: -2,7% a € 524,1 milioni

EBIT: aumentato a € 27,8 milioni (€ 13,8 milioni nel primo semestre 2023)

Utile netto a € 145,8 milioni, includendo gli effetti della cessione della Filtrazione

Free Cash Flow delle attività operative in continuità € 20,7 milioni (€ 3,1 milioni nel primo semestre 2023)

Free Cash Flow Filtrazione € 321,8 milioni

PFN ante IFRS 16 al 30 giugno positiva per € 95,3 milioni, prima del dividendo straordinario in pagamento dal 24 luglio

Milano, 23 luglio 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2024, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre 2024 la produzione mondiale di automobili ha registrato un calo dello 0,2% rispetto al primo semestre del 2023. La produzione è aumentata in Cina (+5,2%), in India (+6,8%) e in NAFTA (+1,8%), mentre ha registrato una flessione in Mercosur (-7,1%) e in Europa (-5,2%), area geografica che nel 2023 era stata in forte ripresa.

Per l’intero esercizio 2024, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale possa calare del 2% rispetto al 2023, con un incremento in Cina decisamente più contenuto di quello del primo semestre, una sostanziale tenuta in NAFTA, un calo del 5,3%, in linea con il primo semestre, in Europa e del 2,1% in Mercosur.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO TRIMESTRE 2024

Tenuto conto dell’accordo firmato in data 23 febbraio 2024 per la cessione della Business Unit Filtrazione, i dati relativi a quest’ultima attività vengono riportati secondo il principio IFRS5, ovvero registrando unicamente il risultato netto dell’attività alla voce «utile delle attività nette cessate o destinate alla cessione». I dati operativi che verranno qui di seguito commentati si riferiscono al solo perimetro delle attività in continuità escludendo la Filtrazione; il risultato netto e il Free cash flow verranno esposti per le attività in continuità, per quelle cessate e in totale.

In merito alle attività in continuità, i risultati hanno mostrato un significativo miglioramento rispetto al primo semestre 2023:

  • i ricavi hanno registrato un calo del 2,7% rispetto al primo semestre 2023 a causa dell’andamento del mercato europeo;
  • l’EBITDA, pari a € 67 milioni, è aumentato del 27,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un EBITDA margin del 12,8%;
  • l’EBIT, pari a € 27,8 milioni, è cresciuto rispetto al primo semestre 2023 (€ 13,8 milioni), con un EBIT margin al 5,3% del fatturato, rispetto al 2,6% del primo semestre 2023;
  • l’utile netto delle attività in continuità è stato pari a € 10,8 milioni, a fronte di € 3,7 milioni nel primo semestre 2023;
  • il free cash flow da attività operative è stato positivo per € 20,7 milioni, a fronte di € 3,1 milioni nel primo semestre 2023.

In merito alle attività in dismissione:

  • il risultato netto è stato pari a € 136,4 milioni, inclusa la plusvalenza, gli oneri fiscali ed i costi derivanti dall’operazione di cessione;
  • il free cash flow è ammontato a € 321,8 milioni.

Complessivamente, nel primo semestre 2024, il Gruppo ha registrato:

  • un utile netto pari a € 145,8 milioni
  • un Free Cash Flow di € 342,5 milioni
  • con una posizione finanziaria netta al 30 giugno 2024 pari a € 48,8 milioni, a fronte di un indebitamento netto di € 266,1 milioni al 31 dicembre 2023, dopo il pagamento di un dividendo ordinario in maggio 2024 di € 23,7 milioni agli azionisti della Capogruppo.

A seguito della risoluzione adottata dall’Assemblea degli Azionisti che si è tenuta in data 17 luglio 2024, in data 24 luglio 2024 si procederà al pagamento di un dividendo straordinario per complessivi circa € 110 milioni, riducendo del medesimo importo la posizione finanziaria netta del Gruppo.

RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2024

I ricavi del primo semestre 2024 sono ammontati a € 524,1 milioni, in calo del 2,7% rispetto al primo semestre 2023.

Il calo dei ricavi riflette principalmente l’andamento non positivo registrato in Europa (-6,3%), a causa della flessione del mercato (-5,2%), e in Nord America -2,6%, mentre in Sud America, Cina e India sono cresciuti rispettivamente del +2,6%, +16,2% e del +10,3%, realizzando una performance superiore a quella del mercato.

Sospensioni ha registrato un calo dei ricavi del 4,7% risentendo dell’andamento sfavorevole del mercato europeo; sono state invece registrate crescite significative in Cina e in India, rispettivamente del +44,3% e del +16,2%.

Aria e Raffreddamento ha riportato ricavi in linea con il primo semestre 2023, con un buon andamento in Europa, +5,9%, migliore del mercato, e una lieve flessione del mercato Nordamericano e Cinese.

L’EBITDA è ammontato a € 67 milioni, in crescita del 27,8% rispetto al primo semestre 2023 (€ 52,4 milioni) malgrado il leggero calo dei volumi. L’EBITDA margin è passato dal 9,7% del 2023 al 12,8% dello stesso periodo del 2024.

Il margine di contribuzione è aumentato del 7,4% rispetto al primo semestre 2023, rappresentando il 29% del fatturato rispetto al 26,2% grazie anche ai minori costi per materie prime ed energia.

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi è stata del 15,7% nel primo semestre 2024, sostanzialmente stabile rispetto al 2023 (15,5%).

Gli altri oneri, che includono in particolare le differenze di cambio, hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 0,5 milioni, rispetto al contributo, sempre negativo, di € 3,2 milioni del primo semestre 2023.  

L’EBIT è ammontato a € 27,8 milioni, rispetto a € 13,8 milioni nel primo semestre 2023, e l’incidenza sul fatturato è cresciuta dal 2,6% del primo semestre 2023 al 5,3% dello stesso periodo del 2024. L’incremento riflette soprattutto il miglioramento dei risultati registrato dalla divisione Sospensioni.

Gli oneri finanziari, pari a € 9,1 milioni, sono stati superiori a quelli dello stesso periodo del 2023 (€ 8,2 milioni) principalmente per oneri una tantum connessi al rimborso anticipato di alcuni finanziamenti, a seguito all’incasso derivante dalla cessione della Filtrazione, che ha permesso di ridurre drasticamente le necessità di finanziamento della Società.  

Gli oneri fiscali sono ammontati a € 8 milioni (€ 1,9 milioni nel primo semestre 2023) riflettendo il maggiore utile prima delle imposte.

Il risultato netto delle attività operative è stato positivo per € 10,8 milioni rispetto a € 3,7 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Il risultato netto delle “attività operative cessate” si riferisce alla divisione Filtrazione ed è ammontato a € 136,4 milioni nel primo semestre 2024, rispetto a € 29,3 milioni del primo semestre 2023. Tale valore incorpora l’utile netto dell’attività fino alla data della cessione avvenuta il 31 maggio 2024, pari a € 22,2 milioni, la plusvalenza realizzata grazie alla vendita dell’attività, pari a € 124,5 milioni, gli oneri fiscali derivanti dall’operazione ed i costi sostenuti per il perfezionamento della stessa.

Il Gruppo ha registrato un utile netto complessivo di € 145,8 milioni, rispetto ad € 31,4 milioni nel primo semestre 2023.

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 342,5 milioni e include un free cash flow di € 321,8 milioni derivante dalla Filtrazione e di € 20,7 milioni generato dalle attività operative in continuità (€ 3,1 milioni nel primo semestre 2023).

Al 30 giugno 2024 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 407,6 milioni, rispetto a € 272,9 milioni al 31 dicembre 2023. L’incremento riflette essenzialmente il risultato netto del periodo e i dividendi pagati agli azionisti della Capogruppo (€ 23,7 milioni).

La Posizione Finanziaria Netta a fine giugno 2024, dopo il pagamento di dividendi ordinari per € 27,1 milioni, era positiva per € 48,8 milioni rispetto ad un indebitamento netto a fine 2023 di € 266,1 milioni. La Posizione Finanziaria Netta escludendo i debiti per diritti d’uso al 30 giugno 2024 era positiva per € 95,3 milioni, rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2023 e € 185,3 milioni al 30 giugno 2023. 

Al 30 giugno 2024 il Gruppo aveva linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 309 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL SECONDO TRIMESTRE 2024

Nel secondo trimestre del 2024, il Gruppo Sogefi ha registrato ricavi per € 260,9 milioni, in lieve calo sia a cambi correnti (-1,5%) che a cambi costanti (-2%). La dinamica dei ricavi, a cambi costanti, è stata positiva in Cina (+14,9%) e in India (+27,6%), mentre è stata negativa in Europa (-3,9%), Sud America (-3,6%) e Nord America (-4,6%).

Aria e raffreddamento ha registrato una crescita del 1,6% a cambi costanti, mentre Sospensioni ha registrato un calo a cambi costanti del -4,8%.

L’EBITDA è risultato pari a € 33,3 milioni rispetto a € 26,6 milioni nel secondo trimestre 2023, grazie all’incremento del margine di contribuzione dal 26,7% del fatturato nel secondo trimestre del 2023 al 29,5% del secondo trimestre 2024.

L’EBIT è stato positivo per € 13,2 milioni (a fronte di € 7,2 milioni nel secondo trimestre 2023).

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 5,2 milioni, a fronte di € 2,8 milioni nel secondo trimestre 2023.

Il risultato netto consolidato del secondo trimestre del 2024, incluse le attività operative cessate, è stato pari a € 130,8 milioni (€ 18,2 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente), incorporando i risultati del bimestre aprile-maggio 2024 della Filtrazione e la plusvalenza generata dalla dismissione.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2024

Non sussistono fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate avvenuti successivamente alla data del 30 giugno 2024, fatta eccezione per il pagamento del dividendo straordinario di € 0,923 per azione e complessivi circa € 110 milioni, deliberato dall’Assemblea degli Azionisti in data 18 luglio 2024, con stacco cedola in data 22 luglio 2024, e noto al mercato.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale Frédéric Sipahi ha rassegnato le sue dimissioni, come da comunicato stampa diffuso in data odierna.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2024 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e geopolitica. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili possa calare del 2% con l’Europa in calo del 5,3% e contenute crescite in Cina, NAFTA e in India.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, il primo semestre del 2024 conferma una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche. In questo scenario il Gruppo monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

Sogefi, sulla base di una previsione per il mercato automotive più conservativa rispetto alle stime di S&P Global, in particolare in Europa, prevede per il 2024 un calo dei propri ricavi low single-digit, confermando comunque l’attesa di una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti e eventi straordinari allo stato non prevedibili, in progressione rispetto a quella registrata nell’esercizio 2023.

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CIR: risultati esercizio 2023

  • Ricavi consolidati in crescita del 6,9% vs 2022, a € 2.379,8 milioni, +10% nel settore sanità e +5,5% nel settore automotive (+9,1% a cambi costanti)

  • EBITDA consolidato pari a € 352,2 milioni, + 18,9% vs 2022

  • Utile netto consolidato di €32,8 milioni

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva e sostanzialmente stabile a € 314,4 milioni e forte riduzione dell’indebitamento delle controllate industriali (-€ 70 milioni)

  • Centrati gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità di CIR e delle controllate

  • Proposta di non procedere alla distribuzione di dividendi e di rinnovare l’autorizzazione all’esecuzione di operazioni di buyback, per un massimo di 208.000.000 azioni, con annullamento delle azioni proprie in portafoglio, senza riduzione del capitale sociale

Milano, 11 marzo 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2023 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel 2023 il gruppo CIR ha conseguito un netto miglioramento dei risultati consolidati.

I ricavi sono ammontati a € 2.379,8 milioni, in aumento del 6,9% rispetto al 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato del 2023 è ammontato a € 352,2 milioni (14,8% dei ricavi), rispetto a € 296,2 milioni nel corrispondente periodo del 2022 (13,3% dei ricavi). L’incremento dell’EBITDA è riconducibile all’incremento del fatturato e della redditività sia di KOS che di Sogefi, come meglio illustrato nel seguito.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 146,2 milioni, in crescita del 74,3% rispetto a € 83,9 milioni nel 2022.

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 32,8 milioni, a fronte di un risultato in pareggio nel 2022, con incrementi in tutte le attività.   

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS16 al 31 dicembre 2023 è sceso a € 17,8 milioni, rispetto a € 81,8 milioni al 31 dicembre 2022:

  • l’indebitamento finanziario netto delle controllate è pari a € 332,2 milioni rispetto a € 402,2 milioni al 31 dicembre 2022;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è positiva per € 314,4 milioni, in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022 (€ 320,4 milioni) per effetto dell’acquisto di azioni proprie per € 14,0.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS16, al 31 dicembre 2023, ammonta a € 871,5 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 853,7 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 788,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2023 è pari a € 753,6 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2022).

KOS

L’attività di KOS, fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia, ha registrato un progressivo recupero a partire dalla metà del 2021; nel 2023 il settore della Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica è tornato ad operare a pieno regime e per il settore delle residenze per anziani il recupero della saturazione, in Italia e in Germania, dovrebbe completarsi nel corso del 2024.

I ricavi del 2023 sono ammontati a € 751,9 milioni, in aumento del 10,0% rispetto al 2022, grazie alla ripresa in tutti i settori: +12,1% per le RSA in Italia e +15,4% per le RSA in Germania, ove l’incremento dei ricavi incorpora anche adeguamenti delle tariffe, +7,2% per la Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica.

L’EBIT è aumentato a € 53,0 milioni, rispetto a € 30,3 milioni del 2022, nonostante il venir meno del significativo supporto ancora garantito nel 2022 dal sistema sanitario tedesco agli operatori sociosanitari. L’incremento del risultato operativo deriva dall’aumento dell’attività, dagli adeguamenti tariffari, dal recupero di efficienza operativa, grazie alla maggiore saturazione e alla “normalizzazione” della situazione sanitaria, dall’inversione di tendenza dei costi energetici rispetto al 2022.

Il risultato netto è stato positivo per € 11,7 milioni (-€ 0,8 milioni nel 2022). In deciso recupero il risultato netto in Italia, benché ancora al di sotto dei risultati pre-crisi; più critico l’andamento in Germania, ove i risultati della controllata Charleston, così come dell’intero settore in cui opera, riflettono il venir meno dei significativi ristori riconosciuti nel precedente esercizio e un adeguamento delle tariffe che resta insufficiente rispetto all’incremento dei costi registrato nel corso del biennio 2022-2023, che ha riguardato in particolare i costi di assistenza sanitaria.

Il free cash flow ante applicazione del principio IFRS16 è stato positivo per € 46,4 milioni: il flusso di cassa operativo è stato pari a € 15,7 milioni, sono stati registrati proventi da cessioni per € 36,8 milioni (cessione dell’attività indiana nel settore Diagnostica e Cure Oncologiche e di immobili in Italia) e sono stati sostenuti investimenti in sviluppo per € 6,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a fine 2023, ammonta a € 131,9 milioni (€ 178,3 milioni a fine 2022); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS16, ammonta a € 920,7 milioni.

In data 28 giugno 2023 è stata perfezionata la cessione dell’attività Diagnostica e Cure Oncologiche in India, concludendo così il percorso di rifocalizzazione strategica avviato nel 2020 con la cessione di Medipass. Il corrispettivo, equity value, della cessione, al netto dei costi di transazione, è stato di € 18,6 milioni, con una plusvalenza netta di € 1,5 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di KOS S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 24 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 11,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 7,0 milioni.

Nel 2024, si prevede che l’attività torni a pieno regime in tutti i settori, incluse le RSA, e che il recupero di redditività continui grazie all’aumento della saturazione, al ramp up dei numerosi green field sviluppati nel corso degli ultimi anni e al recovery plan in corso in Germania, che presuppone anche la disponibilità del sistema sanitario del paese a consentire graduali ulteriori adeguamenti tariffari per compensare l’incremento dei costi registrato nel corso dell’ultimo triennio.

Sogefi

Nel 2023 il mercato automotive ha registrato una vigorosa ripresa, con la produzione mondiale di autoveicoli in crescita del 9,4% rispetto al 2022 e progressi in tutte le aree geografiche: +12,5% in Europa, +9,5% in NAFTA, +9,4% in Cina, +6,3% in India e +3,5% in Mercosur. La produzione globale dell’esercizio ha raggiunto i volumi del 2019 (+1,2%), grazie alla Cina (+17,2%) e all’India (+29,5%), mentre rimane inferiore in particolare in Europa (-13,0%), in Mercosur (-9,6%) e in NAFTA (-4,1%). Sul fronte dei costi di produzione, si sono attenuate le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, mentre il costo del lavoro ha risentito dell’inflazione registrata nel corso degli ultimi due esercizi.

I ricavi consolidati del Gruppo sono stati pari ad € 1,627.9 milioni ed hanno registrato una crescita del 5,5% rispetto al 2022 e del 9,1% a tassi di cambio costanti, che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+6,1%) e dei prezzi di vendita (+2,8%).

L’EBIT, pari a € 105,2 milioni, è cresciuto del 49,2%, con un EBIT margin al 6,5% del fatturato, rispetto al 4,6% del 2022.

L’utile netto è stato pari a € 57,8 milioni (+95,4% rispetto a € 29,6 milioni nel 2022).

Il free cash flow è stato positivo per € 37,9 milioni (€ 29,3 milioni nel 2022) e l’indebitamento netto (ante IFRS16) al 31 dicembre 2023 è sceso a € 200,7 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 (per effetto del free cash flow generato ed al netto dei dividendi pagati a terzi e del fair value dei derivati).

Anche l’attività commerciale è stata positiva per tutte le divisioni, sia in termini di valore complessivo dei contratti acquisiti, sia di mix, con il 31% del valore dei nuovi contratti acquisiti nell’anno destinati a e-mobility. Sono state ottenute nuove aggiudicazioni significative in Nord America, in Europa e in Cina.

Il Gruppo ha un ambizioso piano di sviluppo nel settore Air & Cooling ed in particolare nei prodotti di thermal management destinati al settore Electric Vehicles ed è impegnato in un piano di turn around della divisione Sospensioni, dopo la perdita di redditività determinata dall’incremento dei costi di produzione, non ancora totalmente compensato dagli adeguamenti dei prezzi e dalle azioni di razionalizzazione della struttura produttiva implementate nel corso dell’ultimo triennio.

Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, da tenersi il 22 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo di importo complessivo pari a € 23,7 milioni. La quota di spettanza di CIR è pari ad € 13,4 milioni.

