TERZO
TRIMESTRE 2020 IN UTILE
Ricavi in recupero, margini in crescita e riduzione costi fissi
RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI FORTEMENTE PENALIZZATI DAL PRIMO SEMESTRE
Ricavi a € 860,6
milioni, -21,9% a cambi costanti (mercato auto -23,2%)
EBITDA margin in linea con il 2019: € 94,7milioni, 11% del fatturato (11,4% nei primi nove mesi 2019)
EBIT: -€ 3,2
milioni per effetto dei minori volumi
EBIT atteso sull’intero esercizio 2020 positivo (esclusi costi di ristrutturazione)
Milano, 23 ottobre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi S.p.A., riunitosi oggi
sotto la presidenza di Monica Mondardini, ha approvato il resoconto intermedio
di gestione del gruppo al 30 settembre 2020. Sogefi, società del gruppo CIR, è
uno dei principali produttori globali di componenti per autoveicoli in tre
settori: Aria e Raffreddamento, Filtrazione e Sospensioni.
Dopo il primo semestre 2020 in cui la produzione mondiale di
automobili ha subito un crollo senza precedenti (-33,2%) per gli effetti della
diffusione della pandemia Covid-19, nel terzo trimestre il mercato ha
registrato una decisa ripresa rispetto al trimestre precedente (+60,7%), con
volumi in flessione di appena 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (dopo
un secondo trimestre a -42,9%). La ripresa ha interessato tutti i mercati: la
Cina, dove la produzione è stata maggiore di quella del terzo trimestre
dell’esercizio precedente (+10,7%), NAFTA, con volumi equivalenti quelli del
terzo trimestre 2019 (+0,5%), l’UE, con volumi in progressiva crescita, seppur
nell’intero trimestre inferiori rispetto al 2019 (-10,7%). In Sud America, la
situazione è rimasta decisamente critica (-20,9%).
Malgrado il recupero del terzo trimestre, sull’intero periodo dei
primi nove mesi del 2020 si confermano flessioni molto significative: -23,2%
per la produzione automobilistica mondiale rispetto ai primi nove mesi del
2019, -31,3% in UE, -26,5% in Nord America, -8,9 % in Cina e -40,4% in Sud
America.
Nel corso del primo semestre la priorità del Gruppo è
stata la sicurezza dei propri dipendenti. Dal
momento in cui sono pervenute notizie sul fenomeno Covid-19 in Cina, sono state
immediatamente assunte disposizioni volte a ridurre il rischio di contagio.
Durante il secondo trimestre sono state sospese quasi tutte le attività nelle
fabbriche e sedi di lavoro, in ottemperanza alle disposizioni emanate dalle
diverse autorità locali o per decisione dell’azienda, ricorrendo anche in
misura generalizzata, quando possibile,
al lavoro agile; sono inoltre state adottate tutte le misure raccomandate per
la sicurezza sanitaria sul posto di lavoro, rivedendo i processi produttivi in
tutte le aree geografiche e formulando e
implementando nuovi protocolli di sicurezza, che contemplano
distanziamento fisico e utilizzo di sistemi di protezione individuale. Nella
fase attuale, la nuova ondata di diffusione sta comportando l’adozione di
ulteriori misure per limitare la presenza del personale sul posto di lavoro,
mediante il ricorso al lavoro agile.
Contestualmente, sono state poste in atto misure incisive per
mitigare l’impatto della crisi, e della
conseguente contrazione delle vendite, che hanno permesso di conseguire un
risultato positivo nel terzo trimestre. In particolare, tale risultato è stato
favorito:
- dall’incremento del margine di contribuzione al
31%, rispetto al 30,3% del terzo trimestre 2019 e al 29,5% del secondo trimestre;
- dalla riduzione dei costi fissi del 20,2%, con
un’incidenza sui ricavi passata dal 17% del terzo trimestre del 2019 al 14,8%
del 2020.
Nonostante la situazione dei primi nove mesi, dall’inizio dell’anno
Sogefi ha conseguito nuovi contratti per un importo totale stimato in linea
con gli esercizi precedenti e con gli obiettivi di
mantenimento/accrescimento delle quote di mercato.
