Sogefi: risultati consolidati 2020. Nominato il nuovo CEO

QUARTO TRIMESTRE 2020
Ricavi e risultati ricorrenti in crescita rispetto al Q4 2019

RISULTATI ESERCIZIO 2020
Resilienza del gruppo in un 2020 del tutto straordinario

Ricavi: € 1.203,2 milioni, -14,2% a cambi costanti (mercato auto -16,2%) 
Andamento migliore del mercato in tutte le aree geografiche
Nel Q4 ricavi in crescita (+8,9% a cambi costanti)

EBITDA margin, esclusi oneri non ricorrenti, in aumento, al 13% del fatturato (12,1% nel 2019)

Risultato netto ante oneri non ricorrenti e risultato delle attività in dismissione prossimo al break even (€ -3,4 milioni)

Oneri non ricorrenti netti derivanti da interventi di razionalizzazione pari a € 16,2 milioni (€ 4,3 milioni nel 2019)

NOMINATO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO FREDERIC SIPAHI ARTEFICE DEL TURNAROUND DELLA BUSINESS UNIT AIR & COOLING E DAL 2019 MANAGER ANCHE DELLA BU FILTRAZIONE

Milano, 26 febbraio 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2020, presentato dall’ing. Mauro Fenzi.

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato nuovo Amministratore Delegato del Gruppo, in sostituzione dell’ing. Mauro Fenzi, il dottor Frederic Sipahi, attuale General Manager delle divisioni Air & Cooling e Filtrazione.

Frederic Sipahi, quarant’anni, di formazione economica, ha sviluppato tutta la sua carriera nel settore automotive, dapprima in PSA, poi in Faurecia e dall’inizio del 2012 in Sogefi. 

Dal 2015 ha assunto la responsabilità della divisione Air & Cooling, conseguendo un rilevante miglioramento delle performance, sia in termini di incremento della redditività che di generazione di cassa; ha ottenuto risultati positivi anche nel 2020, malgrado il contesto. Ha inoltre saputo imprimere all’attività un riorientamento strategico di prodotto, posizionandola in maniera efficace verso nuove tecnologie.

Dal 2019 è impegnato anche sulla divisione Filtrazione, per la quale ha già avviato significativi programmi di razionalizzazione. 
L’ingegner Fenzi ha dichiarato: “Dopo un anno di intenso lavoro, termina, per motivi personali, il mio ruolo manageriale in Sogefi. Sogefi ha un team motivato e competente pronto ad affrontare i prossimi anni con la giusta determinazione. Colgo l’occasione per ringraziare i miei collaboratori per il determinante e professionale contributo ed i membri del Consiglio di Amministrazione per il continuo supporto ricevuto”. Il Consiglio di Amministrazione lo ha ringraziato per il lavoro svolto.

SINTESI DEI RISULTATI DEL 2020

Dopo il primo semestre 2020 in cui la produzione mondiale di automobili ha subito un crollo senza precedenti (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19, nella seconda parte dell’anno il mercato ha registrato una decisa ripresa rispetto al semestre precedente (+44%), con volumi sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2019 grazie alla crescita registrata nell’ultimo trimestre del 2020 (+2,5%). La ripresa del quarto trimestre ha interessato tutti i mercati: la Cina, dove la produzione è stata superiore del 5,9% rispetto a quella del quarto trimestre dell’esercizio precedente, NAFTA, UE e Sud America, con volumi sostanzialmente equivalenti rispetto a quelli del quarto trimestre 2019 (+0,5%, +1,4% e +1,3% rispettivamente). 

Malgrado la ripresa nel secondo semestre, nell’intero esercizio 2020 sono state registrate flessioni straordinariamente significative rispetto al 2019: -16,2% per la produzione automobilistica mondiale, -23,3% in UE, -20,1% in Nord America, -4,2 % in Cina e -30,7% in Sud America.

Nel 2020 la priorità del Gruppo è stata la sicurezza dei propri dipendenti: dal momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio e successivamente sono state adottate tutte le misure raccomandate per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro, rivedendo i processi produttivi e implementando nuovi protocolli di sicurezza, che contemplano distanziamento fisico e utilizzo di sistemi di protezione individuale. Nella fase attuale si è ritenuto di mantenere le misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Sono state contestualmente poste in atto misure incisive per mitigare l’impatto della crisi, e della conseguente contrazione delle vendite, sui risultati e sulla solidità patrimoniale del Gruppo. Gli interventi posti in atto hanno permesso di ottenere:

  • l’incremento del margine di contribuzione al 30,8% rispetto al 30,2% del 2019;
  • la riduzione dei costi fissi del 19,1%, con un’incidenza sui ricavi stabile al 17% e in riduzione nel Q4 2020 (15,8% rispetto al 17,1% del Q4 2019).

Inoltre, nel 2020 Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un valore in linea con gli esercizi precedenti e coerente con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato, con una componente significativa di nuovi ordini destinata a veicoli ibridi o full electric, posizionandosi nei mercati del futuro.

In particolare, il 25% del valore degli ordini acquisiti nel 2020 dalla divisione Air & Cooling  è destinato al raffreddamento di vetture ibride o full electric. Inoltre la divisione ha ottenuto un importante contratto (Life Time Value: € 100 milioni) per fornire collettori di aspirazione dell’aria (manifold) in alluminio per un primario OEM tedesco, avviando una nuova linea di prodotto in un settore in cui la divisione è già leader di mercato.

