Ricavi a € 350,2 milioni, -8,8% (mercato
-24,4%)
Ricavi a +1% nel primo bimestre e -30% in
marzo, per l’effetto Covid-19
EBITDA a € 34,9 milioni, 10% del fatturato
(10,6% nel primo trimestre 2019)
Indebitamento netto a € 256,7 milioni (€ 262,1
milioni al 31/03/2019)
Milano, 20 aprile 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 31 marzo 2020, presentato dall’amministratore delegato Mauro Fenzi.
Sogefi,
società del Gruppo CIR, è uno dei principali produttori globali di componenti
per autoveicoli in tre settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.
SINTESI DEI RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE
Nel primo trimestre
del 2020, il mercato automobilistico mondiale ha registrato tassi di decrescita
verificatisi in precedenza solo durante la crisi del 2009. La produzione
globale è scesa del 24,4% rispetto al primo trimestre del 2019: -21,3% in
Europa, -10,8% in Nord America, -44,7% in Asia e -16,3% in Sud America. A marzo
il calo si è attestato a -38,2%, con l’Europa a -48,3%.
L’eccezionale
andamento descritto riflette gli impatti della diffusione prima in Cina e poi
nel resto del mondo della pandemia Covid-19 e le conseguenti ed opportune
misure restrittive adottate dai governi locali o autonomamente assunte dalle
imprese, in un’ottica di protezione dei lavoratori e dei cittadini in generale,
che hanno comportato la sospensione pressoché generalizzata delle attività
produttive non essenziali e in particolare della produzione automotive.
Tale sospensione è intervenuta dapprima in Cina e successivamente nelle
restanti aree geografiche, nel corso del mese di marzo. Allo stato attuale,
l’attività in Cina è ripresa, con volumi ridotti, dalla metà del mese di marzo,
mentre resta ferma nelle restanti aree ed i tempi e le modalità di riapertura
permangono del tutto incerti. Va peraltro sottolineato che il mercato
automotive, già prima della diffusione della pandemia, registrava una fase di
debolezza, dopo l’inversione di tendenza verificatasi a metà del 2018, con una
produzione mondiale in calo del 5,8% nel 2019 e nuovamente in flessione
all’inizio del 2020.
In questo contesto
Sogefi ha sospeso la produzione dapprima in Cina e poi, nella seconda parte del
mese di marzo, in tutti gli stabilimenti ad esclusione di quello ubicato in
USA, parzialmente attivo. Allo stato attuale la produzione in Cina è stata
riavviata, facendo seguito alla riapertura di quasi tutti i principali clienti.
Nel corso del primo
trimestre la priorità della società è stata la sicurezza della propria forza
lavoro; dal momento in cui sono state ricevute notizie sul fenomeno Covid-19 in
Cina, sono state immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio
di contagio derivante dai rapporti con la Cina, incentivando lo smart-working.
Successivamente, sono state implementate tutte le misure di sicurezza sanitarie
definite e richieste dalle diverse autorità locali.
Inoltre, la società
sta provvedendo a mettere in campo tutto quanto in suo potere per gestire la
crisi e proteggere l’azienda, focalizzandosi sulla continuità, mediante assessment
sulla liquidità e piani di contenimento degli esborsi, attraverso la riduzione
dei costi e degli investimenti non strettamente necessari.
RICAVI
Nel primo trimestre 2020 Sogefi ha registrato ricavi pari a € 350,2
milioni, in flessione rispetto al primo trimestre 2019 del 10,2% a cambi
storici e dell’8,8% a cambi costanti. Nei primi due mesi dell’anno i ricavi a
cambi costanti avevano evidenziato una crescita dell’1%, grazie al buon
andamento di tutte le aree geografiche ad eccezione della Cina. Nel mese di
marzo, tenuto conto delle circostanze determinate dalla pandemia Covid-19, è
stata registrata una contrazione delle vendite del 30%, calo che ha riguardato
tutte aree geografiche e tutte le divisioni.
La flessione nel trimestre (-8,8% a cambi costanti) è stata
complessivamente molto più contenuta di quella registrata dal mercato (-24,4%).
Andamento dei ricavi per aree geografiche
Per aree
geografiche, il fatturato a cambi costanti è sceso del 9% in Europa, rispetto
al 21,3% del mercato, grazie anche alla tenuta delle vendite Aftermarket, e del
4% in Nord America, rispetto al -10,8% del mercato, grazie alle nuove
produzioni avviate nei primi due mesi dell’anno.