Gestione finanziaria

Nel corso del 2023 i mercati azionari e obbligazionari globali hanno registrato un forte recupero dopo la performance molto negativa del 2022 ed i rendimenti obbligazionari sono tornati ad essere positivi a seguito dei successivi rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare un rendimento dell’1,4%, a fronte di -1,3% nel 2022. In particolare, gli attivi “prontamente liquidabili” (obbligazionario, hedge funds, azioni) hanno registrato un rendimento del 3,7 %, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato una correzione in parte dovuta all’evoluzione del tasso di cambio euro/dollaro.

Piani e performance ESG

Nel 2023 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi previsti dai piani di sostenibilità della Società e delle controllate.

Sono stati registrati progressi sul fronte della sostenibilità del business e dell’innovazione, con KOS che ha proseguito il proprio programma volto ad assicurare il permanente miglioramento della qualità della cura e del servizio e con Sogefi che ha aumentato la propria quota di vendite e investimenti R&D relativi a prodotti di e-mobility.

Sul fronte della eco-compatibilità dei processi, entrambe le società operative hanno migliorato la propria performance, riducendo i rifiuti e/o aumentandone il riciclo, ed inoltre Sogefi ha ridotto ulteriormente la propria intensità energetica ed aumentato il ricorso alle energie rinnovabili.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività; è stato inoltre incrementato il numero di iniziative di coinvolgimento sociale a livello locale.

Infine, sono stati introdotti criteri ESG nella gestione degli attivi finanziari della capogruppo CIR.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2023

In data 23 febbraio 2024 la controllata Sogefi ha sottoscritto con il fondo di investimento statunitense Pacific Avenue un accordo di put option, in forza del quale due veicoli societari che fanno riferimento al fondo hanno assunto impegni unilaterali, incondizionati e irrevocabili ad acquistare, in caso di esercizio dell’opzione di put da parte di Sogefi, l’intero capitale sociale di Sogefi Filtration S.A. e di Sogefi USA Inc., ovvero il perimetro della business unit Filtrazione. L’esercizio della put option da parte di Sogefi e la stipula dell’accordo di compravendita potranno avvenire solo una volta completata la procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali, prevista dalla normativa francese. Il completamento dell’operazione è in ogni caso soggetto all’ottenimento dell’autorizzazione FDI (Foreign Direct Investment) in Slovenia e dell’autorizzazione antitrust in Marocco. Si prevede che l’operazione possa essere finalizzata entro il mese di agosto 2024.

Il corrispettivo della Operazione è basato su un enterprise value pari a € 374 milioni, corrispondente a un Equity Value, da regolarsi interamente in cash, ad oggi stimato in circa € 330 milioni, che verrebbe determinato al closing in funzione di un bridge to equity, che tiene conto di aggiustamenti basati sul Working Capital e sulla Net Financial Position, in linea con gli standard in questo tipo di operazioni. In base all’Equity Value stimato, l’operazione darebbe luogo a una plusvalenza che, rispetto ai valori di bilancio al 31 dicembre 2023, ammonterebbe a circa € 130 milioni.

Il razionale strategico dell’Operazione per Sogefi è il seguente: innanzitutto, l’operazione consente di valorizzare la divisione Filtrazione in una fase in cui la stessa ha conseguito risultati senza precedenti, a seguito di un programma che ha comportato la dismissione di attività non profittevoli, lo sviluppo commerciale e l’incremento della redditività, in un contesto di mercato favorevole per il canale Aftermarket. L’operazione determina inoltre la riduzione della componente powertrain nel portafoglio di attività del gruppo, rendendo Sogefi meno esposta ai rischi legati alla transizione verso la e-mobility. Essa consente inoltre di ridurre la complessità e diversificazione del gruppo e di focalizzarsi su due settori ad alto potenziale, quali sono le Sospensioni, in fase di turnaround, e l’Aria e Raffreddamento, attività che ha registrato risultati positivi e sempre crescenti, in un’ottica di crescita ambiziosa. Infine, il gruppo disporrà di una situazione patrimoniale molto solida, che consentirà maggiori investimenti per lo sviluppo nel mercato EV, già identificati e in corso, potendo contare su almeno parte delle risorse finanziarie derivanti dalla prospettata cessione.

Subordinatamente all’esercizio della put option da parte di Sogefi e al completamento dell’Operazione, i proventi derivanti dalla cessione, stimati in circa € 330 milioni, potranno essere per almeno il 50% destinati a riduzione del debito mentre, per la parte restante, il Consiglio di Amministrazione di Sogefi valuterà di proporne la distribuzione.

Prevedibile evoluzione della gestione

Per quanto concerne KOS, in un contesto di risoluzione delle criticità sanitarie ed operative derivate dalla pandemia, nel 2024 si prevede di mantenere la piena operatività già ripristinata nel 2023 nei settori Riabilitazione ed Acuti e di incrementare la saturazione per le RSA in Italia e in Germania, raggiungendo la piena operatività entro la fine del 2024, fatta eccezione per le strutture in ramp up. A causa delle dinamiche inflattive registrate nel settore e in generale nel corso dell’ultimo triennio, per un pieno recupero di una normale redditività sarà necessario un adeguamento graduale delle tariffe, in particolare in Germania. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per il 2024 dovrebbero registrare un miglioramento rispetto a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità sull’evoluzione nel 2024 è ridotta, a causa delle incertezze legate al contesto macroeconomico e geopolitico. S&P Global (IHS) prevede che, dopo la crescita registrata nel 2023, la produzione mondiale di automobili resti sostanzialmente stabile (-0,5%), con l’Europa in calo del 1,9%, la Cina in linea con il 2023 e marginali crescite nelle altre aree geografiche. 

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, i primi mesi del 2024 confermano una certa stabilità, già registrata nella seconda parte del 2023, ma essi restano esposti a rischi di volatilità acuiti dalle tensioni geo-politiche. Permangono altresì tensioni inflazionistiche sul costo del lavoro in talune aree geografiche.

In questo scenario Sogefi monitora costantemente gli andamenti nelle diverse aree geografiche ricercando accordi equi con tutti i clienti sui prezzi di vendita.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2024 prevede una crescita dei ricavi low single-digit, superiore rispetto alle previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quella registrata nell’esercizio 2023. In caso di deconsolidamento della divisione Filtrazione, sul perimento in continuità (Sospensioni ed Air & Cooling), si prevede la medesima evoluzione dei ricavi sopra descritta, una progressione della redditività operativa e un risultato netto positivo.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle persistenti incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi, ritenendo che nelle attuali condizioni di mercato la prosecuzione nella politica di riacquisto di azioni proprie seguita negli ultimi anni costituisca una modalità di distribuzione verso gli azionisti più efficace.

Assemblea degli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente di procedere nei tempi stabiliti dalla disciplina applicabile alla convocazione dell’Assemblea degli azionisti, in sede ordinaria e straordinaria, in unica convocazione, per il prossimo 29 aprile 2024, stabilendo di sottoporre, tra le altre, le seguenti proposte:

  • di approvare del bilancio di esercizio di CIR S.pA. – Compagnie Industriali Riunite, corredato della relazione del Consiglio di Amministrazione, della Relazione del Collegio Sindacale e della relazione della società di revisione legale;
  • previa revoca dell’autorizzazione in essere (per la parte non utilizzata), di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 208.000.000 di azioni, pari al 18,79% del capitale sociale, ed al 19,86% del capitale sociale post annullamento di 60.000.000 di azioni di cui al punto seguente, fermo restando che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate (e non annullate) non potrà in alcun caso eccedere il 20% del capitale sociale di CIR.
  • di annullare n. 60.000.000 azioni CIR, senza valore nominale, detenute dalla Società, senza riduzione del capitale sociale, e di annullare le azioni proprie CIR che verranno eventualmente acquisite in base all’autorizzazione assembleare rilasciata in sessione ordinaria, senza riduzione del capitale sociale, fino a un massimo di azioni CIR complessivamente non superiore a n. 208.000.000 azioni, fatta comunque eccezione per le azioni proprie che, unitamente alle azioni proprie già in portafoglio della Società, siano necessarie a copertura degli impegni di tempo in tempo derivanti dai piani di stock grant in essere;
  • di approvare un Piano di stock grant per il 2024 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge;
  • di nominare un Sindaco supplente, a integrazione del numero minimo di Sindaci supplenti stabilito dallo Statuto sociale, a seguito di intervenuta cessazione.

Calendario eventi societari 2024

Milano, 25 gennaio 2024 – CIR S.p.A. rende noto il calendario degli eventi societari per il 2024:

Lunedì 11.03.2024ore 10,00Consiglio di Amministrazione (Progetto di Bilancio 2023)  
Lunedì 29.04.2023ore 10,00Assemblea degli azionisti (Approvazione Bilancio 2023)  
Lunedì 29.07.2023ore 10,00 Consiglio di Amministrazione (Relazione finanziaria semestrale 2024)

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CIR: risultati primo semestre 2023

Ricavi consolidati a € 1.223,1 milioni, in aumento dell’11,9% rispetto al primo semestre 2022

Utile netto consolidato a € 14,0 milioni

Crescita significativa di fatturato e risultati per Sogefi

Progressiva e sostenuta ripresa dell’attività di KOS

Ulteriore riduzione dell’indebitamento netto consolidato a € 32,9 milioni (€ 81,8 milioni al 31 dicembre 2022)

Posizione finanziaria netta della capogruppo stabile e positiva per € 314,0 milioni

Milano, 31 luglio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2023, pur in un contesto ancora complesso, i fenomeni avversi che hanno penalizzato i settori di attività in cui opera il Gruppo nel corso degli ultimi tre esercizi si sono decisamente attenuati: la fase di emergenza sanitaria legata alla pandemia si è esaurita, le tensioni sulla disponibilità e i prezzi delle materie prime e dell’energia, acuite nel primo semestre del 2022 dal conflitto russo-ucraino, ancorché tuttora presenti, sono in fase di parziale riconduzione, ed infine i mercati finanziari sono in forte recupero dopo la performance molto negativa del 2022. Per contro la dinamica inflattiva generale ha fatto registrare incrementi significativi dei costi dei servizi e del personale e il rialzo dei tassi di interesse sta comportando un aumento degli oneri finanziari per le società controllate, mitigato dalla componente di finanziamenti a tasso fisso e dalla riduzione dell’indebitamento.

Nel corso del primo semestre, il settore sociosanitario del gruppo (KOS) ha proseguito nel percorso di costante recupero dell’attività iniziato a metà del 2021, dopo lo shock provocato dalla pandemia, con una prospettiva di ritorno a pieno regime dell’attività nel 2024.

Il settore automotive del gruppo (Sogefi), colpito dal crollo del mercato nel 2020 e dalle dinamiche relative alle materie prime nel 2021 e 2022, nel primo semestre del 2023, in un contesto di ripresa del mercato, in particolare europeo, ha registrato una crescita significativa dei ricavi e dei risultati, che nel primo semestre 2023 si collocano nettamente al di sopra dei valori pre-pandemia.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.223,1 milioni, in aumento del 11,9% rispetto al primo semestre del 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 170,0 milioni, in aumento del 15,4% rispetto al corrispondente periodo del 2022, grazie alla crescita del fatturato e della redditività in entrambi i settori in cui opera il gruppo.

Il risultato netto è stato pari a € 14,0 milioni a fronte di un risultato a pareggio nel primo semestre 2022.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 30 giugno 2023 è sceso a € 32,9 milioni rispetto a € 81,8 milioni al 31 dicembre 2022 e € 95,6 milioni al 30 giugno 2022, grazie alla riduzione dell’indebitamento netto delle controllate, complessivamente pari a € 346,9 milioni.  

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) è significativamente positiva, pari a € 314,0 milioni; la leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022, € 320,4 milioni, è dovuta all’acquisto di azioni proprie per € 7,7 milioni nel corso del periodo.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2023, ammonta a € 910,9 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 878,0 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 812,7 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2023 è pari a € 747,3 milioni (€ 743,4 milioni al 31 dicembre 2022).

KOS

L’attività di KOS, che è stata fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia nel 2020 e 2021, ha registrato un progressivo recupero a partire dalla metà del 2021. Nel primo semestre 2023 il settore Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica è tornato ad operare a pieno regime; il settore delle residenze per anziani non ha ancora raggiunto la piena saturazione, ma il trend è positivo, sia in Italia, sia in Germania.

I risultati del primo semestre 2023 hanno risentito dell’aumento dei costi del personale sanitario e degli approvvigionamenti, soprattutto in Germania, il cui impatto è in corso di assorbimento, attraverso progressivi aggiustamenti tariffari e grazie alla deflazione dei costi energetici.

I ricavi del primo semestre del 2023 sono ammontati a € 370,7 milioni, in aumento del 9,9% rispetto al primo semestre 2022, grazie al recupero di tutti i settori: le RSA in Italia, +13,2%, e in Germania, +15,8%, ove l’incremento dei ricavi è stato altresì spinto da significativi rialzi delle tariffe, e la Riabilitazione Funzionale e Psichiatrica (+6,4%).

L’EBIT è ammontato a € 20,8 milioni, in aumento di € 10,1 milioni rispetto all’EBIT del primo semestre 2022 (€ 10,7 milioni), grazie all’incremento dell’attività e al recupero di efficienza operativa e nonostante l’inflazione dei costi e il venir meno del significativo supporto garantito dal sistema sanitario tedesco agli operatori sociosanitari fino a luglio 2022.

Il risultato netto è stato positivo per € 0,8 milioni, rispetto a – € 2,9 milioni nel primo semestre 2022.

Il free cash flow, ante applicazione del principio IFRS16, è stato positivo per € 16,4 milioni; sono stati registrati proventi non ricorrenti per € 36,3 milioni (cessione dell’attività indiana nel settore Diagnostica e Cure Oncologiche e di immobili in Italia), e un flusso di cassa operativo negativo per circa € 20,0 milioni, a causa dell’incremento del capitale circolante per circa € 25,0 milioni, che dovrebbe almeno in parte riassorbirsi nel corso dell’esercizio.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16, a fine giugno 2023 ammonta a € 161,9 milioni rispetto a € 178,3 milioni al 31 dicembre 2022 e a € 192,9 milioni al 30 giugno 2022.

In data 28 giugno 2023 è stata perfezionata la cessione dell’attività Diagnostica e Cure Oncologiche in India, concludendo così il percorso di rifocalizzazione strategica avviato nel 2020 con la cessione di Medipass. Il corrispettivo, equity value, della cessione è stato di € 18,8 milioni.

Sogefi

Nel primo semestre 2023, in un contesto di crescita mondiale della produzione di automobili dell’11,2% rispetto all’equivalente periodo del 2022, con progressi in tutte le aree geografiche e una forte ripresa in Europa, i ricavi consolidati di Sogefi sono ammontati a € 852,4 milioni, registrando una crescita del 12,8% e del 14% a tassi di cambio costanti, che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+9,4%) e dei prezzi di vendita (+4,2%). Sono state registrate performance al di sopra del mercato in NAFTA, Cina e India.

L’EBIT, pari a € 54,8 milioni, è cresciuto del 35,6%, con un EBIT margin al 6,4% del fatturato, rispetto al 5,3% del primo semestre 2022. Tutte le linee di business hanno registrato incrementi di redditività, grazie ai volumi e alla tenuta dei margini, malgrado l’impatto dell’inflazione sui costi.

L’utile netto è stato pari a € 31,4 milioni (+51% rispetto a € 20,8 milioni nel primo semestre 2022).

Il free cash flow è stato positivo per € 45,0 milioni, includendo il factoring (€ 41,2 milioni al 30 giugno 2022).

L’indebitamento netto (ante IFRS16) al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022.

Positivo anche l’andamento del portafoglio di contratti, con 32% del valore dei nuovi contratti destinato a piattaforme ibride ed elettriche, con un elevato potenziale di crescita.

Gestione finanziaria

Nel primo semestre i mercati azionari e obbligazionari globali hanno registrato un recupero dopo la performance molto negativa del 2022 e i rendimenti obbligazionari sono tornati ad essere positivi a seguito dei successivi rialzi dei tassi di interesse operati dalle banche centrali per contrastare l’inflazione.

La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e controllate finanziarie ha fatto registrare proventi finanziari netti leggermente positivi (€ 0,9 milioni, con un rendimento sul semestre dello 0,2%), a fronte di proventi negativi per € 5,1 milioni nel primo semestre del 2022. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari a 0,8%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento negativo del 2,2%, in parte dovuto alla sfavorevole evoluzione del tasso di cambio euro/dollaro.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2023

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo CIR nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di inflazione tuttora elevata e tassi di interesse ancora in aumento.

Per quanto concerne KOS, si prevede di operare a pieno regime nei settori Riabilitazione ed Acuti già nel corso dell’anno corrente, mentre per le RSA in Italia e in Germania ci si attende un consolidamento del trend di aumento delle presenze, che si prevede possa condurre alla piena operatività tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. A causa delle dinamiche inflattive che hanno caratterizzato il settore, e in particolare dell’aumento del costo del personale sanitario, per un pieno recupero della redditività, sarà necessario un progressivo adeguamento delle tariffe, sia in Italia che in Germania, tema sul quale le associazioni di categoria stanno dialogando con le istituzioni interessate. In assenza di fatti e circostanze, allo stato non prevedibili, che rendano il contesto più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere significativamente superiori a quelli del passato esercizio.

Per quanto concerne Sogefi, la visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 5,3% rispetto al 2022, con l’Europa a +11,8%, NAFTA a +8,2%, l’India a +7,2% e il Sud America e la Cina sostanzialmente stabili. Per quanto concerne le materie prime e l’energia, nei primi mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è stata decrescente, ma essi permangono elevati e caratterizzati da alta volatilità. In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit, in linea con le previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, superiore rispetto a quella registrata nell’esercizio 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario, nonostante il migliore andamento dei mercati finanziari nella prima parte dell’anno, in considerazione delle incertezze legate al contesto macroeconomico e finanziario, ci si attende che nella seconda parte dell’anno permangano condizioni di elevata volatilità.

Sogefi: risultati del primo semestre 2023

Ricavi in crescita del 12,8% a € 852,4 milioni

EBIT: € 54,8 milioni, +35,6%

Utile netto a € 31,4 milioni  (€ 20,8 milioni nel primo semestre 2022)

Free Cash Flow positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni nel primo semestre 2022)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 185,3 milioni (€ 216,4 milioni a fine giugno 2022)

Milano, 24 luglio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2023, presentata dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli nei settori Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre 2023 la produzione mondiale di autoveicoli ha registrato una crescita dell’11,2% rispetto all’equivalente periodo del 2022, con progressi in tutte le aree geografiche.

La crescita è stata particolarmente sostenuta in Europa (+20,2%) e NAFTA (+12,2%) e significativa in Mercosur (+9,7%), India (+6,5%) e Cina (+7%), dove, dopo un primo trimestre 2023 negativo (-4,7%), si è registrata una netta ripresa nel secondo trimestre (+20,3%). 

Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale crescerà del 5,3% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aree geografiche. La riduzione dell’indice di crescita previsto per l’intero anno rispetto a quello registrato nel primo semestre dipende dalla forte ripresa della produzione che si registrò nel secondo semestre del 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO SEMESTRE 2023

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita a due cifre rispetto al primo semestre 2022 (+12,8% e +14% a tassi di cambio costanti), che riflette l’aumento dei volumi di produzione (+9,4%) e dei prezzi di vendita (+4,2%).

I risultati sono stati positivi e in significativo miglioramento rispetto al primo semestre 2022:

  • l’EBITDA, pari a € 111,1 milioni, è aumentato dell’11,3% rispetto al primo semestre 2022, grazie alla crescita dei volumi e alla buona tenuta del margine di contribuzione;
  • l’EBIT, pari a € 54,8 milioni, è cresciuto del 35,6%, con un EBIT margin al 6,4% del fatturato, rispetto al 5,3% del primo semestre 2022;
  • l’utile netto è stato pari a € 31,4 milioni (+ 51% rispetto a € 20,8 milioni nel primo semestre 2022);
  • il Free Cash Flow è stato positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni nel primo semestre 2022);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 216,4 milioni al fine giugno 2022.

L’attività commerciale è stata positiva con una componente rilevante di contratti per E-mobility (32% del valore dei nuovi contratti acquisiti nel primo semestre) e nuove aggiudicazioni significative anche in Cina, India e Stati Uniti.

Filtrazione ha concluso importanti accordi in Europa sia per il canale OEM (Original Equipment Manufacturer) che per l’IAM (Independent Automotive Aftermarket): si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri destinati al circuito dei freni per camion e ha siglato un accordo di esclusività per tre anni con uno dei principali leader nella distribuzione di componenti per auto nel canale Aftermarket. Continua inoltre lo sviluppo in India, dove la business unit sta guadagnando progressivamente quote di mercato.

Sospensioni ha acquisito nuovi business nel mercato indiano, con operatori locali, concludendo in particolare un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici per veicoli commerciali leggeri con un player innovativo che aspira a diventare uno dei principali produttori E-mobility nel mercato indiano. La divisione ha inoltre acquisito in Europa diversi contratti, in particolare per la fornitura di barre stabilizzatrici per SUV elettrici di fascia alta e di molle elicoidali per piattaforme E-mobility.

Aria e Raffreddamento continua il proprio sviluppo in Cina, con l’acquisizione di un importante ordine da BYD per la fornitura di collettori aria per una piattaforma Plug-in-Hybrid e un contratto per la fornitura di collettori olio utilizzati nelle macchine elettriche per lubrificare l’interno della scatola del cambio. Questi componenti, tradizionalmente prodotti in metallo, sono proposti da Sogefi in plastica consentendo la riduzione del peso e l’ottimizzazione del design e del costo. Sono inoltre stati conclusi contratti in Nord America per la fornitura di prodotti di thermal management e in Europa per gruppi termostati per E-mobility e collettori di aspirazione. Il 47% del valore dei nuovi contratti conclusi nel 2023 dalla divisione Aria e Raffreddamento riguarda componenti per piattaforme di E-mobility.

RISULTATI CONSOLIDATI NEL PRIMO SEMESTRE 2023

I ricavi del primo semestre 2023 sono ammontati a € 852,4 milioni, in crescita del 12,8% a cambi correnti e del 14% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2022.

I ricavi hanno registrato una crescita in tutte le aree geografiche: +14% in Europa, +15,8% in Nord America (+17,2% a cambi costanti), +5,6% in Sud America (+3,9% a cambi costanti al netto dell’inflazione dell’Argentina), +10,3% in India (+17,7% a cambi costanti), +2,3% in Cina (+8,2% a cambi costanti).

La performance di Sogefi è stata superiore a quella del mercato in Nord America, India e Cina.

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 15,4% (+15,7% a cambi costanti).

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento dell’11% (+12,4% a cambi costanti), con crescite particolarmente significative nel canale Aftermarket in Europa (+13,6%), Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 12,2% (+14,4% a cambi costanti), con un incremento particolarmente significativo in NAFTA (+18,5% a cambio costante).

L’EBITDA, pari a € 111,1 milioni, è aumentato dell’11,3% rispetto al primo semestre del 2022 (€ 99,8 milioni). 

Il margine di contribuzione è aumentato del 12,9% rispetto al primo semestre 2022, grazie all’aumento dei volumi e alla marginalità (rapporto % margine di contribuzione/fatturato) stabile al 28,1% rispetto al 2022, nonostante i sovraccosti legati ai prezzi dell’energia e in generale all’inflazione. 

L’incidenza dei costi fissi sui ricavi è scesa al 14,3% dal 14,9% del primo semestre 2022.

Gli altri oneri, che includono prevalentemente le differenze cambio, hanno contribuito negativamente all’EBITDA per € 3,8 milioni rispetto al contributo positivo di € 3,9 milioni del primo semestre 2022.   

L’EBIT è ammontato a € 54,8 milioni, in crescita del 35,6% rispetto a € 40,4 milioni del primo semestre 2022. L’incidenza sul fatturato è cresciuta dal 5,3% del primo semestre 2022 al 6,4% del primo semestre 2023. 

Gli oneri finanziari, pari a € 11,0 milioni, sono risultati superiori a quelli del primo semestre 2022 (€ 9,1 milioni) a causa del rialzo dei tassi di interesse sulla componente di finanziamenti a tasso variabile.

Gli oneri fiscali sono sostanzialmente stabili a € 10,8 milioni (€ 10,3 milioni nello stesso periodo del 2022).

Il gruppo ha riportato un utile netto di € 31,4 milioni (€ 20,8 milioni nel primo semestre 2022).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 45,0 milioni (€ 41,2 milioni del primo semestre 2022), includendo l’effetto del maggiore ricorso al factoring tenuto conto dell’incremento dei ricavi.

Al 30 giugno 2023 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 258 milioni, rispetto a € 230,7 milioni al 31 dicembre 2022.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2023 è pari a € 185,3 milioni, rispetto a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022 e € 216,4 milioni al 30 giugno 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 era pari a € 250,6 milioni, rispetto a € 294,9 milioni al 31 dicembre 2022 ed € 285,2 milioni al 30 giugno 2022. 

Al 30 giugno 2023 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 284,0 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2023

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica, in un contesto di inflazione tuttora elevata e tassi di interesse ancora in aumento.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 5,3% rispetto al 2022, con l’Europa a +11,8%, NAFTA a +8,2%, l’India a +7,2% e il Sud America e la Cina sostanzialmente stabili.

Per quanto concerne le materie prime e l’energia, nei primi mesi del 2023 la tendenza dei prezzi è stata decrescente, ma essi permangono elevati e caratterizzati da alta volatilità.

In assenza di fattori di deterioramento dello scenario macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit, in linea con le previsioni sul mercato automotive, e una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, superiore rispetto a quella registrata nell’esercizio 2022.

CIR: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2022

Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Confermati Rodolfo De Benedetti presidente e Monica Mondardini amministratore delegato. Entrano in CdA gli amministratori indipendenti Elisabetta Oliveri e Tommaso Nizzi

Nuovo Collegio sindacale per il triennio 2023-2024-2025: Giovanni Barbara (presidente), Maria-Maddalena Gnudi e Francesco Mantegazza

Milano, 28 aprile 2023 – L’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni con la Legge 24 aprile 2020, n.27 e come da ultimo prorogato per effetto della Legge 24 febbraio 2023, n.14, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma 4, del TUF.

Approvazione del bilancio 2022

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022 di CIR. Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 2.235,6 milioni (€ 1.962,5 milioni nel 2021), un margine operativo lordo consolidato a € 295,7 milioni (€ 300,7 milioni nel 2021) e un risultato netto consolidato pari a -€ 0,2 milioni (utile di € 18,0 milioni nel 2021).

L’Assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2023, destinato ad amministratori e/o dirigenti della Società e di società controllate per numero massimo di n. 5.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave” nel gruppo.

Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie 

L’Assemblea ha conferito al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di  220.000.000 azioni proprie, e comunque non oltre il 20% del numero complessivo di azioni costituenti il capitale sociale, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Nomina del Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea degli azionisti ha nominato Philippe Bertherat, Edoardo De Benedetti, Marco De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Monica Mondardini, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri, Francesca Pasinelli e Maria Serena Porcari. Gli amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza F.lli De Benedetti S.p.A., titolare del 35,957% del capitale sociale, ad eccezione di Tommaso Nizzi, tratto dalla lista di minoranza presentata da Alessandro Nizzi e Beatrice Baroncelli, titolari del 2,507% del capitale sociale.

I curricula degli amministratori sono disponibili sul sito internet www.cirgroup.it.

Nel corso dell’Assemblea, il presidente Rodolfo De Benedetti e l’amministratore delegato Monica Mondardini hanno ringraziato i consiglieri uscenti Maristella Botticini, Franco Debenedetti, Paola Dubini e Silvia Giannini e il sindaco uscente Gaetano Rebecchini per il lavoro svolto al servizio della Società.

Nomina del Collegio sindacale

L’Assemblea ha altresì nominato i componenti del Collegio sindacale della Società per il triennio 2023-2024-2025. I sindaci effettivi sono Giovanni Barbara (Presidente), Maria-Maddalena Gnudi e Francesco Mantegazza. I sindaci sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza F.lli De Benedetti S.p.A., ad eccezione del Presidente Giovanni Barbara e del sindaco supplente Marco Pardi, scelti dalla lista di minoranza presentata da Alessandro Nizzi e Beatrice Baroncelli.  

I curricula dei sindaci sono disponibili sul sito internet www.cirgroup.it.

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Riunione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deliberato il proseguimento del piano di acquisto di azioni proprie avviato in data 16 marzo 2022 e attualmente in corso, in conformità e in esecuzione dell’autorizzazione appena conferita dall’Assemblea degli azionisti. La nuova delibera prevede l’acquisto non superiore a 220.000.000 azioni proprie, fermo restando il limite del 20% del capitale sociale e le altre caratteristiche del programma già comunicate in data 12 settembre 2022.

Alla data del 27 aprile 2023 CIR possedeva n. 38.516.899 azioni proprie, pari al 3,48% del capitale sociale della Società.

Il Consiglio di Amministrazione ha confermato Rodolfo De Benedetti Presidente e Monica Mondardini Amministratore Delegato della Società. L’Avv. Pietro La Placa è stato confermato segretario del Consiglio di Amministrazione.

Carlo De Benedetti e Franco Debenedetti sono stati nominati, rispettivamente, Presidente Onorario e Vice-Presidente Onorario di CIR in considerazione del loro contributo nell’affermazione e nello sviluppo della Società.

Il Consiglio ha positivamente verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori qualificatisi come indipendenti, ossia gli amministratori Philippe Bertherat, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri, Francesca Pasinelli e Maria Serena Porcari. Cinque amministratori su un totale di nove risultano quindi indipendenti.

Il Consiglio ha inoltre preso atto della sussistenza dei requisiti di indipendenza dei componenti del Collegio sindacale sulla base della verifica effettuata dallo stesso.

Sono stati nominati i componenti del Comitato Nomine e Remunerazione (Francesca Pasinelli, presidente, Philippe Bertherat, Maria Serena Porcari), del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (Maria Serena Porcari, presidente, Tommaso Nizzi, Elisabetta Oliveri), del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate (Philippe Bertherat, presidente, Tommaso Nizzi, Francesca Pasinelli) e il lead independent director (Maria Serena Porcari).

Il Consiglio, infine, in conformità alla delibera assembleare, ha dato esecuzione al piano di stock grant 2023 attribuendo n. 4.584.544 diritti.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Michele Cavigioli, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

CIR: F.lli De Benedetti S.p.A. presenta lista per il Collegio sindacale

Milano, 4 aprile 2023 – CIR S.p.A. rende noto che la società F.lli De Benedetti S.p.A., titolare di 398.116.475 azioni ordinarie CIR pari al 35,957% del capitale sociale, è l’unico azionista ad aver presentato una lista per il rinnovo del Collegio sindacale per gli esercizi 2023-2024-2025, previsto in occasione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti, che si terrà il giorno 28 aprile 2023 alle ore 10 in unica convocazione.

La lista riporta i seguenti candidati:

Candidati alla carica di Sindaco Effettivo

  1. Mantegazza Francesco
  2. Maria-Maddalena Gnudi
  3. Rebecchini Gaetano

Candidati alla carica di Sindaco Supplente

  1. Dellatorre Antonella
  2. Macchiorlatti Vignat Luigi
  3. Marini Gianluca

Essendo stata presentata una sola lista, ai sensi del secondo comma dell’art. 144-octies della Delibera Consob n. 11971 del 14.5.1999 e successive modifiche ed integrazioni, si informa che possono essere presentate ulteriori liste sino al 6 aprile 2023; la soglia del 2,5% prevista dall’art. 22 dello Statuto sociale, come prescritto dal quinto comma dell’art. 144-sexies della Delibera, è ridotta alla metà.

I curricula vitae e la documentazione con la quale i candidati accettano la candidatura e attestano il possesso dei requisiti prescritti dalla legge e dallo Statuto sociale nonché un’informativa sulle loro caratteristiche personali e professionali sono a disposizione del pubblico a partire dalla data odierna presso la sede della società (Via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE.

Scarica il comunicato

CIR: deposito delle liste per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione

Milano, 4 aprile 2023 – In relazione alla nomina del Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., prevista in occasione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti, che si terrà il giorno 28 aprile 2023 alle ore 10 in unica convocazione, si comunica che sono state depositate due liste di candidati da parte dei seguenti azionisti:

  • F.lli De Benedetti S.p.A., titolare di 398.116.475 azioni ordinarie CIR pari al 35,957% del capitale sociale, con i seguenti candidati:
  1. De Benedetti Rodolfo
  2. Mondardini Monica
  3. De Benedetti Marco
  4. De Benedetti Edoardo
  5. Pasinelli Francesca                     
  6. Porcari Maria Serena            
  7. Bertherat Philippe                       
  8. Oliveri Elisabetta                        
  • Alessandro Nizzi e Beatrice Baroncelli, titolari nel complesso di 27.756.350 azioni ordinarie CIR pari al 2,507% del capitale sociale, con i seguenti candidati:
  1. Nizzi Tommaso
  2. Giachetti Antonella
  3. Dami Filippo

I curricula vitae e la documentazione con la quale i suddetti singoli candidati accettano la candidatura e attestano il possesso dei requisiti prescritti dalla legge e dallo Statuto sociale nonché l’informativa sulle loro caratteristiche personali e professionali sono a disposizione del pubblico a partire dalla data odierna presso la sede della società (Via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE.

                  

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CIR: deposito documentazione per l’Assemblea degli azionisti

Milano, 16 marzo 2023 – Con riferimento all’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. convocata in sede ordinaria per il 28 aprile 2023, ore 10,00, in unica convocazione, si rende noto che è disponibile, presso la sede della Società (via Ciovassino 1, Milano), sul sito internet www.cirgroup.it (sezione Governance/Assemblea degli azionisti) e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket STORAGE, la seguente documentazione:

  • la Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla nomina del Consiglio di Amministrazione, determinazione del numero dei componenti, della durata in carica e dei relativi compensi (punto 5);
  • la Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla nomina del Collegio sindacale per gli esercizi 2023-2024-2025 e determinazione della relativa retribuzione (punto 6).

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CIR: risultati esercizio 2022

  • Forte crescita dei ricavi (+13,9% vs 2021) a € 2.235,6 milioni grazie all’evoluzione positiva delle controllate Sogefi e KOS

  • EBITDA consolidato pari a € 295,7 milioni (in crescita in termini normalizzati)

  • Risultato netto consolidato in sostanziale pareggio (-€ 0,2 milioni), penalizzato dai rendimenti degli asset finanziari, per effetto dell’andamento negativo dei mercati

  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 320,3 milioni

Milano, 13 marzo 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR”, il “Gruppo” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2022 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2022, la Società e le controllate hanno operato in un contesto complesso caratterizzato dal protrarsi degli effetti della pandemia, benché attenuati, dall’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, acuito dal conflitto tra Russia e Ucraina, e dall’andamento negativo dei mercati finanziari. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno si è verificato un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari, energetici e delle materie prime.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 2.235,6 milioni, in aumento del 13,9% rispetto al 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività (sociosanitario e componentistica auto), in netta ripresa dopo due esercizi fortemente influenzati dagli effetti della pandemia Covid-19.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 295,7 milioni, 13,2% dei ricavi (€ 300,7 milioni nel 2021). Escludendo oneri/proventi non ricorrenti registrati nei due esercizi, l’EBITDA consolidato è aumentato del 5,4% rispetto a quello del 2021.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 81,7 milioni (€ 80,2 milioni nel 2021). Escludendo, anche in questo caso, l’effetto di oneri/proventi non ricorrenti, l’EBIT consolidato su base ricorrente è aumentato del 40%.

La gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

Pertanto, il risultato netto consolidato è stato pari a -€ 0,2 milioni a fronte di un utile di € 18,0 milioni nel 2021.

I risultati operativi ricorrenti delle controllate sono cresciuti, mentre il risultato netto consolidato è stato penalizzato dai rendimenti del portafoglio degli investimenti finanziari, influenzati dall’andamento negativo dei mercati; il risultato netto delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) è stato infatti negativo per € 16,5 milioni, a fronte di un contributo positivo di € 16,1 milioni nel 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 ammontava a € 81,8 milioni, pressoché stabile rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 402,2 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva, a € 320,3 milioni, ma in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,3 milioni), a causa dell’acquisto di azioni proprie per € 6,4 milioni e della riduzione dei risultati finanziari.

L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS 16, al 31 dicembre 2022, ammontava a € 950,6 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 868,8 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 798,2 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2022 era pari a € 743,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Gli effetti della pandemia Covid-19 hanno determinato una riduzione delle attività di KOS a partire dal secondo trimestre 2020 fino ai primi mesi del 2021; dal secondo trimestre 2021 e nell’arco di tutto il 2022, grazie alle minori criticità legate alla pandemia, l’attività ha registrato un miglioramento, pur non raggiungendo il livello pre-Covid.

I ricavi di KOS sono ammontati a € 683,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,3%) e in Germania (+6,6%).

L’EBIT è stato pari a € 30,4 milioni; nel 2021 KOS aveva registrato un EBIT pari a € 31,8 milioni, che tuttavia includeva proventi non ricorrenti per circa € 12,0 milioni; il risultato operativo ricorrente registra quindi un incremento, grazie al progressivo recupero dei livelli di attività e di efficienza operativa, e nonostante il consistente aumento dei costi del personale sanitario e dell’energia.