In particolare, Aria e Raffreddamento ha ottenuto un importante
contratto (€ 100 milioni) per fornire, a un primario OEM tedesco, collettori di
aspirazione dell’aria (manifold) in alluminio, un materiale che di fatto
introduce una nuova linea di prodotto in un settore in cui la divisione è già
leader di mercato con le materie plastiche. Inoltre, il 25% del valore degli
ordini acquisiti nei primi nove mesi dell’anno riguarda componenti destinati al
raffreddamento di vetture ibride e full electric, ponendo le basi per un
ottimo posizionamento della divisione nei mercati del futuro.
La divisione Sospensioni ha acquisito un ordine da un primario
produttore di veicoli full electric nordamericano, raggiungendo così, a
livello globale, il 35% di ordini per applicazioni ibride ed elettriche sul
cumulato dei nove mesi. La crescita è stata ottenuta anche grazie al nuovo prodotto
sviluppato specificatamente per soddisfare i requisiti di leggerezza e di “time
to market” dei veicoli elettrici. La divisione ha infatti ingegnerizzato una
sospensione conica a passo variabile pensata per questo tipo di applicazioni.
SINTESI DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2020
I ricavi del
terzo trimestre hanno registrato una significativa ripresa rispetto al periodo
precedente, risultando pressoché in linea con il terzo trimestre del 2019 a
cambi costanti (-8,1% a cambi correnti).
I risultati sono
stati positivi, grazie alla ripresa del fatturato e alle misure adottate, che
hanno determinato un leggero aumento del margine di contribuzione e una
significativa riduzione dei costi fissi.
L’EBITDA è stato
pari al 14% a fronte del 12% dello stesso periodo del 2019.
L’EBIT è stato
positivo per € 15,6 milioni, importo superiore a quello del 2019, pari a € 13,1
milioni; l’incidenza dell’EBIT sul fatturato è passata da 3,5% a 4,6%.
Nel periodo, il
Gruppo ha registrato un utile netto di € 5,6 milioni, a fronte di € 1,4 milioni
nel 2019.
Il Free Cash
Flow ante IFRS 16 è stato positivo per € 28,0 milioni rispetto a € 2,8 milioni nel
2019.
SINTESI DEI RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2020
RICAVI
Nei primi nove mesi del 2020, i ricavi di Sogefi sono ammontati a €
860,6 milioni, in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 del
25,1% a cambi storici e del 21,9% a cambi costanti.
Ripercorrendo l’andamento del fatturato nel corso
dell’esercizio, dopo i primi due mesi dell’anno con ricavi in linea con il
2019, in marzo sono stati registrati i
primi effetti della pandemia (-29,5% rispetto al 2019), che si sono gravemente
acuiti nei mesi di aprile (-79,5%) e maggio (-64,5%); in giugno è iniziato il
recupero (con un calo del fatturato rispetto al 2019 più contenuto, -24,9%),
proseguito poi nei mesi di luglio (-18%), agosto (-7,5%) e settembre, quando il
fatturato ha registrato una lieve crescita rispetto al 2019 (+0,8%).
L’andamento dei ricavi a cambi costanti dei primi nove mesi è stato migliore del mercato in tutte le principali aree geografiche: -24,6% in Europa rispetto al -31,3% del mercato, -17,9% in NAFTA rispetto al -26,5%, +12,6% in Cina rispetto al -8,9%.
Per settore di attività, Filtrazione (con un calo dei ricavi del 16,2% a cambi costanti) e Aria e Raffreddamento (-17,8% a cambi costanti) hanno registrato un andamento decisamente meno sfavorevole del mercato grazie, per Filtrazione, alla maggiore tenuta dei canali OES e Aftermarket e per Aria e Raffreddamento allo sviluppo del portafoglio di contratti in particolare in Nord America. L’impatto della crisi è stato maggiore per Sospensioni, con un calo dei ricavi del 30,6% a cambi costanti, che riflette la maggiore concentrazione dell’attività in Europa e in Sud America e gli andamenti particolarmente sfavorevoli del settore in tali aree.
