Risultati consolidati 2019

  • Fusione CIR-COFIDE: operazione accolta positivamente dal mercato 
  • Raggiunto in data 2 dicembre 2019 accordo per la cessione a EXOR N.V. della partecipazione in GEDI (43,7%) a € 0,46 per azione, che incorpora un premio di circa 70%
  • Ricavi a € 2.114,4 milioni, in linea con il 2018 (€ 2.115,6 milioni)
  • Continua la crescita dei ricavi della controllata KOS (€ 595,2 milioni, +9,2%). Avviato lo sviluppo delle attività core all’estero con l’acquisizione di Charleston 
  • EBITDA: € 290,3 milioni 
  • EBIT: € 85,5 milioni 
  • Risultato netto escludendo la partecipata GEDI positivo per € 14,3 milioni
  • Perdita registrata sulla partecipazione GEDI pari a € 136,7 milioni, di cui € 58,6 milioni per le perdite pro quota della partecipata e € 78,1 milioni per l’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo solida: € 295,7 milioni (€ 299,6 milioni nel 2018)
  • Dividendo proposto pari a € 0,02 per azione, in linea con il 2019, considerato il concambio

Milano, 9 marzo 2020 – In data 19 febbraio 2020 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite in COFIDE – Gruppo De Benedetti S.p.A.; la denominazione della Società risultante dalla fusione è CIR. 

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato i bilanci, separati e consolidati al 31 dicembre 2019 di CIR e COFIDE, in quanto la fusione è avvenuta nel 2020, e ha analizzato i risultati pro-forma del gruppo – come se la fusione fosse già avvenuta lo scorso esercizio – presentati dall’Amministratore Delegato Monica Mondardini. L’informazione che segue si riferisce ai risultati pro-forma, dando altresì sinteticamente conto dei risultati di CIR e COFIDE ante fusione.

Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a € 0,02 per azione.

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Nel corso dell’esercizio 2019 sono state realizzate importanti operazioni, che hanno ridisegnato la struttura e il perimetro del gruppo.

È stata avviata la fusione tra CIR e la sua controllante COFIDE, approvata dai rispettivi Consigli di Amministrazione in data 11 marzo 2019 e divenuta efficace in data 19 febbraio 2020. La fusione ha permesso di accorciare e semplificare la catena di controllo, di ridurre costi improduttivi e di rendere il titolo più liquido, grazie al maggiore flottante. Il mercato ha reagito positivamente. 

È stato concluso l’accordo con EXOR N.V. per la cessione della partecipazione di CIR in GEDI Gruppo Editoriale. La vendita di GEDI, gruppo di cui CIR deteneva il controllo da più di trent’anni, si inquadra nella strategia di CIR di focalizzare il proprio impegno manageriale e le proprie risorse verso i settori in cui è presente, con maggiore potenziale di creazione di valore. Il trasferimento del controllo alla holding EXOR garantisce a GEDI, che opera in un mercato altamente sfidante, di poter contare su un azionista forte, con esperienza nel settore e con un progetto di lungo termine. L’accordo prevede un prezzo per azione, che incorpora un premio di circa il 70% rispetto ai valori di borsa antecedenti l’annuncio: il mercato ha reagito positivamente all’operazione premiando CIR. Ciò nondimeno, CIR ha registrato una significativa perdita in quanto il prezzo di cessione è stato inferiore al valore di carico.

È stato fatto il primo passo per l’espansione all’estero delle attività core della controllata KOS tramite l’acquisizione dell’azienda tedesca Charleston, che opera nel settore delle residenze sanitarie assistenziali con 47 strutture per un totale di 4.050 posti letto e prevede un fatturato 2020 di € 175 milioni. Charleston rappresenta per KOS un incremento di dimensione del 30% e l’avvio di un percorso di crescita internazionale che si aggiunge all’intensa attività di consolidamento in Italia.

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Il bilancio 2019, come già ampiamente commentato nei resoconti intermedi di gestione, è stato formulato applicando il nuovo principio contabile IFRS 16 che ha determinato variazioni su tutti i principali indicatori economici, l’EBITDA in particolare, e la rilevazione quale debito del valore attuale dei futuri canoni di affitto.

Inoltre, in seguito all’operazione annunciata in data 2 dicembre 2019, la partecipazione in GEDI è stata classificata, secondo il principio IFRS 5, quale “attività destinata alla dismissione”. 

I risultati consolidati 2019 hanno risentito della perdita derivante dal risultato netto pro forma dell’esercizio 2019 di GEDI, gravato da svalutazioni di avviamenti e valori delle testate (la Repubblica e La Stampa), e dell’adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione.

I dati economici di seguito presentati, relativi al bilancio consolidato 2019, in applicazione del principio IFRS 5, non includono GEDI, con la eccezione del risultato netto e del patrimonio netto.

