Gruppo Cir: utile netto dei nove mesi in crescita a 138 milioni (+17,8%)

  • L’incremento del risultato è riconducibile principalmente alla ripresa dei mercati finanziari. Si rafforza la struttura finanziaria a livello holding: eccedenza finanziaria netta aggregata in aumento a 111,1 milioni di euro  
    Ricavi e margini in calo a causa delle ripercussioni dell’attuale quadro economico sulle principali controllate, con l’eccezione delle attività nella sanità. Prosegue il recupero di redditività nei settori media e componenti auto grazie alle azioni gestionali intraprese
      

    Risultati consolidati al 30 settembre 2009 
    Ricavi: € 3.152 milioni (-10,8% da € 3.532,9 milioni in 9M 2008)
  • EBITDA: € 205,8 milioni (-42,4% da € 357,1 milioni in 9M 2008)
  • Utile netto: € 138 milioni (+17,8% da € 117,1 milioni in 9M 2008)
  • Eccedenza finanziaria netta aggregata: € 111,1 milioni (€ 93,8 milioni al 30 giugno 2009)
  • Indebitamento finanziario netto consolidato: € 1.728,1 milioni (€ 1.678,1 milioni al 30 giugno 2009)    

    Milano, 26 ottobre 2009 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR-Compagnie Industriali Riunite SpA, riunitosi oggi sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2009.  

    Andamento della gestione  
    Il gruppo CIR ha chiuso i primi nove mesi del 2009 con un utile netto consolidato di 138 milioni di euro, in crescita del 17,8% rispetto al dato del 2008 (117,1 milioni di euro) nonostante la profonda recessione economica in corso. L’incremento è riconducibile soprattutto al significativo miglioramento del risultato delle attività finanziarie (positivo per 55,5 milioni di euro contro un dato negativo per 10,8 milioni nel 2008) che hanno beneficiato della ripresa dei mercati.  
    Il risultato netto del gruppo è determinato anche dal contributo positivo delle società operative (5,8 milioni di euro) e dai proventi non ricorrenti per 76,7 milioni di euro derivanti dalla sottoscrizione da parte del socio Verbund dell’aumento di capitale in Sorgenia (nei primi nove mesi del 2008 i proventi non ricorrenti del gruppo erano stati pari a 65,2 milioni di euro). Risultano invece in calo i ricavi e i margini consolidati. Il loro andamento riflette le ripercussioni del negativo quadro economico sulle principali controllate operative, con la significativa eccezione delle attività nella sanità che continuano a crescere a doppia cifra.  
    Nel corso del periodo il gruppo ha proseguito e rafforzato le azioni gestionali avviate negli ultimi mesi del 2008 per contrastare gli impatti della crisi globale. In particolare, nei settori media e componenti auto, tra i più penalizzati dall’attuale congiuntura, sono state intraprese rilevanti misure di efficienza e contenimento dei costi, che nel corso dei nove mesi hanno portato a un progressivo, seppur parziale, recupero di redditività. L’obiettivo di questa strategia, che prevede anche il mantenimento degli investimenti in nuove iniziative, è consentire a tutte le aziende del gruppo di affrontare i prossimi cicli economici con un assetto sempre più solido, efficiente e competitivo.  
    Al 30 settembre 2009 la struttura finanziaria di CIR risulta ulteriormente rafforzata: l’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding è cresciuta a 111,1 milioni di euro (44,2 milioni di euro al 31 dicembre 2008).  

