CIR: risultati primo trimestre 2020

  • Dopo il primo bimestre in crescita risultati trimestrali penalizzati dalla sospensione delle attività produttive di Sogefi nel corso del mese di marzo, dai maggiori costi sostenuti da KOS per rispondere all’emergenza sanitaria e dalla turbolenza dei mercati finanziari, per la pandemia Covid-19 
  • Ricavi stabili a € 531,5 milioni (€ 530,2 milioni nel 1Q 2019), grazie all’ampliamento del perimetro nel 2019 con l’acquisizione in Germania nel settore della sanità 
  • EBITDA: € 66,2 milioni (€ 69,5 milioni nel 1Q 2019) 
  • EBIT: € 12 milioni (€ 23,6 milioni nel 1Q 2019) 
  • Risultato netto: -€ 12,1 milioni
  • Posizione finanziaria netta della capogruppo molto solida: € 280,7 milioni (circa € 380 milioni previsti per fine aprile)

Milano, 24 aprile 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR S.p.A. – Compagnie Industriali Riunite, riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato l’informativa finanziaria al 31 marzo 2020 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini. 

Impatti Covid-19 sul gruppo 

All’inizio di gennaio 2020, l’OMS divulgava la notizia della diffusione del coronavirus in Cina, in particolare nel distretto di Wuhan, e il 30 gennaio dichiarava l’emergenza sanitaria a livello internazionale. Nel corso del mese di febbraio veniva registrata la diffusione del virus in Europa e in America e nel corso del mese di marzo si è prodotta una situazione di sostanziale lockdown. L’Italia è stato il primo paese europeo ad essere investito dalla pandemia, a tutt’oggi uno dei più colpiti, ed ha adottato le misure più restrittive per contenere la diffusione del virus. Tali misure stanno determinando un tendenziale contenimento del fenomeno, ma modalità e tempi della ripresa della vita sociale e delle attività economiche restano incerti e si attende l’inizio di maggio per avere indicazioni sulla possibile evoluzione; anche nei restanti paesi in cui opera il gruppo, la prospettiva di ripresa è ancora incerta.

In tale contesto le società del gruppo CIR hanno immediatamente adottato misure volte alla protezione della salute dei propri dipendenti, in ottemperanza alle disposizioni emanate dai governi dei diversi paesi in cui operano, e hanno avviato tutte le attività necessarie e opportune per gestire la crisi Covid-19 e proteggere la loro sostenibilità.

L’impatto della crisi sulle attività del gruppo è stato e resta significativo: KOS, le cui attività sono tutte operative con l’eccezione di quelle ambulatoriali, ha operato in condizioni del tutto straordinarie, confrontandosi con le conseguenze della particolare esposizione al virus dei soggetti cui sono destinati i suoi servizi; Sogefi, come l’intero settore automotive, ha dovuto sospendere l’attività produttiva, dapprima in Cina (oggi in ripresa) e poi, nel corso della seconda metà del mese di marzo, in tutte le regioni del mondo in cui è presente; infine le turbolenze sui mercati finanziari hanno determinato la registrazione di rettifiche sui valori degli investimenti finanziari gestiti dalla holding CIR e dalle controllate non operative, malgrado il profilo prudente del portafoglio.

Risultati consolidati

Nel primo trimestre del 2020, il gruppo CIR ha registrato ricavi consolidati pari a € 531,5 milioni, stabili rispetto a € 530,2 milioni nel corrispondente periodo del 2019. Nel trimestre KOS ha incrementato i ricavi, grazie all’acquisizione di Charleston in Germania realizzata nel 2019, mentre Sogefi ha registrato una flessione dei ricavi, a causa della sospensione pressoché totale delle attività produttive intervenuta nel corso della seconda metà del mese di marzo. 

Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è ammontato a € 66,2 milioni (12,5% dei ricavi), in calo del 5% rispetto a € 69,5 milioni (13,1% dei ricavi) nei primi tre mesi del 2019. Il margine operativo lordo dei primi due mesi mostrava un miglioramento della redditività per Sogefi e una sostanziale tenuta per le attività italiane di KOS, mentre nel mese di marzo, per via della sospensione delle attività di Sogefi e degli impatti dell’emergenza sanitaria sul gruppo KOS, l’EBITDA è sceso. 

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari a € 12,0 milioni (2,3% dei ricavi), rispetto a € 23,7 milioni nel primo trimestre 2019; la riduzione riflette l’evoluzione dell’EBITDA e i maggiori ammortamenti di KOS a seguito dell’incorporazione di Charleston. 

Il risultato della gestione finanziaria ha risentito del ribasso generalizzato dei mercati, dando luogo ad un rendimento negativo del portafoglio della holding pari a € 7,5 milioni, a fronte di un risultato positivo per € 3,7 milioni nel primo trimestre 2019. 

Dalla seconda parte del mese di febbraio i mercati finanziari sono stati caratterizzati da forti ribassi, sia nel settore azionario (da inizio anno al 31 marzo l’indice S&P 500 ha perso il 20% e l’indice Eurostoxx 50 il 26%), che nel settore obbligazionario (con rendimenti negativi tra il -5% e il -15% nelle diverse asset class). La perdita di € 7,5 milioni sul portafoglio di investimenti finanziari della capogruppo CIR e delle controllate non industriali è dovuta principalmente all’adeguamento a fair value delle posizioni detenute nei comparti Equity, Hedge Fund ed obbligazionario High Yield; la consistenza media del portafoglio è stata di € 383 milioni, con una performance negativa nel trimestre dell’1,9%, che conferma le sue caratteristiche di volatilità ridotta rispetto ai mercati.

Il risultato netto è stato negativo per € 12,1 milioni rispetto a un utile di € 4,1 milioni nel primo trimestre 2019 (€ 5,7 milioni includendo il risultato delle attività destinate alla dismissione). 

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo 2020, ante IFRS 16, ammontava a € 367,7 milioni, in aumento di € 40,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni).  KOS ha realizzato investimenti per circa € 25 milioni in acquisizioni e sviluppi greenfield, Sogefi ha realizzato investimenti nel nuovo plant in Romania per € 4,3 milioni.

La posizione finanziaria netta della Capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 31 marzo 2020 era positiva per € 280,7 milioni, in riduzione rispetto a 31 dicembre 2019 (€ 295,7 milioni) a causa principalmente dei citati adeguamenti a fair value degli attivi (€ 8,8 milioni), e di nuove immobilizzazioni (€ 0,9 milioni).

I debiti finanziari per diritti d’uso IFRS 16 al 31 marzo 2020 ammontavano complessivamente a € 789,9 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto consolidato complessivo ammontava a € 1.157,6 milioni. I debiti ex IFRS 16 riguardano principalmente la controllata KOS (€ 733,0 milioni) che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione (da notare che Charleston opera esclusivamente in locazione).

Il patrimonio netto di gruppo al 31 marzo 2020 era pari a € 757,7 milioni rispetto a € 770,7 milioni (pro-forma) al 31 dicembre 2019 e la diminuzione rispecchia la perdita del periodo.

Sanità

KOS, controllata da CIR (59,5%) e partecipata da F2i Healthcare, è il principale operatore italiano nel settore della sanità socio-assistenziale (long-term care). Il gruppo gestisce 137 strutture, prevalentemente nel centro e nel nord Italia ed in Germania, per un totale di oltre 12.500 posti letto, ed è attivo, oltre che in Italia, anche in India e nel Regno Unito nel settore della diagnostica e cure oncologiche. 

