Gruppo CIR: ricavi dei nove mesi a quasi € 2 mld (+2,6%), EBITDA in crescita a € 190,5 mln (+9,2%)

Il Consiglio di Amministrazione approva i risultati al 30 settembre 2016

GRUPPO CIR: RICAVI DEI NOVE MESI A QUASI € 2 MLD (+2,6%)

EBITDA IN CRESCITA A € 190,5 MLN (+9,2%)

Utile netto ante dismissioni a € 36,8 mln (€ 34,3 mln nei 9M 2015)

Utile netto a € 37,4 mln (€ 39,6 mln nei 9M 2015 inclusa una plusvalenza realizzata da
Espresso)

Posizione finanziaria netta della capogruppo al 30/9 positiva per € 338,8 mln


Milano, 28 ottobre 2016 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR-Compagnie Industriali Riunite S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 presentato dall’amministratore delegato Monica Mondardini.
Il gruppo CIR, fondato nel 1976, opera principalmente in tre settori: media (Gruppo Editoriale L’Espresso), componentistica per autoveicoli (Sogefi) e sanità (KOS).


Risultati consolidati


I ricavi del gruppo CIR nei primi nove mesi del 2016 sono ammontati a 1.946,7 milioni, con un incremento del 2,6% rispetto a € 1.897,4 milioni nel corrispondente periodo del 2015, sostenuto dalla crescita di Sogefi (+4,9%) e KOS (+4,4%).

Il margine operativo lordo (EBITDA) è stato pari a € 190,5 milioni (9,8% dei ricavi), in aumento del 9,2% rispetto a € 174,4 milioni nel 2015 (9,2% dei ricavi). La crescita è dovuta al maggiore EBITDA di Sogefi e KOS, mentre Espresso ha registrato un margine in lieve calo.

L’utile netto del gruppo ante dismissioni (la cessione di All Music a Discovery da parte di Espresso perfezionata nel 2015) è ammontato a € 36,8 milioni, in aumento rispetto a € 34,3 milioni nei primi nove mesi del 2015.

L’utile netto del gruppo è ammontato a € 37,4 milioni, sostanzialmente in linea rispetto a € 39,6 milioni nei primi nove mesi del 2015.

Il contributo delle controllate industriali (Espresso, Sogefi e KOS) all’utile netto è ammontato nei nove mesi a € 27,2 milioni, in aumento rispetto a € 25 milioni nel 2015. Escludendo la plusvalenza da cessione realizzata da Espresso nel 2015, il contributo è passato da € 19,7 milioni a € 26,6 milioni.
Espresso, pur in presenza di una flessione dei ricavi del 3,5% dovuta a una situazione ancora difficile per il settore editoriale, ha registrato un risultato netto positivo (€ 14 milioni) e un significativo avanzo finanziario (€ 47,9 milioni), con una posizione finanziaria netta al 30 settembre 2016 positiva per € 37,2 milioni. Nei primi nove mesi del 2015 il risultato netto era ammontato a € 24,6 milioni, di cui € 9,4 milioni di plusvalenza per la vendita di All Music; senza considerare tale componente, il risultato netto registrato nel 2016 è sostanzialmente in linea con quello dell’esercizio precedente.
Sogefi ha conseguito un aumento del fatturato del 4,9%, grazie allo sviluppo in Nord America e Asia e nonostante la crisi del mercato sudamericano (il fatturato, escludendo il Mercosur, è cresciuto del 7,7%). L’EBITDA è aumentato del 25%, passando da € 91,3 milioni nei nove mesi 2015 a € 114,5 milioni nel 2016. L’utile netto è raddoppiato passando da € 7,4 milioni nei nove mesi del 2015 a € 15,8 milioni nel 2016. Il cash flow è risultato positivo per € 12,3 milioni rispetto a – € 44,3 milioni nel 2015 (l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 ammontava a € 314,1 milioni, in riduzione rispetto a € 322,3 milioni al 31 dicembre 2015).
Infine KOS ha registrato un aumento dei ricavi del 4,4%, grazie in particolare allo sviluppo delle residenze sanitarie assistenziali derivante dalle acquisizioni effettuate nel 2015; il risultato netto è stato pari a € 17,4 milioni (€ 13,3 milioni nei nove mesi del 2015). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 ammontava a € 230,4 milioni, rispetto a € 210 milioni al 31 dicembre 2015, dopo la distribuzione di dividendi per € 29,9 milioni.

Il contributo della capogruppo (incluse le controllate non industriali) all’utile netto consolidato è stato positivo per € 10,2 milioni, rispetto a € 14,6 milioni nei primi nove mesi del 2015. La riduzione è dovuta principalmente ai minori proventi da smobilizzo di hedge funds.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2016 ammontava a € 165,3 milioni rispetto a € 121,7 milioni al 31 dicembre 2015 (€ 218,2 milioni al 30 giugno 2016).
L’indebitamento finanziario netto complessivo delle controllate industriali al 30 settembre 2016, pari a € 504,1 milioni, è diminuito nei nove mesi di € 35,5 milioni principalmente per la positiva variazione della posizione finanziaria netta di Espresso (+€ 47,9 milioni) e Sogefi (+€ 8,2 milioni), che hanno più che compensato l’aumento dell’indebitamento di KOS per € 20,4 milioni (a seguito del pagamento di dividendi per € 29,9 milioni).