RISULTATO
OPERATIVO E RISULTATO NETTO
Nei nove mesi la riduzione del fatturato ha
avuto effetti significativi sui risultati economici del gruppo, nonostante
l’incisività delle misure di mitigazione adottate.
L’EBITDA è ammontato a € 94,7 milioni, rispetto a €
130,7 milioni nel corrispondente periodo del 2019; da notare che la redditività
(EBITDA / Ricavi %), pari a 11%, è stata sostanzialmente in linea con quella
del corrispondente periodo del 2019 (11,4%).
Il margine di contribuzione dei primi nove
mesi ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2019, dal 29,7% al
30,3%; l’incidenza del costo delle materie prime è scesa grazie in parte a
fenomeni di mercato e in parte ai piani attuati dallo scorso esercizio per
ottimizzare i prezzi di acquisto degli acciai per la produzione delle sospensioni,
e ha compensato l’impatto delle inevitabili inefficienze produttive determinate
dalla sospensione e ripresa della produzione e dai bassi volumi. L’incidenza
dei costi fissi sulle vendite dei primi nove mesi è sostanzialmente stabile
rispetto al corrispondente periodo del 2019, grazie alle misure di contenimento
adottate, in parte temporanee e in parte destinate a divenire strutturali.
L’EBIT è stato negativo per € 3,2 milioni a
fronte di un risultato positivo di € 37,4 milioni nei primi nove mesi del 2019.
La riduzione dell’EBIT riflette la riduzione dei ricavi e gli oneri non
ricorrenti sostenuti a causa della situazione: oneri per ristrutturazione pari
a € 14,2 milioni (€ 5,7 milioni nei primi nove mesi del 2019) e svalutazioni di
immobilizzazioni per € 8,2 milioni (€ 2,2 milioni nello stesso periodo
dell’anno precedente).
Il gruppo ha registrato un risultato netto negativo per € 23,2 milioni rispetto a un utile di € 8,3 milioni nel 2019, dopo oneri finanziari sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente e oneri fiscali per € 2,8 milioni rispetto a € 12,6 milioni nell’esercizio precedente.
INDEBITAMENTO E PATRIMONIO NETTO
Con riferimento al Free Cash Flow, nei primi nove
mesi del 2020, ante IFRS 16, è stato registrato un consumo di € 42,8 milioni (a
fronte di -€ 0,5 milioni nei primi nove mesi del 2019), in buona parte
derivante dall’evoluzione del capitale circolante causato dalle particolari
circostanze intervenute nel corso dell’anno. Infatti, come in generale avviene
nel settore, i crediti verso clienti vengono incassati più rapidamente rispetto
ai tempi di pagamento dei fornitori, anche grazie al ricorso al factoring. Il
calo delle vendite ha prodotto una conseguente diminuzione degli incassi,
mentre sono continuati gli esborsi verso i fornitori. Tale squilibrio si sta
progressivamente riassorbendo con la ripresa dell’attività. Il Free Cash Flow
inclusi i debiti da IFRS 16 è stato pari a -€ 55,6 milioni rispetto a -€ 4,3
milioni nei primi nove mesi del 2019.
L’indebitamento
finanziario netto ante IFRS 16 al 30 settembre 2020 è pari a € 299,0 milioni, in crescita rispetto a
fine 2019 (€ 256,2 milioni), ma in significativa riduzione rispetto al 30
giugno 2020 (quando l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 327,0
milioni).
Includendo i debiti finanziari per diritti
d’uso, secondo il principio IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto al 30
settembre 2020 ammontava a € 374,5 milioni rispetto a € 318,9 milioni al 31
dicembre 2019 e a € 330,0 milioni al 30 settembre 2019. Da notare che nel corso
del 2020 il gruppo sta sviluppando un nuovo stabilimento per la produzione di
sospensioni in Romania, destinato a incrementare la competitività del gruppo
nel settore. Nel corso del terzo trimestre la sottoscrizione del contratto di affitto
del nuovo stabilimento ha comportato l’iscrizione di un debito IFRS 16 pari a
circa € 19,0 milioni.
Come
noto, al 30 giugno i covenants contemplati dai contratti di
finanziamento in vigore sono stati rispettati e allo stato attuale delle
conoscenze e in base alle previsioni non si prevedono breach al 31
dicembre 2020.