Risultati consolidati

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati. 

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 14,3 milioni (€ 22,6 milioni escludendo elementi non ricorrenti e cambi di principi contabili, in linea con € 21,8 milioni, valore comparabile per l’esercizio 2018); includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 122,4 milioni.

Il portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo e delle controllate non industriali ha registrato un rendimento del 4,5% (esclusi private equity e altre partecipazioni), leggermente superiore ai benchmark di mercato in tutte le categorie di assets.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2019, ante IFRS 16, ammontava a € 327,6 milioni, in aumento di € 107,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 219,8 milioni). A fronte di un free cash flow consolidato pari a circa € 66 milioni, KOS ha realizzato investimenti in acquisizioni e greenfield per € 117,7 milioni, Sogefi ha realizzato investimenti in nuovi plants per € 10,5 milioni, sono stati distribuiti dividendi per complessivi € 40,9 milioni e sono state acquistate azioni proprie per € 4,7 milioni. 

I debiti finanziari per diritti d’uso ex IFRS 16 al 31 dicembre 2019 ammontavano complessivamente a € 800,1 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.127,7 milioni. I debiti ex IFRS16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 737,3 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione (da notare che Charleston opera esclusivamente in locazione).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 dicembre 2019 era pari a € 770,7 milioni rispetto a € 923,3 milioni al 31 dicembre 2018 e la riduzione è riconducibile alla perdita registrata su GEDI, alla distribuzione di dividendi e all’acquisto di azioni proprie.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo impiegava 18.648 dipendenti rispetto a 14.006 al 31 dicembre 2018. L’incremento è dovuto all’acquisizione di Charleston che impiega 3.981 persone.

Sanità

KOS, controllata da CIR (59,5%) e partecipata da F2i Healthcare, è il principale operatore italiano nel settore della sanità socio-assistenziale (long-term care). Il gruppo gestisce 135 strutture, prevalentemente nel centro e nel nord Italia ed in Germania, per un totale di 12.464 posti letto, ed è attivo, oltre che in Italia, anche in India e nel Regno Unito nel settore della diagnostica e cure oncologiche. 

Nel 2019 i ricavi consolidati di KOS sono aumentati del 9,2% a € 595,2 milioni. L’area Long Term Care ha registrato un incremento dei ricavi del 9,5%, grazie alla crescita organica e al contributo delle acquisizioni effettuate nel 2018 e nel 2019; anche l’area Diagnostica e cure oncologiche è cresciuta significativamente (+11,7%), grazie all’evoluzione del portafoglio di contratti. 

L’EBITDA consolidato è stato pari a € 141,3 milioni (€ 102,0 milioni escluso l’effetto derivante dal principio IFRS16, in linea con l’importo registrato nel precedente esercizio). I benefici derivanti dalle nuove acquisizioni, in particolare da Charleston, emergeranno già a partire dal 2020 e andranno a regime nel corso del prossimo triennio. 

L’EBIT consolidato è stato di € 67,7 milioni, leggermente superiore a quello registrato nel 2018 (€ 66,3 milioni).

L’utile netto consolidato è ammontato a € 30,3 milioni, in flessione rispetto a € 35,2 milioni registrati nel 2018, a causa dei maggiori oneri finanziari (€ 1,9 milioni), dell’impatto negativo del principio IFRS16 (€ 2,5 milioni) e degli oneri straordinari sostenuti per le acquisizioni.

Al 31 dicembre 2019 il gruppo KOS presentava un indebitamento finanziario netto ante IFRS16 di € 368,0 milioni rispetto a € 259,4 milioni al 31 dicembre 2018; il cash flow è stato positivo per circa € 44 milioni, sono state realizzate acquisizioni per € 99 milioni e sviluppi greenfield per € 18,7 milioni; infine sono stati distribuiti dividendi per € 35,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 292,2 milioni, rispetto a € 297,7 milioni al 31 dicembre 2018.

Nel corso del 2019 è proseguito il percorso di crescita di KOS nel long-term care con l’acquisizione di Charleston Holding GmbH, società tedesca attiva nella fornitura di servizi residenziali per anziani non autosufficienti e di servizi ancillari per pazienti anziani e con elevata disabilità, Villa Pineta S.r.l., ospedale privato a Modena, Casa Serena S.r.l., residenza protetta con sede a Carasco (GE). KOS ha inoltre acquisito SELEMAR S.r.l., che gestisce un laboratorio analisi a Urbino, e Laboratorio Gamma S.r.l. con sede a Grosseto.

Componentistica per autoveicoli

Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento per autoveicoli con 41 stabilimenti in quattro continenti. La società è controllata da CIR (56,7%) ed è quotata in Borsa. 