La posizione finanziaria netta della capogruppo (incluse le controllate non industriali) al 30 settembre 2016 era positiva per € 338,8 milioni, in diminuzione di € 79,1 milioni rispetto a fine 2015 (€ 417,9 milioni) a causa degli investimenti realizzati (€ 64,3 milioni per incrementare la quota in KOS ed € 18,4 milioni per l’acquisto di azioni proprie) e della distribuzione di dividendi per € 29,5 milioni.

Il patrimonio netto di gruppo al 30 settembre 2016 era pari a 1.044,8 milioni rispetto a € 1.103 milioni al 31 dicembre 2015.
La variazione, nonostante il risultato netto significativamente positivo dei nove mesi, è dovuta alla distribuzione di dividendi per € 29,5 milioni, all’acquisto di azioni proprie per € 18,4 milioni e alla contabilizzazione, in applicazione dello IFRS 3, dell’ulteriore partecipazione rilevata in KOS al valore del patrimonio netto acquisito (€ 27 milioni) anziché al prezzo pagato (€ 64,3 milioni).

Al 30 settembre 2016 il gruppo CIR impiegava 14.536 dipendenti (14.213 al 31 dicembre 2015).


Risultati delle controllate industriali del gruppo CIR

Media: Espresso

Gruppo Editoriale L’Espresso è una delle più importanti aziende editoriali italiane. Opera, in particolare, nei seguenti settori: stampa quotidiana e periodica, radio, internet e raccolta pubblicitaria. Il gruppo, controllato da CIR al 56,5%, è quotato in Borsa.
I ricavi di Espresso nei primi nove mesi del 2016 sono stati pari a € 424,3 milioni (-3,5% rispetto a € 439,6 milioni nel corrispondente periodo del 2015), con un’attenuazione della flessione rispetto agli esercizi precedenti.
I ricavi diffusionali (inclusi i diversi), pari a € 184,5 milioni, sono scesi del 5,2% rispetto al 2015 (€ 194,7 milioni), in un mercato che continua a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani (-7,8% nei primi otto mesi del 2016 secondo i dati ADS). I ricavi pubblicitari sono diminuiti del 2,1%, tenuto conto dell’andamento generale della pubblicità su stampa. La raccolta su radio è stata in linea con il corrispondente periodo dell’esercizio precedente, mentre stampa e internet hanno risentito dell’andamento critico del mercato.
I costi sono scesi del 2,4%: sono diminuiti in particolare i costi industriali e i costi del personale, tenuto conto di una riduzione dell’organico medio del 4,1% rispetto ai primi nove mesi del 2015.
L’EBITDA è ammontato a € 37 milioni rispetto a € 40,9 milioni nei nove mesi 2015. L’utile delle attività destinate a continuare è ammontato a € 13,1 milioni, contro € 15,2 milioni nei primi nove mesi del 2015. La vendita, a fine gennaio dello scorso anno, di All Music a Discovery Italia ha dato luogo a plusvalenze, classificate tra le attività cessate, pari rispettivamente a € 9,4 milioni nei primi nove mesi del 2015 e a € 1 milione nei primi nove mesi del 2016. L’utile netto, incluse le attività dismesse, è ammontato a € 14 milioni, a fronte di € 24,6 milioni nei primi nove mesi del 2015.
La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2016 era positiva per € 37,2 milioni, essendosi registrato nei nove mesi un avanzo finanziario di € 47,9 milioni.
Nell’ambito del piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con ITEDI (società editrice dei quotidiani La Stampa e Secolo XIX), Espresso ha definito gli accordi per la cessione dei quotidiani Il Centro e La Città di Salerno e del centro stampa di Pescara. Il passaggio avrà efficacia dal 1 novembre 2016. Successivamente alla chiusura del trimestre, inoltre, è stato raggiunto l’accordo per la vendita, da parte di Finegil, dell’intera partecipazione, pari al 71%, nella Seta S.p.A, editrice di Alto Adige e Il Trentino. La cessione ha efficacia dalla data odierna.
Per maggiori informazioni sui risultati di Espresso si rimanda al comunicato stampa diffuso dalla società il 26 ottobre (goo.gl/bTCYrj).

