Il gruppo CIR opera in ambiti industriali e di servizi, sia a livello nazionale che internazionale. Di conseguenza, è esposto a una pluralità di rischi, tra cui quelli di natura finanziaria, operativa e strategica. In particolare, i principali rischi finanziari includono:
- Rischio di mercato (prezzo e cambio);
- Rischio di credito;
- Rischio di liquidità;
- Rischio di tasso di interesse.
Il Gruppo, attraverso la capogruppo e le società controllate, adotta misure di mitigazione specifiche, tra cui una gestione prudenziale delle risorse finanziarie e l’utilizzo di strumenti derivati di copertura, ove ritenuto opportuno.
Rischio di mercato
Il rischio di mercato include il rischio di variazione del valore degli attivi finanziari detenuti e il rischio connesso alle oscillazioni valutarie.
- Prezzo di mercato: la capogruppo CIR S.p.A. e la holding finanziaria (CIR Investimenti S.p.A.) gestiscono attivi finanziari direttamente e tramite fondi o gestioni patrimoniali. L’andamento dei risultati economici e patrimoniali è dunque influenzato dalle fluttuazioni dei mercati. Per contenere il rischio, il Gruppo adotta una politica di investimento prudente e diversificata, monitora regolarmente il Value at Risk (VaR) e può ricorrere a strumenti derivati di copertura.
- Rischio di cambio: operando a livello globale, in particolare tramite Sogefi, il Gruppo è esposto al rischio di cambio, in particolare verso: dollaro statunitense, renminbi cinese, dollaro canadese, sterlina inglese, real brasiliano e peso argentino.
Le principali misure adottate per contenerlo includono:
- La convergenza tra le valute attive e passive nei bilanci delle società estere, con ricorso alla valuta locale;
- La raccolta di finanziamenti in valuta locale, ove possibile;
- L’utilizzo selettivo di strumenti di hedging valutario.
Rischio di credito
Il rischio di credito si riferisce alla possibilità che una controparte non adempia alle proprie obbligazioni finanziarie.
- Il gruppo è esposto al rischio di credito sia in ambito commerciale (clienti) che in ambito finanziario (controparti bancarie);
- Non si registrano significative concentrazioni di rischio e vengono adottate da tempo policy di valutazione del merito creditizio;
- Le controparti bancarie e finanziarie sono esclusivamente istituzioni con rating molto elevato. Il gruppo attua inoltre politiche che limitano l’esposizione di credito con le singole istituzioni finanziarie;
- Le esposizioni sono diversificate per settore:
- Sogefi – Settore automotive: basso livello di concentrazione grazie all’ampia base clienti (case automobilistiche e di gruppi d’acquisto), sia nel canale OEM che after market;
- KOS – settore sanità: presenta una maggiore concentrazione verso il settore pubblico italiano e tedesco, mitigata dalla pluralità delle controparti (ASL, Comuni, Regioni), e da una quota significativa di ricavi derivanti da clienti privati, in particolare nelle RSA.
Il monitoraggio del rischio è sistematico e si basa su criteri quali la tipologia di cliente, l’anzianità del credito, la presenza di contenziosi o procedure concorsuali.
Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità riguarda l’eventualità che il Gruppo non sia in grado di far fronte ai propri impegni finanziari.
- Le società del gruppo mantengono un’adeguata dotazione di liquidità e titoli negoziabili, nonché linee di credito committed sufficienti a coprire esigenze inattese;
- La gestione è attuata in modo autonomo per ciascuno dei tre principali ambiti: automotive, sanità e gestione attivi finanziari delle holding;
- Le società operative seguono una politica di indebitamento prudente, con finanziamenti prevalentemente a medio lungo termine e superiori ai fabbisogni previsti;
- La capogruppo e le holding, grazie a una posizione finanziaria netta aggregata positiva, pianificano la liquidità degli attivi per rispondere con prontezza a fabbisogni di investimento.
Rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse è connesso alla variabilità dei tassi di mercato, che può incidere sul valore o sui flussi finanziari di attività o passività a tasso variabile.
- Questo rischio interessa in particolare l’indebitamento finanziario a lungo temine delle società operative;
- Per mitigarlo, la Capogruppo e le società controllate hanno stipulato Interest Rate Swap (IRS) con primarie istituzioni finanziarie, al fine di stabilizzare i flussi finanziari derivanti da finanziamenti a tasso variabile.