Nei primi tre mesi del 2020, KOS ha realizzato ricavi per € 181,3 milioni, in aumento del 29,2%, per l’allargamento del perimetro grazie all’acquisizione di Charleston, rispetto a € 140,3 milioni nel corrispondente periodo del 2019. I ricavi delle attività in Italia, UK e India sono diminuiti complessivamente dell’1,5% rispetto al 2019; i ricavi di Charleston sono ammontati a € 43,1 milioni. 

L’EBITDA consolidato è stato pari a € 35,6 milioni rispetto a € 33,1 milioni nel 2019, con un contributo di Charleston di € 7,7 milioni nel trimestre; sul restante perimetro si è registrata una flessione, dovuta agli effetti della pandemia Covid-19 sul gruppo.

L’EBIT consolidato è stato di € 12,3 milioni rispetto a € 16,8 milioni registrati nel primo trimestre 2019. Il decremento è dovuto ai maggiori ammortamenti derivanti dal cambio di perimetro rispetto al primo trimestre del 2019, pari a € 6,8 milioni.

L’utile netto consolidato è ammontato a € 2,0 milioni rispetto a € 7,8 milioni nel 2019.

Al 31 marzo 2020 KOS presentava un indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 di € 392,5 milioni rispetto a € 368,0 milioni al 31 dicembre 2019, dopo investimenti in acquisizioni e sviluppi greenfield per € 24,7 milioni. Il cash flow operativo è stato minore di quanto normalmente generato dall’attività per le circostanze determinate dalla pandemia.

Al 31 marzo 2020 il patrimonio netto consolidato ammontava a € 287,8 milioni rispetto a € 285,9 milioni al 31 dicembre 2019.

Componentistica per autoveicoli

Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento per autoveicoli con 41 stabilimenti in quattro continenti. La società è controllata da CIR (56,6%) ed è quotata in Borsa. 

Sogefi ha registrato ricavi pari a € 350,2 milioni, in flessione del 10,2% rispetto al corrispettivo periodo del 2019. La flessione è stata complessivamente più contenuta di quella registrata dal mercato (-24,7%) grazie al buon andamento di tutte le aree geografiche esclusa la Cina nel primo bimestre dell’anno. 

L’EBITDA del primo trimestre 2020 è ammontato a € 34,9 milioni, rispetto a € 41,3 milioni nel corrispondente periodo del 2019; la redditività (EBITDA / Ricavi %) è stata pari al 10% e si colloca al di sotto del 10,6% del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. 

L’EBIT è ammontato a € 3,7 milioni a fronte di € 11,3 milioni nel primo trimestre 2019. La riduzione dell’EBIT si è verificata nel mese di marzo, per il crollo dei volumi, e recepisce un effetto negativo dei tassi di cambio per € 5,3 milioni, relativo principalmente al Sud America. 

Il trimestre si è chiuso con un risultato netto in perdita di € 5,6 milioni e si confronta con un risultato netto del primo trimestre 2019 pari a € 0,2 milioni (€ 1,6 milioni includendo il risultato delle attività destinate alla dismissione).

Il Free Cash Flow del primo trimestre 2020 è stato positivo per € 5,4 milioni rispetto a -€ 9,1 milioni nel 2019, grazie a un andamento decisamente più favorevole del capitale circolante.

L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2020 era pari a € 256,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a € 256,2 milioni a fine 2019 e in riduzione rispetto a € 262,1 milioni a marzo 2019. Includendo l’importo di € 56,7 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammontava a € 313,4 milioni in calo rispetto a € 318,9 milioni del 31 dicembre 2019. Al 31 marzo 2020 Sogefi aveva linee di credito in eccesso rispetto all’indebitamento finanziario netto per € 298 milioni, in relazione alle quali tutte le condizioni sono rispettate e pertanto disponibili per l’utilizzo a semplice richiesta.

Al 31 marzo 2020 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a € 181,1 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).

Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo ammontavano a € 76,9 milioni al 31 marzo 2020 (€ 74,5 milioni al 31 dicembre 2019).