Analogamente, il 35% del valore degli ordini acquisiti dalla divisione Sospensioni è destinato a  vetture ibride o full electric, grazie al nuovo prodotto sviluppato per soddisfare i requisiti di leggerezza e di “time to market” dei veicoli elettrici e all’ acquisizione di un ordine da un primario produttore nordamericano di veicoli full electric.

RICAVI

Nel 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 1.203,2 milioni, in flessione, rispetto al 2019, del 17,8% a cambi storici e del 14,2% a cambi costanti.

Ripercorrendo l’andamento del fatturato nel corso dell’esercizio, nel primo trimestre il fatturato è sceso del 9,6%, a causa della diffusione nel mondo della pandemia dal mese di marzo; nel secondo trimestre il calo è stato del 55,6%, in una fase di sostanziale lock down nei principali mercati; nel corso del terzo trimestre si è registrato un progressivo recupero (-6,6% rispetto al 2019), che ha condotto ad un quarto trimestre in crescita del 2% (+8,9% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo del 2019.

Andamento dei ricavi per aree geografiche

L’andamento dei ricavi a cambi costanti è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: il calo in Europa è stato del 18,1% rispetto al -23,3% del mercato, e in Nord America del 9,8% rispetto al -20,1%; in Asia il fatturato è cresciuto, rispetto al -7% del mercato, grazie  al buon andamento della Cina (+15,8% rispetto al -4,2% del mercato).

Andamento dei ricavi per Business Unit

Filtrazione (con un calo dei ricavi dell’8,1% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-10,7% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Cina e Nord America. L’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni, con un calo dei ricavi del 22,7% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America e gli andamenti particolarmente sfavorevoli del settore in tali aree.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

I risultati del gruppo hanno risentito della riduzione del fatturato e degli oneri non ricorrenti legati all’avvio di piani per la riduzione dei costi fissi, in particolare in Europa, e per la razionalizzazione del footprint (cessione e chiusura di due siti produttivi in Europa) e della presenza geografica (cessione dell’attività filtrazioni in Brasile).

L’EBITDA è ammontato a € 137,6 milioni rispetto a € 177,4 milioni del 2019. Escludendo gli oneri non ricorrenti di cui sopra, l’EBITDA è passato da € 177,4 milioni a € 156,9 milioni con una redditività (EBITDA / Ricavi %) pari a 13%, superiore rispetto a quella del 2019 (12,1%).

Il margine di contribuzione del 2020 ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2019, dal 30,2% al 30,8%, e l’incidenza dei costi fissi sulle vendite è rimasta costante, nonostante il calo del fatturato, grazie alle misure di contenimento adottate, in parte temporanee ed in parte destinate a divenire strutturali. 

L’EBIT è ammontato a € 7,2 milioni, a fronte di € 48,4 milioni nel 2019.  La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dei ricavi, gli oneri lordi non ricorrenti pari ad € 20 milioni (€ 4,3 milioni nel 2019) e ulteriori svalutazioni di immobilizzazioni per € 12,9 milioni (€ 4,9 milioni nel 2019), derivanti dalle azioni della società in risposta alla crisi.

Il Gruppo ha registrato un risultato netto delle attività destinate a continuare negativo per € 19,6 milioni, principalmente a causa  di € 16,2 milioni di oneri non ricorrenti per razionalizzazioni (rispetto a un utile di € 11,1 milioni nel 2019). Le attività cedute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’esercizio in corso (le controllate brasiliana e spagnola della business unit Filtrazione) hanno dato luogo ad una perdita di € 15,5 milioni, che si confronta con una perdita delle stesse di € 7,9 milioni nel 2019.

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Con riferimento al Free Cash Flow, nel 2020 è stato registrato un consumo di € 38,2 milioni (a fronte di una generazione di cassa di € 8,4 milioni nel 2019), derivante principalmente dall’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno. 

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS16 al 31 dicembre 2020 è pari a € 291,3 milioni (€ 256,2 milioni a fine 2019), in riduzione rispetto al 30 settembre 2020 (quando l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 299 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 ammontava a € 358,1 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019. Si rileva che, nel corso del 2020, il Gruppo ha investito nella realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di sospensioni in Romania, destinato a incrementare la competitività di Sogefi nel settore, e ha sottoscritto il contratto di affitto del nuovo stabilimento, che ha comportato l’iscrizione di un debito IFRS 16 pari a circa € 19 milioni.

Al 31 dicembre 2020 i covenants contemplati dai contratti di finanziamento sono stati rispettati. 

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 340,1 milioni (di cui € 100 milioni destinati al rimborso del prestito obbligazionario convertibile in scadenza a maggio 2021); nel 2020 sono stati sottoscritti nuovi contratti di finanziamento a medio termine di importo complessivo di € 134,5 milioni, tra cui un prestito di € 80 milioni (sottoscritto in ottobre 2020) concesso da primari istituti italiani e garantito da SACE, e nuove linee di finanziamento con banche francesi per un ammontare pari a € 54,5 milioni, anch’esse in buona parte assistite da garanzia dello stato francese. 