    Risultati consolidati  
    I ricavi consolidati del gruppo CIR nei primi nove mesi del 2009 sono ammontati a 3.152 milioni di euro, rispetto a 3.532,9 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2008 (-10,8%). La variazione, nonostante la significativa crescita delle vendite di HSS, è riconducibile al calo dei ricavi delle altre principali società controllate.  
    Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è stato pari a 205,8 milioni di euro (6,5% dei ricavi), rispetto a 357,1 milioni di euro nei primi nove mesi del 2008 (-42,4%). Il risultato operativo (EBIT) consolidato è ammontato a 104,8 milioni di euro, in riduzione rispetto a 254,2 milioni di euro nel 2008. La variazione rispetto allo scorso anno è dovuta alla contrazione dei risultati operativi delle principali controllate.  
    L’utile netto consolidato del gruppo CIR nei primi nove mesi del 2009 è stato di 138 milioni di euro rispetto a 117,1 milioni nel corrispondente periodo del precedente esercizio (+17,8%). La crescita dell’utile è riconducibile soprattutto al significativo miglioramento del risultato delle attività finanziarie (55,5 milioni di euro contro un valore negativo di 10,8 milioni nei primi nove mesi del 2008) e alla realizzazione di proventi non ricorrenti per 76,7 milioni di euro (65,2 milioni nei primi nove mesi del 2008). Il contributo delle attività finanziarie ha beneficiato della ripresa dei mercati, che ha comportato un incremento di valore di circa 40 milioni di euro dei titoli in portafoglio, e dell’ulteriore disinvestimento da Medinvest, che ha determinato la realizzazione di plusvalenze per circa 44 milioni di euro. Il risultato netto del gruppo è stato determinato anche dal contributo positivo delle società operative per 5,8 milioni di euro.  
    Il capitale investito netto consolidato al 30 settembre 2009 si è attestato a 3.994,7 milioni di euro, rispetto a 3.764,3 milioni a fine 2008, con un incremento di 230,4 milioni di euro dovuto essenzialmente agli investimenti in capacità produttiva di Sorgenia.  
    L’indebitamento finanziario netto del gruppo CIR al 30 settembre ammontava a 1.728,1 milioni di euro,  rispetto a 1.678,1 milioni di euro al 30 giugno 2009 e a 1.685,4 milioni di euro al 31 dicembre 2008. L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da:  
    –         un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 111,1 milioni di euro (93,8 milioni di euro al 30 giugno 2009). La variazione rispetto a 44,2 milioni di euro al 31 dicembre 2008 è attribuibile principalmente a crediti di imposta di esercizi precedenti liquidati dall’Agenzia delle Entrate (29,9 milioni di euro), all’incasso di dividendi per 9,3 milioni di euro e al positivo adeguamento a fair value di titoli in portafoglio per circa 40 milioni di euro;
    –         un indebitamento netto complessivo delle società operative di 1.839,2 milioni di euro (1.771,9 milioni di euro al 30 giugno 2009). La variazione rispetto a 1.729,6 milioni di euro al 31 dicembre 2008 deriva principalmente dagli investimenti di Sorgenia in nuova capacità produttiva.  
    La posizione finanziaria netta include la quota parte dell’investimento di CIR in Medinvest, che al 30 settembre 2009 ammontava a 81,3 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell’anno il parziale disinvestimento da Medinvest ha comportato la realizzazione di proventi netti per circa 44 milioni di euro (62,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2008). La strategia di disinvestimento ha l’obiettivo di riequilibrare il portafoglio al fine di ottimizzare la struttura finanziaria del gruppo. La performance di Medinvest dall’origine (aprile 1994) al 31 dicembre 2008 ha registrato un rendimento annuo ponderato del portafoglio del 7,7%. Nei primi nove mesi del 2009 la performance è stata positiva (+8,9%).  
    Il patrimonio netto consolidato totale al 30 settembre 2009 era pari a 2.266,6 milioni di euro rispetto a 2.078,9 milioni di euro al 31 dicembre 2008. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo si è attestato a 1.367,6 milioni di euro rispetto a 1.264,9 milioni di euro al 31 dicembre 2008.  
    Al 30 settembre 2009 il gruppo CIR impiegava 12.777 dipendenti (12.969 al 31 dicembre 2008).  