Si componevano di un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity, il cui fair value al 31 marzo 2020 era pari a € 59,2 milioni, e di un portafoglio diversificato di partecipazioni minoritarie dirette del valore di € 17,7 milioni al 31 marzo 2020.

Eventi successivi al 31 marzo 2020

In data 20 aprile 2020 il Consiglio di Amministrazione di CIR ha deciso – al fine di non precludere alle società operative del gruppo la possibilità di accedere eventualmente ai finanziamenti bancari assistiti dalla garanzia SACE  previsti dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23 per far fronte all’emergenza Covid-19 – di ritirare sia la proposta di distribuzione del dividendo di € 0,02 per azione per l’esercizio 2019, sia la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie e, conseguentemente, rinviare all’8 giugno 2020 l’Assemblea ordinaria e straordinaria prevista per il 24 aprile 2020. Il Consiglio si è riservato in ogni caso la facoltà di valutare l’opportunità di sottoporre all’Assemblea degli azionisti nel corso del secondo semestre le proposte ritirate, qualora lo consenta l’evolversi dell’emergenza in atto.

In data 23 aprile 2020 è stata conclusa la cessione a EXOR N.V.. della partecipazione del 43,78% di CIR in GEDI Gruppo Editoriale. In particolare, è stata perfezionata la vendita di GEDI in favore di Giano Holding S.p.A., società per azioni di nuova costituzione interamente detenuta da EXOR, ad un prezzo per azione pari a € 0,46, che corrisponde a un ammontare complessivo di € 102,4 milioni. È stato inoltre stipulato un accordo di investimento tra CIR, EXOR e Giano Holding, che disciplina l’acquisto da parte di CIR, al completamento dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria avente a oggetto le azioni GEDI e al medesimo prezzo dell’offerta (€ 0,46), di una partecipazione in Giano Holding rappresentativa, in trasparenza, del 5% del capitale sociale emesso di GEDI.

Prevedibile evoluzione della gestione 

Nell’attuale stato di incertezza sull’evoluzione a livello globale della pandemia e delle misure che i governi dei differenti paesi adotteranno per la fase di ripresa, risulta impossibile formulare previsioni attendibili sull’impatto del fenomeno Covid-19 sul gruppo CIR.

Particolare incertezza riguarda l’evoluzione dell’attività di Sogefi, tenuto conto delle ripercussioni particolarmente significative che la pandemia ha sul settore automotive. Il gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per gestire la crisi: ha implementato misure per ridurre i costi e contenere al massimo gli esborsi per costi correnti ed investimenti non strettamente necessari, procede regolarmente ad assessment sulle posizioni di liquidità, rapportandosi con i propri partner finanziari, e si prepara alla ripresa, prevedendo standard di sicurezza rafforzati per il personale e flessibilità dei costi, in rapporto a volumi che  saranno per una fase penalizzati dalle circostanze. Ciononostante, tanto il periodo di chiusura come i primi mesi di ripresa determineranno la registrazione di perdite economiche, che si rifletteranno anche su un incremento dell’indebitamento netto.

Per quanto riguarda KOS, i prossimi mesi saranno dedicati a contenere gli impatti negativi previsti dalla diffusione del virus Covid-19 con particolare riferimento alla difesa della salute di ospiti, pazienti ed operatori. Dopo una fase di intensa attività di sviluppo, nel corso del prosieguo dell’esercizio la società si focalizzerà sull’integrazione delle numerose acquisizioni fatte nel corso dell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda gli investimenti della capogruppo, la gestione di tali attivi finanziari rimane orientata su politiche prudenziali e di lungo termine. La capogruppo CIR (congiuntamente alle altre controllate non industriali) ha una situazione patrimoniale molto solida, con una disponibilità netta di cassa pari a € 280,7 milioni, non vincolata e non gravata da impegni, che si è incrementata nel corso del mese di aprile di € 102,4 milioni per la cessione della partecipazione in GEDI.

Scarica il comunicato