Al 31 dicembre 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota di azionisti terzi, ammontava a € 133,0 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

SINTESI DEI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2020

I ricavi del quarto trimestre 2020 hanno registrato una crescita del 2% a cambi storici, e del 8,9% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2019.

L’EBITDA, escludendo gli oneri derivanti da interventi di razionalizzazione, è stato pari al 14,5% a fronte del 12,3% del 2019.

Il Gruppo ha registrato un risultato netto delle attività destinate a continuare negativo per € 4,4 milioni, a causa di € 11,9 milioni di oneri non ricorrenti per razionalizzazioni (rispetto a una perdita di € 0,9 milioni nel corrispondente periodo del 2019). Le attività cedute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’esercizio in corso (le controllate brasiliana e spagnola della business unit Filtrazione) hanno dato luogo ad una perdita di € 7,6 milioni, che si confronta con una perdita delle stesse di € 4,2 milioni nel 2019.

Il Free Cash Flow ante IFRS 16 è stato positivo per € 8,7 milioni, importo in linea con il corrispondente periodo del 2019.

IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’

A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. L’attività è ripartita dapprima in Cina e, dal mese di maggio, in tutti i paesi di operatività del gruppo, seppure con volumi di produzione fino ad agosto significativamente inferiori all’anno precedente e alle attese.

Per quanto riguarda la valutazione degli impatti della pandemia sul Gruppo, ante Covid-19 si prevedeva un fatturato 2020 sostanzialmente in linea con il 2019 e nei primi due mesi dell’anno la Società ha effettivamente realizzato volumi equivalenti o superiori alle attese. Tuttavia, nel corso dei mesi successivi, si è registrato un calo estremamente significativo e un recupero progressivo solo a partire dal mese di giugno. Per effetto di tale andamento, nel 2020 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 1.203,2 milioni, in flessione rispetto al 2019 del 17,8% a cambi storici; tale riduzione è pressoché integralmente ascrivibile agli effetti delle circostanze determinate dalla pandemia. La contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 34 milioni sull’EBIT e € 21 milioni sul risultato netto, con un conseguente incremento del debito.

La Società, oltre ad aver reagito prontamente per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, ha definito un piano di adattamento strutturale alle mutate circostanze del mercato già in fase di implementazione.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.

Nell’esercizio 2020 la Società capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato una perdita netta di € 6,2 milioni rispetto all’utile netto di € 7,7 milioni del 2019. Il decremento è stato determinato principalmente dal minor flusso di dividendi distribuito dalle società controllate e da maggiori oneri finanziari.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Tenuto conto della permanente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità sull’andamento del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta.

Si riscontrano inoltre incertezze circa l’evoluzione dei prezzi delle materie prime (in particolare dell’acciaio) e la loro disponibilità (semiconduttori), nonché difficoltà logistiche di trasporto e approvvigionamento dai mercati asiatici.

Per l’anno 2021, IHS prevede una ripresa della produzione mondiale del 13,7% rispetto al 2020, che rimarrà però inferiore al 2019 (-4,8%). 

In questo scenario Sogefi, grazie agli effetti delle incisive azioni messe in atto nel 2020 per ridurre l’incidenza dei costi fissi e per migliorare strutturalmente la redditività, prevede di tornare ad un risultato positivo sull’intero esercizio 2021.

CONCLUSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO CON L’ING. FENZI

Non è stato corrisposto alcun importo relativamente alla cessazione dell’ing. Fenzi dalla carica di Amministratore Delegato e non è previsto il pagamento di alcuna indennità per la conclusione del rapporto di lavoro, oltre alle spettanze di legge. Sulla base delle informazioni disponibili, l’Ing. Fenzi non risulta titolare di azioni Sogefi.

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi.

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

L’Assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 23 aprile 2021 e in seconda convocazione per il 26 aprile 2021.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti: 

  • la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso, tenuto conto della vigente normativa legislativa e regolamentare, della Delibera Consob 3 aprile 2019 n. 20876, delle Linee Guida Consob del luglio 2019 e della Delibera Consob 7 aprile 2020 n. 21318, per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie (comprese n. 2.102.588 azioni proprie, pari all’ 1,75%  del capitale sociale) a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione di acquisto o la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati sul mercato regolamentato, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima  operazione  indipendente  e  il  prezzo dell’offerta d’acquisto  indipendente  corrente  più  elevata  sul  medesimo  mercato,  in  conformità  a  quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052.
    Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della Società ai dipendenti  o ai membri degli organi di amministrazione di Sogefi o di società  collegate; adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da strumenti di debito convertibili  o  scambiabili  con  strumenti  azionari; svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite.
  • l’approvazione di un piano di stock grant per il 2021 destinato a dipendenti della Società e di società controllate, nei termini che saranno definiti dal Consiglio di Amministrazione e comunicati al mercato in tempo utile per gli adempimenti di legge. Il piano di stock grant ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto tra i beneficiari e le società del Gruppo fornendo un incentivo volto ad accrescerne l’impegno per il miglioramento delle performance aziendali.