    Attività industriali  
    Energia: Sorgenia  
    Nei primi nove mesi del 2009, in un contesto di mercato estremamente difficile a causa della recessione economica e del conseguente calo della domanda di energia, Sorgenia ha registrato una sostanziale tenuta dei ricavi rispetto allo scorso anno. La società, in particolare, ha beneficiato del buon risultato dell’attività elettrica, dovuto alla crescita del numero dei clienti (ora a quota 560mila) e dei volumi di vendita (+10%), mentre risultano in significativo calo, in linea con il mercato, le vendite di gas. Le ripercussioni del negativo andamento dell’economia hanno maggiormente influenzato i margini, in particolare nel terzo trimestre.  
    Per quanto riguarda il piano industriale, sono partite le attività del parco eolico di San Gregorio Magno (SA), il più grande di Sorgenia in Italia per capacità (39 MW). Il nuovo impianto campano rafforza la presenza della società nel settore eolico nazionale, con una capacità installata di circa 70 MW. È prossima anche la messa in esercizio della centrale a ciclo combinato (CCGT) di Modugno (BA), attualmente in fase di collaudo.  
    Sorgenia ha chiuso i nove mesi con ricavi di vendita a 1.733,7 milioni di euro, in lieve flessione (-2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2008 (1.777,3 milioni di euro). I ricavi dell’attività elettrica risultano invece in crescita del 5,5%. Il margine operativo lordo (EBITDA) si è attestato a 96,4 milioni di euro, in calo del 18,8% rispetto ai 118,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2008. Il risultato dei nove mesi, nonostante la tenuta dell’attività elettrica e in particolare il contributo della generazione da fonti rinnovabili, è stato penalizzato da tre fattori: la contrazione dei margini di commercializzazione del gas naturale, per via dei minori volumi di vendita e dei minori prezzi; i maggiori accantonamenti effettuati sui crediti vantati nei confronti dei clienti, in relazione alla pesante situazione economica manifestatasi nel corso dell’anno; l’impatto negativo dell’adeguamento a fair value di contratti sottoscritti nell’esercizio precedente. Nel terzo trimestre la riduzione dei margini è stata determinata soprattutto dal calo dell’attività nel gas e dalla riduzione della contribuzione della partecipata Tirreno Power. L’utile netto consolidato è stato di 21,1 milioni di euro, rispetto a 39,8 milioni dell’analogo periodo del 2008. La variazione di tale indicatore, oltre che dei motivi sopra citati, ha risentito anche del maggiore carico fiscale dovuto all’innalzamento dell’aliquota dell’addizionale Ires (Robin Hood Tax) dal 5,5% al 6,5%.  