Nel 2019 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 1.519,2 milioni, in calo del 3,3% rispetto al 2018. La flessione è stata complessivamente più contenuta di quella registrata dal mercato (-5,8%) grazie al migliore andamento del fatturato in Europa. Per settore di attività, rispetto all’andamento del mercato, Filtrazione ha registrato in controtendenza una crescita dell’1,7%, Aria e Raffreddamento ha presentato una flessione più contenuta (-1,7%), mentre Sospensioni ha registrato un calo del 5,6%, in linea con il mercato.

L’EBITDA è ammontato a € 174,3 milioni (di cui € 12,4 milioni per l’applicazione del principio IFRS 16), e la redditività (EBITDA / Ricavi %), nonostante il calo dei volumi, è stata pari        all’11,5%, valore in linea con quello dell’esercizio precedente a criteri contabili costanti ed escludendo nel 2018 il provento non ricorrente di € 6,6 milioni derivante dalla chiusura dei claims qualità di Systèmes Moteurs S.A.S.. 

L’EBIT è stato pari a € 39,6 milioni (€ 43 milioni escludendo i write-off di alcuni progetti) a fronte di € 60,1 milioni nel 2018 (€ 53,5 milioni senza considerare il già citato provento non ricorrente di € 6,6 milioni). Il risultato operativo ha mostrato una buona crescita in Europa grazie alle azioni intraprese nel periodo, mentre hanno inciso negativamente fattori congiunturali che hanno interessato le attività nordamericane del gruppo, l’andamento sfavorevole del mercato cinese e sudamericano e i costi di avviamento dei nuovi plants in Marocco (Filtrazione) e Romania (Sospensioni).   

L’utile netto è ammontato a € 3,2 milioni rispetto a € 14,0 milioni nel 2018.   

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 dicembre 2019 era pari a € 256,2 milioni, in leggero calo rispetto a € 260,5 milioni a fine 2018. Includendo l’importo di € 62,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 ammontava a € 318,9 milioni.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 207,8 milioni (€ 213,8 milioni al 31 dicembre 2018).

Attività destinata alla dismissione

Nel 2019 GEDI ha conseguito ricavi consolidati per € 603,5 milioni, in calo del 7% rispetto al 2018, a causa della contrazione del mercato pubblicitario e della perdurante flessione delle copie vendute di quotidiani e periodici. 

Il risultato operativo rettificato, ante oneri non ricorrenti e IFRS16, è stato pari a € 26,9 milioni, a fronte di € 33,1 milioni nel 2018. 

Nel 2019 sono state registrate significative svalutazioni sui valori di carico delle testate, in un quadro di mercato deterioratosi al di là delle previsioni. In particolare, GEDI ha svalutato il valore delle testate la Repubblica e La Stampa per un importo di € 105,6 milioni al netto delle imposte differite iscritte a bilancio su tali assets. Inoltre, è stata ceduta la partecipazione detenuta in Persidera, registrando una minusvalenza pari ad € 16,5 milioni. Infine, è stato costituito un fondo per ristrutturazioni aziendali per € 25,1 milioni. GEDI ha pertanto registrato una perdita netta di € 129,0 milioni.

Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo ammontavano a € 74,5 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 86,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Si componevano di un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity, il cui fair value al 31 dicembre 2019 era pari a € 56,6 milioni, e di un portafoglio diversificato di partecipazioni minoritarie dirette del valore di € 17,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Prevedibile evoluzione della gestione

L’evoluzione dei risultati del gruppo dipenderà da quella dei settori in cui operano le sue partecipazioni strategiche, oltre che dall’andamento dei mercati finanziari, cui sono legati i rendimenti dell’attivo finanziario gestito dalle società non industriali del gruppo.

Per il 2020, KOS prevede un incremento dei ricavi dell’ordine del 30%, grazie alla crescita delle attività italiane (intorno al 5%) e al consolidamento di Charleston sull’intero esercizio; la redditività degli investimenti più recenti andrà a regime nell’arco dei prossimi 3-5 anni.

Nel settore automotive l’incertezza sulle prospettive di mercato risulta oggi accentuata dall’imprevedibilità dell’evoluzione del fenomeno Covid-19 e dei suoi effetti sull’economia mondiale e sul commercio internazionale. Il gruppo ha un’esposizione diretta al mercato cinese ridotta (la Cina rappresenta il 5% del fatturato), ma indubbiamente sussiste il rischio dell’impatto globale del Coronavirus su un mercato già in situazione di debolezza. Ante fenomeno Coronavirus, i cui effetti non sono allo stato prevedibili, sulla base del proprio portafoglio contratti e delle previsioni sull’evoluzione del mercato, Sogefi ha previsto un fatturato in linea con quello del 2019, dato confermato nel primo bimestre del 2020, la tenuta della redditività in Europa e il miglioramento della redditività in Nordamerica, grazie ai nuovi contratti acquisiti dalla business unit Aria e Raffreddamento.