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CIR: calendario eventi societari 2021

Milano, 29 gennaio 2021 – CIR S.p.A. rende noto il calendario degli eventi societari per il 2021:

Venerdì 12.03.2021 ore 10,00 Consiglio di Amministrazione (Progetto di Bilancio 2020)  
Venerdì 30.04.2021 ore 11,00 Assemblea degli azionisti (Approvazione Bilancio 2020)  
Venerdì 30.07.2021 ore 10,00 Consiglio di Amministrazione (Relazione finanziaria semestrale 2021)

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KOS perfeziona la cessione al fondo DWS della controllata Medipass

Milano, 27 novembre 2020 – A completamento di quanto già comunicato in data 7 settembre 2020, KOS ha perfezionato in data odierna la cessione del 100% delle quote di Medipass S.r.l. (riacquistando le società operative in India) a Inframedica S.p.a., società indirettamente e interamente controllata da DWS Alternatives Global Limited, investment manager delegato alla gestione del fondo Pan-European Infrastructure III, SCSp.

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CIR: risultati primi nove mesi 2020

  • Terzo trimestre 2020 in miglioramento, con ricavi consolidati in leggera crescita rispetto al 3Q 2019, EBITDA ed EBIT in progressione e un risultato netto (€ 10,0 milioni) superiore a quello del 3Q 2019
  • I risultati dei primi nove mesi 2020 sono penalizzati dall’andamento del primo semestre che ha fortemente risentito delle conseguenze economiche della pandemia Covid-19. Ricavi a € 1.329,4 milioni (€ 1.528,0 milioni nei primi nove mesi 2019). EBITDA a € 174,2 milioni (€ 201,8 milioni nei primi nove mesi 2019). EBIT positivo a € 12,9 milioni (€ 66,0 milioni nei primi nove mesi 2019). Risultato netto: -€ 20,2 milioni
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per € 384,0 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni)

Milano, 30 ottobre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato l’informativa finanziaria al 30 settembre 2020 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.

Risultati consolidati

Nel terzo trimestre dell’esercizio in corso è stata registrata una ripresa in tutte le attività, con ricavi consolidati in crescita dello 0,7% rispetto al fatturato del corrispondente periodo del 2019, EBITDA ed EBIT in progressione e un risultato netto pari a € 10,0 milioni, superiore a quello del terzo trimestre 2019.

Nel settore socio-sanitario, KOS ha registrato un recupero dei servizi di riabilitazione, conseguente alla ripresa delle attività ospedaliere in un trimestre in cui si è ridotto lo stress del sistema sanitario legato all’emergenza provocata dalla pandemia da Covid-19.

Nella componentistica auto, Sogefi, grazie a una performance sui ricavi migliore del mercato di riferimento e ad azioni di contenimento dei costi, ha chiuso il trimestre con un risultato positivo.

Per quanto riguarda gli asset finanziari della holding CIR e delle controllate non industriali, in linea con i mercati di riferimento, si è registrato un recupero delle quotazioni, che ha compensato le perdite dei primi sei mesi dell’anno.

I risultati dei primi nove mesi del 2020 restano fortemente penalizzati dal primo semestre, periodo nel corso del quale tutte le attività hanno pesantemente risentito delle circostanze createsi a causa della pandemia e delle misure particolarmente restrittive adottate.
I ricavi consolidati sono ammontati a € 1.329,4 milioni, in calo del 13% rispetto al 2019.
Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 174,2 milioni ed è inferiore del 13,7% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2019 (€ 201,8 milioni).
Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 12,9 milioni rispetto a € 66,0 milioni nel corrispondente periodo del 2019, riflettendo la flessione dell’EBITDA e l’incremento degli ammortamenti dovuto al consolidamento dell’attività di KOS in Germania, acquisita a fine 2019.
Il risultato netto è stato negativo per € 20,2 milioni rispetto a un utile di € 5,4 milioni nel corrispondente periodo del 2019. Rispetto al primo semestre, la perdita si è significativamente ridotta.

L’attività di KOS ha risentito dell’emergenza sanitaria in tutti i settori, con un significativo impatto sull’andamento economico. Nelle RSA in Italia, l’attività si è concentrata sulla difficile gestione dell’emergenza sanitaria e i nuovi ingressi sono stati bloccati per diversi mesi; nel corso del terzo trimestre gli ingressi sono ripresi e il numero degli ospiti si è stabilizzato, ma il numero di ospiti è significativamente inferiore al 2019. Nelle RSA in Germania l’impatto della pandemia è stato decisamente minore dal punto di vista sanitario e pertanto anche la riduzione del numero degli ospiti è stata più contenuta che in Italia. Nelle strutture di riabilitazione nel primo semestre si è registrata una diminuzione dei pazienti a seguito del rallentamento della normale attività ospedaliera, in un contesto di stress del sistema sanitario, e le attività ambulatoriali sono state sospese o fortemente ridotte così come l’attività di diagnostica; tuttavia, nel corso del terzo trimestre vi è stato un vigoroso recupero, con prestazioni in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2019.

I ricavi sono ammontati a € 468,8 milioni, in crescita del 23,7% rispetto al corrispondente periodo del 2019 (decremento del 10,5% a perimetro costante, escludendo Charleston, gruppo operante in Germania nel settore delle RSA, acquisito nel mese di ottobre 2019). L’EBIT è stato pari a € 26,8 milioni rispetto a € 44,2 milioni nel 2019, a causa del calo degli ospiti e pazienti in Italia per l’emergenza Covid-19 e dei maggiori costi sostenuti in misure di protezione per far fronte e contenere gli effetti della pandemia. Il risultato netto è stato positivo per € 4,9 milioni rispetto a un utile di € 23,5 milioni nel 2019.