    Media: Espresso  
    I risultati del gruppo Espresso nei primi nove mesi del 2009 vanno inquadrati nel contesto di pesante crisi che sta interessando l’economia e il mercato di riferimento. L’evoluzione recessiva ha in particolare determinato una contrazione significativa degli investimenti pubblicitari (-16,4% nei primi otto mesi del 2009) che ha interessato, seppur con differente intensità, praticamente tutti i mezzi. La stampa, con un calo del 23,9%, è tra i settori più colpiti. Anche la radio ha mostrato una diminuzione significativa (-15,8%), mentre la performance resta positiva per Internet la cui raccolta cresce del 6,2%. Parallelamente, in un contesto di calo dei consumi, anche le diffusioni delle testate quotidiane e periodiche hanno registrato un andamento negativo.  
    I ricavi del gruppo nei primi nove mesi del 2009 sono ammontati a 640,9 milioni di euro, in flessione del 15,9% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (762,3 milioni di euro). I ricavi diffusionali, esclusi i prodotti opzionali, sono pari a 206,9 milioni di euro, mostrando un’apprezzabile tenuta (-0,8%) in un contesto di mercato fortemente critico. I ricavi diffusionali de la Repubblica mostrano un’evoluzione leggermente positiva, grazie al significativo aumento delle vendite in edicola registrato nel corso dell’anno. La diffusione complessiva, per contro, presenta una flessione come conseguenza dell’eliminazione o riduzione delle iniziative di distribuzione ad alto contenuto promozionale, il cui contributo ai ricavi era marginale. I ricavi diffusionali dei quotidiani locali, così come la diffusione in numero di copie, sono in linea con il 2008, mentre i periodici mostrano una contrazione dell’8,1% in linea con le tendenze del mercato. Più contenuta la flessione relativa a L’espresso grazie, anche in questo caso, al buon andamento delle vendite in edicola registrato nell’ultimo trimestre. I ricavi pubblicitari, pari a 344,7 milioni di euro, hanno subito una riduzione del 22,3%. L’EBITDA è ammontato a 60,7 milioni di euro, in calo del 51,8% rispetto ai primi nove mesi del 2008 (125,9 milioni di euro). L’impatto sul margine della drastica riduzione della raccolta pubblicitaria è stato già parzialmente compensato dalla significativa riduzione strutturale dei costi operativi (-12,1%), resa possibile dal piano di riorganizzazione in corso che a regime prevede un decremento dei costi del 17% (140 milioni di euro) rispetto al 2008. Tale piano comporta l’assunzione di oneri straordinari che hanno gravato sul conto economico dei primi nove mesi per 23,8 milioni di euro. Il risultato netto consolidato è stato positivo per 1,2 milioni di euro (43,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2008).  

    Componentistica per autoveicoli: Sogefi  
    I risultati del gruppo Sogefi nei primi nove mesi hanno risentito del ridimensionamento della produzione mondiale di auto. Nel corso del periodo, la società ha proseguito la propria strategia per contrastare gli effetti negativi della crisi del settore, in particolare attraverso quattro azioni: riduzione strutturale dei fattori di costo, ulteriore razionalizzazione delle strutture produttive, miglioramento della posizione finanziaria, sviluppo delle iniziative di crescita nei paesi emergenti (Brasile, Cina, India). I positivi effetti delle azioni gestionali intraprese e i primi segnali di risalita della domanda hanno consentito a Sogefi di chiudere il terzo trimestre con un significativo miglioramento dei principali indicatori economici rispetto ai primi due.  
    I ricavi consolidati al 30 settembre 2009 sono stati pari a 573,8 milioni di euro, con una riduzione del 29,4% rispetto a 813,3 milioni dell’analogo periodo 2008 (-27,4% a parità di cambi). Il risultato operativo nei primi nove mesi del 2009 è stato positivo per 22,4 milioni di euro (3,9% dei ricavi). Il risultato operativo al 30 settembre 2008 era pari a 79,4 milioni di euro (9,8% dei ricavi). Il margine operativo lordo (EBITDA) del periodo, dopo oneri non ricorrenti di ristrutturazione di 12,6 milioni di euro (+42,5% rispetto a 8,8 milioni nei primi nove mesi del 2008), è stato positivo per 32,2 milioni di euro (5,6% sui ricavi), in calo dai 91,2 milioni di euro (11,2% sui ricavi) al 30 settembre 2008. Il risultato netto consolidato nei nove mesi è stato negativo per 8,6 milioni di euro. Nel primi nove mesi del 2008 l’utile netto era ammontato a 29,6 milioni di euro.  