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Risultati del gruppo CIR 

Nel 2019 gruppo CIR ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del 9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 292,6 milioni (13,8% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS 16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 240,9 milioni, in riduzione del 7% rispetto al valore del 2018 (€ 259,0 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 87,8 milioni (4,1% dei ricavi), rispetto a € 111,0 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 15,0 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 121,7 milioni.

Risultati del gruppo COFIDE 

Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a € 2.114,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2018, con KOS in crescita del +9,2% e Sogefi in flessione del 3,3%.

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 290,3 milioni (13,7% dei ricavi); ante applicazione del principio IFRS16, l’EBITDA 2019 risulterebbe pari a € 238,6 milioni, in riduzione del 7,4% rispetto al valore del 2018 (€ 257,7 milioni), a causa dell’andamento non favorevole del mercato automotive, in cui opera Sogefi, e dei significativi oneri non ricorrenti sostenuti per la realizzazione di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione di Charleston da parte di KOS e la fusione CIR-COFIDE.

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 85,5 milioni (4% dei ricavi), rispetto a € 109,6 milioni nel 2018 e la diminuzione è dovuta ai fattori già sopra menzionati.

Il risultato netto prima degli effetti relativi a GEDI è stato positivo per € 7,8 milioni; includendo GEDI, il gruppo ha registrato una perdita di € 69,8 milioni.

La capogruppo COFIDE S.p.A. ha chiuso il 2019 con un utile netto di € 13,4 milioni rispetto a un utile netto di € 11,1 milioni nel 2018. 

Proposta di dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli azionisti un dividendo unitario di € 0,02. Il valore per azione è allineato al livello della remunerazione 2018 degli azionisti ex CIR. Il dividendo sarà messo in pagamento il 20 maggio 2020 con stacco della cedola n. 35 in data 18 maggio e record date 19 maggio. 

Assemblea degli azionisti

L’Assemblea degli azionisti è convocata in unica convocazione per il prossimo 24 aprile. Il Consiglio nella riunione odierna ha deliberato:

  • di proporre all’Assemblea degli azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 200.000.000 di azioni proprie e comunque fino a concorrenza del 20% del capitale sociale a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e non inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione di acquisto o la data in cui viene fissato il prezzo e comunque, ove gli acquisti siano effettuati sul mercato regolamentato, per un corrispettivo non superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta d’acquisto indipendente corrente più elevata sul medesimo mercato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento Delegato UE n. 2016/1052. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: adempiere agli obblighi derivanti da eventuali programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni della società ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione di CIR o di società da questa controllate e controllante; adempiere alle obbligazioni eventualmente derivanti da strumenti di debito convertibili o scambiabili con strumenti azionari; disporre di un portafoglio azioni proprie da utilizzare come corrispettivo in eventuali operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della società (c.d. “magazzino titoli”); svolgere attività di sostegno della liquidità del titolo sul mercato; cogliere opportunità di creazione di valore, nonché di efficiente impiego della liquidità, in relazione all’andamento del mercato; per ogni altra finalità che le competenti Autorità dovessero qualificare come prassi di mercato ammesse ai sensi della applicabile disciplina europea e domestica, e con le modalità ivi stabilite; 
  • di proporre all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti un piano di stock grant per il 2020 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società e di società controllate per un massimo di n. 4.500.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione CIR. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società;
  • di proporre il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, come previsto dall’accordo di fusione;
  • di proporre il rinnovo del Collegio sindacale in scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019;
  • di proporre, in sede straordinaria, la revoca e il rinnovo  delle deleghe al Consiglio di Amministrazione per aumenti di capitale fino a un importo massimo di € 500 milioni, per aumenti di capitale sociale a favore di amministratori e dipendenti della società e di controllate, per un importo massimo di € 11 milioni, e per emettere, anche con esclusione del diritto di opzione, e in tal caso a favore di investitori istituzionali, obbligazioni convertibili o con warrant.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Giuseppe Gianoglio dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

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Indicatori alternativi di performance

Di seguito viene riportato il significato e il contenuto degli “indicatori alternativi di performance”, non previsti dai principi contabili IFRS, utilizzati nel presente comunicato al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economico-finanziaria del gruppo. 

– EBITDA (margine operativo lordo): indicatore della performance operativa calcolato sommando al “risultato operativo” gli “ammortamenti e svalutazioni”; 
– Indebitamento finanziario netto consolidato: indicatore della struttura finanziaria del gruppo; corrisponde alla somma algebrica di crediti finanziari, titoli, altre attività finanziarie e disponibilità liquide e mezzi equivalenti delle attività correnti, di prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività non correnti, di debiti verso banche, prestiti obbligazionari, altri debiti finanziari e debiti finanziari per diritti d’uso delle passività correnti.

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