Il risultato netto dell’esercizio è in sostanziale pareggio (-€ 0,8 milioni rispetto a € 1,4 milioni nel 2021, che recepiva i proventi non ricorrenti sopra menzionati).

Il Free Cash Flow operativo ante IFRS 16 è stato positivo per € 5,0 milioni; KOS continua il proprio piano di sviluppo e acquisizione di nuove strutture e ha impiegato € 23,0 milioni in particolare in green field, per cui il cash flow, inclusi gli investimenti in nuove strutture, è stato pari a -€ 18,1 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine 2022, ammontava a € 178,3 milioni (€ 160,2 milioni a fine 2021); l’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammontava a € 976,4 milioni.

Sogefi

La produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto al 2021, con il contributo di tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Sul fronte dei costi di produzione, nei primi nove mesi del 2022 sono proseguite le tensioni sui mercati delle materie prime e dell’energia, aggravate dal conflitto tra Russia e Ucraina, che si sono attenuate nel corso dell’ultimo trimestre.

I ricavi di Sogefi sono cresciuti del 17,5% rispetto al 2021, grazie alla crescita dei volumi di produzione (+4%), all’incremento dei prezzi di vendita legato all’aumento dei costi delle materie prime, e all’evoluzione dei tassi di cambio (+12,6% a cambi costanti).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento: l’EBIT è infatti stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021.

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021).

L’indebitamento netto ante IFRS 16 è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gestione finanziaria

Per effetto dello shock sui mercati finanziari determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e del rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare l’inflazione, nel corso del 2022 i mercati finanziari hanno registrato performance tra le peggiori degli ultimi decenni.

In tale contesto, la gestione degli attivi finanziari, che ammontavano complessivamente a € 393,1 milioni a fine 2022, ha fatto registrare un risultato negativo pari a € 5,0 milioni (+€ 24,4 milioni nel 2021), con un rendimento medio del -1,3%; da notare che il rendimento ottenuto si confronta con performance comprese tra -10% e -20% per i principali indici azionari e obbligazionari.

In data 22 dicembre 2022 la capogruppo CIR ha raggiunto un accordo preliminare vincolante, soggetto a talune condizioni sospensive, per la cessione di un complesso immobiliare non strumentale di proprietà, avente un valore di bilancio pari a € 11,0 milioni, per un valore complessivo di € 38,0 milioni. È stato incassato un importo di € 5,0 milioni a titolo di caparra, mentre la restante parte sarà incassata al momento del closing dell’operazione (indicativamente entro la fine del 2023), quando sarà registrata anche la plusvalenza.

Piani e performance ESG

Nel 2022 il gruppo CIR ha centrato gli obiettivi di sostenibilità previsti dai piani 2021-2025 della Società e delle controllate.

Sono stati fatti progressi sul fronte della decarbonizzazione, con una riduzione dell’intensità energetica in tutte le attività del gruppo e un mix di approvvigionamento energetico con una crescente componente di energia verde.

È inoltre in forte miglioramento la gestione dei rifiuti, con un aumento di quasi 10p.p. della quota dei rifiuti valorizzati in particolare da Sogefi. Quest’ultima inoltre ha proseguito lo sviluppo di prodotti per la mobilità sostenibile con una quota superiore al 50% di nuovi ordini destinati a piattaforme ibride ed elettriche.

In materia di gestione delle risorse umane, sono aumentate le ore destinate alla formazione del personale e sono proseguite le azioni per garantire il monitoraggio della parità di trattamento in tutti i paesi di operatività.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2022

Successivamente alla chiusura dell’esercizio 2022 non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione del conflitto russo-ucraino, l’evoluzione macroeconomica e i prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia.

Per quanto concerne KOS, in un quadro di minore criticità operativa legata alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi già nel corso del corrente esercizio per Riabilitazione ed Acuti, e nel 2024 per le RSA in Italia e in Germania, dopo una progressiva crescita della saturazione nel corso del 2023, giungendo a livelli prossimi a quelli del 2019. In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere in incremento rispetto al passato esercizio.

Per quanto concerne il mercato automotive, in cui opera Sogefi, la visibilità per il 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia. Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, Nafta a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%. Per quanto concerne i prezzi delle materie prime e dell’energia, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista, anche se permane un’elevata volatilità. Persistono inoltre in alcune aree geografiche pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro. In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, ci si attende che nel corso del 2023, pur in presenza di un miglioramento delle prospettive di ritorno degli asset finanziari, permangano condizioni di alta volatilità.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 28 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • di revocare (per la parte non utilizzata) e di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massimo 220.000.000 di azioni, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019; tenuto inoltre conto che, includendo nel conteggio le azioni proprie già possedute anche tramite controllate, il numero delle azioni acquistate non potrà in alcun caso eccedere un numero complessivo di azioni rappresentativo della quinta parte del capitale sociale di CIR; che l’acquisto potrà avvenire ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR. Per quanto riguarda la disposizione (alienazione) delle azioni proprie, la delibera sottoposta prevede l’autorizzazione al compimento di taluni atti di disposizione, inclusa la facoltà di disporre delle azioni proprie acquistate, senza limiti o vincoli temporali, anche nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della Società.

    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”) , il tutto nei limiti della normativa vigente; (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

  • di approvare di un piano di stock grant per il 2023 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali;

  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022;

  • di proporre il rinnovo del Collegio Sindacale, in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Sogefi: risultati 2022 superiori al 2021

Ricavi: +17,5% a € 1.552,1 milioni

Crescita dei ricavi in tutte le aree geografiche e linee di prodotto

EBIT: +17% a € 68,3 milioni

Utile netto in crescita a € 29,6 milioni (€ 2,0 milioni nel 2021)

Free Cash Flow positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 224,3 milioni (€ 258,2 milioni a fine 2021)

Milano, 24 febbraio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2022 la produzione globale di autoveicoli ha registrato una crescita del 6,2% rispetto a quella dell’anno precedente, con progressi in tutte le aree geografiche: +5,7% in Europa, +9,7% in NAFTA, +8,3% in Mercosur, +6,1% in Cina e +22,7% in India. Il buon andamento riflette il forte incremento della produzione nel terzo trimestre 2022 (+29,5%) e quello, più contenuto, dell’ultimo trimestre (+1,7%).  Nonostante il recupero del 2022, la produzione mondiale di automobili resta inferiore a quella del 2019 (-7,8%), con l’Europa a -23,2%. Per il 2023, S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede che la produzione mondiale possa crescere del 3,6% rispetto al 2022, con un incremento in tutte le principali aeree geografiche.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL 2022

I risultati 2022 sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • I ricavi hanno registrato una crescita del 17,5% rispetto al 2021, +12,6% a tassi di cambio costanti per l’aumento dei volumi di produzione e dei prezzi di vendita;
  • l’EBITDA è aumentato a € 194,7 milioni, rispetto a € 192,5 milioni nel 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 68,3 milioni (4,4% sul fatturato), in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021;
  • il free cash flow è stato positivo per € 29,3 milioni (€ 32,4 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 224,3 milioni al 31 dicembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Le innovazioni di prodotto nel 2022 sono state significative:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno in Francia;
  • nel mese di settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme Electric Vehicles, che hanno riscosso una notevole accoglienza da parte del mercato;
  • nel mese di ottobre sono stati presentati all’Equip Auto Show di Parigi i nuovi prodotti aftermarket e le ultime innovazioni di prodotto, che hanno riscontrato un grande interesse da parte degli operatori di settore.

L’attività commerciale è stata positiva e il 52% del valore complessivo dei nuovi contratti è destinato a piattaforme di E-mobility:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India; 
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in e si è aggiudicata la fornitura di barre stabilizzatrici per la versione elettrica di un pick-up, tra i più venduti;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore dei nuovi contratti della divisione riguarda piattaforme di E-mobility.

Migliorano le performance di sostenibilità: riduzione dell’indice di intensità energetica, miglioramento del mix di approvvigionamento in favore di fonti rinnovabili, aumento dei rifiuti valorizzati.  

RISULTATI CONSOLIDATI NEL 2022

I ricavi del 2022 sono ammontati a € 1.552,1 milioni, in crescita del 17,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

A cambi costanti l’incremento è stato pari al 12,6%: i volumi venduti sono aumentati del 3,9% rispetto a quelli del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’aumento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

I ricavi sono cresciuti in tutte le aree geografiche: +9,5% in Europa, +29,7% in Nord America (+17,2% a cambi costanti), +38,7% in Sud America (+15,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +15% in Cina (+6,7% a cambi costanti) e +36,8% in India (+29,4% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 21,5% (+16,6% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in India, Nord America, Sudamerica ed Europa.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,6% (+12,1% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale Aftermarket in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 15,4% (+8,9% a cambi costanti), con incrementi particolarmente significativi in Cina e NAFTA.

L’EBITDA, pari a € 194,7 milioni, è aumentato dell’1,1% rispetto a € 192,5 milioni del 2021; escludendo gli altri proventi/oneri non operativi, l’EBITDA è aumentato del 7%.

L’EBIT è ammontato a € 68,3 milioni, in crescita del 17% rispetto a € 58,4 milioni nel 2021. L’incidenza sul fatturato del 2022 è in linea con il 2021 (4,4%).

Gli oneri finanziari, pari a € 18,8 milioni, sono in lieve crescita rispetto a quelli del 2021 (€ 17,8 milioni) che includevano un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni.

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 18,3 milioni (€ 13,5 milioni nel 2021).

L’utile netto è ammontato a € 29,6 milioni, rispetto a € 2,0 milioni del 2021 (€ 26,4 milioni, senza considerare la perdita contabile determinata dalla cessione della Filtrazione Argentina).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 29,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto a € 32,4 milioni del 2021.

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,7 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato netto del periodo e altri effetti positivi di bilancio.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2022 era pari a € 224,3 milioni, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e € 219,7 milioni al 30 settembre 2022. Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 era pari a € 294,9 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021. Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 279,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2022

Nel quarto trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 386,5 milioni, in crescita del 16,9% (+15,4% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo del 2021, grazie all’incremento dei volumi di produzione (+5,8%), all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a tassi di cambio e prezzi di vendita costanti, è stata positiva e superiore a quella del mercato.

L’EBITDA è risultato pari a € 43,3 milioni, 11,2% del fatturato, rispetto a € 48,3 milioni (14,6%) nel quarto trimestre del 2021. L’evoluzione dell’EBITDA risente di costi non operativi per € 4,5 milioni rispetto a proventi non operativi per € 13,3 milioni del quarto trimestre 2021. Escludendo tali oneri/proventi non operativi, la cui natura non è ricorrente, l’EBITDA è passato da € 35,0 milioni (10,6%) nel 2021 a € 47,8 milioni (12,4%) nel 2022.

L’EBIT è stato positivo per € 6,0 milioni (a fronte di € 8,9 milioni nel quarto trimestre 2021), risentendo dei risultati non ricorrenti menzionati.

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre 2022 è stato negativo per € 3,4 milioni rispetto a un utile di € 3,9 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente, dopo oneri finanziari pari a € 5,2 milioni (€ 4,4 milioni nel 2021) e oneri fiscali pari a € 3,7 milioni (€ 0,3 milioni nel 2021). L’incremento dell’incidenza delle imposte riflette la presenza nel risultato di perdite non rilevanti fiscalmente o per le quali non sussistono i presupposti per la registrazione di imposte differite attive; il quarto trimestre 2021, invece, beneficiava del riconoscimento di imposte differite attive per € 4,3 milioni.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 31 DICEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel 2023 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, all’evoluzione macroeconomica e ai prezzi delle materie prime, e in particolare dell’energia.

Per il 2023, S&P Global (IHS) prevede una crescita della produzione mondiale di automobili del 3,6% rispetto al 2022, con l’Europa a +7,1%, NAFTA a +5,4%, il Sud America a +4,9% e la Cina a +1,1%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nel corso del 2022 si è arrestato il trend rialzista dell’acciaio e nell’ultima parte dell’anno anche quello della resina e di altre materie prime, nonché del gas e dell’energia elettrica, anche se permane un’elevata volatilità. Da notare poi le pressioni inflazionistiche sul costo del lavoro in alcune aree geografiche.  

In assenza di fattori di grave deterioramento dello scenario geopolitico e macroeconomico rispetto all’attuale, il Gruppo Sogefi per il 2023 prevede una crescita dei ricavi mid-single digit e un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2022.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

VERIFICA DEI REQUISITI DI INDIPENDENZA

Nel corso della riunione odierna, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori dichiaratisi indipendenti, Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff. Cinque amministratori su un totale di nove risultano quindi indipendenti. Il Collegio Sindacale ha a sua volta verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei propri componenti. Tutti gli amministratori indipendenti e i componenti del Collegio Sindacale sono pertanto in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge e dal Codice di Corporate Governance adottato dalla Società.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 21 aprile 2023 e in seconda convocazione per il 24 aprile 2023.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti le seguenti risoluzioni:

Delega all’acquisto di azioni proprie

Revoca e rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n.  58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.877.751 azioni proprie, pari all’ 1,56% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni  della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse  della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Piano di stock grant 2023

Approvazione di un piano di stock grant per il 2023, per un massimo di numero 1.250.000 units, destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo, fornendo un incentivo di medio-lungo termine volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali e allineando al contempo gli interessi del management, degli azionisti e di tutti gli stakeholders.

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Calendario eventi societari 2023

Milano, 30 gennaio 2023 – CIR S.p.A. rende noto il calendario degli eventi societari per il 2023:

Lunedì 13.03.2023ore 10,00Consiglio di Amministrazione (Progetto di Bilancio 2022)  
Venerdì 28.04.2023ore 10,00Assemblea degli azionisti (Approvazione Bilancio 2022)  
Lunedì 31.07.2023ore 10,00 Consiglio di Amministrazione (Relazione finanziaria semestrale 2023)

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2022

Ricavi: +17,7% a € 1.165,6 milioni (+29,4% nel terzo trimestre)

Crescita in tutte le aree geografiche e Business Unit

EBITDA: +5% a € 151,3 milioni, pari al 13% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Utile netto: € 33,0 milioni (-€ 2,0 milioni nei primi nove mesi 2021)

Free Cash Flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nei primi nove mesi 2021)

Riduzione dell’indebitamento ante IFRS 16 a € 219,7 milioni (€ 267,4 milioni al 30.9.2021)

Milano, 21 ottobre 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel terzo trimestre del 2022 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 27,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+38,4% in Europa), dopo un primo semestre 2022 in calo dell’1,8% a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento di componenti e materie prime già emerse nel 2021 e degli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina.

Grazie alla ripresa del terzo trimestre, la produzione globale di autoveicoli dei primi nove mesi del 2022 è cresciuta del 7,5% rispetto a quella del corrispondente periodo del 2021, con incrementi in tutte le aree geografiche: +2,8% in Europa, +10,6% in NAFTA, +10% in Mercosur, +11,1% in Cina e +23,7% in India.

Malgrado il recupero dei primi nove mesi del 2022, la produzione mondiale di automobili resta tuttavia inferiore a quella del 2019, -8,9%, con l’Europa a -26,3%.

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS), fonte comunemente utilizzata nel settore, prevede una crescita rispetto al 2021 della produzione mondiale di autoveicoli del 2,2% nel quarto trimestre 2022 e del 6% per l’intero esercizio 2022.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 17,7% rispetto ai primi nove mesi del 2021: l’incremento del fatturato è riconducibile alla crescita dei volumi di produzione (+3,4%), all’adeguamento dei prezzi di vendita agli incrementi dei costi delle materie prime e all’evoluzione dei tassi di cambio (a tassi di cambio costanti l’incremento dei ricavi sarebbe dell’11,7%).

L’andamento del terzo trimestre è stato particolarmente positivo (+29,4%), anche a cambi costanti (+21%).

I risultati economici sono stati positivi e in netto miglioramento:

  • l’EBITDA è aumentato a € 151,3 milioni, rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021;
  • l’EBIT è stato pari a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato);
  • l’utile netto è ammontato a € 33,0 milioni (nel 2021 il risultato netto è stato pari a € 24,3 milioni per le attività operative in continuità e € -2,0 milioni comprese le attività cessate);
  • l’attività ha generato un free cash flow positivo per € 31,6 milioni (€ 25,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 219,7 milioni al 30 settembre 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti in innovazione sono stati significativi con progressi in tutto il periodo:

  • il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia;
  • è stato inaugurato a Marckolsheim, in Francia, l’E-Mobility Tech Center europeo, dotato della più grande stampante 3D d’Europa e dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti destinati alla E-mobility;
  • a settembre sono state presentate nell’ambito del Battery Show di Novi Michigan le innovative piastre di raffreddamento per piattaforme EV, che hanno riscosso un notevole interesse da parte dei clienti.

Nei primi nove mesi l’attività commerciale è stata sostenuta, con la conclusione di importanti contratti anche nel settore EV:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata contratti per la fornitura di filtri per la purificazione dell’aria, filtri olio e moduli carburante in Europa e in India;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici – che verranno prodotte per la maggior parte in Romania – e tre nuovi contratti per la fornitura di barre stabilizzatrici destinate a veicoli elettrici o ibridi plug-in. Il 43% del valore complessivo stimato dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA, in Europa e in Cina per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica. Il 54% del valore complessivo dei nuovi contratti conclusi nel 2022 riguarda piattaforme di E-mobility.

Inoltre, in linea con le strategie ESG per la riduzione di energia da fonti non rinnovabili, Sogefi ha installato pannelli fotovoltaici negli stabilimenti di Nules (Spagna) e Pune (India) con l’obiettivo di mitigare il proprio impatto sul cambiamento climatico. Tali pannelli consentiranno di coprire circa il 20% del fabbisogno energetico degli stabilimenti interessati.

RISULTATI CONSOLIDATI NEI PRIMI NOVE MESI 2022

I ricavi dei primi nove mesi del 2022 sono ammontati a € 1.165,6 milioni, in crescita del 17,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

La crescita a cambi costanti è stata pari all’11,7%: i volumi venduti sono aumentati del 3,4% rispetto a quelli dei primi nove mesi del 2021 e la restante parte dell’incremento riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

Tutte le aree geografiche sono in crescita: +7,4% in Europa, +30,6% in Nord America (+17,4% a cambi costanti), +57,4% in Sud America (+19,8% a cambi costanti, al netto dell’inflazione dell’Argentina), +27,9% in Asia (+17,6% a cambi costanti).

Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 24,1% (+16,7% a cambi costanti), con tassi di 4 incremento significativi in particolare in Sudamerica, in Nord America e in India.

Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 16,8% (+12,8% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 11,9% (+4,8% a cambi costanti), penalizzati da un calo in Europa che, nel 2021, aveva realizzato un ricavo non ricorrente, relativo alla vendita di un progetto speciale.

L’EBITDA, pari a € 151,3 milioni, è aumentato del 5% rispetto a € 144,1 milioni nei primi nove mesi del 2021; il rapporto EBITDA/Ricavi % è sceso al 13%, dal 14,6% dei primi nove mesi del 2021.

Al fine di comprendere l’evoluzione della redditività, è necessario considerare che i maggiori costi per materiali ed energia sono stati compensati dall’incremento dei prezzi di vendita; tuttavia, tale incremento di pari consistenza sui ricavi e sui costi delle materie impiegate ha determinato una diluizione dell’indice di redditività.

Il margine di contribuzione è aumentato del 3,8% rispetto ai primi nove mesi del 2021, in linea con l’incremento dei volumi venduti, e il rapporto margine di contribuzione/fatturato % è sceso al 27,7%, rispetto al 31,4% dei primi nove mesi del 2021, per l’effetto diluitivo di cui sopra.

L’EBIT è ammontato a € 62,3 milioni (5,3% sul fatturato), in crescita del 26% rispetto a € 49,4 milioni nel 2021 (5% del fatturato).

Gli oneri finanziari, pari a € 13,6 milioni, sono in linea con quelli dei primi nove mesi del 2021 (€ 13,4 milioni).

Gli oneri fiscali sono in aumento a € 14,5 milioni (€ 13,2 milioni nel 2021).

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

L’utile da attività operative è ammontato a € 34,2 milioni rispetto a € 24,3 milioni dei primi nove mesi del 2021.

Non sono stati registrati risultati da attività operative cessate o possedute per la vendita, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente la cessione delle filiali della Filtrazione in Brasile e Argentina aveva fatto registrare un risultato contabile negativo di € 24,7 milioni. Il gruppo ha riportato un utile netto di € 33,0 milioni (€ -2,0 milioni nei primi nove mesi del 2021).

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 31,6 milioni rispetto a € 25,1 milioni nei primi nove mesi del 2021. L’incremento riflette l’evoluzione positiva dei risultati e una variazione del circolante nel periodo meno sfavorevole di quella registrata nei primi nove mesi del 2021 per il maggior ricorso al factoring.

Al 30 settembre 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 248,5 milioni rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette il risultato 5 netto del periodo, le differenze cambio positive da conversione, gli utili attuariali, il fair value degli strumenti di copertura dei flussi di cassa e altre variazioni.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2022 era pari a € 219,7 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 settembre 2021 (€ 267,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 era pari a € 292,7 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 settembre 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 294,0 milioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2022

Nel terzo trimestre del 2022, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 409,6 milioni con una crescita del 29,4% (+21% a cambi costanti), grazie alla ripresa del mercato, all’adeguamento dei prezzi di vendita e all’effetto positivo dei tassi di cambio. La dinamica dei ricavi, anche a cambi costanti, è stata particolarmente positiva e migliore del mercato in Asia e in Nord America.

L’EBITDA è risultato pari a € 51,5 milioni, 12,6% del fatturato, rispetto a € 35,8 milioni nel terzo trimestre 2021 (11,3% del fatturato).

L’EBIT è stato positivo per € 21,8 milioni (€ 2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 13,1 milioni (€ -2,1 milioni nel terzo trimestre 2021).

Il risultato netto consolidato è stato pari a € 12,2 milioni rispetto a € -23,4 milioni nel terzo trimestre 2021, che risentiva dell’impatto contabile negativo per € 21,2 milioni, determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, non si sono verificate sospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina. Il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile. Ciononostante, sono proseguite le assenze del personale a causa di contagi o contatti e i conseguenti disagi operativi.

In merito alle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, si sottolinea che a marzo del 2022 il Gruppo ha cessato le proprie attività commerciali in Russia e le esportazioni verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi (nel 2021 hanno rappresentato lo 0,7% dei ricavi del Gruppo) e pertanto la perdita di fatturato è stata irrilevante. Tuttavia, la cessazione di attività in Russia ha fatto registrare perdite di valore di attività detenute nel Paese per € 0,9 milioni.

In termini più generali, il Gruppo, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra, e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea non ha registrato la ripresa attesa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nel quarto trimestre 2022 rimane ridotta a causa delle incertezze legate al conflitto tra Russia e Ucraina, all’evoluzione macro economica, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime e dell’energia, alle difficoltà logistiche di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) prevede il mantenimento di volumi elevati anche nel quarto trimestre e una crescita della produzione mondiale di automobili nell’intero anno del 6% rispetto al 2021, con l’Europa a +5,4%, NAFTA a +10,9%, il Sud America a +6,7% e la Cina a +6,4%.

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a partire dal mese di aprile il trend rialzista dei prezzi dell’acciaio si è arrestato, mentre prosegue quello di altre materie quali la resina e quello dell’energia.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, inasprimento del conflitto russo-ucraino, ulteriori shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), il Gruppo Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2021.

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CIR: risultati primo semestre 2022

  • Ricavi a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre 2021
  • Risultati di Sogefi positivi, risultati di KOS in ripresa, risultati della gestione finanziaria influenzati dall’andamento negativo dei mercati finanziari
  • Utile netto a break even, penalizzato dall’adeguamento a fair value degli asset finanziari detenuti
  • Riduzione dell’indebitamento netto consolidato delle controllate operative
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 313,3 milioni, dopo l’esborso di € 84,2 milioni per l’acquisto di azioni proprie e nonostante le perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato

Milano, 29 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel primo semestre del 2022 la Società e le sue partecipate hanno operato in un contesto complesso, a causa degli effetti della pandemia ancora in corso, che incidono direttamente sul settore sociosanitario, dell’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia, con impatti sul settore automotive, edell’andamento negativo dei mercati finanziari, che ha influenzato i risultati del portafoglio di investimenti finanziari del gruppo. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha aggravato le criticità già presenti in relazione alle materie prime, all’energia, ai mercati finanziari e alla debolezza di alcuni settori economici in Europa.

In tale contesto, KOS ha proseguito nel percorso di recupero dell’attività iniziato nel secondo trimestre del 2021, dopo il calo provocato dalla pandemia, e Sogefi ha gestito efficacemente i molteplici fattori di crisi che hanno colpito il mercato; la gestione finanziaria ha invece risentito dell’inversione di tendenza sui mercati, registrando perdite di valore su tutte le principali asset class.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.102,5 milioni, in aumento del 10,4% rispetto al primo semestre del 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo.

Il gruppo ha registrato un risultato netto a break even (-€ 0,2 milioni) a fronte di un utile di € 21,6 milioni nel primo semestre 2021; la flessione è dovuta ai minori rendimenti del portafoglio di investimenti finanziari, con un contributo delle società finanziarie del gruppo (CIR, CIR International e CIR Investimenti) al risultato netto consolidato negativo per € 10,2 milioni a fronte di un contributo positivo di € 9,3 milioni nel primo semestre 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 è pari a € 95,6 milioni rispetto a € 85,6 milioni al 31 dicembre 2021 e € 41,4 milioni al 30 giugno 2021:

  • l’indebitamento netto delle controllate è sceso a € 408,9 milioni rispetto a € 418,0 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 446,4 milioni al 30 giugno 2021;
  • la posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) resta molto positiva a € 313,3 milioni e la sua diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (€ 332,4 milioni) e al 30 giugno 2021 (€ 405,0 milioni) è dovuta principalmente all’acquisto di azioni proprie per € 84,2 milioni nel corso degli ultimi 12 mesi e, in misura minore, alle perdite di valore registrate dal portafoglio di investimenti finanziari nell’attuale congiuntura di mercato.

L’indebitamento finanziario netto consolidato, inclusi i debiti IFRS 16, al 30 giugno 2022, ammonta a € 969,8 milioni, comprensivi di diritti d’uso per € 874,2 milioni, principalmente della controllata KOS (€ 805,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate dedite alla gestione finanziaria), al 30 giugno 2021, è positiva per € 405,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 397,2 milioni).

Il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2022 è pari a € 749,4 milioni (€ 740,4 milioni al 31 dicembre 2021).

KOS

Nel 2020 la pandemia da Covid-19 ha inciso significativamente sulle attività di KOS, determinando la riduzione degli ingressi di ospiti nelle strutture RSA e quella delle prestazioni erogate dalle strutture di riabilitazione. Da metà del 2021 è cominciata la ripresa, confermata nel primo semestre 2022, anche se i livelli pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti.

Nel primo semestre 2022, i ricavi del Gruppo sono ammontati a € 346,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, grazie in particolare al recupero del settore RSA, in Italia (+16,2%) e in Germania (+5,2%).

L’EBIT ricorrente registra un incremento da € 8,3 milioni a € 11,5 milioni (l’EBIT complessivo del primo semestre del 2021, pari a € 20,9 milioni, includeva proventi non ricorrenti per € 12,6 milioni).

Il risultato netto del periodo è stato pari a -€ 2,9 milioni. Senza considerare i proventi non ricorrenti del primo semestre 2021, si registra un miglioramento pari a € 5,8 milioni.

L’indebitamento netto, esclusi i debiti derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16, a fine giugno 2022, ammonta a € 192,9 milioni, pressoché stabile rispetto a fine giugno 2021 (€ 185,5 milioni). L’indebitamento netto complessivo, inclusi i debiti ex IFRS 16, ammonta a € 998,2 milioni.

Le difficoltà legate alla pandemia non hanno avuto ripercussioni sul piano di costante sviluppo che ha caratterizzato il gruppo dalle origini: dal 2019 sono state infatti avviate 9 strutture, e altre 9 sono in fase di costruzione in Italia e Germania. Inoltre la Società sta compiendo un’analisi profonda dei modelli di cura anche alla luce dell’innovazione tecnologica e delle esigenze dei fruitori dei servizi offerti dalla Società.

Sogefi

Nel primo semestre del 2022, il mercato ha continuato a confrontarsi con difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componenti (che hanno comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e incrementi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, aggravati dal conflitto tra Russia e Ucraina. La produzione mondiale di automobili ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021, con l’Europa al -7,6%, Cina e Mercosur in linea (rispettivamente al +0,7% e al -0,6%), NAFTA e India in ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

In tale contesto, Sogefi ha riportato ricavi in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021, per effetto dell’aumento dei prezzi di vendita, correlato all’incremento dei costi delle materie prime, e dell’evoluzione dei tassi di cambio; i volumi di produzione e vendita sono stati sostanzialmente in linea con il primo semestre 2021, registrando una performance positiva rispetto al mercato (-1,8%).

L’EBIT ricorrente del primo semestre è in linea con quello del corrispondente periodo del 2021; l’EBIT complessivo è ammontato a € 40,4 milioni, rispetto a € 47,3 milioni del 2021 a causa di maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni nel 2021).

Nel corso del semestre l’attività commerciale è stata positiva: la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di Thermal Management per la mobilità elettrica e la Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di Purificazione dell’Aria e Filtri di Trasmissione, contribuendo alla diversificazione rispetto alle piattaforme per motori a combustione.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

L’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021 e a € 261,4 milioni al 30 giugno 2021.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale: la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e aria; la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica; la divisione Sospensioni ha concluso contratti per componenti che verranno prodotti nel nuovo stabilimento in Romania e in Cina, anche per veicoli elettrici. Malgrado le difficoltà che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi due anni Sogefi ha sempre saputo rispondere alle esigenze dei propri clienti confermando e rafforzando l’immagine di fornitore in grado di garantire una elevata qualità dei propri prodotti e affidabilità nei livelli di servizio.

Gestione finanziaria

Nel corso del primo semestre 2022 l’impatto sui mercati del conflitto bellico in corso e del rialzo dei tassi di interesse, deciso dalle banche centrali per contrastare gli effetti inflattivi, è stato negativo per tutte le categorie di asset. La gestione degli attivi finanziari della capogruppo e delle controllate finanziarie ha fatto pertanto registrare un risultato netto negativo pari a € 5,1 milioni, per adeguamenti di fair value degli attivi, con un rendimento sul semestre di –1,3%, a fronte di proventi per € 12,4 milioni nel primo semestre del 2021. In particolare, il rendimento complessivo degli attivi “prontamente liquidabili” (azioni, obbligazioni, hedge funds) è stato pari al -2,5%, mentre la parte restante del portafoglio (Private Equity e partecipazioni di minoranza) ha registrato un rendimento positivo del 3,8%.

Eventi di rilievo successivi al 30 giugno 2022

Successivamente alla chiusura del periodo, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta, in considerazione della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia (che ha in particolare un impatto diretto sul settore della sanità), del conflitto russo-ucraino, dei mercati di materie prime ed energia (che incidono principalmente sul settore automotive), nonché dei mercati finanziari.

Per quanto concerne KOS, grazie al piano vaccinale, è attesa una minore criticità operativa legata all’evoluzione della pandemia. In tale ipotesi si prevede che le prestazioni di Riabilitazione e Acuti ritornino ai livelli pre-covid già nel corso dell’anno corrente. Per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare alla piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi e si protraggano almeno fino al 2023.

Per quanto concerne Sogefi, la visibilità sul mercato automotive è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici. Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%). Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio; i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati per tener conto di tali incrementi e, a fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

In assenza di fatti e circostanze che rendano il contesto ancora più complesso dell’attuale, i risultati operativi di Sogefi e KOS per l’intero esercizio dovrebbero essere almeno in linea con quelli del passato esercizio.

Per quanto riguarda la gestione dell’attivo finanziario della holding, in considerazione delle incertezze legate al contesto geo-politico, macroeconomico e finanziario, si prevede che nella seconda parte dell’anno permangano le condizioni di altissima volatilità che hanno caratterizzato il primo semestre. Nonostante il profilo di gestione prudente adottato, non si può escludere che si producano ulteriori riduzioni di valore degli strumenti finanziari detenuti.

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Sogefi: risultati del primo semestre 2022

Ricavi a € 760,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre 2021

EBITDA a € 99,8 milioni pari al 13,2% del fatturato

Utile netto di € 20,8 milioni in linea con il primo semestre 2021 (€ 21,4 milioni)

Free Cash Flow positivo per € 41,2 milioni

superiore al primo semestre 2021 (€ 33,1 milioni)

Indebitamento in riduzione a € 216,4 milioni (€ 261,4 milioni al 30.6.2021)

Raffaella Pallavicini nominata amministratrice

Milano, 22 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2022, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel primo semestre del 2022 sono proseguite le difficoltà di approvvigionamento di specifici componenti e di materie prime (che hanno causato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali di automobili) e la crescita dei loro prezzi; da marzo 2022 si sono aggiunti gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina e delle sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia, in particolare la decrescita del commercio mondiale e una ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime.

In tale contesto, la produzione mondiale di automobili nel primo semestre 2022 ha registrato un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre del 2021.

L’Europa ha registrato l’andamento più critico: -7,6% rispetto al primo semestre 2021; in Cina e in Mercosur la produzione del semestre è stata sostanzialmente in linea con il primo semestre del 2021 (+0,7% e -0,6% rispettivamente), mentre in NAFTA e India si è registrata una ripresa (+4,7% e +16,4% rispettivamente).

L’andamento del mercato resta incerto; S&P Global (IHS) prevede per l’intero esercizio 2022 una crescita della produzione mondiale del 4,7% rispetto al 2021, con un +11,5% nel secondo semestre rispetto al secondo semestre 2021, dopo il -1,8% del primo.

SINTESI DELL’ANDAMENTO DI SOGEFI NEL PRIMO SEMESTRE 2022

I ricavi consolidati del Gruppo hanno registrato una crescita del 12,3% rispetto al primo semestre del 2021: i volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con il 2021 (performance positiva rispetto a quella del mercato, -1,8%) e l’incremento del fatturato è riconducibile all’evoluzione dei tassi di cambio e all’adeguamento dei prezzi di vendita in ragione degli incrementi dei costi delle materie prime.

Si sottolinea l’andamento positivo del segmento After Market di Sogefi che ha acquisito nuove quote di mercato, grazie alla capacità di rispondere in modo adeguato alle richieste dei clienti, nonostante le difficoltà della catena logistica.

I risultati economici sono stati positivi:

  • l’utile netto è ammontato a € 20,8 milioni (€ 21,4 milioni del 2021);
  • il free cash flow è stato positivo per € 41,2 milioni (€ 33,1 milioni nel 2021);
  • l’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a € 216,4 milioni al 30 giugno 2022, rispetto a € 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.

Dal punto di vista dell’innovazione di prodotto, il filtro abitacolo SOGEFI CabinHepa+, che utilizza media HEPA (High Efficiency Particulate Air) e filtra meccanicamente, catturando particelle 50 volte più piccole rispetto a un filtro abitacolo convenzionale, è stato nominato prodotto dell’anno 2022 in Francia. È stato inoltre inaugurato il nuovo E-Mobility Tech Center europeo, con sede a Marckolsheim nella Francia orientale, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti E-mobility e dotato della più grande stampante 3D d’Europa.

Il semestre è stato positivo anche per l’attività commerciale:

  • la divisione Filtrazione si è aggiudicata diversi contratti per la fornitura di filtri olio e per la purificazione dell’aria;
  • la divisione Sospensioni ha concluso contratti in Europa per la fornitura di molle elicoidali e barre stabilizzatrici e si è inoltre aggiudicata un contratto per la fornitura di barre stabilizzatrici a una primaria società cinese che sta entrando nel mercato dei veicoli elettrici;
  • la divisione Aria e Raffreddamento ha concluso importanti contratti in NAFTA e in Europa per la fornitura di prodotti di thermal management e piastre di raffreddamento per la mobilità elettrica e il più rilevante contratto di mobilità elettrica mai concluso, con un produttore di veicoli commerciali elettrici e autobus, per la produzione di piastre di raffreddamento in alluminio saldate con la tecnologia laser per regolare la temperatura della batteria, moduli di raffreddamento integrati e valvole di regolazione e sfiato della batteria.

RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE

I ricavi del primo semestre del 2022 sono ammontati a € 756,0 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

I volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre del 2021 e la performance del Gruppo è stata migliore di quella del mercato (che è sceso dell’1,8% a livello globale e del 7,6% in Europa). L’evoluzione dei tassi di cambio, in particolare la debolezza dell’euro e il conseguente rafforzamento del dollaro americano e canadese e del renminbi cinese, ha comportato un aumento del fatturato consolidato di 2,9 punti percentuali. Il restante aumento dei ricavi riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita, articolato tra le differenti linee di prodotto in funzione dell’evoluzione dei costi delle materie prime e dei componenti impiegati.