Nel mese di settembre KOS ha raggiunto un accordo vincolante con DWS Alternatives Global Limited per la vendita di Medipass, escluse le attività in India che resteranno in KOS. L’enterprise value concordato è pari a € 169,2 milioni e l’equity value è stimabile in circa € 103,0 milioni (al netto dell’esborso sostenuto da KOS per l’acquisto delle attività in India), valori a cui si aggiunge un possibile earn-out di € 2,5 milioni. Il perfezionamento dell’operazione è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità e di taluni waiver di terzi, che allo stato attuale risultano quasi integralmente soddisfatti; si prevede pertanto che l’operazione possa essere completata entro il mese di novembre 2020. L’operazione darà luogo ad una plusvalenza per KOS superiore a € 50,0 milioni, che sarà rilevata solo al momento del closing dell’operazione. La cessione di Medipass si inquadra nella strategia di KOS di focalizzarsi sulle attività core (long-term care), in Italia e Germania.

Passando a Sogefi, nel terzo trimestre la produzione mondiale di automobili ha registrato un deciso recupero, con una flessione del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, dopo il crollo senza precedenti subito nel corso del primo semestre (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19.

In tale contesto Sogefi ha registrato un terzo trimestre positivo, con ricavi in flessione dell’ 8,1% e un utile di € 5,6 milioni (rispetto a € 1,4 milioni nel terzo trimestre 2019), grazie alle misure adottate per far fronte alla crisi, che hanno permesso di incrementare il margine di contribuzione al 31%, rispetto al 30,3% del 2019 e al 29,5% del secondo trimestre, e ridurre i costi fissi del 20%, con un’incidenza sui ricavi passata dal 17% del terzo trimestre del 2019 al 15% del 2020. I primi nove mesi del 2020 restano fortemente segnati dal primo semestre: i ricavi sono stati pari a € 860,6 milioni, in calo del 25,1% rispetto al 2019, l’EBITDA è ammontato a € 94,7 milioni rispetto a € 130,7 milioni nel 2019, e il periodo si è chiuso con una perdita di € 23,2 milioni (utile di € 8,3 milioni nel 2019).

Nonostante la situazione dei primi nove mesi, dall’inizio dell’anno Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un importo totale stimato in linea con gli esercizi precedenti e con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato.

Con riferimento agli investimenti finanziari della holding e controllate dedite alla gestione finanziaria, nel corso del terzo trimestre del 2020 si è assistito a una ripresa dei valori degli attivi che ha portato il rendimento complessivo dei nove mesi al pareggio, dopo la perdita registrata nel primo semestre. Obbligazioni e hedge funds (che rappresentano circa l’85% del portafoglio) hanno conseguito un rendimento complessivo pari a +1,8%, mentre gli investimenti in fondi di private equity e partecipazioni finanziarie hanno registrato una riduzione del fair value complessivamente dell’8%.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 264,0 milioni, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni) e al 30 giugno 2020 (€ 285,7 milioni). I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16, al 30 settembre 2020, ammontavano complessivamente a € 808,9 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.072,9 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 733,5 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.

La posizione finanziaria netta della capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 30 settembre 2020 era positiva per € 384,0 milioni, in aumento rispetto a 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni), grazie all’incasso netto derivante dalla vendita della partecipazione in GEDI Gruppo Editoriale a EXOR (con un corrispettivo ricevuto per l’intera partecipazione pari a € 102,4 milioni e un reinvestimento di € 11,7 milioni per il 5% della stessa GEDI). Il patrimonio netto di Gruppo al 30 settembre 2020 era pari a € 736,9 milioni rispetto a € 770,7 milioni al 31 dicembre 2019. La diminuzione è riconducibile alla perdita del periodo e alle differenze cambio negative derivanti dalla traduzione dei bilanci delle controllate estere.

Prevedibile evoluzione della gestione

La visibilità sui prossimi mesi resta limitata a causa dell’incertezza sulle conseguenze dell’evoluzione della pandemia sulle attività del gruppo. Infatti, in Europa si sta assistendo alla seconda fase di diffusione della pandemia da Covid-19, con i recenti dati che evidenziano livelli superiori alla fase di lock-down, e in Nord e Sud America l’evoluzione della pandemia resta altamente preoccupante; non si può pertanto escludere, come confermato recentemente in alcuni paesi, che le autorità assumano a breve nuove disposizioni restrittive della produzione e delle attività private, con impatto anche sulle attività del gruppo.

Per quanto concerne KOS, si prevede che l’attività riabilitativa, in assenza di un nuovo blocco dell’attività ospedaliera ordinaria, possa consolidare il recupero osservato nel terzo trimestre, mentre per le RSA in Italia, nel breve periodo, è verosimile che il numero di ospiti permanga inferiore alle medie storiche. Parallelamente continueranno a sostenersi costi aggiuntivi per fare fronte all’emergenza. Il settore RSA in Germania, meno colpito dalla pandemia in termini di livello di attività, e comunque sostenuto economicamente dal sistema pubblico, dovrebbe riportare risultati in linea con le aspettative, proseguendo nel proprio programma di miglioramento operativo e reddituale. In questo difficile contesto si prevede che sull’intero esercizio l’EBIT possa risultare non inferiore a quello registrato nei primi nove mesi.

Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un EBIT, esclusi gli oneri per ristrutturazioni, significativamente positivo. Sulla base delle considerazioni svolte sulle partecipate del gruppo, in assenza di discontinuità dell’attività o eventi straordinari allo stato non prevedibili, si prevede un EBIT consolidato positivo e un risultato netto significativamente positivo grazie alla gestione straordinaria (in particolare, all’operazione di cessione di Medipass).

Nomina del nuovo dirigente preposto di CIR

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, previo parere favorevole del Collegio sindacale, la nomina di Michele Cavigioli quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell’art. 154-bis del TUF e in conformità all’art. 21 dello Statuto sociale. La nomina ha effetto con decorrenza 1° gennaio 2021. L’ingegner Cavigioli, 51 anni, in CIR dal 2005, ricopre il ruolo di direttore Finanza Centrale dal 2010 ed è altresì responsabile dei rapporti con gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali. È inoltre CEO di CIR Investimenti e consigliere di amministrazione di KOS. In precedenza, ha lavorato in McKinsey & Company, Deutsche Bank e Magnemag AG. Cavigioli sostituirà l’attuale dirigente preposto Giuseppe Gianoglio, che a gennaio 2021 lascerà il gruppo, avendo scelto di andare in pensione. Il Consiglio di Amministrazione ha ringraziato il dottor Gianoglio per l’importante contributo dato al gruppo in 16 anni di attività.

Si informa che il dottor Gianoglio detiene n. 488.013 azioni CIR e diritti derivanti da Piani di Stock Grant per un numero di Units complessivo pari a 1.359.648. L’ingegner Cavigioli detiene n. 24.248 azioni CIR e diritti derivanti da Piani di Stock Grant per un numero di Units complessivo pari a 1.422.461.

Delibera sulle informative finanziarie periodiche

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di interrompere, a partire dall’esercizio 2021, la pubblicazione dei resoconti intermedi di gestione al 31 marzo e al 30 settembre, in base alla facoltà concessa in tal senso dal D.Lgs 25/2016 per le medesime ragioni che hanno ispirato la direttiva Transparency II 2013/50 dell’Unione Europea trasposta in Italia dal suddetto decreto

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Sogefi: risultati primi nove mesi 2020

TERZO TRIMESTRE 2020 IN UTILE

Ricavi in recupero, margini in crescita e riduzione costi fissi

RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI FORTEMENTE PENALIZZATI DAL PRIMO SEMESTRE

Ricavi a € 860,6 milioni, -21,9% a cambi costanti (mercato auto -23,2%)

EBITDA margin in linea con il 2019: € 94,7milioni, 11% del fatturato (11,4% nei primi nove mesi 2019)

EBIT: -€ 3,2 milioni per effetto dei minori volumi

EBIT atteso sull’intero esercizio 2020 positivo (esclusi costi di ristrutturazione)

Milano, 23 ottobre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2020. Sogefi, società del gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.

Dopo il primo semestre 2020 in cui la produzione mondiale di automobili ha subito un crollo senza precedenti (-33,2%) per gli effetti della diffusione della pandemia Covid-19, nel terzo trimestre il mercato ha registrato una decisa ripresa rispetto al trimestre precedente (+60,7%), con volumi in flessione di appena 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (dopo un secondo trimestre a -42,9%). La ripresa ha interessato tutti i mercati: la Cina, dove la produzione è stata maggiore di quella del terzo trimestre dell’esercizio precedente (+10,7%), NAFTA, con volumi equivalenti quelli del terzo trimestre 2019 (+0,5%), l’UE, con volumi in progressiva crescita, seppur nell’intero trimestre inferiori rispetto al 2019 (-10,7%). In Sud America, la situazione è rimasta decisamente critica (-20,9%).

Malgrado il recupero del terzo trimestre, sull’intero periodo dei primi nove mesi del 2020 si confermano flessioni molto significative: -23,2% per la produzione automobilistica mondiale rispetto ai primi nove mesi del 2019, -31,3% in UE, -26,5% in Nord America, -8,9 % in Cina e -40,4% in Sud America. 

Nel corso del primo semestre la priorità del Gruppo è stata la sicurezza dei propri dipendenti. Dal momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio. Durante il secondo trimestre sono state sospese quasi tutte le attività nelle fabbriche e sedi di lavoro, in ottemperanza alle disposizioni emanate dalle diverse autorità locali o per decisione dell’azienda, ricorrendo anche in misura  generalizzata, quando possibile, al lavoro agile; sono inoltre state adottate tutte le misure raccomandate per la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro, rivedendo i processi produttivi in tutte le aree geografiche e formulando e  implementando nuovi protocolli di sicurezza, che contemplano distanziamento fisico e utilizzo di sistemi di protezione individuale. Nella fase attuale, la nuova ondata di diffusione sta comportando l’adozione di ulteriori misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro, mediante il ricorso al lavoro agile.

Contestualmente, sono state poste in atto misure incisive per mitigare l’impatto della crisi, e della conseguente contrazione delle vendite, che hanno permesso di conseguire un risultato positivo nel terzo trimestre. In particolare, tale risultato è stato favorito:

  • dall’incremento del margine di contribuzione al 31%, rispetto al 30,3% del terzo trimestre 2019 e al 29,5% del secondo trimestre;
  • dalla riduzione dei costi fissi del 20,2%, con un’incidenza sui ricavi passata dal 17% del terzo trimestre del 2019 al 14,8% del 2020.

