Gedi Gruppo Editoriale definisce un contenzioso fiscale generato dalla sentenza n.64/9/2012

GEDI GRUPPO EDITORIALE DEFINISCE UN CONTENZIOSO FISCALE GENERATO DALLA SENTENZA N. 64/9/2012 DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE DI ROMA PER FATTI RISALENTI ALL’ESERCIZIO 1991

Roma, 29 settembre 2017 – Il Consiglio di Amministrazione di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Marco De Benedetti, ha esaminato la possibilità di avvalersi della facoltà, prevista dall’art.11 del Dl n. 50/2017 convertito dalla legge n. 96/2017 (di seguito il “Decreto”), di definire il contenzioso fiscale relativo a fatti risalenti all’esercizio 1991 e oggetto della sentenza n. 64/9/2012 della Commissione Tributaria Regionale di Roma.

Il contenzioso, attualmente pendente in Cassazione, si riferisce, secondo quanto ampiamente indicato al mercato nelle diverse Relazioni Finanziarie della Società, a contestazioni di natura antielusiva relative ai benefici fiscali derivanti dall’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso realizzata nel 1991 mediante la fusione per incorporazione di Editoriale La Repubblica SpA in Cartiera di Ascoli SpA. Il rigetto in Cassazione del ricorso tempestivamente proposto dalla Società comporterebbe il sostenimento di un onere attualmente pari a 388,6 milioni di euro.

Il Consiglio di Amministrazione pertanto, pur ribadendo la propria convinzione quanto alla legittimità civilistico-tributaria dell’operazione oggetto di censura da parte dell’Amministrazione Finanziaria, ha deliberato di avvalersi della facoltà offerta dal Decreto di addivenire alla definizione agevolata della predetta controversia.

Tale adesione comporterà per la Società il pagamento di un importo pari a 175,3 milioni di euro, di cui 70,1 milioni da versarsi il 2 ottobre 2017, 70,1 milioni di euro da versarsi entro il 30 novembre e i restanti 35,1 milioni entro il 30 giugno 2018. La perdita di esercizio derivante da tale pagamento trova integrale copertura nelle riserve disponibili di patrimonio netto, senza intaccare in alcun modo il capitale sociale.

Nel considerare che la Società disponga dei requisiti e dei mezzi per rendere tale esborso finanziariamente ed economicamente sostenibile, anche tenuto conto dell’attuale posizione finanziaria netta positiva, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che tale definizione rispondesse all’interesse sociale in ragione dei vantaggi derivanti dalla rimozione di un possibile rischio fiscale dalle potenziali conseguenze economico-finanziarie di medio/lungo termine rilevanti e certamente di assai maggiore gravità rispetto alla scelta deliberata.

Il Consiglio di Amministrazione di GEDI, unica società quotata nel panorama editoriale italiano che, malgrado la crisi del settore iniziata nel 2008 e tuttora in corso, ha sempre conseguito risultati positivi, ritiene che l’annullamento del rischio fiscale permetterà alla Società di meglio affrontare le sfide del futuro dispiegando le potenzialità della recente importante integrazione realizzata con il Gruppo ITEDI e rafforzando la propria leadership nell’offerta digitale.

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