CIR S.p.A. possiede a oggi un totale di n. 189.859.525 azioni proprie, pari al 14,87% del capitale sociale. Le società controllate da CIR non possiedono azioni della Società.

Il fatturato, anche a cambi costanti, è cresciuto in tutte le aree geografiche: +5,3% in Europa, +19,5% in Nord America (+9,2% a cambi costanti), +48,3% in Sud America (+49,8% a cambi costanti), +16,9% in Asia (+8,2% a cambi costanti).

La business unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,1% (+13,2% a cambi costanti), con tassi di incremento significativi in particolare in Sudamerica.

La business unit Filtrazione ha riportato ricavi in aumento del 15,3% (+12% a cambi costanti), grazie al buon andamento del canale After Market in Europa e delle attività in Nord America e India.

La business unit Aria e Raffreddamento ha registrato ricavi in crescita del 6,7% e dell’1,1% a cambi costanti, penalizzati dall’andamento del mercato cinese e in particolare dal lockdown in alcune aree nei mesi di aprile e maggio per la recrudescenza della pandemia.

L’EBITDA è ammontato a € 99,8 milioni, rispetto al primo semestre del 2021 (€ 108,3 milioni), l’EBITDA ricorrente è stabile, ma alcuni fattori non ricorrenti hanno penalizzato il risultato: si tratta in particolare dei maggiori costi di ristrutturazione (€ 4,1 milioni rispetto a € 1,3 milioni nel primo semestre 2021) e dei minori proventi non operativi (€ 3,9 milioni rispetto a € 9,4 milioni al 30 giugno 2021).

L’EBIT è ammontato a € 40,4 milioni a fronte di € 47,3 milioni nel 2021.

Il Gruppo ha riportato un utile netto di € 20,8 milioni, in linea con quello del primo semestre 2021, pari a € 21,4 milioni.

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 41,2 milioni, rispetto a € 33,1 milioni nel primo semestre 2021, grazie ai risultati positivi e alla gestione del capitale circolante, la cui variazione nel periodo è stata più favorevole di quella registrata nel primo semestre del 2021, anche per il maggior ricorso al factoring.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2022 era pari a € 216,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2021 (€ 258,2 milioni) e rispetto al 30 giugno 2021 (€ 261,4 milioni). Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2022 era pari a € 285,2 milioni, rispetto a € 327,6 milioni al 31 dicembre 2021.

Al 30 giugno 2022 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 302,0 milioni.

Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 230,3 milioni, rispetto a € 187,7 milioni al 31 dicembre 2021. L’incremento, pari a € 42,6 milioni, è principalmente dovuto all’utile del periodo (€ 20,8 milioni), alle differenze cambio da conversione e agli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei fondi pensione.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 GIUGNO 2022

Successivamente alla chiusura del semestre, non si sono verificati fatti di rilievo che possano avere impatto sulle informazioni economico, patrimoniali e finanziarie rappresentate.

IMPATTI DEL COVID-19 E DEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO SULL’ATTIVITÀ

Nel 2022, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati negli anni passati, in quanto non si sono prodottesospensioni delle attività industriali e commerciali, con l’eccezione dei lock down in alcune aree della Cina nei mesi di aprile e maggio.

Sono invece proseguite le difficoltà operative legate alle assenze del personale a causa di contagi o contatti, nonostante Sogefi abbia mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio: distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

Per quanto riguarda gli impatti diretti su Sogefi del conflitto tra Russia e Ucraina, fino a marzo del 2022 Sogefi aveva un’attività commerciale in Russia ed esportava verso Ucraina e Bielorussia; i ricavi complessivi delle suddette attività non erano significativi, rappresentando, nel 2021, lo 0,7% dei ricavi del Gruppo. Le attività in Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo 2022 e la filiale russa è oggi in fase di liquidazione. In conseguenza, nel primo semestre 2022 Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per € 1,3 milioni, mentre l’impatto diretto sui ricavi e sui margini è stato minimo.

Sogefi, come tutto il settore automotive, sta subendo gli impatti indiretti della guerra e in particolare l’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento.

Infine, quale effetto combinato di una crisi pandemica non ancora risolta e del conflitto russo-ucraino, con impatto significativo su importanti clienti europei per i quali il mercato russo era rilevante, la domanda europea è stata debole.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato automotive nei prossimi mesi del 2022 è ridotta a causa delle incertezze legate all’evoluzione macroeconomica e sanitaria, al conflitto tra Russia e Ucraina, alla disponibilità e ai prezzi delle materie prime, alla logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, S&P Global (IHS) mantiene comunque una previsione di crescita della produzione mondiale di automobili del 4,7% rispetto al 2021, con l’Europa a +10,7%, Nafta a +12,7%, il Sud America a +6,9% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,4%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, nei primi sei mesi del 2022 si è assistito a un ulteriore rialzo e risulta difficile formulare previsioni per la seconda parte dell’esercizio. Va rilevato che nel primo semestre del 2022 i prezzi di vendita dei prodotti di Sogefi sono stati adeguati tenendo conto dell’incremento dei costi delle materie prime registrato nel 2021 e a inizio 2022. A fronte dell’ulteriore impennata dei costi delle materie prime e dell’energia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino, il management di Sogefi è impegnato a ricercare accordi equi con tutti i clienti, come è già avvenuto nel primo semestre, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo.

Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali, tali da compromettere la sostenibilità della supply chain, ulteriori lock down), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021.

RAFFAELLA PALLAVICINI NUOVA AMMINISTRATRICE DI SOGEFI

L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A., tenutasi oggi a Milano in sede ordinaria, ha approvato l’aumento del numero dei consiglieri di Sogefi da otto a nove e ha nominato l’Avv. Raffaella Pallavicini amministratrice fino alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, ossia fino alla data di approvazione del bilancio dell’esercizio 2024 da parte dell’Assemblea degli azionisti. La candidatura dell’Avv. Raffaella Pallavicini è stata presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,64% dei diritti di voto. Il suo curriculum vitae è disponibile sul sito internet www.sogefigroup.com.

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CIR: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

Milano, 29 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma4, del TUF.

Approvazionedel bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021 di CIR. Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.980,7 milioni (€ 1.821,8milioni nel 2020) e un utile di € 18,0 milioni. La capogruppo CIR S.p.A. ha registrato un utile di € 2,1 milioni.

L’Assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato ad amministratori e/o dirigenti della Società e di società controllate per numero massimo di n. 5.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave” nel gruppo.

Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie 

L’Assemblea ha conferito al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione, valida per un periodo di 18 mesi, ad acquistare un numero massimo di  76.016.488 azioni proprie, e comunque fino a concorrenza del 5,95% del numero complessivo di azioni costituenti il capitale sociale, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

*****

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deliberato il proseguimento del piano di acquisto di azioni proprie avviato in data 16 marzo 2022 e attualmente in corso, in conformità e in esecuzione dell’autorizzazione appena conferita dall’Assemblea degli azionisti. La nuova delibera prevede l’acquisto non superiore a 76.016.488 azioni proprie (pari al 5,95% del capitale sociale di CIR), fermo restando il limite del 20% del capitale sociale e le altre caratteristiche del programma già comunicate in data 11 marzo 2022 e 15 marzo 2022.

Alla data del 28 aprile 2022 CIR possedeva n. 185.881.760 azioni proprie, rappresentative del 14,55% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società.

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale hanno, inoltre, verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei membri dichiaratisi indipendenti.

Il Consiglio, infine, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 4.274.469 diritti.

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Sogefi: l’Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2021

SOGEFI: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2021
NOMINATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER IL TRIENNIO 2022-2024
CONFERMATI MONDARDINI PRESIDENTE E SIPAHI AMMINISTRATORE DELEGATO

Entrano in Consiglio gli amministratori indipendenti
Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Massimiliano Picardi

Milano, 22 aprile 2022 – L’Assemblea degli azionisti di Sogefi S.p.A. si è tenuta oggi a Milano sotto la presidenza di Monica Mondardini, in sede ordinaria.

Ai sensi dell’art. 106, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’intervento dei soci in Assemblea ha avuto luogo esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato ai sensi dell’art. 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) e individuato nello Studio Segre S.r.l., a cui sono state conferite anche deleghe/subdeleghe ai sensi dell’art. 135-novies del TUF, in deroga all’art. 135-undecies, comma 4, del TUF.

Approvazione del bilancio 2021

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021. Sogefi ha chiuso l’anno con ricavi consolidati pari a € 1.320,6 milioni (€ 1.190,2 milioni nel 2020), un EBITDA di € 192,5 milioni (€ 137,0 milioni nel 2020) e un risultato netto positivo per € 2,0 milioni (perdita di € 35,1 milioni nel 2020). La società capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato un utile netto di € 69,9 milioni (perdita di € 6,2 milioni nel 2020).

L’Assemblea degli azionisti ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di non distribuire dividendi.

Politica in materia di remunerazione e piano di stock grant

L’Assemblea ha approvato la prima sezione della “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” e ha maggioritariamente espresso voto favorevole sulla seconda sezione della predetta relazione.

L’Assemblea ha altresì approvato il piano di stock grant per il 2022, destinato a dipendenti del Gruppo investiti di funzioni strategicamente rilevanti, per un numero massimo di 1.000.000 di diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Sogefi. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie detenute dalla Società. Il piano ha la finalità di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di creazione di valore per il Gruppo e i suoi azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo, stimolare l’impegno per il conseguimento di obiettivi comuni a livello di Gruppo e favorire la permanenza di coloro che ricoprono posizioni “chiave”.

Autorizzazione all’acquisto azioni proprie

L’Assemblea ha rinnovato per un periodo di 18 mesi la delega al Consiglio di Amministrazione ad acquistare un numero massimo di 10 milioni di azioni proprie, ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’1,66% del capitale sociale.

Nomina del Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea degli azionisti ha nominato per il triennio 2022-2024 gli amministratori: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Rodolfo De Benedetti, Mauro Melis, Monica Mondardini, Massimiliano Picardi, Frédéric Sipahi, Christian Georges Streiff.

Sette amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, titolare del 55,637% dei diritti di voto, e un amministratore, Massimiliano Picardi, è stato tratto dalla lista di minoranza presentata dall’azionista Navig S.a.s. di Giorgio Zaffaroni, titolare del 3,33% dei diritti di voto. I curricula degli amministratori sono disponibili sul sito internet www.sogefigroup.com.

Nel corso dell’Assemblea, il presidente Monica Mondardini e l’amministratore delegato Frédéric Sipahi hanno ringraziato i consiglieri uscenti Patrizia Canziani, Roberta Di Vieto ed Ervino Riccobon per il lavoro svolto al servizio della Società.

Riunione del Consiglio di Amministrazione

Successivamente all’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione ha confermato Monica Mondardini presidente e Frédéric Sipahi amministratore delegato della Società.

Il Consiglio ha valutato che cinque amministratori su un totale di otto risultano indipendenti e segnatamente: Patrizia Arienti, Maha Daoudi, Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff.

Il Collegio sindacale ha verificato l’indipendenza dei propri componenti.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre definito la composizione dei comitati: il Comitato Nomine e Remunerazione è composto dai consiglieri Mauro Melis, Massimiliano Picardi e Christian Georges Streiff, il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Maha Daoudi e Mauro Melis e il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate è composto dai consiglieri Patrizia Arienti, Mauro Melis e Massimiliano Picardi. Mauro Melis è stato nominato lead independent director.

Infine, il Consiglio, in conformità alla delibera assembleare, ha dato prima esecuzione al piano di stock grant 2022 attribuendo n. 995.000 diritti.

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CIR: risultati esercizio 2021 e avvio programma acquisto azioni proprie

Ricavi a € 1.980,7 milioni, in aumento dell’8,7% rispetto al 2020

EBITDA consolidato pari a € 303,9 milioni (+34% rispetto a € 226,4 milioni nel 2020)

Utile netto di € 18,0 milioni (€ 16,3 milioni nel 2020)

Riduzione dell’indebitamento netto consolidato ante IFRS 16 a € 85,6 milioni (€ 100,0 milioni al 31 dicembre 2020), nonostante l’esborso di € 80,0 milioni per l’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie

Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 332,4 milioni

Deciso l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato regolamentato per un controvalore massimo di € 17,0 milioni

Milano, 11 marzo 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite (“CIR” o la “Società”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2021 presentati dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel corso del 2021, l’attività nei settori in cui opera il Gruppo CIR ha registrato una netta ripresa rispetto al 2020, anche se non sono ancora stati recuperati i livelli antecedenti la diffusione della pandemia Covid-19.

KOS, operante nei servizi sociosanitari, dopo aver subito nel 2020 e nel primo trimestre 2021 un significativo calo dell’attività in conseguenze della pandemia, a partire dal mese di maggio ha registrato un graduale recupero, favorito anche dall’implementazione del piano vaccinale, che ha portato le attività di Riabilitazione e Acuti a livelli prossimi a quelli del 2019, mentre nel settore Residenze per Anziani, sia in Italia sia in Germania, il pieno recupero non è ancora avvenuto.

Sogefi, attiva nella produzione di componentistica per il settore automotive, nel corso del 2021 ha registrato ricavi in ripresa con una performance migliore del mercato, recuperando in buona parte il calo di fatturato del 2020, causato dalla generalizzata sospensione temporanea delle attività produttive e dal crollo della domanda legati alla pandemia; redditività e generazione di cassa sono inoltre stati superiori al periodo precedente la crisi sanitaria, grazie anche all’efficace piano di riorganizzazione e riduzione dei costi fissi attuato dal 2020.

La gestione del portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo ha registrato rendimenti elevati, dovuti all’andamento favorevole di tutti i principali mercati finanziari nel corso dell’anno.

Nel 2021 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie significative.

In data 6 agosto 2021 CIR ha concluso con successo un’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria parziale, avente ad oggetto n. 156.862.745 azioni proprie, pari al 12,3% del proprio capitale sociale, acquistate al prezzo di € 0,51 cadauna, per un controvalore complessivo di € 80,0 milioni.

Sogefi ha portato a termine il piano di dismissione delle attività di filtrazione in LATAM, nel quadro della strategia di razionalizzazione della propria presenza geografica e del proprio footprint industriale, volto a incrementare l’efficienza e la redditività del gruppo.

I ricavi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 1.980,7 milioni, in crescita dell’8,7% rispetto al 2020, grazie alla ripresa delle attività in entrambi i settori in cui il Gruppo opera, e in linea con il fatturato del 2019.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 303,9 milioni, pari al 15,3% del fatturato, a fronte del 12,4% nel 2020 (€ 226,4 milioni) ed è superiore a quello del 2019 (€ 272,0 milioni).

L’EBIT consolidato è ammontato a € 80,9 milioni (€ 18,1 milioni nel 2020).

Il risultato netto consolidato è stato positivo per € 18,0 milioni, nonostante l’impatto negativo pro-quota di € 13,9 milioni derivante dalla cessione della controllata argentina di Sogefi (€ 16,3 milioni nel 2020, con una plusvalenza netta pro-quota pari a € 32,5 milioni generata dalla cessione di Medipass da parte di KOS).

L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS 16 alla chiusura dell’esercizio 2021 era pari € 85,6 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 100,0 milioni) e così composto:

  • un indebitamento netto delle controllate di € 418,0 milioni, in diminuzione rispetto a € 491,7 milioni del 31 dicembre 2020, grazie al decremento registrato da KOS (€ 40,5 milioni) e da Sogefi (€ 33,1 milioni);
  • una posizione finanziaria netta positiva della Capogruppo (incluse le controllate CIR Investimenti e CIR International) di € 332,4 milioni, in diminuzione di € 59,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 391,7 milioni) a seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria su azioni proprie già descritta, che ha comportato un esborso di € 80,0 milioni, in parte compensata dai risultati della gestione dell’attivo finanziario nell’esercizio.

L’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo al 31 dicembre 2021 ammontava a € 929,9 milioni, includendo debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 pari a € 844,3 milioni, riguardanti principalmente la controllata KOS (€ 774,9 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

Il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2021 era pari a € 740,4 milioni (€ 771,0 milioni al 31 dicembre 2020), dopo la riduzione di 80,0 milioni determinata dall’acquisto di azioni proprie.

KOS

Nel 2021 i ricavi sono ammontati a € 660,1 milioni, in crescita del 4,5% rispetto al 2020, principalmente per effetto del buon andamento delle attività di riabilitazione e acuti, che hanno beneficiato della ripresa della normale attività ospedaliera dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria.

Nelle RSA in Italia l’effetto della pandemia si è invece protratto. I nuovi ingressi, anche a causa delle restrizioni imposte dalle autorità sanitarie, sono stati ridotti per gran parte del 2020 e fino ai primi mesi del 2021, causando un progressivo calo delle presenze nel primo trimestre, per poi riprendersi gradualmente nella seconda parte dell’anno. Le presenze medie nel 2021 sono quindi risultate inferiori rispetto al 2020 e significativamente inferiori al 2019.

Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia, soprattutto nelle fasi iniziali, è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata meno pronunciata rispetto all’Italia; inoltre, il sostegno pubblico, che è consistito nella compensazione dei minori ricavi e dei maggiori costi sostenuti, ha permesso di neutralizzare l’impatto economico del calo di presenze e dell’incremento dei costi provocati dalla pandemia.

L’EBIT è stato pari a € 32,4 milioni rispetto a € 15,4 milioni nel 2020; il miglioramento è dovuto alla ripresa delle attività di riabilitazione e ai maggiori ristori pubblici ricevuti per il settore RSA. Il risultato beneficia inoltre di risultati non ricorrenti, plusvalenze e altre sopravvenienze attive, per circa € 12,0 milioni (€ 9,6 milioni nel 2020).

KOS ha registrato un utile netto di € 1,4 milioni (€ 46,7 milioni nel 2020, sostenuti da una plusvalenza netta dalla cessione di Medipass pari a € 54,4 milioni).

Il Free Cash Flow, senza considerare gli effetti del principio IFRS 16, è stato positivo per € 41,0 milioni, quale risultato di flussi operativi positivi per € 4,0 milioni, incassi per dismissione di immobili per € 53,0 milioni e investimenti in sviluppo di nuove strutture per € 16,0 milioni.

L’indebitamento netto a fine 2021, prima dell’applicazione del principio IFRS 16, è diminuito a € 160,2 milioni rispetto a € 200,7 milioni al 31 dicembre 2020.

Sogefi

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5%, dopo un calo del 16,2% nel 2020.