Nonostante la situazione dei primi nove mesi, dall’inizio dell’anno Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un importo totale stimato in linea con gli esercizi precedenti e con gli obiettivi di mantenimento/accrescimento delle quote di mercato.

In particolare, Aria e Raffreddamento ha ottenuto un importante contratto (€ 100 milioni) per fornire, a un primario OEM tedesco, collettori di aspirazione dell’aria (manifold) in alluminio, un materiale che di fatto introduce una nuova linea di prodotto in un settore in cui la divisione è già leader di mercato con le materie plastiche. Inoltre, il 25% del valore degli ordini acquisiti nei primi nove mesi dell’anno riguarda componenti destinati al raffreddamento di vetture ibride e full electric, ponendo le basi per un ottimo posizionamento della divisione nei mercati del futuro.

La divisione Sospensioni ha acquisito un ordine da un primario produttore di veicoli full electric nordamericano, raggiungendo così, a livello globale, il 35% di ordini per applicazioni ibride ed elettriche sul cumulato dei nove mesi. La crescita è stata ottenuta anche grazie al nuovo prodotto sviluppato specificatamente per soddisfare i requisiti di leggerezza e di “time to market” dei veicoli elettrici. La divisione ha infatti ingegnerizzato una sospensione conica a passo variabile pensata per questo tipo di applicazioni.

SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2020

I ricavi del terzo trimestre hanno registrato una significativa ripresa rispetto al periodo precedente, risultando pressoché in linea con il terzo trimestre del 2019 a cambi costanti (-8,1% a cambi correnti).

I risultati sono stati positivi, grazie alla ripresa del fatturato e alle misure adottate, che hanno determinato un leggero aumento del margine di contribuzione e una significativa riduzione dei costi fissi.

L’EBITDA è stato pari al 14% a fronte del 12% dello stesso periodo del 2019.

L’EBIT è stato positivo per € 15,6 milioni, importo superiore a quello del 2019, pari a € 13,1 milioni; l’incidenza dell’EBIT sul fatturato è passata da 3,5% a 4,6%.

Nel periodo, il Gruppo ha registrato un utile netto di € 5,6 milioni, a fronte di € 1,4 milioni nel 2019.

Il Free Cash Flow ante IFRS 16 è stato positivo per € 28,0 milioni rispetto a € 2,8 milioni nel 2019.

SINTESI DEI RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2020

RICAVI

Nei primi nove mesi del 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a € 860,6 milioni, in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 del 25,1% a cambi storici e del 21,9% a cambi costanti.

Ripercorrendo l’andamento del fatturato nel corso dell’esercizio, dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi in linea con il 2019, in marzo sono stati  registrati i primi effetti della pandemia (-29,5% rispetto al 2019), che si sono gravemente acuiti nei mesi di aprile (-79,5%) e maggio (-64,5%); in giugno è iniziato il recupero (con un calo del fatturato rispetto al 2019 più contenuto, -24,9%), proseguito poi nei mesi di luglio (-18%), agosto (-7,5%) e settembre, quando il fatturato ha registrato una lieve crescita rispetto al 2019 (+0,8%). 

L’andamento dei ricavi a cambi costanti dei primi nove mesi è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: -24,6% in Europa rispetto al -31,3% del mercato, -17,9% in NAFTA rispetto al -26,5%, +12,6% in Cina rispetto al -8,9%.

Per settore di attività, Filtrazione (con un calo dei ricavi del 16,2% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-17,8% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Nord America. L’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni, con un calo dei ricavi del 30,6% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America e gli andamenti particolarmente sfavorevoli del settore in tali aree.

RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO

Nei nove mesi la riduzione del fatturato ha avuto effetti significativi sui risultati economici del gruppo, nonostante l’incisività delle misure di mitigazione adottate.

L’EBITDA è ammontato a € 94,7 milioni, rispetto a € 130,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019; da notare che la redditività (EBITDA / Ricavi %), pari a 11%, è stata sostanzialmente in linea con quella del corrispondente periodo del 2019 (11,4%).

Il margine di contribuzione dei primi nove mesi ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2019, dal 29,7% al 30,3%; l’incidenza del costo delle materie prime è scesa grazie in parte a fenomeni di mercato e in parte ai piani attuati dallo scorso esercizio per ottimizzare i prezzi di acquisto degli acciai per la produzione delle sospensioni, e ha compensato l’impatto delle inevitabili inefficienze produttive determinate dalla sospensione e ripresa della produzione e dai bassi volumi. L’incidenza dei costi fissi sulle vendite dei primi nove mesi è sostanzialmente stabile rispetto al corrispondente periodo del 2019, grazie alle misure di contenimento adottate, in parte temporanee e in parte destinate a divenire strutturali.

L’EBIT è stato negativo per € 3,2 milioni a fronte di un risultato positivo di € 37,4 milioni nei primi nove mesi del 2019. La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dei ricavi e gli oneri non ricorrenti sostenuti a causa della situazione: oneri per ristrutturazione pari a € 14,2 milioni (€ 5,7 milioni nei primi nove mesi del 2019) e svalutazioni di immobilizzazioni per € 8,2 milioni (€ 2,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente).