Al 30 settembre 2020 il gruppo ha linee di
credito committed in eccesso rispetto al fabbisogno per € 220,0 milioni.
Al 30 settembre
2020 il patrimonio netto, esclusa la quota degli azionisti terzi, ammontava a €
146,6 milioni (€ 188,7 milioni al 31 dicembre 2019).
IMPATTI COVID-19 SULL’ATTIVITA’
A seguito della
diffusione della pandemia Covid-19, Sogefi ha sospeso dapprima la produzione in
Cina e successivamente, nella seconda parte del mese di marzo, pressoché in
tutti gli stabilimenti. L’attività è ripartita ovunque, dapprima in Cina e dal
mese di maggio in tutti i paesi di operatività del gruppo, seppure con volumi
di produzione fino ad agosto significativamente inferiori all’anno precedente e
alle attese.
Per quanto
riguarda la valutazione degli impatti della pandemia sul gruppo, le previsioni
ante Covid-19 prevedevano un andamento del fatturato 2020 sostanzialmente in
linea con il 2019 e nei primi due mesi dell’anno la Società ha effettivamente
realizzato volumi equivalenti o superiori alle attese; tuttavia, nel corso dei
mesi successivi si è registrato un calo estremamente significativo e un
recupero a partire dal mese di giugno. Per effetto di tale andamento, Sogefi ha
registrato ricavi pari a € 860,6 milioni in calo del 25,1% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente; tale riduzione è pressoché integralmente
ascrivibile agli effetti delle circostanze determinate dalla pandemia. La
contrazione dei volumi, anche se in parte compensata dalla riduzione dei costi
fissi, ha comunque comportato un impatto negativo stimabile in € 42,0 milioni
sull’EBIT e € 27,0 milioni sul risultato netto, nonché un significativo
incremento del debito.
La Società, oltre
ad aver reagito per ridurre gli impatti della crisi da marzo a oggi, sta
operando per adattarsi strutturalmente alle mutate circostanze del mercato e
recuperare rapidamente l’equilibrio economico / finanziario, pure in un
contesto di volumi ridotti quale quello ad oggi prevedibile, anche per il
quarto trimestre 2020 e il 2021.
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL 30 SETTEMBRE 2020
Nel mese di
ottobre, il gruppo ha ottenuto nuovi contratti di finanziamento a medio termine
di importo complessivo pari a € 134,5 milioni concessi da primari istituti
italiani e francesi.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
La visibilità sull’evoluzione del mercato nei prossimi mesi rimane
ridotta, nonostante il miglioramento dei volumi riscontrati nel terzo
trimestre.
Per quanto concerne la pandemia, in Europa il rischio di una seconda
fase di Covid-19 appare concretizzarsi, con i recenti dati che evidenziano un
ritorno della diffusione a livelli superiori alla fase di lock-down; in
Nord e Sud America, l’evoluzione della pandemia resta altamente preoccupante; è
pertanto difficile prevedere quali misure verranno adottate dalle autorità, non
potendosi escludere l’assunzione di nuove disposizioni restrittive della
produzione e delle attività private nel corso dei prossimi mesi; è inoltre del
tutto incerto l’impatto delle attuali circostanze sulla domanda del settore automotive.
Dopo un terzo trimestre 2020 migliore delle attese, per il quarto
trimestre 2020, IHS prevede che la produzione mondiale potrebbe collocarsi al
-2,7% rispetto al quarto trimestre 2019; l’anno 2020 chiuderebbe quindi con una
flessione del mercato del 17,9% sull’intero esercizio.
In questo scenario incerto, Sogefi ha incorporato nelle proprie
aspettative sul quarto trimestre una ipotesi di mercato intorno al -10%, a
fronte della quale prevede di poter conseguire per l’intero esercizio un EBIT
positivo, esclusi gli oneri per ristrutturazioni.
PIANO DI STOCK GRANT
Il Consiglio di Amministrazione, in conformità con le deleghe
conferitegli dall’Assemblea degli Azionisti il 20 aprile 2020, ha dato
esecuzione al Piano di Stock Grant 2020 mediante attribuzione di n. 790.000
diritti.
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