I ricavi di Sogefi hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, conseguendo una performance nettamente migliore del mercato; il fatturato non ha tuttavia ancora recuperato il livello del 2019, collocandosi a -8,3%, dato comunque nettamente meno negativo del -14,1% della produzione mondiale di automobili. L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale, e in particolare per la diversificazione sulle piattaforme del futuro: Sogefi si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici e un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri non legati al motore termico (purificazione dell’aria e filtri per la trasmissione).

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato con tutti i clienti negoziazioni volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili nel lungo periodo.

L’utile netto da attività operative è stato pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020. Tale miglioramento è stato raggiunto principalmente grazie alla ripresa dei volumi e alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi (al 16,3%, rispetto al 16,9% nel 2020 e al 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Il risultato netto da attività operative è stato superiore anche a quello del 2019 (utile di € 13,8 milioni).

La cessione dell’attività filtrazione in Argentina ha generato un risultato negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza impatti sulla cassa e sul patrimonio netto. Il risultato netto è stato pertanto positivo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

Nel 2021 Sogefi ha generato un Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nell’esercizio precedente, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 e in particolare alla riduzione del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Gestione finanziaria

Grazie all’andamento positivo dei mercati, sono stati registrati proventi finanziari netti complessivi di € 23,1 milioni, con un rendimento pari al 5,1%. Il rendimento degli attivi “prontamente liquidabili”, ovvero il portafoglio azionario, obbligazionario ed hedge funds, si è elevato al 3,3% (€ 12,4 milioni), mentre il portafoglio di Private Equity e partecipazioni di minoranza ha registrato un utile di € 10,7 milioni e un rendimento del 13,2%.

Integrazione dei valori ESG nella strategia

Nel corso del 2021, tutte le società del Gruppo hanno definito piani di sviluppo sostenibile. Tali piani ESG sono articolati intorno a quattro impegni strategici di lungo periodo, declinati sulle specificità di ogni attività, ovvero: una Corporate Governance d’eccellenza, l’InnovazioneESG-driven” (ovvero il potenziamento della qualità della cura e dei servizi di KOS e lo sviluppo di prodotti per la E-Mobility di Sogefi), l’Eco-compatibilità delle operations (ovvero il contributo alla decarbonizzazione e a una maggiore circolarità nella gestione delle risorse), e il Benessere di individui e comunità (ovvero formazione, attenzione alla diversity e alla eguaglianza, sicurezza e qualità dell’ambiente di lavoro e contribuzione alle comunità locali dove il Gruppo opera). I piani ESG e i relativi KPI e target sono presentati nella Disclosure Non Finanziaria (“DNF”) di CIR, che sarà disponibile sul sito internet della società, e nelle DNF di Sogefi e KOS, che verranno pubblicate sui rispettivi siti internet.

Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2021

Non sono intervenuti eventi di rilievo successivamente alla chiusura dell’esercizio 2021.

Prevedibile evoluzione della gestione

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia e del contesto geopolitico, a seguito della crisi russo-ucraina, la visibilità sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta.

Per quanto concerne KOS, per effetto dei vaccini e in assenza di rinnovate criticità legate alla pandemia, si prevede che il ritorno al livello di attività pre-Covid possa verificarsi per le prestazioni di Riabilitazione e Acuti nel corso dell’anno corrente; per le RSA in Italia e in Germania si prevede invece che i tempi necessari per tornare ai livelli di piena occupazione delle residenze siano strutturalmente più lunghi, e si protraggano almeno fino al 2023. Riguardo alle attività in Italia si prevede inoltre il persistere, anche a regime, di una più elevata incidenza dei costi rispetto al 2019, per effetto dei rinnovi contrattuali e dell’inflazione dei costi in generale, in misura comunque tale da non compromettere la redditività del modello di business.

Per quanto concerne il settore automotive, IHS ha stimato, prima dell’inizio della crisi in Ucraina, un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% nel 2022 rispetto al 2021, che sarebbero quindi ancora inferiori rispetto al 2019 (-6,8%). A contraltare di questa ripresa, si osserva dal 2021 un incremento dei prezzi delle materie prime senza precedenti per importo e durata, su cui è difficile fare previsioni, ma che allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. In questo scenario, Sogefi prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania. Tuttavia, il conflitto tra Russia e Ucraina, cui Sogefi non è direttamente esposta non essendo presente nei due Paesi interessati, potrebbe incidere sul settore automotive, sia in termini di domanda sia di supply chain: non è allo stato ancora possibile prevedere gli impatti.

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi.

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata, in sede ordinaria, in unica convocazione per il prossimo 29 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha, tra le altre, deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti:

  • la revoca (per la parte non utilizzata) e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 (il “TUF”), dell’art. 144-bis della delibera CONSOB n. 11971/1999, del Regolamento (UE) 596/2014 (il “MAR”), del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 76.016.488 di azioni ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (i), (iii) e (iv) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato.
    L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del TUF e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (i) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (ii) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (iii) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (iv) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del MAR.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (a) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (b) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (c) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (d) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (e) ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

Programma di acquisto di azioni proprie

Il Consiglio di Amministrazione di CIR in data odierna ha altresì stabilito di dare inizio alle attività funzionali all’attuazione di un programma di acquisto di azioni proprie con le modalità oltre descritte (il “Piano di Buyback”).

Il Piano di Buyback è in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2021 e nel rispetto delle finalità e dei relativi termini ivi indicati e già comunicati al mercato.

Il Piano di Buyback presenta le seguenti caratteristiche:

  • finalità e modalità attraverso le quali gli acquisti potranno essere effettuati: il Programma di Buyback verrà implementato per le finalità di cui all’art. 5, comma 2, lett. a), del MAR e della predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti e i singoli acquisti dovranno essere effettuati nel rispetto dell’art. 132 del TUF, dell’art. 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento CONSOB n. 11971/99, nonché in conformità all’art. 5 del MAR e al Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • importo massimo in denaro allocato al Programma di Buyback e numero massimo di azioni da acquistare: gli atti di acquisto saranno effettuati, anche in parte e/o in via frazionata, per un esborso complessivo fino a massimi Euro 17.000.000,00 (ammontare in linea con le riserve distribuibili individuate nel progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 approvato in data odierna dal Consiglio di Amministrazione di CIR) e, in ogni caso, non superiore a n. 50.000.000 di azioni di CIR (pari a circa il 3,9% del capitale sociale di CIR alla data del presente comunicato);
  • durata del Programma di Buyback: gli acquisti saranno avviati al più tardi nella settimana del 21 marzo 2022 e si concluderà il 30 ottobre 2022 (salvo revoca);
  • corrispettivo minimo e massimo: gli acquisti dovranno essere realizzati in conformità ai limiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, fermo restando che – in conformità con la predetta autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti della Società del 30 aprile 2021 – il prezzo di acquisto non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo CIR nella seduta dell’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto e comunque il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento Delegato (UE) 2016/1052;
  • mercato: gli acquisiti saranno realizzati sull’Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Ai fini dell’esecuzione del programma, CIR conferirà un incarico a un intermediario abilitato (l’“Intermediario Incaricato”), che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e nel rispetto dei predetti limiti di prezzo.

Le operazioni effettuate formeranno oggetto di informativa al mercato nei termini e con le modalità di cui alla normativa, anche regolamentare, vigente.

L’attribuzione dell’incarico all’Intermediario Incaricato ed eventuali successive modifiche del Programma di Buyback verranno tempestivamente rese note al pubblico nei modi e termini previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

La Società non è tenuta al completamento del Programma che potrà pertanto essere sospeso, interrotto o modificato in qualunque tempo, per qualsivoglia ragione, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente.

Si precisa che al 10 marzo 2022 CIR possedeva n. 179.424.975 azioni proprie, rappresentative del 14,05% del numero di azioni che compongono il capitale sociale della Società. Le società controllate da CIR non detengono azioni della Società.

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Sogefi: risultati in crescita nel 2021

Ricavi a € 1.320,6 milioni: crescita dell’11% rispetto al 2020
Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto all’EBITDA margin del 2020 (11,5%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 28,6 milioni (perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e utile di € 13,8 milioni nel 2019)

Free Cash Flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020 e per € 8,4 milioni nel 2019)

Milano, 25 febbraio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi.

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Nel 2021 la produzione mondiale di automobili ha registrato una crescita del 2,5% rispetto al 2020. Dopo l’incremento del 29,2% registrato nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre 2020 (che era stato penalizzato dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dal conseguente lockdown), nel secondo semestre la produzione globale è stata significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-16%). Essa ha in particolare risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti (che hanno anche comportato la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali), degli shortage di materie prime e dell’impennata dei loro prezzi.

Nel 2021, l’Europa ha registrato l’andamento peggiore, con la produzione di automobili al -6,2% rispetto al 2020; la produzione è rimasta sostanzialmente stabile in NAFTA (+0,1%) e ha registrato una ripresa in Cina (+4%) e in Mercosur (+16,2%).

La produzione globale del 2021 non ha recuperato i volumi della fase pre-pandemia e si colloca al -14,1% rispetto al 2019 (Europa -27,9%, NAFTA -20,1% e Mercosur -19,4%); la sola eccezione è rappresentata della Cina, ritornata sostanzialmente ai livelli del 2019 (-0,6%).

Dopo il calo registrato nel 2020 e la debolissima ripresa nel 2021, IHS prevede una crescita della produzione dell’8,5% nel 2022.

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEL 2021

I ricavi del Gruppo hanno registrato una crescita dell’11% rispetto al 2020, con una performance nettamente migliore del mercato (+2,5%); rispetto al 2019, il fatturato si colloca a -8,3%, a fronte del -14,1% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto economico della crisi hanno consentito di chiudere l’esercizio con:

  • un “utile netto da attività operative in continuità” di € 28,6 milioni, a fronte della perdita di € 18,4 milioni del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 32,4 milioni (negativo per € 38,2 milioni nel 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS16 in riduzione a € 258,2 milioni (€ 291,3 milioni al 31 dicembre 2020)

L’esercizio 2021 è stato positivo anche per l’attività commerciale.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che presentano la caratteristica di incorporare un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti per motori a combustione interna. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per una piattaforma elettrica di nuova generazione, con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che impiega tecnologia fuel cell, e con diverse case automobilistiche full electric cinesi.

La Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di Filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

Le Sospensioni hanno ampliato il portafoglio clienti, aggiudicandosi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su prodotti elettrici. La divisione ha inoltre acquisito da clienti storici ordini che verranno prodotti nel nuovo stabilimento di Oradea in Romania: tra questi vale la pena menzionare il primo contratto firmato con uno dei principali clienti per la produzione di molle elicoidali nell’Europa dell’Est.

Nell’attuale contesto di incremento generalizzato dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, che ha determinato un deterioramento dei margini nel secondo semestre 2021, Sogefi ha avviato negoziazioni con tutti i clienti volte ad adeguare i propri prezzi di vendita, in misura più completa rispetto a quanto previsto dalle indicizzazioni contemplate dai contratti. Il management di Sogefi è determinato a, e fiducioso di, poter addivenire ad accordi equi con tutti i clienti, allo scopo di proseguire relazioni commerciali sostenibili di lungo periodo. Con alcuni di essi l’obiettivo è già stato raggiunto.

RICAVI

Nel 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 1.320,6 milioni, in crescita dell’11% rispetto al 2020.

Dopo la crescita del 34,7% nel primo semestre, il secondo semestre ha chiuso con un calo rispetto al corrispondente periodo del 2020 del 6,2%, dato comunque nettamente migliore del -16% del mercato.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +7,8% in Europa, +4,6% in Nord America, +22,0% in Asia, +67,9% in Sud America.

Andamento dei ricavi per Business Unit

I settori Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato ricavi prossimi a quelli conseguiti nel 2019. La crescita di Aria e Raffreddamento rispetto al 2020 (+8,1%) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi sono aumentati del 18,4% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato di Filtrazione (+10%) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 14,7%, ma l’attività rimane significativamente al di sotto di quella del corrispondente periodo del 2019 (-16,6%).

La crescita dei ricavi riflette soprattutto il buon andamento in Sudamerica e Cina.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 192,5 milioni, rispetto a € 137,0 milioni nel 2020 e a € 174,6 milioni nel 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,5% del 2020 (13,1% escludendo gli oneri di ristrutturazione non ricorrenti) e al 12,1% del 2019.

Il margine di contribuzione si è mantenuto stabile (30,6% rispetto a 30,8% nel 2020 e 30,1% nel 2019) e l’incremento della redditività è riconducibile alla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,3% (16,9% nel 2020 e 17,2% nel 2019) e dei costi di ristrutturazione. Da notare che rispetto al 2019 i costi fissi sono scesi del 12,8%, grazie ai piani di azione attuati. Ha infine contribuito all’incremento dell’EBITDA l’effetto positivo dei tassi di cambio (pari a € +2,5 milioni nel 2021 rispetto a € -4,7 milioni nel 2020).

È opportuno segnalare infine che, come successo nel terzo trimestre, il quarto trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione sul trimestre dal 31,5% del 2020 al 28,1% del 2021.

L’EBIT è ammontato a € 58,4 milioni, a fronte di € 7,1 milioni nel 2020 e di € 46,4 milioni nel 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 17,8 milioni, sono in calo rispetto a quelli del 2020 (€ 22,1 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento e alla registrazione di un provento finanziario non ricorrente (pari a € 1,2 milioni); gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,5 milioni rispetto a € 3,4 milioni nel 2020.

L’utile netto da attività operative è pari a € 28,6 milioni, a fronte di una perdita di € 18,4 milioni nel 2020 e di un utile di € 13,8 milioni nel 2019.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato negativo per € 24,5 milioni (negativo per € 16,2 milioni al 31 dicembre 2020) ed è relativo all’attività filtrazione in Argentina, ceduta nel 2021, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 24,1 milioni, di cui € 20,8 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto è stato positivo per € 2,0 milioni a fronte di una perdita di € 35,1 milioni nel 2020 e di un utile di € 3,2 milioni nel 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 32,4 milioni, rispetto ad un consumo di cassa di € 38,2 milioni nel 2020, dovuto alle particolari circostanze che si sono registrate nel 2020 ed in particolare alla caduta del fatturato, che ha inciso anche sul capitale circolante. Nel 2021 la forte ripresa del Free Cash Flow riflette l’evoluzione positiva dei risultati e le azioni specifiche sul capitale circolante poste in atto dal Gruppo.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2021 era pari a € 258,2 milioni, in riduzione rispetto alla fine del 2020 (€ 291,3 milioni) e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 (€ 256,2 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 era pari a € 327,6 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 318,9 milioni al 31 dicembre 2019).

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 280 milioni (dopo aver rimborsato a maggio il prestito obbligazionario convertibile di € 100 milioni).

Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 187,7 milioni rispetto a € 133,8 milioni al 31 dicembre 2020 (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2021

Nel quarto trimestre del 2021, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 330,6 milioni, in calo dell’8,4% rispetto al quarto trimestre del 2020, in un mercato in cui la produzione si è collocata al -13,2%. Il quarto trimestre, così come il terzo, ha risentito delle temporanee chiusure di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali; la business unit che ha maggiormente risentito dell’andamento del mercato è stata Aria e Raffreddamento, anche in considerazione della maggiore esposizione ai due mercati più in sofferenza (Europa e NAFTA).

L’EBITDA è ammontato a € 48,3 milioni rispetto a € 38,8 milioni nel quarto trimestre del 2020 e a € 43,1 milioni nel 2019. L’EBITDA margin è stato pari al 14,6%, superiore rispetto al 2020, ma in linea escludendo gli oneri non ricorrenti del precedente esercizio. La riduzione del margine di contribuzione (dal 31,5% del quarto trimestre 2020 al 28,1% del quarto trimestre 2021) riflette l’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della business unit sospensioni; sono in corso negoziazioni con i clienti al fine dell’adeguamento dei prezzi di vendita alla realtà del mercato delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 8,9 milioni (€ 3,8 milioni nel quarto trimestre 2020).

Il risultato netto da attività operative è stato positivo per € 4,3 milioni, a fronte di una perdita di € 2,9 milioni nel quarto trimestre 2020.

Il risultato netto delle attività operative cessate è stato positivo per € 0,2 milioni rispetto a un risultato negativo di € 8 milioni nel quarto trimestre 2020 (dovuto in particolare all’attività brasiliana della Filtrazione, ceduta alla fine del 2020).

Il risultato netto consolidato del quarto trimestre del 2021 è stato pari a € 3,9 milioni, rispetto ad una perdita di € 12,0 milioni dell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nel 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli constatati nel corso del 2020. Si è comunque registrata una generale debolezza della domanda, ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,9%) e NAFTA (-20,1%), e difficoltà operative legate agli altalenanti livelli di produzione e alle assenze del personale causate dai contagi e, soprattutto, dai contatti.

Nel corso dell’esercizio 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure volte a limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nell’esercizio 2021 la Società ha registrato un ripristino di valore di partecipazioni, rilevato sulla base dell’impairment test effettuato al 31 dicembre 2021, pari a € 68,1 milioni (contabilizzato alla voce “Rettifiche di valore di attività finanziarie”), relativo alla controllata francese Sogefi Filtration S.A.. Grazie a tale ripristino, Sogefi S.p.A. ha realizzato nell’esercizio 2021 un utile netto di € 69,9 milioni rispetto a una perdita netta di € 6,2 milioni nel 2020.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza che riguardano l’andamento della domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime, e la loro disponibilità, e la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per il 2022, dopo il calo del 2020 e un andamento 2021 inferiore rispetto alle attese di inizio anno, IHS stima un recupero dei volumi della produzione mondiale dell’8,5% rispetto al 2021, con l’Europa a +20,8%, Nafta a +16,6%, il Sudamerica a +12,5% e la Cina in sostanziale pareggio (+0,9%); nonostante la dinamica positiva prevista, la produzione 2022 sarebbe ancora inferiore rispetto al 2019 (-6,8%), in particolare in Europa (-12,9%), Nafta (-6,9%) e Sudamerica (-9,4%), con il solo mercato asiatico ai livelli pre Covid-19 (+0,7%).

Per quanto concerne i prezzi delle materie prime, a fronte del booming senza precedenti registrato nel 2021, è difficile fare previsioni per il 2022 e la situazione allo stato attuale sembra perdurare nella prima parte dell’anno. Per mitigarne gli effetti, il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, misure per il contenimento dei costi e azioni commerciali.