Andamento dei ricavi per Business Unit
Per settore di attività, Filtrazione, con una crescita a cambi
costanti dell’1,8% è in controtendenza rispetto al mercato grazie al contributo
nel nuovo stabilimento in Marocco e alla tenuta fino a marzo dei ricavi
Aftermarket e OES. Aria e Raffreddamento ha registrato una flessione più
contenuta del mercato (-8,2% a cambi correnti e -8,7% a cambi costanti), con
ricavi sostenuti dai nuovi contratti acquisiti in Nord America, mentre il
fatturato delle Sospensioni ha registrato un calo del 18,5% (-20,9% a
cambi correnti), risentendo in particolare delle difficoltà di mercato in Cina
e della sospensione della produzione in Europa avvenuta qualche giorno prima
rispetto alla produzione di componentistica per i motori.
RISULTATO OPERATIVO E RISULTATO NETTO
L’EBITDA del primo
trimestre 2020 è ammontato a € 34,9 milioni, rispetto a € 41,3 milioni nel
corrispondente periodo del 2019; la redditività (EBITDA / Ricavi %) è stata
pari al 10% e si colloca al di sotto del 10,6% del corrispondente periodo
dell’esercizio precedente. L’andamento dei primi due mesi poneva in evidenza un
miglioramento della redditività, ma il repentino calo dei volumi nel mese di
marzo, in seguito alla sospensione delle attività produttive, ha avuto un
impatto significativo, tenuto conto anche dei tempi tecnici necessari per implementare
le azioni di contenimento dei costi. L’evoluzione dell’EBITDA nel primo
trimestre sottintende una buona tenuta complessiva del risultato in Europa
grazie ai due primi mesi dell’anno ed evoluzioni negative in Cina, per il
crollo dell’attività, in Sudamerica, per la situazione economica in particolare
in Argentina e l’evoluzione dei tassi di cambio delle monete locali, nonché in
Nordamerica, soprattutto a causa dei tassi di cambio.
L’EBIT è ammontato
a € 3,7 milioni a fronte di € 11,3 milioni nel primo trimestre 2019. La
riduzione dell’EBIT si è prodotta nel mese di marzo, per il crollo dei volumi,
e recepisce un effetto negativo dei tassi di cambio per € 5,3 milioni,
registrato dalle attività del gruppo in Nord e Sud America.
Il risultato netto
è stato negativo per € 5,6 milioni rispetto a un utile di € 1,6 milioni nel
primo trimestre 2019, dopo oneri fiscali per € 2,5 milioni, rispetto a € 3,6
milioni nell’esercizio precedente.
INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO
Il Free Cash Flow del primo trimestre 2020 è stato positivo per € 5,4
milioni rispetto a -€ 9,1 milioni nel primo trimestre 2019, grazie a un
andamento decisamente più favorevole del capitale circolante.
L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2020 era pari
a € 256,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a € 256,2 milioni a fine
2019 e in riduzione rispetto a € 262,1 milioni a marzo 2019. Includendo
l’importo di € 56,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16,
l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammontava a € 313,4 milioni
in calo rispetto a € 318,9 milioni al 31 dicembre 2019.
Al 31 marzo 2020 il Gruppo ha linee di credito committed in eccesso rispetto all’indebitamento finanziario netto per € 298,0 milioni.
Il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a
€ 181,1 milioni al 31 marzo 2020 (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).
RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO SOGEFI S.P.A.
La capogruppo Sogefi S.p.A. ha registrato una perdita netta di € 2,8
milioni nel primo trimestre 2020 (-€ 3,2 milioni nel corrispondente periodo
dell’esercizio precedente).
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
In un contesto di visibilità estremamente ridotta, le più recenti fonti settoriali prevedono che la produzione mondiale di automobili nel 2020 possa subire un calo tra il 20 e il 25%, in funzione di diversi scenari sugli effetti del Covid-19.
Allo stato attuale in effetti tutti gli elementi che concorrono alla formulazione
di previsioni per l’esercizio restano totalmente incerti: l’evoluzione della
pandemia, le risoluzioni delle autorità in materia di ripresa delle attività
economiche oggi in lockdown ed
infine, in seguito all’eventuale ripresa dell’attività, la reazione della
domanda, in un contesto di grave recessione quale quello che potrebbe
delinearsi in diverse regioni del mondo. Le circostanze evocate rendono allo
stato altamente incerta qualunque previsione che la società formulasse.
Il gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per
gestire la crisi: ha implementato misure per ridurre i costi e contenere al
massimo gli esborsi per costi correnti ed investimenti non strettamente
necessari, procede regolarmente ad assessment
sulle posizioni di liquidità, tenendone informato il Consiglio di
Amministrazione, rapportandosi con i propri partner finanziari, e si prepara
alla ripresa, prevedendo standard di
sicurezza rafforzati per il personale e flessibilità dei costi, in rapporto a
volumi che saranno per una fase
penalizzati dalle circostanze.
Ciononostante, tanto il periodo di chiusura come i primi mesi di
ripresa determineranno la registrazione di perdite economiche, che si
rifletteranno anche su un incremento dell’indebitamento netto.
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