Il gruppo ha registrato un risultato netto negativo per € 23,2 milioni rispetto a un utile di € 8,3 milioni nel 2019, dopo oneri finanziari sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente e oneri fiscali per € 2,8 milioni rispetto a € 12,6 milioni nell’esercizio precedente. 

INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO

Con riferimento al Free Cash Flow, nei primi nove mesi del 2020, ante IFRS 16, è stato registrato un consumo di € 42,8 milioni (a fronte di -€ 0,5 milioni nei primi nove mesi del 2019), in buona parte derivante dall’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari circostanze intervenute nel corso dell’anno. Infatti, come in generale avviene nel settore, i crediti verso clienti vengono incassati più rapidamente rispetto ai tempi di pagamento dei fornitori, anche grazie al ricorso al factoring. Il calo delle vendite ha prodotto una conseguente diminuzione degli incassi, mentre sono continuati gli esborsi verso i fornitori. Tale squilibrio si sta progressivamente riassorbendo con la ripresa dell’attività. Il Free Cash Flow inclusi i debiti da IFRS 16 è stato pari a -€ 55,6 milioni rispetto a -€ 4,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2020 è pari a € 299,0 milioni, in crescita rispetto a fine 2019 (€ 256,2 milioni), ma in significativa riduzione rispetto al 30 giugno 2020 (quando l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 327,0 milioni).

Includendo i debiti finanziari per diritti d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 ammontava a € 374,5 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019 e a € 330,0 milioni al 30 settembre 2019. Da notare che nel corso del 2020 il gruppo sta sviluppando un nuovo stabilimento per la produzione di sospensioni in Romania, destinato a incrementare la competitività del gruppo nel settore. Nel corso del terzo trimestre la sottoscrizione del contratto di affitto del nuovo stabilimento ha comportato l’iscrizione di un debito IFRS 16 pari a circa € 19,0 milioni.

Come noto, al 30 giugno i covenants contemplati dai contratti di finanziamento in vigore sono stati rispettati e allo stato attuale delle conoscenze e in base alle previsioni non si prevedono breach al 31 dicembre 2020.

Al 30 settembre 2020 il gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 220,0 milioni.

Al 30 settembre 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 146,6 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’

A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in tutti gli stabilimenti. L’attività è ripartita ovunque, dapprima in Cina e dal mese di maggio in tutti i paesi di operatività del gruppo, seppure con volumi di produzione fino ad agosto significativamente inferiori all’anno precedente e alle attese.

Per quanto riguarda la valutazione degli impatti della pandemia sul gruppo, le previsioni ante Covid-19 prevedevano un andamento del fatturato 2020 sostanzialmente in linea con il 2019 e nei primi due mesi dell’anno la Società ha effettivamente realizzato volumi equivalenti o superiori alle attese; tuttavia, nel corso dei mesi successivi si è registrato un calo estremamente significativo e un recupero a partire dal mese di giugno. Per effetto di tale andamento, Sogefi ha registrato ricavi pari a € 860,6 milioni in calo del 25,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale riduzione è pressoché integralmente ascrivibile agli effetti delle circostanze determinate dalla pandemia. La contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 42,0 milioni sull’EBIT e € 27,0 milioni sul risultato netto, nonché un significativo incremento del debito.

La Società, oltre ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, sta operando per adattarsi strutturalmente alle mutate circostanze del mercato e recuperare rapidamente l’equilibrio economico / finanziario, pure in un contesto di volumi ridotti quale quello ad oggi prevedibile, anche per il quarto trimestre 2020 e il 2021.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2020

Nel mese di ottobre, il gruppo ha ottenuto nuovi contratti di finanziamento a medio termine di importo complessivo pari a € 134,5 milioni concessi da primari istituti italiani e francesi.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La visibilità sull’evoluzione del mercato nei prossimi mesi rimane ridotta, nonostante il miglioramento dei volumi riscontrati nel terzo trimestre.

Per quanto concerne la pandemia, in Europa il rischio di una seconda fase di Covid-19 appare concretizzarsi, con i recenti dati che evidenziano un ritorno della diffusione a livelli superiori alla fase di lock-down; in Nord e Sud America, l’evoluzione della pandemia resta altamente preoccupante; è pertanto difficile prevedere quali misure verranno adottate dalle autorità, non potendosi escludere l’assunzione di nuove disposizioni restrittive della produzione e delle attività private nel corso dei prossimi mesi; è inoltre del tutto incerto l’impatto delle attuali circostanze sulla domanda del settore automotive.

Dopo un terzo trimestre 2020 migliore delle attese, per il quarto trimestre 2020, IHS prevede che la produzione mondiale potrebbe collocarsi al -2,7% rispetto al quarto trimestre 2019; l’anno 2020 chiuderebbe quindi con una flessione del mercato del 17,9% sull’intero esercizio.

In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un EBIT positivo, esclusi gli oneri per ristrutturazioni.

PIANO DI STOCK GRANT

Il Consiglio di Amministrazione, in conformità con le deleghe conferitegli dall’Assemblea degli Azionisti il 20 aprile 2020, ha dato esecuzione al Piano di Stock Grant 2020 mediante attribuzione di n. 790.000 diritti.

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