Componentistica per autoveicoli: Sogefi
Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento con 42 stabilimenti in tre continenti. La società è controllata da CIR (57,1%) ed è quotata in Borsa.
I ricavi di Sogefi nei primi nove mesi del 2016 sono ammontati a € 1.181,5 milioni, in crescita del 4,9% rispetto a € 1.126,6 milioni nel 2015. I ricavi in Europa sono cresciuti dell’1,6% rispetto al 2015.
L’attività in Nord America e Asia ha continuato a svilupparsi in maniera significativa nei nove mesi, con una crescita dei ricavi rispettivamente del 20,7% e del 27,3%. In Sud America il fatturato in euro si è ridotto del 13,2% per il deprezzamento delle valute locali e la persistente crisi del mercato. Escludendo il Sud America, la crescita è stata pari al 7,3%, in linea con i trimestri precedenti.
L’EBITDA è ammontato a € 114,5 milioni, in crescita del 25,4% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2015 (€ 91,3 milioni). L’incremento è dovuto alla crescita del fatturato e al miglioramento della redditività, salita al 9,7% dall’8,1% dei primi nove mesi del 2015 e dal 9,3% del primo semestre del 2016. L’aumento della redditività è conseguenza del leggero incremento del gross margin e della riduzione dell’incidenza dei costi indiretti dal 20,2% al 19,4%. L’utile netto è ammontato a € 15,8 milioni rispetto a € 7,4 milioni nel 2015. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 era pari a € 314,1 milioni, in miglioramento sia rispetto al 31 dicembre 2015 (€ 322,3 milioni) sia rispetto al 30 settembre del 2015 (€ 339,7 milioni).
Per maggiori informazioni sui risultati di Sogefi si rimanda al comunicato stampa diffuso dalla società il 24 ottobre (goo.gl/oKh4G5).

Sanità: KOS
KOS, controllata da CIR e partecipata da F2i Healthcare, è uno dei maggiori gruppi italiani nel settore della sanità socio-assistenziale (residenze sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione, cure oncologiche, diagnostica e gestioni ospedaliere). Il gruppo gestisce 77 strutture in Italia, prevalentemente nel centro-nord, per un totale di circa 7.300 posti letto, ed è attivo anche in India e nel Regno Unito. KOS ha ottenuto nei nove mesi ricavi per € 340,8 milioni (+4,4% rispetto a € 326,3 milioni nel corrispondente periodo del 2015), grazie alle acquisizioni effettuate durante lo scorso esercizio e alla crescita organica nel settore delle residenze sanitarie assistenziali.
L’EBITDA è stato pari a € 59,9 milioni, in aumento del 12,1% rispetto a € 53,4 milioni nel corrispondente periodo del 2015.
L’utile netto è ammontato a € 17,4 milioni, in crescita rispetto a € 13,3 milioni nel 2015.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 era pari a € 230,4 milioni (€ 210 milioni al 31 dicembre 2015). L’incremento è principalmente dovuto alla distribuzione di dividendi avvenuta nel periodo.
Nel corso dei nove mesi il gruppo KOS ha proseguito il percorso di crescita nelle aree delle residenze sanitarie assistenziali e nella riabilitazione.
In particolare in Italia, nel mese di settembre, il gruppo ha acquisito il controllo di una struttura di riabilitazione psichiatrica nelle Marche (Villa Jolanda), rafforzando ulteriormente la propria presenza nel settore.
Inoltre, nel corso del terzo trimestre, il gruppo ha avviato la prima struttura di riabilitazione in India attraverso la società ApoKOS, joint venture paritetica con il principale operatore sanitario locale Apollo. La struttura, situata nella città di Hyderabad, dispone di 64 posti letto dedicati alla riabilitazione di pazienti con problematiche neurologiche, ortopediche, cardiopolmonari, pediatriche, geriatriche e oncologiche.
Nell’area delle cure oncologiche e della diagnostica è continuato lo sviluppo delle attività in Italia, in India (attraverso la controllata ClearMedi Healthcare LTD) e in Regno Unito (con la controllata Medipass Healthcare LTD).
Si ricorda, infine, che nel mese di agosto il fondo d’investimento sovrano del Regno del Bahrain ha investito indirettamente in KOS tramite F2i Healthcare. A seguito di tale transazione, l’azionariato di KOS è attualmente composto da CIR al 59,53% e da F2i Healthcare al 40,47%. F2i rimane l’azionista di maggioranza di F2i Healthcare, con una quota del 61,4%.


Investimenti non-core

Gli investimenti non-core del gruppo CIR sono rappresentati da iniziative di private equity, partecipazioni non strategiche e altri investimenti per un valore complessivo al 30 settembre 2016 pari a € 107,7 milioni (€ 113,7 milioni al 31 dicembre 2015). In particolare, il gruppo CIR detiene un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity (fair value al 30 settembre 2016 pari a € 52,6 milioni, in diminuzione di € 6,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2015 principalmente per effetto di svalutazioni, rimborsi di capitale e differenze cambi). Le distribuzioni complessive del periodo sono ammontate a € 9,9 milioni, generando una plusvalenza di € 6,6 milioni.
Al 30 settembre 2016 CIR possedeva direttamente e indirettamente, investimenti in partecipazioni non strategiche per un valore pari a € 15 milioni e un portafoglio di non performing loans per un valore di € 40,1 milioni.


Previsioni per il 2016


L’andamento del gruppo CIR nell’ultimo trimestre dell’anno sarà influenzato dall’evoluzione del quadro economico italiano, il cui impatto è significativo in particolare sul settore media, nonché dall’andamento dei principali mercati automobilistici mondiali per il settore della componentistica.


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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Giuseppe Gianoglio dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
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