In questo scenario Sogefi, in assenza di eventi straordinari allo stato non individuabili, prevede di conseguire per l’intero esercizio 2022 una redditività operativa, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2021, grazie agli effetti delle incisive azioni già messe in atto per ridurre l’incidenza dei costi fissi e migliorare strutturalmente la redditività e, per quanto riguarda in particolare le Sospensioni, alla progressiva entrata a regime del nuovo stabilimento in Romania.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 22 aprile 2022 e in seconda convocazione per il 26 aprile 2022.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti:

a) La revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione, avendo presenti le disposizioni degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98, dell’art. 144-bis della delibera Consob 11971/1999, del Regolamento UE 596/2014, del Regolamento Delegato UE n. 2016/1052, nonché della Delibera Consob del 3 aprile 2019 n. 20876 e delle Linee Guida Consob di luglio 2019, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie ad un prezzo unitario che non dovrà discostarsi di più del 15%, in difetto o in eccesso, dal prezzo di riferimento registrato dalle azioni della Società nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto o precedente la data in cui viene fissato il prezzo in caso di acquisti secondo le modalità di cui ai punti (a), (c) e (d) del paragrafo che segue, e comunque, ove gli acquisti siano effettuati con ordini sul mercato regolamentato, il corrispettivo non dovrà essere superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato. Alla data odierna la Società è titolare di n. 1.993.372 azioni proprie, pari all’ 1,65% del capitale sociale.

L’acquisto dovrà avvenire sul mercato, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/98 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente (a) per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; (b) sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; (c) mediante attribuzione proporzionale ai soci di opzioni di vendita da assegnarsi entro 15 mesi dalla data della delibera assembleare di autorizzazione ed esercitabili entro 18 mesi dalla stessa; (d) mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati sui mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti ottemperando alle ulteriori previsioni contenute nell’art. 144-bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, nonché ai sensi degli artt. 5 e 13 del Regolamento UE 596/2014.

Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: (i) adempiere gli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi S.p.A. o delle controllate, nonché adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da eventuali strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; (ii) disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società (c.d. “magazzino titoli”); (iii) svolgere attività di sostegno della liquidità del mercato, ottimizzare la struttura del capitale, remunerare gli azionisti in particolari situazioni di mercato, il tutto nei limiti stabiliti dalla normativa vigente; (iv) cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità in relazione all’andamento del mercato; (v) per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.

b) l’approvazione di un piano di stock grant per il 2022 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

NOMINA DEL NUOVO CHIEF FINANCIAL OFFICER E DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI E SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nomina, con decorrenza dal 1° maggio 2022, di Olivier Proust quale nuovo Chief Financial Officer e Investor Relator in sostituzione di Yann Albrand che è previsto lasci la Società in data 30 aprile 2022. Il dott. Proust è in Sogefi sin dal 2008 e ricopre attualmente la funzione di responsabile della tesoreria di gruppo; è titolare di n. 8.394 azioni della Società.

Si precisa che il dott. Albrand ha risolto consensualmente il rapporto con la Società; per la cessazione del rapporto è previsto il pagamento di un importo omnicomprensivo a titolo transattivo (inclusivo del preavviso) di € 307.000, nonché il mantenimento dei benefici attribuiti e non maturati di cui ai piani di stock grant deliberati dalla Società relativi agli anni 2018 e 2019. Sulla base delle informazioni a disposizione della Società, il dott. Albrand detiene n. 74.517 azioni della Società.

Oltre alla carica di Chief Financial Officer, il dott. Albrand ricopriva l’incarico di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari della Società. Il Consiglio di

Amministrazione, acquisito il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di attribuire la qualifica di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari alla dottoressa Maria Beatrice De Minicis, in Sogefi sin dal 2004, e attuale Responsabile del bilancio consolidato e reporting della Società. La dott.ssa De Minicis è titolare di n. 20.570 azioni della Società.

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Pietro La Placa nominato Segretario del Consiglio di Amministrazione di CIR

È General Counsel della Società da settembre 2021

Milano, 28 gennaio 2022 – CIR S.p.A. rende noto che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha nominato l’avvocato Pietro La Placa nuovo Segretario del Consiglio di Amministrazione, a seguito delle dimissioni del professor Massimo Segre.

Il Consiglio ha rivolto al professor Segre, che proseguirà nella sua collaborazione con il Gruppo CIR, un profondo ringraziamento per il prezioso lavoro svolto fino ad ora nell’interesse della Società.

Pietro La Placa, a cui il Consiglio ha formulato i migliori auguri per il nuovo incarico, è entrato in CIR a settembre 2021 assumendo il ruolo di General Counsel.

Si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Genova.

Ha maturato una consolidata esperienza in ambito legale presso Legance – Avvocati Associati (Milano), Freshfields Bruckhaus Deringer LLP (Milano) e Studio Legale BonelliErede (Genova). Assistendo primarie società italiane ed estere (in un’ampia gamma di settore, tra cui IT e TMT, aerospaziale e difesa, infrastrutture, healthcare & life sciences), si è occupato prevalentemente di corporate governance, fusioni e acquisizioni, joint ventures, operazioni di private equity, venture capital e altre operazioni straordinarie, operazioni di riorganizzazione societaria, redazione e negoziazione di contratti commerciali nel settore IT e TMT, ristrutturazioni e crisi di impresa, contenzioso societario e commerciale, sia in sede giudiziale sia stragiudiziale.

Il curriculum vitae di Pietro La Placa è disponibile sul sito internet della Società (www.cirgroup.it/il-management/).

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Calendario eventi societari 2022

Milano, 28 gennaio 2022 – CIR S.p.A. rende noto il calendario degli eventi societari per il 2022:

Venerdì 11.03.2022ore 10,00Consiglio di Amministrazione (Progetto di Bilancio 2021)  
Venerdì 29.04.2022ore 10,00Assemblea degli azionisti (Approvazione Bilancio 2021)  
Venerdì 29.07.2022ore 10,00 Consiglio di Amministrazione (Relazione finanziaria semestrale 2022)

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Sogefi: risultati in crescita nei primi nove mesi del 2021

Ricavi a € 990,0 milioni: crescita del 20,9% a cambi costanti rispetto ai 9M 2020 Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche

EBITDA margin al 14,6% del fatturato in aumento rispetto ai primi 9M del 2020 (11,8%) e del 2019 (12,1%)

Utile netto da attività operative in continuità a € 24,3 milioni (perdita di € 15,6 milioni nei 9M 2020 e utile di € 14,9 milioni nei 9M 2019)

Free Cash Flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei 9M 2020 e per € 4,2 milioni nei 9M 2019)  

Milano, 22 ottobre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2021, presentato dall’amministratore delegato Frédéric Sipahi

Sogefi, società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

ANDAMENTO DEL MERCATO

Dopo gli incrementi registrati nel primo e secondo trimestre (+15,7% e +48,3%), nel terzo trimestre del 2021 la produzione globale di automobili è stata debole e significativamente inferiore a quella del corrispondente periodo del 2020 (-19,7%), che aveva registrato una vigorosa ripresa, in quanto ha risentito delle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di specifici componenti, che hanno rallentato la produzione e comportato anche la temporanea chiusura di alcuni stabilimenti dei principali produttori mondiali.

Nei primi nove mesi del 2021 la produzione mondiale di automobili ha comunque registrato una crescita del 9,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020: +4,4% in Europa, +6,8% in NAFTA, +7,7% in Cina, +28,7% in Mercosur e + 48,4% in India.

Infine, malgrado il recupero, i volumi di produzione sono ancora significativamente inferiori a quelli precedenti la diffusione della pandemia in tutte le aree geografiche, con la sola eccezione della Cina. Infatti, la produzione mondiale dei primi nove mesi del 2021 è inferiore del 15,5% a quella del corrispondente periodo del 2019, con l’Europa a -27,6%, NAFTA a -21,5%, Mercosur a -23,3% e la Cina sostanzialmente in linea con il 2019 (-1,8%).

SINTESI DEI RISULTATI DI SOGEFI NEI 9M 2021

Il Gruppo ha registrato una significativa ripresa dei ricavi, in crescita del 19,4% rispetto ai primi nove mesi del 2020, con una performance nettamente migliore del mercato; rispetto allo stesso periodo del 2019, il fatturato si colloca al -9,1%, a fronte del -15,5% della produzione di automobili a livello mondiale.

La ripresa del fatturato e gli interventi attuati per contrastare l’impatto della crisi hanno consentito di chiudere i primi nove mesi dell’anno con:

  • un EBITDA in crescita al 14,6% del fatturato (11,8% nei 9M 2020 e 12,1% nei 9M del 2019),
  • un utile netto da “attività operative in continuità” di € 24,3 milionia fronte della perdita di € 15,6 milioni nello stesso periodo del 2020,
  • un free cash flow positivo per € 25,1 milioni (negativo per € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020),
  • un indebitamento netto ante IFRS 16 di € 267,4 milioni, in riduzione rispetto a dicembre 2020 (€ 291,3 milioni).

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno l’attività commerciale ha registrato un andamento positivo.

La divisione Aria e Raffreddamento si è aggiudicata importanti contratti in Europa, NAFTA e Cina per la fornitura di prodotti di thermal management per la mobilità elettrica, che incorporano un valore aggiunto maggiore rispetto al valore medio standard dei tradizionali prodotti in plastica. Si tratta in particolare di nuovi contratti conclusi con una casa automobilistica tedesca premium per la piattaforma elettrica di nuova generazione e con due produttori di veicoli commerciali elettrici, uno pure electric e l’altro che utilizza tecnologia fuel cell.

La divisione Filtrazione si è aggiudicata un rilevante numero di contratti per la fornitura di filtri di purificazione dell’aria e due importanti contratti in NAFTA per filtri di trasmissione.

La divisione Sospensioni si è aggiudicata diversi contratti con nuovi clienti focalizzati esclusivamente su piattaforme elettriche.

RICAVI

Nei primi nove mesi del 2021 i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 990,0 milioni, in crescita del 19,4% a cambi storici e del 20,9% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2020. Dopo gli incrementi del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo, il terzo trimestre ha chiuso con una diminuzione del fatturato del 3,8% a cambi correnti, rispetto al -19,7% del mercato. Il fatturato dei primi nove mesi 2021 è inferiore del 9,1% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

I ricavi a cambi costanti sono cresciuti del 17,6% in Europa, del 13,6% in Nord America, del 19,4% in Cina e del 104,6% (72,3% a cambi correnti) in Sud America. In tutte le aree geografiche Sogefi ha quindi registrato un andamento migliore di quello del mercato.

Andamento dei ricavi per Business Unit

Nei primi nove mesi del 2021 le Business Unit Aria e Raffreddamento e Filtrazione hanno registrato una ripresa dell’attività, rispetto al 2020, maggiore di quella del mercato, con ricavi pressoché in linea con quelli del corrispondente periodo del 2019.

La crescita del fatturato della divisione Aria e Raffreddamento (+20,5% a cambi costanti e +19,8% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) è dovuta, oltre che alla ripresa del mercato, allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina, dove i ricavi a cambi costanti sono aumentati del 24,3% rispetto all’anno precedente.

L’incremento del fatturato della divisione Filtrazione (+18,8% a cambi costanti e +17% a cambi correnti rispetto al corrispondente periodo del 2020) riflette, oltre all’evoluzione del mercato, la forte ripresa dell’India.

Infine, la Business Unit Sospensioni ha registrato ricavi in crescita del 23,8% a cambi costanti (+21,7% a cambi correnti) rispetto ai primi nove mesi del 2020, ma l’attività rimane significativamente inferiore rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-20% a cambi correnti).

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

L’EBITDA è ammontato a € 144,1 milioni, rispetto a € 98,1 milioni nei primi nove mesi del 2020 e a € 131,5 milioni nei primi nove mesi del 2019; la redditività lorda (EBITDA / Ricavi %) è aumentata al 14,6%, rispetto all’11,8% dei primi nove mesi del 2020 e al 12,1% dello stesso periodo del 2019.

L’incremento della redditività deriva dall’aumento del margine di contribuzione al 31,4% (29,8% nei primi nove mesi del 2019 e 30,4% nello stesso periodo del 2020) e dalla riduzione dell’incidenza dei costi fissi sui ricavi al 16,4% (17,2% e 17,3% nei primi nove mesi del 2019 e del 2020). I costi fissi sono scesi del 13,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019, grazie ai piani di azione attuati.

Hanno infine contribuito all’incremento dell’EBITDA i minori costi di ristrutturazione (€ 2,3 milioni rispetto a € 12,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e € 4,8 milioni nell’analogo periodo del 2019).

Il terzo trimestre ha risentito della debolezza dei volumi e dell’incremento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare dei prezzi degli acciai per la produzione di sospensioni, che ha determinato una riduzione del margine di contribuzione, destinata a permanere nel quarto trimestre dell’esercizio.

L’EBIT è ammontato a € 49,4 milioni, a fronte di € 3,3 milioni nello stesso periodo del 2020 e di € 41,9 milioni nei primi nove mesi del 2019.

Gli oneri finanziari, pari a € 13,4 milioni, sono inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2020 (€ 16,0 milioni), grazie alla riduzione dell’indebitamento e a un provento finanziario non ricorrente pari a € 1,2 milioni; gli oneri fiscali sono ammontati a € 13,2 milioni rispetto a € 2,9 milioni nell’esercizio precedente.

L’utile netto da attività operative in continuità è pari a € 24,3 milioni, a fronte di una perdita di € 15,6 milioni nei primi nove mesi del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 24,7 milioni (€ 8,2 milioni nei primi nove mesi del 2020) ed è stato determinato dalla cessione dell’attività filtrazione in Argentina, che ha generato un impatto contabile sul conto economico negativo per € 23,3 milioni, di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto del periodo è negativo per € 2,0 milioni, a fronte di una perdita di € 23,2 milioni nei primi nove mesi del 2020 e di un utile di € 8,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Il Free Cash Flow è stato positivo per € 25,1 milioni, rispetto a un consumo cassa di € 55,6 milioni nei primi nove mesi del 2020, periodo nel corso del quale il free cash flow aveva presentato un andamento anomalo riconducibile alla forte contrazione dell’attività a causa della pandemia da Covid-19.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2021 è pari a € 267,4 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 291,3 milioni) e al 30 settembre 2020 (€ 299,0 milioni) e pressoché in linea con il 30 settembre 2019 (€ 264,6 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2021 è pari a € 335,5 milioni, in riduzione rispetto a € 358,1 milioni al 31 dicembre 2020 e a € 374,5 milioni al 30 settembre 2020.

Al 30 settembre 2021 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 265,0 milioni (dopo aver rimborsato a maggio 2021 il prestito obbligazionario convertibile di € 100,0 milioni).

Al 30 settembre 2021 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammonta a € 168,3 milioni (€ 133,0 milioni al 31 dicembre 2020).

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2021

Nel terzo trimestre del 2021, Sogefi ha registrato un calo dei ricavi del 3,8% (-4% a cambi costanti) rispetto al terzo trimestre del 2020, a € 316,6 milioni, dopo la crescita del 5,2% nel primo trimestre e del 94,5% nel secondo. Il fatturato del gruppo ha risentito dell’andamento del mercato che ha registrato un calo della produzione del 19,7% nel terzo trimestre, realizzando comunque una performance significativamente migliore del mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 35,8 milioni rispetto a € 45,9 milioni nel terzo trimestre del 2020 e a € 44,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019. La riduzione dell’EBITDA riflette la debolezza dei ricavi dovuta al contesto di mercato e la flessione del margine di contribuzione (dal 30,8% del terzo trimestre 2020 al 28,4% del terzo trimestre 2021) a causa dell’incremento del costo delle materie prime, che ha influito in particolare sui risultati della Business Unit Sospensioni. Sono in corso negoziazioni con i clienti per l’adeguamento dei prezzi di vendita al costo attuale delle materie prime.

L’EBIT è stato positivo per € 2,1 milioni rispetto a € 14,8 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto da attività operative in continuità è stato negativo per € 2,1 milioni, a fronte di un utile di € 5,2 milioni nel terzo trimestre del 2020.

Il risultato netto delle “attività operative cessate e possedute per la vendita” è stato negativo per € 21,2 milioni (utile di € 0,3 milioni nel terzo trimestre del 2020), di cui € 20,6 milioni derivanti dalla riclassifica dal patrimonio netto al risultato di esercizio delle differenze cambio accumulate della controllata argentina, senza incidenza sulla cassa e sul patrimonio netto.

Il risultato netto consolidato del terzo trimestre del 2021 è stato negativo per € 23,4 milioni, rispetto a un utile di € 5,6 milioni nell’esercizio precedente.

IMPATTI DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ

Nei primi nove mesi del 2021, pur persistendo la crisi pandemica, gli effetti sul mercato in cui opera la Società sono stati meno gravi di quelli registrati nel corso dei primi nove mesi del 2020. Si è registrata una generale debolezza della domanda, ancora significativamente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare in Europa (-27,6%) e NAFTA (-21,5%).

Nel corso dei primi nove mesi del 2021, il Gruppo Sogefi ha mantenuto tutte le disposizioni per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro volte a ridurre il rischio di contagio, che contemplano distanziamento fisico, utilizzo di sistemi di protezione individuale e misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, con il ricorso al lavoro agile.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 30 SETTEMBRE 2021

Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta a causa innanzitutto delle incertezze, tuttora esistenti, sull’evoluzione della pandemia e della situazione macroeconomica.

Sussistono altresì fattori specifici di incertezza e criticità che riguardano la domanda, l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime e la loro disponibilità, la logistica di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

In considerazione di questo scenario, IHS ha rivisto al ribasso le stime della produzione mondiale, prevedendo un quarto trimestre 2021 in calo del 20% circa rispetto al corrispondente periodo del 2020, con l’Europa a -24,9%, NAFTA a -16,8% e la Cina a -19,6%.  Pertanto, sull’intero 2021, la produzione sarebbe in linea con quella del 2020 (+0,3%) e ancora inferiore del 16% circa rispetto al 2019. L’atteso recupero dei volumi dopo il calo registrato nel 2020 è quindi previsto da IHS nel 2022, anno in cui la produzione dovrebbe crescere, secondo IHS, del 10,6%.

Per il quarto trimestre 2021, Sogefi prevede che il mercato resti debole, in linea con le previsioni di IHS, e che proseguano le tensioni sui prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e carta), con possibili effetti negativi sul margine di contribuzione. Per mitigare tali effetti il Gruppo ha già avviato attività di resourcing, azioni commerciali e misure per il contenimento del costo del lavoro.

Salvo circostanze o eventi straordinari allo stato non prevedibili, Sogefi conferma la previsione, già indicata in occasione della pubblicazione dei risultati del primo semestre 2021, di conseguire per l’intero esercizio una redditività operativa almeno pari a quella registrata nel 2019.

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