    Sanità: HSS – Holding Sanità e Servizi  
    Il gruppo HSS ha chiuso i primi nove mesi del 2009 con una crescita a doppia cifra di ricavi e margine operativo lordo rispetto allo stesso periodo del 2008, nonostante il difficile quadro economico generale. Nel corso del periodo, il gruppo ha proseguito la strategia finalizzata al rafforzamento delle società operative controllate e alla ricerca di nuove opportunità di sviluppo per consolidare la propria presenza nel settore della sanità privata in Italia. A seguito delle recenti acquisizioni di due residenze, ad Ancona e in provincia di Cuneo, HSS ha superato i 5.000 posti letto operativi e ulteriormente rafforzato la propria posizione nell’area della gestione di residenze per anziani.   Il gruppo HSS ha ottenuto nei primi nove mesi del 2009 ricavi consolidati per 203,5 milioni di euro, in crescita del 13,1% rispetto al corrispondente periodo del 2008 (179,9 milioni di euro), grazie allo sviluppo di tutte le aree di attività. Il margine operativo lordo (EBITDA) è stato di 24,6 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto ai primi nove mesi del 2008 (21,2 milioni di euro). Il risultato netto consolidato di pertinenza del gruppo è stato positivo per 0,2 milioni di euro, rispetto a 1,1 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2008. La riduzione è dovuta a costi non ricorrenti per 1,9 milioni di euro sostenuti nel terzo trimestre. Tali costi, oltre che ad accantonamenti per rischi e svalutazioni, sono dovuti a una riorganizzazione aziendale che nel prossimo futuro consentirà di migliorare ulteriormente l’efficienza della società.  

    Servizi finanziari: Jupiter e KTP Finance  
    Nel settore finanziario, il gruppo CIR è presente con la società Jupiter Finance e altre attività minori. Jupiter Finance è operativa nel segmento dei crediti problematici (non performing loans). La società ha in gestione crediti problematici per circa 2,3 miliardi di euro. Tale portafoglio deriva per 1,3 miliardi da acquisizioni gestite e promosse da Jupiter Finance, mentre il rimanente miliardo è legato a un contratto di gestione per conto di un primario investitore finanziario finalizzato nel mese di luglio. CIR è inoltre azionista di Ktesios e Pepper, società del gruppo KTP Finance (già Oakwood) attive rispettivamente nella cessione del quinto dello stipendio e nel servicing per conto degli enti eroganti mutui. Nei primi nove mesi del 2009 Ktesios ha erogato finanziamenti per 450 milioni di euro. L’investimento residuo di CIR nel gruppo KTP al 30 settembre 2009 era pari a 20 milioni di euro.  

    Evoluzione prevedibile dell’esercizio in corso  
    Anche nel quarto trimestre 2009 le società del gruppo CIR proseguiranno le azioni di efficienza avviate ai primi segnali dell’attuale recessione economica. Tali azioni riguarderanno tutti i settori, in particolare le attività media e componenti auto. Le misure intraprese dovrebbero produrre i loro effetti positivi nei prossimi trimestri e rafforzare ulteriormente il posizionamento competitivo di tutte le principali controllate del gruppo.  

    Fatti di rilievo successivi al 30 settembre 2009  
    In data 3 ottobre, è stata depositata la sentenza del Tribunale di Milano nella causa civile promossa da CIR contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del “Lodo Mondadori”. La sentenza, che ha carattere esecutivo, ha stabilito che:  
    ·         CIR ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da “perdita di chance” di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93;
    ·         CIR ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio. A CIR sono stati riconosciuti anche gli interessi al tasso legale sulla somma che quantifica il risarcimento, dal 3 ottobre fino al giorno dell’effettivo pagamento, e il recupero delle spese di difesa in giudizio.  
    La controparte ha presentato atto d’appello, corredato di istanza di sospensione.  

    Obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 30 settembre 2009  
    La società, che ha un rating BB con outlook stabile rilasciato da Standard&Poor’s, ha in scadenza nei 24 mesi successivi al 30 settembre 2009 il seguente prestito obbligazionario emesso dalla controllata CIR International SA e garantito da CIR SpA:
    –         10 gennaio 2011, scadenza del prestito dell’importo residuo di 148 milioni di euro (originariamente 300 milioni di euro). Il bond (codice ISIN XS0169896817), quotato alla borsa di Lussemburgo, paga una cedola annuale del 6,375%.

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